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giovedì 29 novembre 2012

C’era una donna … di Monica Negri (Phasar Edizioni)



Un racconto autobiografico, una denuncia morale sull'arroganza e l'indifferenza dei piccoli poteri. "Questa storia nasce dalla necessità di esorcizzare quanto accaduto durante pochi anni che hanno cambiato la nostra vita. Quando abbiamo assistito al disgregamento fisico e morale di una persona a noi molto vicina e alla fine di un periodo sostanzialmente sereno, quando abbiamo scoperto quanto si può essere soli in mezzo agli altri e a quali livelli di meschinità possa giungere l'animo umano. Una storia che non nasce come una denuncia, anche se moralmente deve essere considerata tale, ed è solo questa la ragione per cui non vengono volutamente fatti nomi. Una storia vera, una storia come mille altre che si consumano nel quotidiano senza che quasi nessuno ne parli" (Monica Negri)
C’era una donna … di Monica Negri (Phasar Edizioni), 2000, 7,23 euro,  ISBN: 88-87911-02-9, pp. 112
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mercoledì 28 novembre 2012

A Liberrima a Lecce l'attesissimo romanzo di Giuseppe Calogiuri dal titolo "TRAMONTANA" (Lupo Editore)



Appuntamento imperdibile. Prima presentazione dell'attesissimo romanzo di Giuseppe Calogiuri dal titolo "TRAMONTANA" edito da Lupo editore, nella magnifica cornice della Libreria Liberrima. Modera l'incontro Augusta Epifani.

Una inquietante sequenza di oscure morti e sparizioni agita le acque di una tranquilla cittadina del sud coinvolgendo indistintamente rampolli di buona famiglia, onesti professionisti e modesti lavoratori. L’apparente gratuita casualità dei fatti mette in allerta il fiuto di Michelangelo Romani, giornalista del Messaggero Quotidiano, e di Sandro Gennari, direttore di TeleCittàUno, che decidono di investigare nonostante la servile prudenza dei rispettivi editori quando l’indagine sembra infastidire le poltrone di politicanti affaristi o turbare antiche coscienze. Affiancati dalla fedele Carla, i due amici si mettono ostinatamente in cerca di polverosi “scheletri” negli armadi più insospettabili, seguendo l’esile filo di una traccia che appare sempre più sfuggente, in attesa del segnale anomalo rivelatore. Cosa sa il vecchio colono Antimo? E chi è il cinico giustiziere? Un giallo tutto salentino in cui lo studio delle atmosfere d’ambiente si sposa con la scrittura elegante e il gusto della suspense.

Giuseppe CALOGIURI classe 1978.  Nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Già cronista e reporter per quotidiani e riviste locali, all’avvocatura associa l’attività di chitarrista blues e jazz. Scrittore sin dall’età giovanile, ha esordito nella narrativa nel 2005 (premio “Corto Testo”). Scrive su ogni pezzo di carta gli capiti tra le mani. Tramontana è il primo romanzo della serie con protagonista il giornalista Michelangelo Romani.

"Bus de la Lum. Foiba infame e discussa" di Silvano Mosetti (Phasar Edizioni)



Sull’estremo confine del Friuli-Venezia Giulia, pochi metri al di qua del Veneto, si apre un inghiottitoio naturale profondo 180m: il Bus de la Lum. Esplorato la prima volta nel 1924 dalla Società Alpina delle Giulie, nel 1949 l’Autore portò il suo Gruppo a una riesplorazione, trovando sul fondo i resti di parecchi infoibati. Un anno dopo, su incarico del Ministero Difesa-Esercito, lo stesso Gruppo dei triestini riportò in superficie quanto restava di ventotto salme, sospendendo il recupero per la presenza di alcune bombe inesplose. La narrazione riesce a scavare nel dolore di una madre, emblema di tutti i parenti di infoibati, un sentimento di commossa rassegnazione e consente di sperare in una totale pacificazione etnica con gli Slavi, oggi auspicata ma non ancora pienamente realizzata.
Silvano Mosetti è nato nel 1924 a Trieste, dove muore l’8 marzo 2008.
Presidente del Gruppo Triestino Speleologi dal 1949 al 1957, vi è rimasto socio per ventisei anni. Dopo vari incarichi ecclesiali, assolti sia in ambito locale sia a livello nazionale, è stato presidente diocesano di Azione Cattolica nel capoluogo giuliano per due mandati triennali conclusi nella primavera 1983. In “Chi ha sete venga”, pubblicato dalla Elle Di Ci alla fine del 1995, ha curato una copiosa raccolta di schede per i “centri di ascolto” operanti in varie diocesi italiane.
Nel concorso letterario “L’Autore”, indetto nel 2002 per opere inedite da Firenze Libri, su 1466 partecipanti anche stranieri alle tre sezioni (narrativa, poesia, varia), è risultato tra i diciassette finalisti per la narrativa con “Noi degli abissi”, stessa opera qui presentata col titolo “Bus de la Lum”.
"Bus de la Lum. Foiba infame e discussa" di Silvano Mosetti (Phasar Edizioni), 2008, 12€, ISBN: 978-88-6358-001-3, pp. 184

"A piedi nudi sulla sabbia" di Giovanni Galperti (Phasar Edizioni)

Doveva pensare a qualcosa il profeta Isaia quando diceva: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annunzia la pace che annunzia la salvezza». Poteva magari pensare al mio catechista Daniel, della missione di Gounou Gan al Ciad, nel bel mezzo dell’Africa. Io a Isaia e a queste sue parole pensavo ogni volta che vedevo Daniel togliersi le scarpe – se scarpe potevano essere – e venire davanti all’altare, sempre all’ombra di un albero, per commentare il Vangelo. Non ho capito né Isaia né il Vangelo. E neppure il gesto di Daniel. Daniel sorriderebbe, se leggesse, sorpreso di ritrovare qualcosa di se stesso in queste pagine scritte – a piedi nudi – dopo e prima averlo conosciuto. Qualcosa cui non aveva mai pensato.
"A piedi nudi sulla sabbia" di Giovanni Galperti (Phasar Edizioni) , Phasar Edizioni, 8,00€, 978-88-63580-63-1, pp. 112, 2010
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lunedì 26 novembre 2012

Giorgio Faletti esce per Einaudi con “Da quando a ora”. Imperdibile!



