Un corridoio sospeso nel nulla,
in mezzo al deserto di una terra disabitata, sempre sotto il tiro delle armi
israeliane. È l'ultimo chilometro prima di entrare nella Striscia di Gaza dal
valico di Erez. L'autrice lo ha percorso in completa solitudine, con paura.
Alla fine si è trovata davanti i barbuti di Hamas, i versetti del Corano, i
taxi scalcinati che portano lontano dal confine, le montagne di detriti e i
bambini che raspano con le mani per raccogliere calcinacci da riutilizzare.
Nella Striscia vivono un milione e mezzo di persone, strette tra il blocco
israeliano e l'integralismo di Hamas. Oltre la metà sono ragazzi con meno di 18
anni, il 44 per cento bambini con meno di 15. Questo libro è nato dal loro
incontro con l'autrice, Cecilia Gentile, che è entrata nella loro vita, li ha
fatti parlare e raccontare.
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sabato 6 ottobre 2012
venerdì 5 ottobre 2012
Maria Pia Romano presenta “L’anello inutile” (Besa editrice)
(avvertenza: in caso di maltempo
l’evento si terrà presso la
Biblioteca di Tuglie). Il libro, giunto alla sua seconda
edizione, viene in questa occasione presentato nella sua nuova veste.
Maria Pia Romano a Tuglie (LE)
con “L’anello inutile” (Besa editrice) incontrerà il pubblico dei suoi lettori
sabato 6 Ottobre 2012, ore 19,30 presso i Giardini Residenza Mosco (Via Cesare
Battisti) a Tuglie (LE) nell’ambito del Festival Nazionale del Libro
“Impressioni d’autore”. Dialogherà con l’autrice Ilaria Lia, interverrà,
insieme a Maria Pia Romano, Simona Cleopazzo. (avvertenza: in caso di maltempo
l’evento si terrà presso la
Biblioteca di Tuglie). Il libro, giunto alla sua seconda
edizione, viene in questa occasione presentato nella sua nuova veste.
Il Salento prende alla gola. E ti
sa rubare l’anima. Luogo troppo selvatico per lasciarsi conquistare. Anche la
sua gente è così. Qui le tarantate dicevano di sentire la noia all’inizio del
male. Gli uomini andavano a fare l’olio nelle viscere della terra, incitando
gli animali a spingere la ruota e stordendosi con l’oppio per non sentire la
fatica. Nelle campagne che s’incontrano andando dalle Orte verso il faro della
Palascia, la terra è rossa. Ci si può perdere, inseguendo il filo rosso che qui
lega la terra, il cielo e l’acqua. Un sottile scoloramento di memorie
adriatiche. Un annebbiamento dei sensi. Un capogiro. Cosa rimane quando non si
ha più niente da perdere?
Maria Pia Romano è nata a
Benevento nel 1976, è iscritta all’Albo dei giornalisti dal 2000.
Scrive per alcune testate
regionali e nazionali e inoltre si occupa di comunicazione pubblica, uffici
stampa e organizzazione di eventi. Ha all’attivo quattro raccolte di poesie,
Linfa (LiberArs, 1998), L’estraneo (Manni, 2005), Il funambolo sull’erba blu,
(Besa 2008) e La settima stella (Besa 2008) e il romanzo Onde di Follia (Besa
2006). Ha ricevuto riconoscimenti in campo nazionale e internazionale per i
suoi lavori. Le sue poesie sono inserite nel Museo della Poesia di Perla
Cacciaguerra a Cesa. E’ stata tradotta da Amina Di Munno e Cassio Junqueira per
il festival della letteratura italiana in Brasile del 2011. Finalista al Premio
Letterario Nabokov edizione 2011
sabato 6 Ottobre 2012 ore 19,30
Giardini Residenza Mosco (Via Cesare Battisti) a Tuglie (LE)
nell’ambito del Festival Nazionale del Libro “Impressioni d’autore”
Dialogherà con l’autrice Ilaria Lia
interverrà, insieme a Maria Pia Romano, Simona Cleopazzo.
Info
La strada di casa di Gorge P. Pelecanos (Piemme)
A ventisei anni, Chris Flynn sa
di essersi già bruciato le migliori chance. Dopo un'adolescenza turbolenta, è
finito in un carcere minorile per una sfilza di reati, proprio nel momento in
cui i suoi coetanei sceglievano l'università da frequentare. Ma ha imparato la
lezione: riconoscere i guai e starne alla larga. E così, quando lui e un ex
compagno di prigione trovano una borsa piena di soldi sotto il pavimento che
stanno ristrutturando, ordina all'amico e a se stesso di non toccarla. E
togliersela dalla testa. È suo padre Thomas, ex poliziotto, a gestire la ditta
per cui lavorano. L'uomo ha deciso di dimenticare le delusioni e i conflitti
del passato e ridare fiducia al figlio: gli sembra che sia maturato, che si sia
rimesso in riga. Il giorno in cui Chris non si presenta al lavoro, però, Thomas
sa con certezza che il ragazzo è di nuovo in pericolo. Ma capisce anche che non
potrà sempre proteggerlo da ogni male. Stavolta, dovrà lasciare che Chris trovi
da solo la strada di casa. Ancora una volta, Pelecanos usa le tinte del noir
per parlare dell'America della gente comune, in un romanzo che scava nella
complessa dinamica di aspettative e rimpianti, perdono e redenzione che
costella il percorso compiuto da un padre e un figlio prima di ritrovarsi.
Recensione di Alessandra Peluso su Il Quinto Accordo. Guida alla padronanza di sè. Un libro di saggezza tolteca di Don Miguel Ruiz, Don Josè Ruiz (Edizioni Il Punto d’Incontro)
Questo manuale sembra lo scrigno della vita perfetta, il paradiso che
tutti vorremmo, e che secondo gli autori Don Miguel e Don Josè Ruiz è possibile
realizzare in ognuno di noi. Occorre seguire 5 regole fondametali chiamate “Accordi”.
Trovare gli accordi come in musica perchè la vita prenda armonia: essere
impeccabile con la parola; non prendere nulla in modo personale; non supporre
nulla; fare sempre del proprio meglio; essere scettico, imparando ad ascoltare.
