Un sentimento nuevo si sta diffondendo tra gli italiani che
oggi, per la prima volta, considerano l'evasione fiscale la vera grande
emergenza del Paese. Iniziano a chiedere lo scontrino, a pretendere la
ricevuta, addirittura a fare il tifo per i blitz della Guardia di Finanza nei
luoghi cult della ricchezza nascosta. Perché gli italiani, finalmente, stanno
aprendo gli occhi su una "ingiustizia fiscale" senza pari al mondo:
l'incredibile disparità del peso delle tasse sui diversi tipi di reddito e di
contribuente. Da una parte i lavoratori dipendenti e i pensionati, schiavi di
un fisco ormai insostenibile e costretti a "pagare" l'80% del gettito
fiscale del Paese pur detenendo solo il 30% della ricchezza nazionale. Dall'altra
parte i lavoratori autonomi imprenditori, commercianti e professionisti -
troppo spesso liberi di considerare le tasse come un optional. È una situazione
insostenibile, da cui nasce un grave rischio. Nei prossimi anni potrebbe
esplodere una nuova, lacerante "lotta di classe": lavoratori
dipendenti e autonomi contrapposti gli uni agli altri, al punto da rendere più
difficile la convivenza civile. Per scongiurare questo rischio - di cui si
scorgono già segnali evidenti - è necessario rivoluzionare il rapporto tra
fisco e lavoratori autonomi, adottando subito misure impopolari che rendano il
sistema tributario molto più giusto e più equo.
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sabato 25 agosto 2012
La mano destra del diavolo di Dennis Mcshade (Voland)
"Maynard, vivere è pagare un prezzo. Vivere è accumulare
ore che poi si capirà di aver sprecato, perché davvero non servono a
niente..." Peter Maynard, il Califfo, è un sicario filosofo che legge i
classici, ha l'ulcera e beve latte invece del solito whisky. Pagato da un
milionario per scovare e uccidere i quattro che anni prima hanno violentato la
figlia provocandone la morte, il Califfo si muove in un mondo duro, dove la
menzogna è legge. Ma si tratta dell'America dove il Sindacato del crimine detta
legge, o del Portogallo di Salazar dove l'autore Dinis Machado per sfuggire
alla censura deve assumere lo pseudonimo di Dennis McShade e far finta di
tradurre un'opera che in realtà scrive in portoghese? L'ambiguità e il doppio,
ecco le chiavi di lettura di un romanzo che usa i generi per sovvertirli.
Il Concertone de La Notte della Taranta. Edizione 2012 diretto dal Maestro Concertatore GORAN BREGOVIC
LA FONDAZIONE LA NOTTE
DELLA TARANTA presenta SABATO 25 AGOSTO il pre-concertone alle ore 18.45 e il
concertone alle ore 22.30 a MELPIGNANO
presso il PIAZZALE EX CONVENTO DEGLI
AGOSTINIANI. Si chiude dunque sabato 25 agosto la quindicesima edizione del
festival La Notte
della Taranta promosso e organizzato da
Fondazione La Notte
della Taranta, Assessorato al Mediterraneo,
Cultura e Turismo della Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione di
Comuni della Grecìa Salentina e Istituto
Diego Carpitella. Il piccolo comune di Melpignano torna a trasformarsi anche quest’anno in uno dei luoghi più
conosciuti nel panorama della world music
internazionale, rafforzando l'immagine della Grecìa Salentina come culla
della musica di tradizione
popolare. L’atteso incontro tra
l’Orchestra La Notte
della Taranta e il maestro concertatore Goran
Bregovic rappresenta un ritorno alle origini per il festival salentino,
con Bregovic che arriverà a Melpignano
accompagnato dalla sua Wedding & Funeral Band, per scrivere una partitura in cui il vasto repertorio della
musica popolare salentina dialogherà con le atmosfere fortemente evocative della musica che arriva
dall’altra parte dell’Adriatico, «un piccolo mare - per usare le parole del maestro concertatore
- che unisce più di quanto separi». Con
le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, Goran
Bregovic ha mescolato le sonorità di una
fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare e gli strumenti tradizionali salentini dando vita a una
musica che suona istintivamente familiare,
appassionata, irresistibile. A
coadiuvare il lavoro del maestro Bregovic, il suo assistente musicale, l’eccellente arrangiatore Ninoslav Ademovic, e i due
giovani musicisti salentini Claudio Prima e Mauro Durante, assistenti all’orchestrazione, che
si sono formati all’interno dell’Orchestra La Notte
della Taranta e il cui contributo è stato essenziale alla riuscita
dell’incontro tra la tradizione musicale
salentina con quella balcanica.