“E poi c’era la gente. Sono cresciuto sentendo raccontare aneddoti inverosimili, che erano impossibili da credere ma ai quali era un piacere prestare fiducia, non fosse altro per rispetto all’impegno e alla buona fede di chi li riportava. Il vero talento di un contaballe è quello di essere il primo a credere alle sue stesse fantasie: quelle erano innocue, non belligeranti, senza un secondo fine se non quello di passare qualche istante al centro dell’attenzione, l’unico lusso che in quei momenti era concesso concedersi. Ogni persona che ricordo era una voce, una storia, un soprannome, un abbigliamento, una piccola o grande sopportata povertà, una piccola o grande felice follia. Ognuno rappresenta oggi nel mio vissuto un esempio di ammirevole fatica per uscire dalla prima senza dimenticare la seconda. Nel campo sterminato del possibile, ognuno è una frase, ognuno è una canzone, ognuno è un romanzo. «Il libro di Faletti è una canzone d’amore alla vita, la sua e quella degli altri». (Antonio D’Orrico)


Tutto comincia ad Asti, al numero 33 di corso Torino: è lì che nasce, «bambino fatto in casa», Giorgio Faletti. Sono passati 62 anni, che lui ha impiegato facendo il comico, il musicista, l’attore, il pittore, e naturalmente lo scrittore. Scorrendo l’elenco delle sue imprese (e parliamo solo di quelle professionali) sembra che Giorgio Faletti abbia vissuto mille vite. Di sicuro, scopriamo leggendo il suo nuovo libro, ne ha vissute due: Quando e Ora sono le prime due sezioni che compongono questa autobiografia fatta di musica e parole. A fare da spartiacque una frase secca che mette i brividi: «Poi, senza preavviso, sono morto». Dell’ictus che lo ha colpito nel 2002 Faletti non ha mai raccontato molto. Lo fa adesso, a dieci anni di distanza, «perché consegnare a una pagina quella confidenza significherà liberarsene una volta per tutte, sarà come appendere una carta moschicida che invece di imprigionare gli insetti blocca i brutti ricordi». Dopo quella frase nel libro la scrittura cambia, dalla prima persona si passa alla terza e Faletti gioca a raccontarsi come fosse un personaggio dei suoi romanzi. Quello che non cambia è lo sguardo che tiene insieme passato e presente, e che sceglie di raccontare, senza imbarazzo né autocompiacimento, il rovescio della medaglia. Le difficoltà, le sfide perse, i fallimenti che si nascondono dietro una vita di successi. E che, paradossalmente, di questi successi sono il nutrimento: «La felicità la vivo, - ha detto Faletti a Silvia Nucini in un’intervista per Vanity Fair. – Sono le malinconie, l’amaro in bocca che mi ispira». E nelle pagine di Da quando a ora l’autore ci racconta com’è che funziona l’ispirazione, mettendo in parole quei momenti intimi, quegli attimi di vita da cui, nel tempo, sono nate le sue canzoni. Le stesse raccolte nei due Cd, incisi per l’occasione, in cui Faletti interpreta i suoi maggiori successi (Quando) e dodici pezzi inediti (Ora). Così, ad esempio, leggiamo la storia di una fotografia e di un amore finito, e scopriamo che da quella storia è nata una canzone, Nudi, e possiamo ascoltarla, quella canzone, magari leggendo il testo pubblicato nell’ultima sezione del libro…
«Quando si arriva alla fine di un progetto come questo, - scrive l’autore nei Ringraziamenti in coda al libro, - è arduo stabilire se è stata raccontata a parole della musica o se sono stati musicati momenti di vita». In un caso o nell’altro, Da quando a ora è di sicuro un viaggio nel tempo che fa sorridere e commuove.

domenica 25 novembre 2012

L’infanzia di Gesù di Benedetto XVI (Joseph Ratzinger) edito da Rizzoli



"Finalmente posso consegnare nelle mani del lettore il piccolo libro da lungo tempo promesso sui racconti dell'infanzia di Gesù. Non si tratta di un terzo volume, ma di una specie di piccola "sala d'ingresso" ai due precedenti volumi sulla figura e sul messaggio di Gesù di Nazaret. Qui ho ora cercato di interpretare, in dialogo con esegeti del passato e del presente, ciò che Matteo e Luca raccontano, all'inizio dei loro Vangeli, sull'infanzia di Gesù. Un'interpretazione giusta, secondo la mia convinzione, richiede due passi. Da una parte, bisogna domandarsi che cosa intendevano dire con il loro testo i rispettivi autori, nel loro momento storico - è la componente storica dell'esegesi. Ma non basta lasciare il testo nel passato, archiviandolo così tra le cose accadute tempo fa. La seconda domanda del giusto esegeta deve essere: è vero ciò che è stato detto? Riguarda me? E se mi riguarda, in che modo? Di fronte a un testo come quello biblico, il cui ultimo e più profondo autore, secondo la nostra fede, è Dio stesso, la domanda circa il rapporto del passato con il presente fa immancabilmente parte della stessa interpretazione. Con ciò la serietà della ricerca storica non viene diminuita, ma aumentata. Mi sono dato premura di entrare in questo senso in dialogo con i testi. Con ciò sono ben consapevole che questo colloquio nell'intreccio tra passato, presente e futuro non potrà mai essere compiuto e che ogni interpretazione resta indietro rispetto alla grandezza del testo biblico." (Benedetto XVI)


Francesco Cassanelli Stami … E adesso? (ARACNE EDITRICE)



“Cosa si prova a perdere un amore? Cosa succede quando scopriamo che in realtà nessuna persona ci appartiene veramente?” Questa è l'esperienza che i protagonisti di questo romanzo si troveranno a vivere incrociando le proprie esistenze. Francesco, giovane laureato in attesa di partire per il servizio di leva, trova una provvidenziale quanto temporanea occupazione nel supermercato sotto casa. Qui conosce Elisa e con lei inizia un gioco di reciproca seduzione fino a che, suo malgrado, non scoprirà di essere un semplice spettatore di questa loro commedia. Un libro che parla innanzitutto d'amore, quale motore primo di ogni nuova esperienza. Ma anche un libro che cerca, attraverso le vicissitudini dei suoi personaggi, di rappresentare l'irresistibile desiderio di amare e di essere amati, sforzandosi di dipingere le scoperte, a volte dolorose, che accompagnano i protagonisti nella loro vita.

Francesco Cassanelli Stami nasce a Bazzano, in provincia di Bologna, nel 1972. Vive e lavora nella provincia di Modena, dove esercita la professione di avvocato. Questo è il suo primo romanzo.



sabato 24 novembre 2012

50 sfumature di contratto …


August di Christa Wolf, traduzione di Anita Raja (E/O). Intervento di Nunzio Festa