Questi sono i cinque accordi che derivano dalla saggezza tolteca - i Toltechi
vivevano nel Messico meridionale - che ricerca la profonda verità condivisa da
tutte le sacre tradizioni esoteriche del mondo. Non è una religione, ma un modo
pratico per raggiungere la felicità e l’amore. Pertanto, se c’è qualcuno che
fornisce le chiavi della felicità non possiamo non accoglierlo. Ecco che ci si
addentra nella lettura magica del libro e qui innanzitutto, don Miguel
consiglia ad ognuno di noi, a chi fosse interessato a conoscere queste vie di
verità, ad essere impeccabile con la parola. Spiega che ognuno di noi è
programmato ad inviare un messaggio, deve però avere il coraggio di raccontarlo,
creando così la propria verità che è la vita. Raccomanda di dire sempre ciò che
si conosce senza menzogna. Ricorre ad una immagine che sembra richiamare un
dipinto di Botticelli: «Se credete di essere un artista, tutto diventa di nuovo
possibile. Le parole sono il vostro pennello e la vostra vita è la tela. Potete
dipingere tutto quello che volete, potete persino copiare il dipinto di un
altro; ma ciò che esprimete è il modo in cui vedete voi stessi, il modo in cui
vedete l’intera realtà. Quella che dipingete è la vostra vita, e com’è la
vostra vita dipende dal modo in cui usate la parola. Bellissimo consiglio, ma
quanti di noi non si lasciano condizionare da qualcuno o qualcosa? E troppi
sono i messaggi distorti che inviano ogni giorno i mass-media, che ci convincono a cercare la menzogna e non la
verità. Vivere la propria vita nella libertà e nella consapevolezza è una
grande vittoria e lo si fa seguendo il secondo accordo: “Non prendere nulla di
personale. Non dover più organizzare la propria vita in base alle opinioni
degli altri è un grande passo per realizzare la libertà personale. A tal punto,
pare che tutte le filosofie vengano meno quando niente è spiegabile se non la
propria vita che è perfetta. Mentre, afferma don Miguel ci hanno insegnato da
sempre che non siamo perfetti, nulla di più falso, è una grande menzogna da
scacciare: ognuno di noi è perfetto ed è messaggero della propria verità che è
la vita. Il terzo accordo invece dice: “Non supporre nulla”. Non esiste la
menzogna, non esistono i conflitti se non nella nostra mente. Il quarto
accordo: “Fai sempre del tuo meglio”. Vivi pensando di vivere la tua vita
soltanto tua, dove la mente non è più condizionata dal tiranno, il giudice o la
vittima. Ossia “vivi senza giudizi nè pregiudizi”. E infine: “Sii scettico, ma
impara ad ascoltare”. Così con
straordinaria serenità e apertura di cuore l’autore invita ad accogliere il suo
messaggio e partecipare a realizzare questo sogno: una nuova umanità in cui
tutti vivono nel’armonia, nella verità e nell’amore. In questo sogno - aggiunge
don Miguel Ruiz - possono partecipare tutti, indistintamente, a qualunque
religione o filosofia si appartenga, qualunque sia il maestro, tutti sono
invitati a condividere questo sogno. Il
mondo potrà essere cambiato amando se stessi, godendo la vita, facendo del
proprio mondo un sogno paradisiaco. I Cinque Accordi vogliono essere gli
strumenti per cambiare il proprio mondo. Ed è possibile se si è impeccabili con
la parola, se non si prende nulla di personale, se non si suppone nulla, se si
fa sempre del proprio meglio e se si è scettici ascoltando, non ci sarà più
guerra nella vostra testa: ma ci sarà pace. E con queste certezze, sapendo di non perdere
nulla, che è il caso di accedere a questo “sogno” raccontato nel libro Il Quinto Accordo con amorevole
semplicità, come una madre quando narra una fiaba al proprio bambino. Conferisce serenità all’animo, apre il
cuore alla speranza. Migliorare la propria vita forse sì è possibile, vale la
pena scommettere, come la scommessa di Pascal: «Ogni giocatore azzarda con
certezza per guadagnare con incertezza; e azzarda certamente il finito per
guadagnare incertamente il finito senza peccare contro la ragione. In un giuoco
in cui vi sono eguali probabilità di vincere o di perdere, arrischiare il
finito per guadagnare l’infinito ha evidendemente la convenienza massima». La
dottrina pascaliana per credere in Dio, io la adotto per credere in se stessi.
giovedì 4 ottobre 2012
Il manoscritto ritrovato ad Accra di Paulo Coelho (Bompiani)
14 luglio 1099. Mentre
Gerusalemme si prepara ali invasione dei crociati, un uomo greco, conosciuto
come II Copto, raccoglie tutti gli abitanti della città, giovani e vecchi,
donne e bambini, nella piazza dove Pilato aveva consegnato Gesù alla sua fine.
La folla è formata da cristiani, ebrei e mussulmani, e tutti si radunano in
attesa di un discorso che li prepari per la battaglia imminente, ma non è di
questo che parla loro il Copto: il vecchio saggio, infatti, li invita a
rivolgere la loro attenzione agli insegnamenti che provengono dalla vita di
tutti i giorni, dalle sfide e dalle difficoltà che si devono affrontare.
Secondo il Copto, la vera saggezza viene dall'amore, dalle perdite sofferte,
dai momenti di crisi come da quelli di gloria, e dalla coesistenza quotidiana
con l'ineluttabilità della morte. "Il manoscritto ritrovato ad Accra"
è un invito a riflettere sui nostri princìpi e sulla nostra umanità; è un inno
alla vita, al cogliere l'attimo presente contro la morte dell'anima.
Come fuoco nell’arca di Marisa Pelle (Besa editrice)
Gocciole di cera che il tempo//
ha rappreso sulla pelle// le nostre ore sommesse silenziose// Luce affilata che
deflagra// da una candela spenta// tersa alabastrina// luce che s’interna nel
tessuto// delle cose.
Marisa Pelle, calabrese di
origine, è nata ad Ardore ( RC ). Ha pubblicato le seguenti sillogi di poesie:
Fiore di cactus (Messina 1987), Scagliosi silenzi (Messina 1991), Fatamorgana
(Messina 1996), Sulla cifra del tempo (Messina 2004), Sul crinale del giorno
(Besa, Nardò 2008), Dai gradini del Persephoneion (Besa, Nardò 2010) che hanno
riscosso il consenso dei critici e sono risultate finaliste in occasione di
varie rassegne letterarie. Sue poesie, edite e inedite, sono presenti in
diverse antologie e in alcune riviste letterarie; in particolare è risultata
finalista per l’edito al Premio A. Contini Bonacossi 2009 con la silloge Sul
crinale del giorno, al Premio Rhegium Julii – Inedito 2010 con la silloge Dai
gradini del Persephoneion e Inedito 2011 con la silloge L’ala mancante. Il suo
profilo letterario e una scelta della sua produzione sono inseriti
nell’Antologia a cura di Carmelo Aliberti Poeti siciliani del secondo Novecento
(Bastogi Ed. 2003), nella Letteratura italiana Poesia e narrativa dal secondo
Novecento ad oggi, a cura di Lia Bronzi - vol. II (Studio critico e testi) –
Bastogi Ed. 2007-2008 e nell’Antologia internazionale Poeti della nuova
frontiera “Segnali 2008-2009”
a cura di Paolo Borruto.(RC) e in “Segnali e Interventi 2010” a cura di Paolo Borruto
(RC).
mercoledì 3 ottobre 2012
Exit di Alicia Giménez Bartlett (Sellerio)
Exit è una villa di campagna
immersa nella natura. Un giardino lussureggiante, stanze e saloni arredati con
gusto, quadri antichi, candelabri sul caminetto, lucenti cassettoni sui
soffitti. Qui, nell'annuncio abbagliante della calura estiva, uno alla volta
arrivano gli ospiti. Due giovani donne: Clarissa, fragile e intensa; l'elegante
Pamela, bella quanto caustica. Il finanziere Finn, uomo raffinato e colto,
eccellente conversatore. La vedova Tevener, una signora con i capelli rossi
allegra e sensuale. Il signor Ottosillabo, macchinista ferroviere, il poeta
Léonard, capelli a spazzola e sguardo penetrante, sempre capace di provocare
gli altri. In poco tempo diventeranno intimi e amici, pronti a vivere e a
dissolversi nel gioco del destino e della passione. Gli ospiti sono stati
accolti da due medici in camice bianco e dall'infermiera Matea, specializzata
in psicologia, che prepara cene e pranzi squisiti. Sottili fette di roast beef,
uova e salsicce, scintillanti frittate, teglie con pasticci di carne e
formaggio, aringhe affumicate e cestini traboccanti d'uva. La musica accompagna
il passare del tempo, tra canzoni tzigane e boleri, sonate al chiaro di luna e
contagiose melodie jazz. Tutti insieme, gli ospiti, i medici e l'infermiera,
condividono colazioni e banchetti, passeggiate, escursioni, chiacchiere e
battibecchi.
martedì 2 ottobre 2012
SUPERFLAT EXPERIENCE, mostra personale di Tomoko Nagao
Dal 5 al 20 ottobre 2012. A cura di Grace
Zanotto e Christian Gancitano. LOCATION: Art Galleria Famiglia Margini via
Simone d'Orsenigo 6, Milano
5 OTTOBRE: inaugurazione in
compagnia dell’artista , dalle ore 18,00 alle 22.00
Alle 18.30 presentazione e
introduzione agli scenari, di Christian Gancitano: “Dall’estetica fluttuante
Ukiyo-e alle ultime correnti Micropop e post- superflat“.