Espressioni del multiforme universo sonoro balcanico sono le due
formazioni che il maestro ha voluto
portare con sé dalla ex Jugoslavia sul palco di Melpignano. Una di origine
croata, la Tonci Huljic & Madre
Badessa Band; l’altra serba, la Nenad Mladenovic Orchestra, serba, vincitrice del prestigioso festival di Guca
nel 2010, la manifestazione che ogni anno decreta i migliori strumentisti della scena balcanica. Un
incontro emblematico per La
Notte, che ha realizzato nei suoi quindici anni di vita, la
sua vocazione alla condivisione, al
superamento delle barriere, con la musica che diventa linguaggio privilegiato per attraversare i
confini etnici e culturali. Uno strumento capace di parlare anche, per le vie della conoscenza,
di solidarietà. Ecco allora comparire sul palco, tra le note della pizzica, il Coro delle Mondine di
Novi che dalle pieghe di una terra come l’Emilia, ferita dal recente terremoto, porteranno a Melpignano
il suono di una antica e vitale civiltà
contadina, nelle sue musiche di gioia e rivoluzione. Un ruolo chiave, in questa edizione, lo avrà
la cultura bandistica, scelta da Goran Bregovic per la chiusura del Concertone,
che vedrà come ultimo gruppo ospite il Concerto Bandistico Città di Racale, interprete di una maniera
sociale del fare musica, che nel Salento ha ispirato generazioni di musicisti, cresciuti grazie
alla formazione all’interno delle bande.
La lunga notte di musica di sabato 25 agosto avrà un preludio che
comincerà al tramonto: cinque gruppi che
rappresentato altrettanti modi di presentare la tradizione della musica popolare salentina si succederanno sul palco,
a introdurre l’esplosione balcanico-salentina
che comincerà intorno alle 22.30. Nell’ordine si esibiranno Gli
Strittuli, Le Cantatrici di Cannole,
Mario Salvi e i Cantori di Villa Castelli, Mascarimirì Gitanistan Orchestra
e Antonio Castrignanò.
IL PRE-CONCERTONE - In
apertura ci saranno Li Strittuli, gruppo selezionato attraverso il concorso
nazionale “Salento Creativo - Le radici della musica”. Nato nel 1998 a San Pancrazio
Salentino per riproporre un viaggio nella pizzica pizzica, pizzica tarantata,
stornelli d’amore, canti di lavoro e
protesta, il gruppo è maturato grazie al contatto diretto con portatori della
tradizione e gruppi di ricerca, facendo
proprio il patrimonio della cultura orale e utilizzando gli strumenti tradizionali come violino, organetto,
fisarmonica, chitarra e tamburo a cornice. Li Strittuli proporranno i brani Pizzica con il mandolino,
Stornelli, Lu monacu, Maria Nicola, Pizzica tarantata.