Il più bel regalo. "August", il racconto lungo che Christa Wolf ha lasciato al marito Gerhard, é il più bel regalo che una scrittrice potesse fare all'amore d'una vita intera, all'amore assoluto: "Senza di te sarei stata un'altra persona", dice infatti in dedica di chiusura C. Wolf al suo Gerhard. "Un piccolo grumo di memoria - é stato detto - che la scrittrice ha riplasmato nel luglio dell’anno scorso pochi mesi prima di morire. Con tocco quasi elegiaco, senza le tensioni ideologiche ed esistenziali di quell’opera autobiografica del 1976 (Trama d'infanzia, ndr) nella quale aveva ritratto se stessa e gli anni del crollo del nazismo attraverso il personaggio della giovane Jenny Jordan. Nelle ultime pagine del libro c’erano già con lei, in sanatorio, il piccolo August e Hannelore rapita dalla tisi a soli cinque anni. Figure marginali allora, sagome appena sbozzate in un’epoca di deliri e follie, che ora riemergono nelle pagine terse di quest’ultima prosa, icone di una lontana identità che la parola sa riannodare al presente". Ed è vero, anche, che i territori della letteratura affermano con forza quanto il 'il passato non é morto' - perché è storia e storie, insomma. Ecco, comunque, in sintesi il soggetto che si fa quasi pellicola in tono minore. Un uomo alle soglie della pensione, che tra le altre cose ha superato una malattia, cresciuto, si sposa con Trude ed è già vedovo da due anni. Fa l’autista, e mentre sta appunto riportando in pullman da Praga a Berlino una comitiva di turisti, mentre guidando costeggia l’Elba, si ferma a Dresda, lambisce lo Spreewald, il passato torna e si fa riscrivere in forma persino di memoria. Nonostante, dobbiamo quindi giustificare, s'usi un'ottima terza persona. Insomma August si vede (ricorda) bambino. E trova un orfanello lasciato nel sanatorio che fu Rocca dei tarli. Di maturazione in maturazione, verso la maturazione, August s'unirà a Trude. La certezza, l'amore. Felicità.

venerdì 23 novembre 2012

FLEP 2 - 2X07 - San Valentino

 

Cosa accade quando il giorno più romantico dell'anno coincide con uno sciopero aziendale voluto dal nostro vigilante? Tra baci e proteste, il trambusto nella nostra azienda!

Created by: Riccardo Riande
Regia e Riprese: Simone Ruggieri
Fotografia: Umberto Camponeschi
Suono: Davide Apuzzo
Assistente Suono: Alessandro Murgia
Video Editor: Salvatore Logica
Segretaria di Produzione: Francesca Vennarucci
Segretaria di Edizione: Silvia Briscese
Assistente riprese: Valerio Amer
Make Up: Alessia Cipriano
Costumi: Nadejda Avrionova
Scenografia: Adelaide Stazi
Cast: Marta Bulgherini, Riccardo Riande, Nicola Di Gioia, Alessandro Grande, Ilaria Bevere, Tiziano Floreani
La voce di Flep è di: Marzio Pacifici
Guest: Giorgia Serrao, Andrea Rabitto, Martina Carletti

Visitate la pagina ufficiale su Facebook:
https://www.facebook.com/Fleptheseries




A LECCE LA FELTRINELLI POINT OSPITA IL ROMANZO “DI TUTTE LE RICCHEZZE” (Feltrinelli) di Stefano Benni



L’autore si renderà disponibile a firmare le copie del libro, accogliendo ben volentieri domande dai lettori convenuti.. L’appuntamento è previsto per domenica 25 novembre 2012 ore 11.00 alla Feltrinelli point di via Cavallotti 7/a a Lecce.  La libreria Feltrinelli non perde occasione di presentare ghiotte opere letterarie come il romanzo “Di tutte le ricchezze” - ai lettori leccesi e non - che non possono non accogliere quest’opportunità di arricchimento culturale accompagnato dalla simpatica e poliedrica figura di Stefano Benni, un autore acuto e frizzante, l’ideale insomma per una domenica mattina di novembre.  

Martin è un maturo professore e poeta che si è ritirato a vivere ai margini di un bosco: è una nuova stagione della vita, vissuta con consapevolezza e arricchita dai ricordi e dalle conversazioni che Martin intrattiene con il cane Ombra e con molti altri animali bizzarri e filosofi. In questa solitudine coltiva la sua passione di studioso per la poesia giocosa e per il Catena, un misterioso poeta locale morto in manicomio. Questa tranquillità, che nasconde però strani segreti, è turbata dall’arrivo di una coppia che viene a vivere in un casale vicino: un mercante d’arte in fuga dalla città e Michelle, la sua bellissima e biondissima compagna. L’apparizione di Michelle, simile a una donna conosciuta da Martin nel passato, gonfia di vento, pensieri e speranze i giorni del buon vecchio professore. Il ritmo del cuore e il ritmo della vita prendono una velocità imprevista. Una velocità che una sera, a una festa di paese, innesca il vortice di un fantastico giro di valzer. Leggende, sogni, canzoni, versi di un poeta che la tradizione vuole folle e suicida, telefonate attese, contattisti rock, cinghiali assassini, visite di colleghi inopportuni, comiche sorprese, goffi corteggiamenti e inattese tentazioni - tutto riempie di nuova linfa una stagione che si credeva conclusa, e che si riapre sul futuro come un’alba. Martin e tutti quelli che lo circondano sembrano chiusi in un bozzolo di misteri: si tratta di attendere la farfalla che ne uscirà.

Stefano Benni scrittore, giornalista, poeta, sceneggiatore, drammaturgo e umorista italiano. Ha collaborato con settimanali “l’Espresso” e “Panorama”, quotidiani come ”la Repubblica” e “Il manifesto”, autore televisivo. Ha scritto numerosi romanzi, autore di racconti e opere teatrali.

Info
Feltrinelli Point
via Cavallotti 7/a, 0832/331999

giovedì 22 novembre 2012

CICI CAFARO E RICCI I TUOI CAPELLI CON KURUMUNY AL FOLK BOOKS



Sabato 24 novembre 2012 ore 18,00 è previsto l’appuntamento con le voci, i suoni, i  ritmi della tradizione: ci sarà la presentazione dei libri/cd editi da Kurumuny dal titolo “Cici Cafaro, Io scrivo la realtà”, “Ricci i tuoi capelli. Arie e canti popolari di Cannole, Corimondo – La strina, suoni e canti di Corigliano d’Otranto”,  con Luigi Chiriatti, Sergio Torsello, Eugenio Imbriani. A seguire intervento musicale delle Cantatrici di Cannole e di Cici Cafaro.
CICI CAFARO - IO SCRIVO LA REALTA’ a cura di Eugenio Imbriani. Illustrazioni a cura di B22

Una testimonianza preziosa, un lungo racconto in cui il flusso dei ricordi sembra riannodare le fila del rapporto tra passato e presente, tra memoria e appartenenza. Un’autobiografia che ci rivela una personalità emblematica e rappresentativa della cultura dell’area grica del Salento. Cici Cafaro è un uomo che sembra aver vissuto dieci vite in una: contadino, ambulante, poi emigrante e soldato, sempre cantastorie instancabile che conosce, come gli antichi aedi, il segreto del ritmo delle parole per incantare.