NippoSuggestioni - per saperne di
più sulle ultime tendenze artistiche dal giappone
visionario.
http://nipposuggestioni.blogspot.it/
Nel corso della serata verrà presentato il
progetto OTOMODACHI: Tomoko intervista Francesca Scotti e Francesca intervista
Tomoko, dopo uno scambio epistolare dal Giappone. Reading di interviste email
tra l’artista e la scrittrice che verranno pubblicate sul numero di ottobre del
web magazine speechless.
"Kawaii" è uno dei
principali metodi di comunicazione, espressione della cultura giapponese
riconosciuta a livello globale, tanto da avere un vero e proprioAMBASCIATORE
(naturalmente Kawaii) quale DORAEMON, riconosciuto e nominato dallo stesso
governo Giapponese. Una sorta di mondo fantastico che riempie la daily life con
la bellezza dello spirito bambino, sereno leggero e colorato. Il
"Kawaii" è l'antidoto alla depressione e alla piatta quotidianità e
si oppone alle tragedie della vita. Nelle sue KAWAIIZZAZIONI (digital e
vectorialart e pitture SUPERFLAT olio su tela,
anno 2011-2012) Tomoko Nagao
miscela con ritmo consapevole le grandi icone del consumo di massa: Veneri e
Madonne prodotte nelle botteghe degli artisti rinascimentali e seicentesche ed
immagini pubblicitarie, loghi e mercanzie del nostro contemporaneo. Tutti
questi impulsi entrati negli occhi ad una velocità artificiale che è superiore
alla capacità del cervello umano di distinguere e rielaborare, sono stati
raccolti vivendo fisicamente in occidente e oriente, miscelati delicatamente e
espiati per poi essere riposizionati dall'artista negli Artwork che realizza. Come
spiega Christian Gancitano, curatore della mostra insieme a Grace Zanotto, la
poetica MICROPOP, rappresentata principalmente da donne nate tra la metà degli anni
’70 e i primissimi anni ’80 è uno strumento per rimpossessarsi di icone della cultura
di massa utilizzate come display o “tavolozza” del proprio immaginario. Le
artiste considerano questo immaginario fatto di personaggi KAWAII parte
integrante del proprio background culturale, non solo rappresentazione di
character o consumo di massa come Hello Kitty viene (erroneamente) considerata
ma un'operazione artistica tipica del Micropop giapponese, arma non contundente
per contrastare l'operazione di azzeramento di fantasia e di diversità che i
brand di consumo globale esercitano. Le opere di Tomoko sono un’ allegoria
dell’epoca della globalizzazione, raccontata con i suoi simboli e i suoi
prodotti, in stile “superflat”, la nota corrente postmodernista riconosciuta
con esponenti quali Takashi Murakami e Nara Yoshitomo. La versione pittorica
dei Digital Artwork, denominata Superflat Experience, porta la cifra di un olio
su tela che riproduce le stesse composizioni realizzate con file VETTORIALI in un'ottica
rannuvolata: come attraverso degli occhi emozionati, ricollocando la presenza umana
e l'interferenza sensoriale dell'artista nella percezione nel reale. Un
procedimento che riporta alla memoria gli obiettivi soft-focus del
Pittorialismo. Un lavoro che non lascia insensibile Grace Zanotto, la quale
lancia la sfida di vivere senza più inquinare. “SUPERFLAT EXPERIENCE” una
mostra di opere digitali, pittoriche, video sulla poetica di TOMOKO NAGAO, la
più rappresentativa esponente delle culture MICROPOP in Italia, tra le più
importanti in Europa, è un osservatorio privilegiato sulle ultime tendenze
artistiche dal Giappone visionario, presentato dalle associazione culturali
AsXPO e FAMIGLIA MARGINI.
Tomoko Nagao – nasce in Giappone
nel 1975, a
Nagoya, la città dove ha sede la
TOYOTA car corporation. Ha esposto nelle principali città del
Giappone dove ha conseguito il primo premio Canon (con la giuria di Nobuyoshi
Araki) e presso festival, gallerie e eventi in diverse città europee. Da
segnalare in particolare la sua partecipazione con installazioni presso importanti
mostre di Palazzo Reale e alla Triennale di Milano, il Fringe festival di Edimburgo
e la SANRIO
for Smiles Exhibition.
Chi è nato prima, il lettore o lo scrittore? Angelo Orlando Meloni dialoga con Simonetta Bitasi a Casa delle Letterature
Mercoledì 10 ottobre
h. 18.00, presso il bellissimo scenario di Casa delle Letterature in piazza
dell'Orologio 3 a
Roma, un incontro, a colpi di parole, libri e citazioni sui due vertici opposti
della lettura: il dibattito fra Angelo Orlando Meloni e Simonetta Bitasi sarà
la proroga letteraria della manifestazione "La scelta delle donne",
andata in scena proprio a Casa delle Letterature dal 17 maggio al 19 settembre
2012.
Angelo Orlando Meloni è nato a Catania e vive a Siracusa. Ha scritto la raccolta Ciao campione e il romanzo Io non ci volevo venire qui, edito quest'ultimo nella collana L'italiana di Del Vecchio Editore. Aggiorna saltuariamente un blog di colore verde come la speranza, la benzina e l’ecologia.
Angelo Orlando Meloni è nato a Catania e vive a Siracusa. Ha scritto la raccolta Ciao campione e il romanzo Io non ci volevo venire qui, edito quest'ultimo nella collana L'italiana di Del Vecchio Editore. Aggiorna saltuariamente un blog di colore verde come la speranza, la benzina e l’ecologia.
Simonetta Bitasi
realizza da molti anni progetti di promozione alla lettura per ragazzi e
adulti. Il suo lavoro è leggere e come lettore ambulante organizza gruppi di
lettura e incontri dedicati ai libri in biblioteche, librerie, circoli
culturali, bar e case private. Collabora come consulente-lettore agli acquisti
delle biblioteche. Ha scritto e scrive di libri e lettura per le pagine
culturali della Gazzetta di Mantova, e su vari periodici tra cui Diario e Liber
e da febbraio 2012 si occupa della pagina letteraria di GQ Italia. E' tra i
collaboratori che hanno curato l'ultimo aggiornamento della Garzantina di
Letteratura (2007).
campione e il romanzo Io non ci volevo
venire qui, edito quest'ultimo nella collana L'italiana di Del Vecchio Editore.
Aggiorna saltuariamente un blog di colore verde come la speranza, la benzina e
l’ecologia.
Simonetta Bitasi realizza da molti anni progetti di promozione alla lettura per ragazzi e adulti. Il suo lavoro è leggere e come lettore ambulante organizza gruppi di lettura e incontri dedicati ai libri in biblioteche, librerie, circoli culturali, bar e case private. Collabora come consulente-lettore agli acquisti delle biblioteche. Ha scritto e scrive di libri e lettura per le pagine culturali della Gazzetta di Mantova, e su vari periodici tra cui Diario e Liber e da febbraio 2012 si occupa della pagina letteraria di GQ Italia. E' tra i collaboratori che hanno curato l'ultimo aggiornamento della Garzantina di Letteratura (2007).