A seguire, ci saranno le Cantatrici di Cannole, originarie del piccolo
comune del Salento centro-orientale - di
et compresa fra i cinquanta e settanta anni - con il piacere di eseguire i canti della tradizione salentina. Gina,
Assuntina, Rosaria, Rosalba Eva, Ndata, Nzina non possono essere catalogate come cantrici nel
senso tradizionale del termine perché per loro cantare stare insieme, giocare, ricavarsi uno
spazio libero, un luogo e un tempo della contemporaneità che sfuggono a qualsiasi
tipologia della ricerca e della documentazione classica. Le Cantatrici eseguiranno sei canti:
Lu massaru, racconto amore difficile e contrastato fra due giovani; Quandu l’aceddhu pizzica la
fica, tutto giocato sul doppio senso fra il frutto (il fico) dolce e prelibato e il sesso femminile;
Ricci i tuoi capelli, canto d’amore e di denuncia di un militare lontano dai suoi amori e dai suoi
affetti; Cala cala panarinu, canto a schema aperto e ironico; Lu dottore e Una sera
passeggiando. Subito dopo sarà la volta
di Mario e Salvi e i Cantori di Villa Castelli. Vito Nigro, Pasquale Barletta, Pompeo Nisi e Francesco Barletta
sono cantori e suonatori tradizionali tra i più
rappresentativi di Villa Castelli, piccolo centro del brindisino sospeso
tra la bassa Murgia e le Gravine
joniche, storica culla di pizziche, serenate e stornelli accompagnati
dall'organetto. Mario Salvi, grande
conoscitore e studioso di questo strumento, è promotore del gruppo, con cui si propone di diffondere la ricchezza
delle musiche e dei canti di quella terra. Tra i brani che verranno proposti sul palco di Melpignano
ci saranno Pizzica pizzica col mandolino, la
serenata La Matinata,
e La Teresina,
canto tradizionale che racconta dei doni che una madre fa alla figlia per convincerla a maritarsi. A seguire, salir sul palco Claudio “Cavallo”
Giagnotti con la sua Mascarimirì Gitanistan
Oschestra. Con lui e il fratello Cosimo ci saranno i fedeli Vito
Giannone al mandolino, Alessio Amato
all’elettronica e gli ospiti speciali Louis Pastorelli (Nux Vomica - Nizza),
Papet Jali (Massilia Sound System -
Marsiglia) e Simone Stefanizzi (Salento). Gitanistan Orchestra è un progetto nato dal cd dei Mascarimirì
"Gitanistan" che intende unire le diverse forme del fare musica sviluppatesi nel Mediterraneo
all’interno del concetto “Arco Latino” (realizzato dai Nux Vomica nel febbraio 2010 a Nizza). Dopo una
stagione ricca di date importanti in Italia e all'estero, e dieci anni passati ad arricchire
il concetto di “tradinnovazione” che portano avanti dall’inizio della loro storia, i Mascarimiri
sono pronti a presentare Gitanistan Orchestra al pubblico di Meplignano proponendo i brani che
fanno parte del loro ultimo disco, tra cui
Gitanistan, Balkanica pizzicata e Lira, l’omaggio alla Campania di
Tammurriata, una pizzica in quattro
lingue (salentino, provenzale, nizzardo e rom) e ‘Na carusa. Prima di
ritrovarsi sul palco in orchestra diretto da Goran Bregovic, Antonio
Castrignanò, voce e tamburello, chiuderà
la sezione del pre-concertone con Gianluca Longo (mandola), Rocco Nigro (fisarmonica), Gianni Gelao
(zampogna e fiati), Giuseppe Spedicato (basso acustico) e Attilio Turrisi (chitarre). A due
anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico “Mara la fatìa”, Castrignanò proporrà alcuni
dei brani più rappresentativi del suo repertorio come il brano che dà il nome al disco, il
travolgente Core meu, Signora Madama, Tremula Terra.
LE ORCHESTRE
ORCHESTRA LA NOTTE
DELLA TARANTA -
Antonio Amato, Alessandra Caiulo, Antonio Castrignanò, Claudio “Cavallo”
Giagnotti, Ninfa Giannuzzi, Emanuele
Licci, Maria Mazzotta, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Alessia Tondo, Anna
Cinzia Villani (voci); Roberto Gemma (fisarmonica), Claudio Prima (organetto),
Giulio Bianco (zampogna e armonica),
Gianluca Longo (mandola), Emanuele Licci (chitarra), Attilio Turrisi (chitarra battente); Mauro
Durante (violino), Redi Hasa (violoncello);
Antonio Castrignanò, Carlo De Pascali, Mauro Durante, Riccardo Laganà
(tamburelli), Alessandro Monteduro
(percussioni), Antonio Marra (batteria). Danzatori: Laura Boccadamo, Maristella Martella,
Silvia Perrone, Lucia Scarabino, Laura De Ronzo, Andrea Caracuta.
WEDDING AND FUNERAL BAND - Muharem
Redžepi (goc, grancassa tradizionale; voce), Bokan Stankovic (prima
tromba); Dalibor Lukic (seconda tromba);
Stojan Dimov (sax, clarinetto); Aleksandar Rajkovic (primo trombone, glockenspiel); Milos
Mihajlovic (secondo trombone); Ludmila Radkova Trajkova, Daniela Radkova Aleksandrova (voci
bulgare).