RICCI I TUOI CAPELLI - ARIE E CANTI POPOLARI DI CANNOLE con le illustrazioni di Lucio Montinaro a cura di Luigi Chiriatti

Esiste un altro Salento, diverso da quello da cartolina. È il Salento più autentico e vero, quello della quotidianità, fatto di storie, di gente, di paesi arsi dal sole che vivono all’ombra delle chiese e delle masserie in pietra leccese. Dopo aver apprezzato la forma, la curiosità richiede, necessita che venga svelata anche la sostanza, l’anima, il cuore di questa terra. Lontane o solo lambite dai circuiti turistici sopravvivono, infatti, tante piccole realtà piene di fascino dove la memoria dell’antico resiste al lento scorrere del tempo e all’incessante galoppare della modernità. Incorniciati da teorie di ulivi che procedono senza soluzioni di continuità, i paesi del Salento nascondono e custodiscono piccoli grandi tesori, e tocca alla curiosità del turista o del ricercatore scoprirne la bellezza più profonda, quella che riannoda i fili del tempo. Uno di questi è senza dubbio Cannole, piccolo paese situato nella zona centro-orientale del Salento, noto ai più per la famosa sagra della Municeddha (lumaca), oltre che per lo splendido parco Torcito, che conserva una meravigliosa masseria fortificata del XVII secolo. Qualche altro, tra i cinefili, ricorderà certamente che la sua vecchia stazione fu una delle tappe dello splendido road movie ferroviario Italian Sud Est della Fluid Video Crew di Davide Barletti, ma in pochi rammentano che nel 1480, questa area accolse gli otrantini sopravvissuti al sanguinario sacco della loro città ad opera di Gedik Ahmed Pashà e soprattutto che fino agli inizi del XIX secolo questo paesino era uno dei decatría choría, ovvero i tredici paesi della Terra d’Otranto che conservavano la lingua e le tradizioni greche, oggi meglio noti come Grecìa salentina. E lo spirito musicale qui è ancora vivo, infatti questa piccola cittadina custodisce anche un altro piccolo grande patrimonio culturale rappresentato da Rosaria Campa, Vincenza Agrosì, Assuntina Tomasi, Gina Luperto, Eva Serra, Rosalba De Lorenzis, e Ada Nocita, sette donne fra i cinquanta e settanta anni, che quasi per caso si sono ritrovate a cantare insieme e da quel momento non hanno smesso di condividere questa comune passione. Nel corso degli ultimi anni la loro attività, fatta di piccole esibizioni, per lo più private, ha suscitato l’interesse di diversi musicisti e ricercatori salentini che si sono avvicendati per studiare e approfondire il loro repertorio, ma sono state poi loro a cercare Luigi Chiriatti, spinte dal desiderio di lasciare una traccia dei loro canti. Le donne di Cannole hanno cominciato a cantare insieme in diverse e svariate circostanze: quando andavano insieme sul pullman che le portava alle terme, in giro nelle scampagnate con gli amici. Cantare per loro significa incontrarsi, cucinare, mangiare, dialogare, spettegolare in un tempo che non è caratterizzato dal ricordo del passato, ma che è il presente, il loro modo di esserci e di vivere oggi la loro presenza. Il canto come categoria espressiva del bello che non serve, come in passato, a esorcizzare la morte, la durezza della vita e il destino di una non umanità, ma che rappresenta se stesse in relazione alla loro comunità. Canto come gioia, socializzazione, un modo di ironizzare su altri e su se stesse, alternativa ai luoghi comuni della televisione e della globalizzazione. Per loro cantare è stare insieme, giocare, ricavarsi uno spazio libero dalle trame tradizionali dei rapporti ufficiali sottomessi a regole di facciata, un luogo e un tempo della contemporaneità che sfugge a qualsiasi tipologia della ricerca e della documentazione classica. Per loro cantare è fare partecipi gli altri del loro benessere psicofisico: la loro memoria non è spezzata. Il loro repertorio è come un grande magazzino, un “granaio della memoria” senza categorie, dove i canti hanno uguale importanza e diventano belli ed emozionanti quando decidono di eseguirli siano essi di origine propriamente salentina o di altra derivazione. Le donne di Cannole quando cantano ci regalano emozioni che ci coinvolgono e ci fanno gioire del presente del loro incontro. La maggior parte del loro repertorio è rappresentato dai canti diffusi in tutta la Penisola: canti narrativi e romanze delle opere liriche diffuse dalle bande locali. Questo elemento conferma, ancora una volta, come la poesia popolare e la sua musica, che toccano corde del sentire comune, sono conosciute ovunque, appartengono a tutti e suscitano uguali sentimenti anche se il “modo” di esecuzione assume caratteristiche diverse e le fanno appartenere al luogo e al tempo in cui vengono eseguiti. Al centro dell’indagine che ha dato vita a questa pubblicazione è la voce che è corporeità, spessore, timbro, calore comunicativo, ma che significa anche riannodare i fili della memoria, narrare, testimoniare. Non è un dato casuale, considerata la preponderanza che la voce, vista nel suo profilo performativo, ha assunto nell’odierna analisi demo-etno-antropologica. E il Salento è terra di voci e di canti, benché lo si associ più spesso al battito del tamburello e alla danza. I canti a sole voci di questa raccolta possiedono una marcata valenza emozionale. Sono storie conosciute o meno, nel segno delle sfaccettature dell’amore, della fatica del lavoro, delle relazioni sociali, della quotidianità, dell’emigrazione, della lontananza. Canto giocoso e nudo, senza orpelli e senza palchi e riflettori, un cantare distante dai codici spettacolari. La proposta delle cantatrici di Cannole è il segno di quanto l’analisi della pluralità sonora salentina non possa darsi del tutto completata e riveli ancora tesori, al di là del mare, sole, mieru (vino) e pizzica, giustamente celebrati, ma più spesso spacciati e consumati con superficialità. Il volume è corredato da due Cd che contengono un’antologia di brani scelti, per un totale di 42 tracce. Nel repertorio delle donne di Cannole sono confluite arie, romanze e canti narrativi provenienti da tutta Italia: probabilmente ciò è dovuto al fatto che in questo gruppo ci sono donne che hanno vissuto all’estero per venticinque, trent’anni e che certamente hanno avuto rapporti con connazionali provenienti da altre zone della nostra penisola. Anche i canti salentini del loro repertorio provengono da zone diverse come il Capo o le aree di Martano e altre zone del Salento. Alcune di queste donne infatti non sono native di Cannole: una proviene da Martano, un’altra da Poggiardo, un’altra ancora è originaria di Galatina, trasferitesi poi a Cannole per ragioni di lavoro o piuttosto perché hanno sposato qualcuno del posto. Probabilmente da bambine hanno ascoltato i canti del loro luogo di origine e poi li hanno conservati come antichi ricordi di famiglia.

Il Cd “Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari di Cannole” è promosso con il sostegno di PUGLIA SOUNDS - PO FESR PUGLIA 2007/2013 ASSE IV” ed è patrocinato dalla Povinicia di Lecce, dall’Istituto Diego Carpitella e dal Comune di Cannole.




Info: Officine Cantelmo_Lecce
Contatto : Tel. 0832.720683 - Fax 0832.720684


Umberto Galimberti con il suo Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto (Feltrinelli) a Feltrinelli Point di Lecce



La libreria “Feltrinelli point” della città barocca- accoglie senza remore la filosofia e lo fa ospitando un grande esponente della storia della filosofia italiana, Umberto Galimberti con la sua opera che affronta il tema del sacro. Cristianesimo. La religione dal cielo vuoto è un saggio che riaccende il dibattito sul significato che ha assunto la religione al giorno d'oggi ormai in crisi, incapace di comunicare un linguaggio nuovo, comprensibile e condivisibile con tutti. L’appuntamento è previsto per venerdì 23 novembre 2012 alle ore 17,00 dove l’autore incontrerà i suoi lettori.  