Simonetta Bitasi realizza da molti anni progetti di promozione alla lettura per ragazzi e adulti. Il suo lavoro è leggere e come lettore ambulante organizza gruppi di lettura e incontri dedicati ai libri in biblioteche, librerie, circoli culturali, bar e case private. Collabora come consulente-lettore agli acquisti delle biblioteche. Ha scritto e scrive di libri e lettura per le pagine culturali della Gazzetta di Mantova, e su vari periodici tra cui Diario e Liber e da febbraio 2012 si occupa della pagina letteraria di GQ Italia. E' tra i collaboratori che hanno curato l'ultimo aggiornamento della Garzantina di Letteratura (2007).
L’uccello del malaugurio di Camilla Läckberg (Marsilio)
Fjällbacka sta per lasciarsi alle
spalle un altro dei suoi lunghi inverni silenziosi, e nella Giunta cittadina
c'è chi è ansioso di attirare l'attenzione sul piccolo centro della costa.
Quale occasione migliore di un reality show, con telecamere piazzate dovunque a
riprendere luoghi e persone che entreranno nelle case di decine di migliaia di
telespettatori? La proposta è approvata, i riflettori puntati, ma l'arrivo del
cast crea non poco scompiglio, tanto più che il produttore, consapevole che gli
scandali aumentano l'audience, si diverte ad alimentare le tensioni tra i
concorrenti. Ma il trambusto mediatico rischia di assorbire anche le risorse
della polizia, e il vicecommissario Patrik Hedström, già distratto dai
preparativi per il suo matrimonio con Erica, è in affanno: le indagini su una
donna morta in circostanze sospette vanno a rilento. Cercando faticosamente di
mettere insieme i pezzi di un caso dai mille colpi di scena, tra minacce,
segreti e sterili menzogne, Patrik trova un diario e vecchi ritagli di giornale
che potrebbero contenere indizi preziosi. E anche un collegamento con un caso
molto simile avvenuto solo qualche anno prima. Non gli resta che insistere, per
arrivare ad aprire una breccia nel muro di silenzio che la piccola comunità di
Fjällbacka erge a difesa della propria immagine, che vuole conservare
irreprensibile.
C.R. & F. presenta "Due ruote una vita" di Raffale Polo (Lupo editore) il 5 ottobre 2012 ore18,30 a Lecce presso il Museo Sigismondo Castromediano
L’Associazione C.F. & R.
presenta in collaborazione con la Libreria
Palmieri di Lecce, la presentazione del volume "Due ruote una vita" di Raffale
Polo (Lupo editore) che si terrà il 5 ottobre 2012 ore18,30 all’auditorium del
Museo Sigismondo Castromediano in viale Gallipoli a Lecce. Relazionerà sul
libro Raffaele Gorgoni (scrittore e giornalista Rai). Intervengono: Anna
Palmieri (Libreria Palmieri); Raffaele Polo (autore); Gianluca Pasca
(Presidente C.F. & R. - Centro Formazione e Ricerca). Modera - Stefano
Donno (critico e scrittore)
La figura di Manfredi Pasca,
leggendario corridore leccese, si intreccia con l’atmosfera crepuscolare degli
anni dal dopoguerra a oggi, in una Lecce fatta di stenti, fame, miseria e
sacrifici. Ma anche di buoni sentimenti, ideali, onestà e impegno, fiducia
incrollabile nella volontà umana che, se ben instradata, supera qualsiasi
difficoltà. Anche la sofferenza, anche la morte, anche la disperazione per le
perdite più dolorose. Manfredi diventa, allora, un vero e proprio eroe, e le
sue gesta, la sua vita possono riassumere l’epopea del Grande Popolo Salentino,
indomito protagonista delle nostre piccole, grandi Storie.
Raffaele Polo - Nasce a Piacenza
il 2 aprile 1952. È pubblicista dal 1978; laureato in Lettere e in Pedagogia,
vive e lavora a Lecce. Ha pubblicato di recente
“Il Cielo in ogni stanza” (Lupo editore, 2009); Leccesità (Luca Pensa
editore, 2010).
Info
Prov. Monteroni - Copertino
73043 Copertino - Lecce (Italy)
Telefono: 0832.949510
Fax: 0832.937767
Ananas e zenzero di Jacqueline Gentile (Besa editrice) alla Feltrinelli di Bari il 3 ottobre 2012
Ananas e zenzero di Jacqueline
Gentile (Besa editrice) sarà presentato mercoledì 3 Ottobre 2012, alle ore
18.30 presso La
Feltrinelli di Bari (Via Melo, 119). Dialogherà con l'autrice
la giornalista Annamaria Ferretti. Interverrà la scrittrice Francesca Palumbo
Ananas e zenzero è un romanzo
narrato in prima persona, in cui la freschezza dell’ironia e della comicità
accompagnano il percorso di crescita di una donna che trasforma un momento di
profonda crisi in un’opportunità per poi scegliere coraggiosamente la strada
del cambiamento come nuovo progetto di vita. Marta Sabia ha trentatré anni,
vive con Cindy, cura la rubrica della posta del cuore per la rivista femminile
“Stelle & Charme” e la sua relazione sentimentale più lunga è durata sei
mesi. Quando incontra Andrea, ennesimo flirt di Cindy, e se ne innamora, Marta
inizia un processo di confronto con se stessa in cui prende piano coscienza del
fatto che l’esistenza da lei condotta non corrisponde ai suoi desideri: le
bugie che dice a Cindy le gravano pesantemente sulla coscienza, le vessazioni
di Clara, il suo capo, la schiacciano, la gelosia la acceca e i suoi sogni di
bambina fanno capolino a ricordarle che non era questo quello che si augurava
per il suo futuro. Dopo la partenza di Cindy per gli Stati Uniti, Marta entra
in una spirale discendente: si licenzia e, sull’onda della rabbia frammista a
dolore, litiga furiosamente con Andrea. Giorni di buio isolamento nella sua
casa vuota la trascinano a toccare il fondo costringendola a stare in contatto con
la sua sofferenza e con la sua vita oramai svuotata. Ma proprio lì, nella
tristezza del niente, Marta ritrova se stessa e il suo amore per Andrea: primi
passi di una nuova esistenza tutta da inventare.
Jacqueline Gentile è nata a
Brooklyn (New York) nel 1973. Vive a Bari dove svolge la professione di
counsellor a orientamento gestaltico e di formatrice. Ha pubblicato la raccolta
di racconti Ho scelto me (2007).
lunedì 1 ottobre 2012
SKY WINE 2012 (ALA 12 - 13-14 OTTOBRE 2012) - TRENTINO. UN VINO DELLA MONTAGNA?
Trentacinque produttori
vitivinicoli, oltre 80 etichette in degustazione e in vendita. Una
mostra-mercato, tre concerti, dibattiti, tavole rotonde, degustazioni e un
workshop con una lunga serie di interventi. Sono questi in breve i numeri di
Sky Wine 2012, un evento innovativo e speciale che andrà in scena per la prima
volta ad Ala (TN) nei giorni 12-13-14 ottobre 2012. Saranno tre giorni ricchi
di appuntamenti, durante i quali produttori, consumatori, esperti, giornalisti,
ma anche musicisti, editori on line, wine blogger e semplici appassionati, si
incontreranno per assaggiare e acquistare vino trentino, scambiandosi opinioni
e punti di vista. Skywine nasce dalla
visione di un territorio che non dissimula le proprie contraddizioni e le
proprie diversità. Ma, al contrario, le fa emergere come leva virtuosa di una
dinamica economica e sociale che non teme l'autorappresentazione. E' la visione
di un territorio che intra-agisce e interagisce. E che si muove al suo interno e nella
proiezione verso l'esterno, senza presunzioni autoreferenziali e senza
complessi di inferiorità. Per questa ragione l'edizione 2012 di Skywine,
venerdì 12 all'Osteria Vecchio Carnera, si aprirà con una videoconferenza. con
il ristorante leccese Le Macare: prodotti del trentino e prodotti del
Salento in una degustazione incrociata.
E poi ancora il meridione sarà di scena, sabato sera a Palazzo Azzolini, con il
concerto di Mino De Santis, il cantastorie del Salento, che presenterà ad Ala
il suo ultimo album: Caminante. L’evento
principale attorno a cui ruota la manifestazione è un Forum sul vino – Quaderni
di Viticultura, accompagnato da una
mostra-mercato, a cui parteciperanno 35 aziende rappresentative delle tante
anime della viticoltura trentina: ci saranno vignaioli, artigiani e
cooperatori, dalle Dolomiti alla Terra dei Forti. Ma durante le tre giornate ci
sarà anche un susseguirsi ininterrotto di concerti, dibattiti e workshop, per
costruire un discorso e un’esperienza a 360° sulla musica, sulla rete e,
soprattutto, sul vino. Dopo un’anteprima venerdì 12 ottobre presso l’Osteria
Vecchio Carnera di Ala, l’evento si concentrerà delle splendide sale di Palazzo
Azzolini nelle giornate di sabato 13, con dibattiti e concerti, e domenica 14
ottobre, con la mostra mercato e workshop tematici. Attraverso la degustazione
e la conoscenza diretta dei prodotti e delle aziende produttrici, l’iniziativa
si propone come scopo principale quello di far conoscere il vino trentino, sia
in maniera diretta, sia coinvolgendo internet e i nuovi social media, perché la
rete rappresenta una grande occasione per estendere e rinnovare la conoscenza.
Ma al tempo stesso l’iniziativa è anche un invito alla riflessione, per capire
a che punto è arrivato il mercato del vino trentino e quali sono le possibili
direzioni di sviluppo per il futuro. Gli argomenti di discussione saranno
molteplici: nella giornata di sabato si discuterà su come la rete e i nuovi
social media possano migliorare la diffusione e la conoscenza del vino trentino
e far emergere le nuove creatività presenti sul territorio. Successivamente,
troverà spazio una riflessione su vino e territorio attraverso l’esperienza
delle aree marginali. Nella giornata di domenica, invece, oltre quaranta
relatori interverranno brevemente per fare il punto sui temi che toccano da
vicino il vino del Trentino: produzione, identità, montagna, politica,
comunicazione e consumo. Gli interventi saranno trasmessi in streaming su
skywine.it. Questo evento è la tappa iniziale di un dialogo e di un confronto
che proseguirà poi sulla carta stampata, attraverso l’edizione di un periodico
che si occuperà via via dell’approfondimento di queste e di altre tematiche, e
non è escluso che possa diventare un appuntamento fisso dell’autunno trentino. Salvo
diversa specificazione, tutti gli eventi avranno luogo ad Ala (TN), nella
splendida sede del settecentesco Palazzo Azzolini, in piazza San Giovanni. Il progetto, ideato e organizzato
dall’Associazione Culturale Versus, è stato possibile anche grazie
all’intervento e alla collaborazione di Trentino Marketing, Comunità della
Vallagarina, Comune di Ala, Comune di Avio, Consorzio BIM dell’Adige, Cassa
Rurale Bassa Vallagarina, Cassa Rurale di Brentonico.
PROGRAMMA:
Venerdì 12 ottobre
Ore 16, SKYpeWine,
videodegustazione in collegamento skype fra l'Osteria Vecchio Carnera di Ala e
il ristorante salentino Le Macare di Alezio (LE). Degustazione in video
conferenza, ad Ala di prodotti enogastronomici del Salento e ad Alezio di
prodotti enogastronomici del Trentino. [continua...]
Ore 18,30, VERTICALE SAN LEONARDO
1995 – 2006 (Osteria Vecchio Carnera), degustazione riservata a 8 partecipanti
paganti (EURO 35,00). La partecipazione sarà però offerta gratuitamente da
Skywine ai cinque concorrenti del nostro contest che risponderanno per primi
alle seguenti due domande [continua...]
Sabato 13 ottobre
Ore 16, VERSO UN FESTIVAL DEI
ROSSI AUTOCTONI DEL BALDO, Enantio, Casetta, Corvina Dibattito e degustazione
(Sala multimediale Osteria Vecchio Carnera) a cura di Internetgourmet.it
Ore 16:00 NETLABEL. Come la rete
e i social media hanno cambiato la musica e l'industria discografica.
Ore 18:00 IL TRENTINO NASCOSTO.
Riflessioni su vino e territorio attraverso l’esperienza delle aree marginali.
Interverranno Franco De Battaglia, Angelo Rossi, Giampiero Girardi. A cura di
Imperial Wines.
Ore 21:00 I PARAFONISTI DEL BALDO
presentano “AM BLAM STAP”, concerto vitivinicolo con meditazione per coro,
oggetti sonori, attrezzi agricoli, campionatore, zither, chitarra, flauto,
campane di cristallo e voci narranti.
Ore 22:00 MINO DE SANTIS LIVE. Il cantautore salentino presenta il suo
ultimo album: “CAMINANTE”. Lo accompagneranno Nazario Simone alle percussioni,
Pasquale Gianfreda al basso e Pantaleo Colazzo alla fisarmonica.
Domenica 14 ottobre
Ore 10:00 – 18:00 MOSTRA MERCATO
DEL VINO TRENTINO. 33 aziende e oltre ottanta etichette in degustazione e in
vendita al prezzo praticato in cantina. Si potranno degustare e acquistare i
vini di: Albino Armani, Bellaveder, Borgo dei Posseri, Cantina Mori Colli
Zugna, Cembra Cantina di Montagna, de Tarczal, De Vescovi Ulzbach, Eredi di
Aldo Cobelli, Filippi Mattia Viticoltore Errante, I Dolomitici, La Cadalora, La Prebenda, Letrari,
Madonna delle Vittorie, Albino Martinelli, Mas de la Fam, Maso Michei, Opera
Vitivinicola in Valdicembra, Peter Dipoli, Pojer e Sandri, Pravis, Redondel,
Salizzoni, Tenuta San Leonardo, Vivallis.
Ore 10:00 – 18:00 IL FORUM DEL
VINO TRENTINO. Oltre quaranta relatori si alterneranno al microfono per fare il
punto sui temi che toccano da vicino, e non solo, il vino del Trentino:
produzione, identità, montagna, politica, comunicazione e consumo. Il materiale
audio e video tratto dall’intera giornata, oltre ad essere trasmesso in tempo
reale su skywine.it, sarà liberamente consultabile in rete.
Tutti gli appuntamenti si
svolgeranno ad Ala (TN) a Palazzo Azzolini, piazza San Giovanni 1.
La manifestazione è organizzata
dall’Associazione Culturale VERSUS.