Già nel 2000, Umberto Galimberti con le “Orme del sacro” si poneva la domanda di cosa fosse rimasto di autenticamente religioso in un'epoca come la nostra che più di altre registra un boom di spiritualità. Al di là delle fulgide apparenze, il Dio invocato in plurime lingue, in molti riti e nelle forme più svariate della religiosità, sembra essersi infatti definitivamente congedato dal mondo per lasciare null'altro che un desiderio infinito di protezione, conforto, rassicurazione: è solo il resto esangue della storia e della tradizione del cristianesimo, troppo arretrato per governare un tempo scandito dall'incalzante succedersi delle scoperte tecnico-scientifiche. Oggi la riflessione di Galimberti si è estesa e approfondita. Ma forse si può dire anche che la consapevolezza dell'importanza di questi temi è cresciuta in modo costante nel pubblico e che la ricerca di risposte sulla crisi del sacro si è ormai molto affrancata dalla guida della chiesa cattolica. In Cristianesimo, il filosofo parla a questo nuovo pubblico, tracciando le ragioni dell'afasia del sacro nel nostro mondo riconducendole, con un'argomentazione che non mancherà di causare dibattito, proprio alla natura del cristianesimo, così come realizzatosi nella storia dell'Occidente.
Umberto Galimberti (nato a Monza nel 1942), è stato dal 1976 professore incaricato di Antropologia Culturale e dal 1983 professore associato di Filosofia della Storia. Dal 1999 è professore ordinario all’università Ca Foscari di Venezia, titolare della cattedra di Filosofia della Storia. Dal 1985 è membro ordinario dell’International Association for Analytical Psychology. Autore di numerose opere filosofiche che come è noto sono incentrate sul tema della tecnica nella società occidentale contemporanea, del corpo e dell’anima.

Info
Feltrinelli Point Lecce
via Cavallotti 7/a, 0832/331999
www.lafeltrinelli.it

mercoledì 21 novembre 2012

FLEP 2 - 2X06 - Problemi di assunzione

 


Il nostro Assunto scopre di non essere l'unico "assunto" dell'azienda. La drammatica rivelazione lo porta a mettere in dubbio tutte le sue convinzioni. Come se la caverà?

Created by: Riccardo Riande
Regia e Riprese: Simone Ruggieri
Fotografia: Umberto Camponeschi
Suono: Davide Apuzzo
Assistente Suono: Alessandro Murgia
Video Editor: Lorenzo Petracchi
Segretaria di Produzione: Francesca Vennarucci
Segretaria di Edizione: Silvia Briscese
Assistente riprese: Valerio Amer
Make Up: Alessia Cipriano
Costumi: Nadejda Avrionova
Scenografia: Adelaide Stazi
Cast: Marta Bulgherini, Leonardo Santini, Ludovica Leo, Riccardo Riande, Nicola Di Gioia, Alessandro Grande
La voce di Flep è di: Marzio Pacifici
Guest: Gruppo Vocale Kea

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Milena Magnani con Delle volte il vento (Kurumuny) a Folk Books a Lecce



Ci sarà la presentazione del libro di Milena Magnani edito da Kurumuny dal titolo "Delle volte il Vento" venerdì 23 novembre 2012 alle ore 22, 00.  L’appuntamento è previsto nell'ambito della rassegna Folk Books voluta  dalla Città del Libro di Campi che si tiene  a Lecce presso le Officine Cantelmo in Viale De Pietro. E’ prevista dopo la presentazione dell’autrice l’improvvisazione musicale di Maria Mazzotta e Redi Hasa.


Dall'autrice del romanzo Il circo capovolto (Feltrinelli 2008)
DELLE VOLTE IL VENTO - Delle volte il vento fa uno strano giro e genera destini nuovi, in rapido divenire. Un viaggio verso una terra promessa che non c’è. L’approdo su una spiaggia di fuoco che è avamposto di un altro domani e gabbia dorata di un’idealità perduta. La nostalgia del ritorno compressa in mille ricordi sedimentati senza valigia e un Salento sempre sospeso tra un passato e un futuro troppo lenti. In mezzo due donne scandalosamente forti e radicate nel loro vissuto ma esposte a un’incertezza nucleare. Un continuo misurarsi con l’orizzonte di un mare che unisce e divide, esaspera la percezione, adultera i colori. Delle volte il vento. Lume è una fervente comunista e seguace di Hoxha, incarcerata per dieci anni dal suo stesso padre padrone per aver inteso il comunismo come punto di vista critico e mai ortodosso. Questa donna senza più mondo arriva nel Salento, nel vuoto di storia e di prospettive esistenziali e culturali dell'altra protagonista, Carmelina. Arriva con altri albanesi in cerca di povere ricchezze, a caccia di delusioni. Ma lei non è come gli altri: non è più in Albania ma non vuole essere nemmeno in Italia. Non è più all'Est ma neppure all'Ovest, forse solo nel mare, perché nel mare delle volte ci si può illudere di essere da qualche parte senza essere veramente in nessun luogo. Lume rifiuta quell'Occidente che è la negazione di tutta la sua vita e si accampa chiusa, difesa, recintata, in faccia al mare. Senza parlare con nessuno, in una specie di autismo politico-culturale. L'anomalia di questo comportamento così ostinato e diverso da quello degli altri profughi affascina Carmelina, che intuisce una richiesta profonda in quella radicalità. Una radicalità che è anche la sua, la radicalità di chi non rinuncia a cercare qualcosa tra l'orizzonte e il nostro essere qua. La tenerezza di un’amicizia fatta di molti ostinati silenzi, quelli di Lume, arroccata in riva al mare, e di altrettanto ostinate parole, quelle di Carmelina, per convincere, per smuovere, per salvare.


Info: Officine Cantelmo_Lecce
Contatto : Tel. 0832.720683 - Fax 0832.720684



Recensione di Alessandra Peluso su Di tutte le ricchezze di Stefano Benni (Feltrinelli)



«E così siamo rimasti soli, amabile lettrice, caro lettore. (...) Ci guardiamo attraverso questo strano specchio che è un libro». (p. 206) Mi rifletto nello specchio della solitudine della mia stanza, dove a farmi compagnia, è il cinguettio di uccelli che sembrano non stancarsi mai, loro sono in compagnia e cantano ad unisono una melodia armoniosa.
Così mi ritrovo a condividere la solitudine ed altri stati d’animo che aleggiano imperiosi nel libro di Stefano Benni, Di tutte le ricchezze. Emozionata e coinvolta - come senz’altro accadrà ad ogni lettore - dal principio, dove l’autore esordisce scrivendo i versi di un poeta molto caro al protagonista del racconto, Martin: «La soltudine sta ai vecchi / Come un vecchio vestito / E nelle tasche tintinnano / I sogni che più non spendono ... », (p. 13) sino alla conclusione in cui il protagonista, o chissà l’autore, si presenta con garbo e cordialità, vivendo un presente insolito, frizzante, brioso, e anche un pò grottesco, ed un passato nostalgico e colmo di rimpianti.
Narra Stefano Benni il sentimento dell’amore di Martin, un sentimento vissuto e rivissuto che regala puntualmente rimpianti, rimorsi, dolore con una felicità che vorresti fosse eterna, ma che non dura più di pochi istanti. Sensazioni, emozioni traboccano soprattutto nell’innamoramento descritto con abile maestria da Benni, tra il protagonista e la sua giovane e bella vicina di casa (che mi ha commosso come un adolescente al primo amore, coinvolgendomi sino alla fine della storia), e la tormentata nostalgia per la giovinezza ormai fuggita e la solitudine dei settant’anni  voluta, cercata, imposta, costretta e subita per alcuni versi.
È complicato parlare d’amore, tutte le forze centrifughe si mescolano: emozioni, pulsioni, fantasmi, desideri, ragioni, repressioni, rimpianti. Come scriveva Rilke nella Lettera a un giovane poeta, l’amore è la prova più difficile che ognuno di noi affronta nella vita, e lo sa bene l’autore che lo racconta e lo fa vivere ad ogni lettore tra magia, incanto e disincantata quantomai ingiusta realtà.     
Straordinario poeta e scrittore, Stefano Benni, e si nota a chiare lettere la maestria di scrittore, l’innata sensibilità di poeta e il talento portentoso di giornalista in descrizioni attente e puntuali. Si alternano i dialoghi ironici e pungenti con personaggi del passato di Martin, come il collega professore, Remorus, i dialoghi col figlio lontano tra missive e telefonate e le spassosissime conversazioni con gli animali del bosco. Sembra di vivere nel mondo di Fedro e le sue favole.
Appassiona e coinvolge Di tutte le ricchezze, e potrebbe diventare una trama di un film incantevole, se qualche regista volesse, a mio avviso, riempirebbe le sale.
Non è opportuno raccontare tutto, ma dopo aver letto il libro verrebbe spontaneo farlo, le emozioni in scrittura fuoriescono come lava incandescente. Così la passione, il fuoco raccontato dell’età giovanile, l’entusiasmo, sino a giungere a settant’anni, età che il professore definisce «venerabile quando non è sordida», per poi chiedersi «se possiamo fingere di non avere rimpianti, ritrovandosi così a fare i conti con se stesso». 
Ogni capitolo è introdotto da versi poetici che ammaliano, fanno sognare e riflettere. Le poesie sono di Catena, un misterioso poeta locale morto in un manicomio, che Martin ama e cerca di farne rivivere il talento, segue il racconto solitario interrotto quasi bruscamente da un incontro con dei nuovi vicini di casa: Aldo il Torvo, un pittore senza infamia nè gloria, e la sua compagna, Michele, chiamata dal professore “Principessa del grano” e successivamente “Nasten’ka” e il lettore comprenderà il motivo.
Nulla è lasciato al caso, e la trama si dipana: «si sente in questo momento come se qualcuno avesse tirato una bomba nel suo tranquillo specchio d’acqua ... » e si alternano immagini irriverenti, poetiche, idilliache, ilari quali l’incontro tra Martin e il serpente che lo beffeggia perchè lo vede innamorato, preludendogli una sofferenza, così come il gufo o la capra che incontra nel bosco o il lupo ormai invecchiato e solitario nel qule il professore sembra rispecchiarsi.
«L’amore degli uomini è uno specchio rotto / Che non rimanda più la tua immagine / è come un libro di cui vediamo / La copertina, non più le pagine. / ... / L’amore degli uomini è uno specchio rotto  / Forse è svanito, cerchiamo invano / Lui è sempre lì, al solito posto». (p. 174)
È lo specchio - l’emblema della vita che passa - icona del romanzo, l’identità di ogni uomo che rivede se stesso e a volte non si riconosce come nel romanzo di Pirandello, Uno, nessuno e centomila, dove il personaggio, Vitangelo Moscarda, guardandosi allo specchio prende coscienza di essere altro rispetto a ciò che immaginava e comincia per lui il dramma. Lo specchio può essere un amico fedele ma a volte un abile ingannatore e nello specchio si riflette anche l’immagine di Martin, da giovane, poi da adulto - e nel frattempo - veleggia la solitudine, quella solitudine che compare, con la quale ha inizio e fine il romanzo di Stefano Benni così come la vita di ognuno di noi.
    

lunedì 19 novembre 2012

"50 sfumature di fritto. Piccolo manuale untologico" (Lupo Editore) a Natale in libreria



Vi piace la frittura nonostante il parere negativo del vostro medico? Vi piace la pastella? Vi piace impanare e "calare" qualunque cosa nell’olio bollente? Siete fan di "P per Purpetta"? Pensate che per preparare la parmigiana di melanzane servano le dovute autorizzazioni edilizie? Pensate che la frittura sia sensuale e afrodisiaca? Avete trovato il libro giusto. Il 15 dicembre esce in tutte le librerie d'Italia e in edicola con quiSalento, "50 sfumature di fritto. Piccolo manuale untologico" (Lupo Editore). Il libro, nato da un’idea del giornalista Pierpaolo Lala, patron del concorso di cucina dozzinale "Fornelli Indecisi", raccoglie cinquanta ricette (rigorosamente fritte) pensate e scritte da una pattuglia di giornalisti e docenti universitari, casalinghe e pensionate, professori e professioniste, nonne e nipoti, mamme e figli. Cinque categorie (antipasti, primi, secondi, dolci e cibo di strada) per assaporare verdure e pesce, carne e cremose leccornie. Completano il manuale, un’introduzione di donpasta, i consigli di frittura di Giuseppe Barretta e il tentativo di Pino De Luca di rispondere all’eterno dilemma tra vino e birra. E se la frittura è un orgasmo (a volte anche multiplo) pericoloso, il libro vuole concedersi alla passione e all'eccesso con due racconti molto intensi di Osvaldo Piliego e Manila Benedetto. La copertina è un'idea della information designer Angela Morelli, la pastellatura e la frittura del papillon sono opera di Paola Basso e Cenzina Cavaliere. Il progetto grafico interno e l'impaginazione sono a cura di PazLab. Circa 100 pagine per assaporare l'olio e le sue sfumature.

Fornelli Indecisi è un concorso di cucina dozzinale, nato dall’esperienza dell’omonimo gruppo su Facebook. Casalinghe disperate, single buongustai, nonne con la frittura nel sangue, mamme con la polpetta facile, zii con il vizio della crostata, nonni avvezzi alla pasta con le cozze, quelli che dicono “non so chi sia Antonella Clerici”, quelle che pensano che “la Parodi era meglio cotta e mangiata” sono i concorrenti ideali di questo concorso dedicato a tutti. La terza edizione, anticipata dalle Primarie del Centrotavola, è attesa per la primavera 2013.