Per informazioni su spettacoli,
orari, mostra mercato e modalità di partecipazione consultare il sito
www.skywine.it, oppure scrivere una mail a posta@skywine.it
Un amore di angelo di Federica Bosco (Newton Compton Edizioni)
"Libera di danzare senza
schemi e regole ferree, libera di studiare con chi volevo senza più obbedire ai
canoni rigidissimi delle scuole prestigiose o ai capricci di insegnanti
frustrati, libera di esprimere me stessa". Mia ha avuto l'occasione che
attendeva da sempre: un'audizione alla Royal Ballet School. Ma quando si è
trovata su quel palco, quando ha capito che la possibilità di entrare in quella
scuola era a portata di mano, ha sentito di non voler rinunciare alla libertà
di danzare senza regole, vincoli, costrizioni. Accanto a lei, anche nelle
decisioni più difficili, c'è sempre stata la voce di Patrick, eterea presenza
che non la lascia mai. Dopo il suo "no" alla Royal, per Mia può
iniziare una nuova vita: lei e Nina, superate finalmente tutte le
incomprensioni che le avevano divise, decidono di trasferirsi a Londra. Mia
trova una scuola d'arte che la entusiasma, la Brit, mentre Nina prova a frequentare un corso di
giornalismo. Ma Londra non è solo divertimento e cambiamenti: le due amiche
dovranno anche affrontare la difficile gravidanza di Nina. A sostenerle, come
sempre, ci sarà l'incorporea figura di Patrick. Finché un giorno...
domenica 30 settembre 2012
Dimmi che c’entra l’uovo di FABIO NAPOLI (Del Vecchio Editore). Intervento di Alessandra Peluso
Anch’io son curiosa di sapere
come fa ad uscire l’uovo dal frigo. Che c’entra quest’uovo? Sarà forse un
paradosso burlesco per evidenziare agli occhi del lettore quant’è machiavellica
la nostra società? Dove tutto conta e niente è indispensabile alla vita? “Dimmi
che c’entra l’uovo” è il titolo bizzarro del romanzo scritto magistralmente da
Fabio Napoli. Letto tutto in un fiato, vogliosa di giungere alla conclusione del
romanzo, sperando in un lieto fine come nei film o nelle favole, speranza vana.
In realtà, si tratta di uno specchio riflesso dell’esistenza individuale e
sociale precaria. È l’essenza della vita odierna, della ricerca disperata di un
lavoro per guadagnarsi da vivere o sopravvivere come accade a Roberto Milano,
protagonista della storia con altri giovani coetanei nella realtà romana. Una
metropoli che se da un lato può offrire opportunità, dall’altro disorienta,
spersonalizza l’individuo e lo mercifica, descrizione che riporta alla memoria
la quantomai attuale opera “La
Filosofia del denaro” di Georg Simmel. Fabio Napoli romanza
la vita odierna e lo fa con una semplicità strabiliante regalando scene di un
film come se il lettore dovesse farne parte, e purtroppo forse qualcuno dei
lettori si sentirà davvero un soggetto coinvolto. Il protagonista Roberto
Milano, precario, giovane laureato svolge tanti lavori per guadagnarsi da
vivere come comparsa in film porno, insegnante privato, pizza express, tutti
rigorosamente precari; licenziato
puntualmente, ripone l’ultima speranza in un colloquio per lavorare in un
fast-food e pagarsi almeno l’affitto. Qui incontra una ragazza Marianna,
spigliata, affabile, e si lega sia affettivamente che “professionalmente”.
Insieme infatti intendono organizzare una banda per rapine, la cosiddetta
“Banda dei precari”. A quanto pare unico modo, unica via d’uscita per avere
soldi in tempo breve e senza sacrifici. I ragazzi, tuttavia, non hanno fatto i conti con il
destino, il sacrificio infatti c’è ed è grande. È questo cambierà le sorti ai
giovani precari, vivendo nel timore di essere scoperti e presi dalla polizia.
“La banda dei precari” potrebbe anche essere il titolo del libro così come il
titolo della vita di ognuno di noi attualmente precario. L’esistenza è
precaria, gli affetti, il lavoro: tutto diventa parte di un bisogno. Lavorare
per guadagnare e soddisfare dei bisogni. Non esiste un posto fisso, appare un
miraggio, anzi un mito degli anni ’80. Ogni cosa è abitualmente precaria e come
emerge dal romanzo la possibile soluzione per guadagnarsi un “pezzo di pane”
sembra rubare o compiere azioni che non riguardano certamente un lavoro
dignitoso. Potrebbe essere una
provocazione quella dell’autore oppure no. Tuttavia spesso è realtà. Recita
l’art. 4 della Costituzione italiana: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il
diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo
diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al
progresso materiale o spirituale della società». Non è fantascienza, non è
realtà: è raccapricciante pensare che l’articolo appena citato non rispecchi la
società contemporanea dove il diritto al lavoro è una mera chimera, non un
diritto di tutti. È sufficiente ascoltare i TG o leggere i quotidiani per
capire la misera condizione della maggior parte della gente. Aumenta la
sfiducia in sé stessi e negli altri, la paura, la sofferenza o peggio la non accettazione
della precarietà in una non vita rappresentata dal suicidio. a con questo
“Dimmi che c’entra l’uovo”? Qui Napoli s’ingegna a creare un episodio al limite
del reale, è una domanda di un test attitudinale in un colloquio di lavoro al
quale Roberto prende parte per poter lavorare, se superata la prova, in un
fast-food. Insomma un pò come i test che dobbiamo affrontare oggi per qualsiasi
concorso dove un quesito logico rimmarrà irrisolto per l’intera esistenza in
quanto incompreso o incomprensibile. Inoltre, il romanzo è animato da un forte
spirito di solidarietà e di coraggio. Vuole rincuorare il lettore comunicando
che nonostante tutto occorre reagire purchè si possa giungere ad un
cambiamento, ad un miglioramento per una società equa ed uno Stato che
garantisca un lavoro dignitoso a chi ha voglia di lavorare e soprattutto a chi
merita. E la meritocrazia non sia soltanto un appannaggio usato dai potenti e
dai ricchi per illudere e ingannare i poveri.
A proposito della crisi, della precarietà: temi affrontati nel romanzo
di Fabio Napoli, cito una riflessione di Einstein su “Il mondo come lo vorrei”
(1931): «La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi
perché è proprio la crisi a portare il progresso. La creatività nasce dall’ansia,
come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva,
le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza
essere superato (...). L’unica crisi minacciosa è la tragedia di non voler
lottare per superarla». Vuole essere un augurio, una speranza.
Kurumuny Edizioni a Li Ucci Festival di Cutrofiano (Lecce) con “Io scrivo la realtà” di Cici Cafaro e “Ricci i tuoi capelli, arie e canti popolari” di Cannole. Dal 3 al 6 ottobre 2012
Da mercoledì 3 a sabato 6 ottobre a
Cutrofiano, in provincia di Lecce, va in scena la seconda edizione de Li Ucci
Festival, quattro giorni di convegni, workshop, mostre, estemporanee di
pittura, presentazioni di libri e concerti per ricordare i cantori dello
storico gruppo salentino, custode delle tradizioni popolari degli 'stornelli',
dei canti d'amore e di lavoro, spesso improvvisati al ritmo del tamburello.
Uccio Bandello e Uccio Aloisi sono stati depositari e interpreti di una
tradizione raccolta e coltivata da una nuova generazione di musicisti, cantori
e ricercatori. Nel corso degli anni, il gruppo ha coinvolto, oltre ai due
cantori di Cutrofiano, anche Uccio Melissano, Narduccio Vergaro, Uccio
Casarano, Uccio Malerba, Pippi Luceri, Giovanni Avantaggiato e Ugo Gorgoni. Il
Festival, organizzato da Sud Ethnic con la direzione artistica e organizzativa di
Antonio Melegari, con il contributo di Comune di Cutrofiano, Istituto Diego
Carpitella, Grecìa Salentina, Fondazione Notte della Taranta, Fondazione Notte
di San Rocco e con il Patrocinio di Provincia di Lecce, Regione Puglia e
Università del Salento, coinvolgerà anche quest'anno un centinaio tra studiosi,
musicologi, musicisti e musiciste, cantanti, danzatrici e si chiuderà sabato 6
ottobre con un concerto-evento per celebrare, nella sua città natale, la figura
di Uccio Aloisi, straordinario interprete della musica tradizionale salentina,
scomparso il 21 ottobre 2010. Sul palco allestito in Piazza Municipio si
alterneranno i Vecchi Cantori di Zollino, Antonio Amato, Enza Pagliara,
Antongiulo Galeandro, Antonio Castrignanò, Zimbaria, Carlo Canaglia ensemble,
Melegari & i suoi compari, Gianluca Longo, Gianni De Santis, Su’ d’est,
Menamenamò, Dario Muci, Le Sorelle Gaballo, Giancarlo Paglialunga, Kamafei,
Triace, Puccia from Apres la classe, Massimiliano Morabito, Cardisanti,
Orchestra Sparagnina, Alessia Tondo, Emanuela Gabrieli, Edo Zimba, Canzoniere
Grecanico Salentino, Annacinzia Villani, Giovanni Avantaggiato, Andrea
Stefanizzi, Paolo Pacciolla, N.Scott Robinson, Silvia Perrone, Maristella
Martella, Emanuele Licci, Mauro Durante, Stefano Calò e molti altri. Dopo aver
suonato per più di trent’anni al fianco di Uccio Bandello (scomparso nel 1998),
Uccio Aloisi ha continuato a proporre i suoi stornelli in tutta Italia e sul
palco della Notte della Taranta. Negli ultimi anni Uccio è stato un “trait
d’union tra le forme dell’espressività tradizionale e le nuove pratiche
reinventive dei patrimoni tradizionali”, come sottolinea il coordinatore
artistico della Notte della Taranta e consulente scientifico dell'Istituto
Diego Carpitella Sergio Torsello. “Uccio Aloisi era un personaggio chiave del
“paesaggio sonoro” salentino che tuttavia, negli anni dell’iperbolico revival
della pizzica, s’era reinventato un ruolo, una “identità”, rimanendo sempre
fedele a se stesso, alla sua appartenenza a un mondo culturale che ormai non
c’è più. Uccio Aloisi era così. Un maestro senza cattedra, un sontuoso “albero
di canto” cresciuto in una terra amara ma ricca di colori e di suoni. Che
grazie a lui non morirà”. Sono già aperte le iscrizioni al workshop di tamburi
a cornice tenuti nei giorni del festival dal percussionista statunitense N.
Scott Robinson (Tecnica lap style), da Andrea Stefanizzi (tamburello) e Paolo
Pacciolla (tecniche di improvvisazione in India e Tecniche di composizione per
ensemble), che coordineranno l’ensemble di tamburi a cornice “Battere nuovi
ritmi” che si esibirà il 5 ottobre in Piazza Cavallotti (per iscrizioni e
informazioni: info@liuccifestival.it - 3290399779 - 3807025709). Sabato 6
ottobre spazio anche al seminario di danze popolari in collaborazione con Tarantarte
tenuto da Maristella Martella (per info e iscrizioni 3394492300).
L'articolato programma ospiterà
inoltre il convegno Battere nuovi ritmi: il tamburello (3 ottobre), numerose
mostre (tra le quali 'Cornici dal mondo' di Francesco Paolo Manna, in collaborazione
con La Società
italiana tamburi a cornice,e l'Arte nel piatto, dedicata alla lavorazione e
decorazione della terracotta), il concerto 'Ricordando Uccio Bandello' con la
partecipazione dei Cardisanti, di Lina Bandello, figlia del cantore, di Uccio
Casarano (storico organettista del gruppo Li Ucci) e altri ospiti (3 ottobre
nel Parco Verde) e l'esibizione dei Kamafei (4 ottobre al Jack'n'Jill). Il
festival ospita inoltre Bar-Cultura con la partecipazione di Nandu Popu (4
ottobre) e del suo romanzo d'esordio 'Salento, fuoco e fumo' (Laterza) e la
presentazione dei due volumi “Ricci i tuoi capelli” (Le Donne di Cannole) e “Io
Scrivo la realtà” (Cici Cafaro) pubblicate da Kurumuny.
Kurumuny Edizioni a Li Ucci Festival di Cutrofiano (Lecce)
con Io scrivo la realtà di Cici Cafaro e Ricci i tuoi capelli, arie e
canti popolari di Cannole (show case) il
5 ottobre 2012 al Bar Caffè Saracino di
Cutrofiano - ore 18,00
Info
sabato 29 settembre 2012
Novità in libreria: “Angeli dimenticati” (Youcanprint) di Nicola Capecchi
Un terribile incidente ferroviario. La Freccia del Nord A 407
proveniente da Setterville e diretto a Blow City, precipita per cause
misteriose in un canyon. Muoiono circa 300 persone. Poco distante dal luogo
dell’incidente si trova una piccola cittadina, Busyville, dove il Tempo pare si
sia fermato chissà da quanto. Marc Rosendale, avvocato in carriera sull’orlo di
un forte esaurimento nervoso, torna dopo più di trent’anni a Busyville dalla
sua famiglia, un po’ per ritrovare se stesso, un po’ per nostalgia. Qui nulla
sembra essere cambiato, ma circolano voci, a causa di una serie di suicidi
inspiegabili, che quella città sia un posto maledetto. Solo voci? Marc intende
andare a fondo sulla questione, e quello che scoprirà andrà oltre i limiti
dell’umana comprensione…
“Marc, su consiglio del proprio psichiatra, si concede una
vacanza dal lavoro per riposarsi. Egli sceglie di tornare al suo paese natale
per rivedere i suoi genitori, che non vede da trenta lunghi anni. Busyville è
una piccola città con pochissimi abitanti, rimasta ferma a trenta anni prima,
chiusa al mondo esterno progredito, per vivere in una voluta e ostinata vecchia
cultura. Una cittadina di gente per bene e caratterizzata da una grande
tranquillità. Ma ben presto Marc si renderà conto che si tratta di una
tranquillità del tutto apparente, quando in città cominceranno a verificarsi
strani fenomeni, nei quali si troverà personalmente coinvolto. Quali misteri si
nascondono all’interno di questa apparentemente tranquilla cittadina? Cosa
troverà Marc indagando su quanto sta accadendo?
Marc troverà anche l’amore in città, un amore bellissimo,
forte e puro, un amore che andrà oltre ogni difficoltà, un amore che andrà
oltre la morte.”
“Angeli Dimenticati” (Youcanprint) di Nicola Capecchi,
Narrativa, pag. 212, ISBN: 9788866185482
Anna Belozorovitch una nuova ed interessante voce nel mondo della lettere contemporanee
Un
viaggio nella scrittura di Anna Belozorovitch
Vincitrice del Premio Internazionale
2012 - “Sulle orme di Ada Negri”
nella sezione “Narrativa Edita”
con “Banane e fragole”
Finalista del Premio Carver 2012
con “L’uomo alla finestra”
Premio Novità al concorso “Città di
Sassari” 2012
con “L’uomo alla finestra”
Premio ex-aequo al concorso “Massa,
città fiabesca di mare e di marmo”
per il ‘Libro di poesia edito’
con “L’uomo alla finestra”
Anna Belozorovitch, nata a Mosca (1983) e vissuta
tra l’Italia e il Portogallo, è una giovane autrice di origine russa che dal 2005 a oggi ha già
pubblicato diversi libri, una decina, divisi tra poesia e narrativa, a
dimostrazione di una vivida creatività e di una forte capacità di tradurre in
parole l’introspezione dei personaggi e la realtà dell’ambiente che li
circonda. Anna Belozorovitch, che vive in Italia dal 2004, ha pubblicato con
Besa Editrice, dopo il primo “Anima bambina” (2005), un libro dal titolo
“L’uomo alla finestra” (2007). In seguito ha pubblicato “Banane e fragole”
(2010), sempre per i tipi di Besa, dove in una serie di racconti descrive gli
ultimi giorni dell’URSS visti con gli occhi di una bambina. Il riscontro di
pubblico e soprattutto di critica ottenuto dalle opere di Anna Belozorovitch,
dimostra ancora una volta l’efficacia di un lavoro editoriale costruito sulla
scoperta, ma anche sulla continuità nella pubblicazione di alcune delle voci
più importanti della letteratura dell’Est Europa.