Il trentacinquenne leccese Pierpaolo Lala, socio-lavoratore della Cooperativa Coolclub, prova a fare il giornalista sin dalla tenera età. Vive prettamente su Facebook e quando ha tempo a San Cesario di Lecce. Suona la chitarra e compone canzoni brutte. A tempo perso si occupa di neologismi della politica. Ha ideato Fornelli Indecisi solo per poter rubare e provare ricette. Considera la carne fritta come un contorno.

In cucina c'è sempre da impanare...

50 sfumature di fritto - Piccolo manuale untologico a cura di Fornelli Indecisi
Ideazione e coordinamento editoriale / Pierpaolo Lala
Concept, foto e design di copertina / Angela Morelli
Imapanatura e friggitura del papillon / Paola Basso e Cenzina Cavaliere
Progetto grafico interno e impaginazione / PazLab
Ispirazione / la pastella, l’olio d’oliva, mamma Renata e tutte le mamme e le nonne del mondo
Ricette / Anna Lisa Gaudino, Caterina Massari, Antonietta Rosato, Assunta Rugge, Giovanna, Giuseppe e Debora De Fazio, Gabriella Basso, Marcello Aprile, Viviana Amati, Laura Casciotti, Lori Albanese, Renata Leone, Antonella Pece, Zia Narduccia, Pino De Luca, Lucia Grieco, Severino Malerba, Simona Covolo, Roberto Covolo

ISBN 978-88-6667-076-6
Formato 14 x 18 cm
100 pag. - 10 euro

per ordini (anche all'estero)

Lupo Editore
Via Prov.le Copertino-Monteroni (Km III – cp 93)
73043 Copertino (Le)
Tel 0832949510 Fax 0832937767
www.lupoeditore.com
ordini@lupoeditore.com

per presentazioni e informazioni

Fornelli Indecisi
Rubrica di cucina dozzinale
un’idea di Pierpaolo Lala
mail: cucina@fornellindecisi.it - 3394313397



domenica 18 novembre 2012

FLEP 2 - 2X05 - Gli avvocati canori



A suon di vocalizzi e controcanti irrompono i Kea, gli avvocati canori dell'azienda, pronti a sistemare le varie beghe del direttore. I nostri protagonisti questa volta dovranno proprio schiarirsi la voce per farsi sentire!

Created by: Riccardo Riande
Regia e Riprese: Simone Ruggieri
Fotografia: Umberto Camponeschi
Suono: Davide Apuzzo
Assistente Suono: Alessandro Murgia
Video Editor: Salvatore Logica, Lorenzo Petracchi
Segretaria di Produzione: Francesca Vennarucci
Segretaria di Edizione: Silvia Briscese
Assistente riprese: Valerio Amer
Make Up: Alessia Cipriano
Costumi: Nadejda Avrionova
Scenografia: Adelaide Stazi
Cast: Marta Bulgherini, Ilaria Bevere, Leonardo Santini, Tiziano Floreani, Ludovica Leo, Riccardo Riande
La voce di Flep è di: Marzio Pacifici
Guest: Gruppo Vocale Kea

Visitate la pagina ufficiale su Facebook:
https://www.facebook.com/Fleptheseries


Un regalo perfetto - Karen Swan (Newton Compton)



http://www.newtoncompton.com/libro/978-88-541-4095-0/un-regalo-perfetto

Una collana con tanti ciondoli. Ogni ciondolo un segreto.

Dopo il successo di Un diamante da Tiffany, il nuovo romanzo di Karen Swan

Tormentata da un passato da cui non riesce a sfuggire, Laura Cunningham ha un solo desiderio: tornare a una dimensione di vita raccolta, intima e priva di complicazioni. La sua relazione tranquilla con il dolce Jack, le chiacchiere davanti a una tazza di tè con l'amica del cuore Fee e il nuovo lavoro come creatrice di gioielli sono tutto ciò di cui ha bisogno per andare avanti. Fino al giorno in cui Rob Blake entra nel suo laboratorio e la incarica di creare una collana con sette ciondoli per l'amatissima moglie Cat: sette come il numero delle persone importanti nella sua vita. Ma ogni pendente deve raccontare un aspetto di Cat e per far questo Laura si troverà a contattare amici e familiari della donna. D'un tratto la sua tranquilla e ordinata vita nel Suffolk viene spazzata via e al suo posto arrivano weekend in chalet di lusso, feste VIP, fiumi di champagne, amici glamour, stravaganti e molto misteriosi...
I segreti vengono a galla e mentre la collana comincia a prendere forma, l'inebriante vita di Cat inizia ad avvolgere anche quella di Laura. E quando la collana è terminata, la metamorfosi di Laura è completa. È arrivato per lei il momento di fare i conti con il passato e prendere una decisione: quali sono i suoi veri desideri? Ciò che sta vivendo è realmente ciò che vuole?

Dall'autrice di Un diamante da Tiffany
200.000 copie
Bestseller internazionale
Il libro femminile più venduto in Italia nell'ultimo anno

sabato 17 novembre 2012

FLEP 2 - 2X04 - Il topo

 

Un'azienda che si rispetti dovrebbe essere pulita e mantenere condizioni igieniche a norma, ma la nostra non è un'azienda rispettabile e l'arrivo dei topi crea lo scompiglio tra i dipendenti.

Created by: Riccardo Riande
Regia e Riprese: Simone Ruggieri
Fotografia: Umberto Camponeschi
Suono: Davide Apuzzo
Assistente Suono: Alessandro Murgia
Video Editor: Salvatore Logica
Segretaria di Produzione: Francesca Vennarucci
Segretaria di Edizione: Silvia Briscese
Assistente riprese: Valerio Amer
Make Up: Alessia Cipriano
Costumi: Nadejda Avrionova
Scenografia: Adelaide Stazi
Cast: Ilaria Bevere, Tiziano Floreani, Ludovica Leo, Riccardo Riande, Alessandro Grande, Nicola Di Gioia
La voce di Flep è di: Marzio Pacifici

Visitate la pagina ufficiale su Facebook:
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Book Make-up con Pierluigi Mele

 

Abbiamo incontrato lo scrittore Pierluigi Mele e gli abbiamo proposto il vecchio gioco dei tre libri da salvare da un ipotetico incendio, lui ha scelto i suoi, noi i nostri, facendo un po' il verso alle guru del make-up su YouTube e rileggendo i consigli di Bellezza a modo nostro.

http://www.salentoweb.tv/
http://www.facebook.com/SalentoWeb
https://twitter.com/intent/user?screen_name=salentowebtv

venerdì 16 novembre 2012

FLEP 2 - 2X03 - L'ispettore

 


In azienda arriva un ispettore del lavoro a controllare che tutti stiano lavorando sotto contratto. Ma si sa, la nostra azienda non segue esattamente i normali canoni lavorativi, ed ecco che il direttore fa di tutto per salvare le apparenze!