Anna Belozorovitch ha scelto da diversi anni di
scrivere in italiano le proprie storie, e comunicare così le proprie emozioni
ai lettori. Una scelta che nell’ultimo anno ha trovato la sua conferma in
diversi concorsi e altrettante manifestazioni dal respiro internazionale.
“Banane e fragole”, edito nel 2010,
ha vinto di recente il Premio Internazionale “Sulle orme
di Ada Negri”, nella sezione ‘narrativa edita’; la premiazione si terrà il 29 settembre 2012 a Lodi. “L’uomo
alla finestra”, pubblicato nel 2007 con Besa Editrice, è stato inserito tra i
dodici finalisti del Premio Carver (premiazione il 7 ottobre a Civitavecchia),
e, sempre lo stesso libro, è stato segnalato presso il concorso “Città di
Sassari”, nell’ambito dell’evento “Ottobre in Poesia”. Anna Belozorovitch, in
questa occasione, riceverà il “Premio Novità” (l’appuntamento è a Sassari il 19
ottobre 2012). Sempre “L’uomo alla finestra” ha vinto ex-aequo il primo premio
al concorso “Massa, città fiabesca di mare e di marmo”, nella sezione “Libro di
poesia edito.” Una delle caratteristiche più interessanti di questo ‘romanzo in
versi’, come notato da Raffaele Taddeo (su “El-Ghibli”), consiste nel calare la
contemporaneità della vicenda, e quindi del romanzo, in una forma che è propria
della poesia. Questo percorso incessante, che alterna la conferma di un proprio
stile alla continua ricerca di nuove forme di espressione, può essere riassunto
in una sua poesia, intitolata non a caso “Il mio viaggio” (in ‘Cinque Passi’,
Greta Edizioni), nella quale è scritto “Il mio viaggio è senza mappa/senza
percorso stabilito, tappa intermedia/senza aspettativa, quindi senza
tragedia./Il punto dove sono/non esiste./Non potrei mai essere triste,/non
lascio nulla./Io voglio sempre e solo oltre./Io spero sempre ancora il dopo”.
Anna Belozorovitch è nata a
Mosca nel 1983, ha
vissuto tra il Portogallo e l’Italia, scrivendo in entrambe le lingue, vive in
Italia dal 2004. Con Besa Editrice ha pubblicato “Anima bambina” (2005),
“L’uomo alla finestra” (2007) e “Banane e fragole” (2010).
Informazioni e contatti:
http://www.besaeditrice.it
ufficiostampa.salentobooks@gmail.com
venerdì 28 settembre 2012
C'era una volta la Fiat. Tutto quello che l'azienda non vuole che sappiate di Salvatore Cannavò (Aliberti). Intervento di Nunzio Festa
Sergio Marchionne è uno dei personaggi più importanti della
televisione finanziara, un soggetto fondamentale della fiction soprattutto
economico-finanziaria italiana; una personalità, va detto per correttezza, che
fa parte però del palinsesto mondiale. Salvatore Cannavò, giornalista del Fatto
Quotidiano e con una lunga esperienza di cronista a Liberazione, ha dato alle
stampe un libro che si basa molto sulla sua esperienza professionale,
"C'era una volta la Fiat",
dove il sottotilo che striza l'occhio, come si dice, al marketing è:
"Tutto quello che l'azienda non vuole che sappiate". Un libro che
guarda nuovamente alle strategie appunto del Marchionne in seno ai resti degli
Agnelli e, fortunatamente, non appoggiato alla tipologia descrittiva del
'manager col poolover' - a differenza di molti suoi colleghi innanzitutto.
L'agile e necessario testo, in tutto lo svolgimento del primo capitolo "La
vittima Marchionne", infatti, illustra come prima cosa gli scenari
immaginati dall'ad 'svizzero'. Che significa, in pratica, Fiat oggi sui mercati
mondiali: specie in Cina, Usa, Brasile. Indugiando sul dato, in primis, che la Fiat guidata da Sergio
Marchionne sul mercato cinese vale davvero poco, mentre vorrebbe, cosa
d'altronde sempre più visibile, spostarsi di braccia e cervello nella terra che
il presidente Obama le ha fatto ben annusare. Le righe di Cannavò sono stampate
dopo il saggio inchiesta di Fabio Sebastiani, penna da "cronista
sindacale" anche questa venuta dal giornale che fu di Curzi e Sansonetti,
"Officina Italia. La Fiat
secondo Sergio Marchionne" (Altrimedia Edizioni, 2011); seguono "Ci
volevano con la terza media. Storia dell'operaio che ha sconfitto
Marchionne", (Editori Internazionali Riuniti, 2011) dell'operaio lucano
Giovanni Barozzino, uno dei tre lincenziati di Melfi; succedono a
"Vestivano alla marinara. Storia della Fiat dalle origini a
Marchionne", (Editori Internazionali Riuniti, 2012), di Antonio Sciotto.
Quindi ad allargare il quadro della situazione e quasi fare attualità. Se su
questo tema, è possibile. Mentre gli stabilimenti italici, persino la Sata di Melfi in Basilicata,
tremano. Quando gli operai rotti e battuti nella lotta di classe vinta dai
padroni, oltre a subire altri continui licenziamenti e abituale soppressione di
diritti, devono sapere che la piemontese Fiat non per molto terrà - a far da
made in Italy - piene le palazzine dirigenziali dell'ex fortezza sabauda
(quest'estate non a caso per due volte gli impiegati di Torino hanno provato le
virtù della cassa integrazione). E "la forza lavoro" deve
scongiurare, ancora, riduzioni del personale e prossime dismissioni. Ché il
"nuovo" meccanismo di distruzione delle forze residue di lavoratrici
e lavoratori inaugurato a Pomigliano d'Arco non è sufficiente. Non è bastato a
Marchionne, insomma, togliere di mezzo l'incombenza Fiom. Nulla si può dar per
sott'inteso e per assicurato, pare ricordarci Cannavò, ma le prospettive sono
nere. L'autore quasi prova poi a chiedere: a questo punto si dovrebbe chiedere
il governo chiami un'azienda estera a tutelare la produzione italiana, se
l'azienda italiana per antonomasia va a tutelarsi fuori dall'ex Belpaese?
Quando il microfono per il racconto, invece, è dato agli opera sentiamo le vite
dai luoghi della lotta e del dolore, dal sacrificio. Il film che supera di
qualità la finzione e la finzione di qualità di cui in principio della lettura.
"Vent'anni di giornate uguali e faticose" a Mirafiori, per esempio.
Dove s'inizia a parlare sulla linea al termine del vero risveglio dalla
levataccia, a ore di distanza dalla sveglia. Nella chiusura di Termini Imerese.
Tantissime storie. Passando dalla battaglie dei tre di Basilicata sputati fuori
dalla Sata (pure se non è letto il rapporto di sudditanza tra Regione e Fiat).
Lavoratori che si "rompono" come i compagni che devono sopportare
sempre gli stessi movimenti e posizioni scomode. Altro che la bellezza dei
robot lanciata dai tg. Il massacro, d'altronde, ha un nome: Wcm. Un sistema che
toglie, per dire, il "camminare". Perché si deve risparmiare tempo.
Senza risparmiare chi lavora.
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