Created by: Riccardo Riande
Regia e Riprese: Simone Ruggieri
Fotografia: Umberto Camponeschi
Suono: Davide Apuzzo
Assistente Suono: Alessandro Murgia
Video Editor: Salvatore Logica
Segretaria di Produzione: Francesca Vennarucci
Segretaria di Edizione: Silvia Briscese
Assistente riprese: Valerio Amer
Make Up: Alessia Cipriano
Costumi: Nadejda Avrionova
Scenografia: Adelaide Stazi
Cast: Ilaria Bevere, Tiziano Floreani, Ludovica Leo, Riccardo Riande, Leonardo Santini
La voce di Flep è di: Marzio Pacifici
Guest star: Leonardo Castellani

Visitate la pagina ufficiale su Facebook:
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"Trasforma la tua pecora in notizia", Whirlpool presenta un manuale di comunicazione corporate per distinguersi nel mondo dei media



Sarà presentato sabato 17 novembre nel centro direzionale Whirlpool il libro che racconta quasi due anni di comunicazione corporate da parte della multinazionale leader degli elettrodomestici. Geneletti: «Abbiamo accettato le regole del giornalismo: prima la notizia, poi l'azienda»

Sarà presentato sabato 17 novembre alle 14.00 nell'auditorium del centro direzionale Whirlpool EMEA di Comerio (Varese) il libro "Trasforma la tua pecora in notizia", manuale di comunicazione corporate che racconta quasi due anni di attività con i media da parte della multinazionale leader nel settore degli elettrodomestici. La presentazione avverrà all'interno della tre giorni di Glocalnews, il primo festival di giornalismo on line organizzato da Varesenews, di fronte a una platea di un centinaio di giornalisti che parteciperanno all'assemblea nazionale dell'Associazione Stampa on line (Anso). A presentare il libro Giuseppe Geneletti, director corporate communications and learning & development di Whirlpool EMEA, e Marino Pessina, Ceo di Eo Ipso, società che si occupa della comunicazione corporate di Whirlpool EMEA, e autore con Chiara Porta e Marco Calini del testo; a moderare Pierre Yves Ley, Media Relations Manager di Whirlpool EMEA.
Il titolo del testo prende spunto da una delle più singolari iniziative realizzate e comunicate dall'azienda nel 2011, l'accordo con la Coldiretti di Varese per il taglio dei cinque ettari di prato del sito Whirlpool di Cassinetta di Biandronno con il più ecologico dei tosaerba, un gregge di duemila pecore. L'iniziativa, ripresa da molte testate nazionali e locali, rappresenta il caso più eclatante di "fatto minimo" trasmesso ai media e diventato notizia che è alla base del nuovo corso della comunicazione corporate di Whirlpool. « Negli anni abbiamo seguito varie strade per comunicare il "mondo Whirlpool" -dice Giuseppe Geneletti-; da circa due anni abbiamo deciso di sposare le regole dei giornalisti, mettendoci più in gioco, accettando, come azienda, di fare un passo indietro rispetto alla notizia, perché fosse la notizia a far parlare di noi. Come il consumatore è al centro dell'attenzione dell'azienda per concepire e realizzare i prodotti, così il giornalista lo è per la nostra comunicazione». Concretamente, questo ha significato includere negli argomenti da comunicare, accanto agli aspetti consolidati e irrinunciabili di ogni azienda (bilanci, nomine, trimestrali, piani industriali), fatti all'apparenza secondari e abitualmente trascurati, che giocano però sul fattore curiosità tanto caro ai giornalisti, quindi in grado di suscitare l'interesse dei media, oltre che di veicolare i messaggi chiave dell'azienda. La fetta di comunicazione corporate oggetto del libro rientra in quel dominio che gli autori definiscono "soggettività soggettiva" del giornalismo, ossia propria di quei fatti che non entrano "di diritto" nei notiziari, che né il giornalista si attende di ricevere da un ufficio stampa, né il lettore si attende di conoscere. Uno spazio molto stretto, nel mare magnum delle notizie riportate dai media, ma che può concorrere in modo significativo alla costruzione della reputazione aziendale.Il libro, dal taglio schiettamente pratico, e che per questo si presta all'uso sia da parte degli addetti al settore, sia di chi muove i primi passi nel mondo della comunicazione, è strutturato in tre parti: nella prima si illustrano i meccanismi che regolano l'informazione e i suoi criteri selettivi, quindi alla trasformazione del fatto in notizia riportata dai media; nella seconda si spiega la metodologia dell'ufficio stampa, con le regole alla base del rapporto con i giornalisti; nella terza si presentano casi concreti della comunicazione corporate di Whirlpool, riportando comunicati, uscite e gli obiettivi corporate di ogni lancio alla stampa.

Il libro, di 128 pagine, edito da Eo Ipso srl, dalla prossima settimana in vendita su Amazon.it al prezzo di 15 euro, sarà prossimamente disponibile anche in versione ebook e in vendita sempre su Amazon.it.


Whirlpool EMEA e Whirlpool Corporation Con circa 11mila 500 dipendenti, una presenza sui mercati di oltre 30 Paesi europei e siti produttivi in sette Paesi, Whirlpool Europe, Middle East & Africa (EMEA) è una società interamente controllata da Whirlpool Corporation, l'azienda leader a livello mondiale nella produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici. Nel 2011, Whirlpool Corporation ha avuto un fatturato annuale di circa 19 miliardi di dollari, 68.000 dipendenti e 65 centri di produzione e di ricerca tecnologica in tutto il mondo. L'azienda commercializza i marchi Whirlpool, Maytag, KitchenAid, Jenn-Air, Amana, Consul, Brastemp, Bauknecht e altri importanti brand quasi in ogni paese del mondo. Il Centro Operativo Europeo di Whirlpool si trova in Italia, a Comerio (VA). Per ulteriori informazioni sull'azienda, consultate il sito Internet www.whirlpoolcorp.com o www.whirlpool.it.

giovedì 15 novembre 2012

“Mignotta” graphic novel di Giovanni Matteo, da un soggetto di Pier Paolo Pasolini. Disponibile su Amazon



È disponibile per il download da Amazon “Mignotta“, di Giovanni Matteo, graphic novel ispirata a un soggetto scritto per il cinema da Pier Paolo Pasolini e pubblicato nel volume “Alì dagli occhi azzurri” che raccoglie racconti, scritti sparsi, soggetti, redatti da Pier Paolo Pasolini nel periodo 1950-1965.
La postfazione dell’ebook è a cura di Luciano Pagano. Tutte le informazioni per il download qui (http://www.amazon.it/Mignotta-Musicaos-ebook/dp/B00A6YOTPC/ref=sr_1_3?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1352909435&sr=1-3).
 Si tratta del terzo ebook di musicaos, dopo “Il romanzo osceno di Fabio” e la guida “È facile smettere di scrivere se sai come farlo!“. Altre informazioni sugli ebook di musicaos qui (https://lucianopagano.wordpress.com/ebooks/).
Per informazioni o altro potete scrivere direttamente a lucianopagano[at]gmail[punto]com

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Bruce Lee: 50 anni dalla scomparsa, l'eredità di un'icona globale (MERCHANDISING LICENCE SDCC 2022 Bruce Lee VHS Action Figure Standard)

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