GLI OSPITI DEL CONCERTONE
CORO DELLE MONDINE DI NOVI -
Il Coro delle Mondine di Novi è un coro femminile originario di Novi, Modena,
nato nei primi anni Settanta da un’idea
del maestro Torino Gilioli. È costituito in parte da vere “mondariso"
- di un’et che si aggira intorno agli
ottant’anni e in alcuni casi la supera - e da figlie e nipoti di mondine e donne appassionate di tradizioni
popolari. L’esperienza del Coro nasce da donne
originarie dello stesso paese, Novi, che fin da piccole avevano dovuto
imparare a darsi da fare per
sopravvivere, ritrovandosi insieme in Piemonte, lontane dalle loro case, a fare
le mondine. Anni dopo, quasi per gioco,
queste stesse donne si sono ritrovate per condividere l’esperienza del Coro, che all’inizio ha compreso anche
delle voci maschili, quelle dei "cavallanti" (coloro che in risaia distribuivano i mazzetti di piantine
di riso che le mondine dovevano trapiantare).
A seguito della scomparsa del Maestro Gilioli, nel 2000, le mondine
hanno trovato una guida in Maria Giulia
Contri. Oggi, il repertorio delle Mondine si è notevolmente arricchito, e comprende oltre ai canti le letture di testi,
scritti e interpretati da Manuela Rossi, che
raccontano storie di donne accomunate dalla stessa esperienza in risaia,
le stesse lotte, le stesse passioni.
TONCI HULJIC & MADRE BADESSA
- Musicista, produttore e cantautore nato a Spalato (Croazia) Tonci
Hulijc si è affermato alla fine degli
anni Settanta come fondatore e frontman del gruppo pop Dalmatinski Magazin
(più tardi rinominato Magazin). Il
gruppo ha consolidato il successo negli anni, affermandosi come il più popolare
e longevo gruppo pop croato, con repertorio e arrangiamenti influenzati
dalla musica folk dalmata. A seguito dei
conflitti degli anni Novanta, Huljic stato uno dei primi artisti croati a introdurre nel proprio
repertorio elementi folk provenienti da altre zone della ex Yugoslavia. Nonostante le numerose
critiche e accuse da parte della stampa, il gruppo Magazin è rimasto uno dei più amati e
affermati gruppi pop della Croazia, riscuotendo successo anche nelle altre regioni della ex
Yugoslavia. In quegli anni Tonci Huljic ha fondato l’etichetta discografica Tonika, subito
diventata una delle più importanti della zona. Ha inoltre composto numerosi brani per il pianista croato
Maksim Mrvica, tra i quali Kolibre e Nostradamus,
e il celeberrimo Croatian Rhapsody. Il suo primo album da solista, Waterland, è
uscito nel 2006, seguito nel 2011 da Ka
Hashish registrato con la band Madre Badessa e Goran Bregovic.
NENAD MLADENOVIC ORCHESTRA -
Fondata originariamente dal padre del leggendario trombettista Bakija Bakic,
questo ensemble di ottoni guidato dal
nipote di Bakic, Nenad Mladenovic. Hanno vinto per la prima volta il premio come migliore orchestra a
Guca nel 2005, seguito da numerosi altri
riconoscimenti (miglior tromba solista Ekrem Mamutovic nel 2007, miglior
percussionista Fabian Mamutovic nel
2010).
CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI RACALE
- La Banda
di Racale è una delle formazioni più antiche del Salento, fondata nel 1940
dal maestro Sebastiano Manni poi
sostituito, cinque anni più tardi, da Emilio Silvestri, che fece di quello di Racale uno dei più rinomati
concerti bandistici del tempo. Nel 1948 la Banda si
sciolse per poi essere ricostituita nel 1981 dal maestro Pompilio
Librando, il quale la volle composta
sopratutto da giovani, molti dei quali finirono poi per essere richiesti da
concerti bandistici più apprezzati. In
quegli anni, si faceva notare per la sua bravura con il flicornino un bambino di soli nove anni: Dario Spennato,
oggi prima tromba della rinata banda. Dopo alcuni anni di attività concertistica la banda si
sciolse, almeno come banda da giro, per essere poi ricomposta nel 2003. Quell'anno si decise di
fare una banda che svolgesse solo pochi giorni di servizio e la direzione fu affidata al maestro
Anna Ciaccia, facendo di Racale una delle bande rivelazione di quell'anno, che
giunse a superare, contrariamente alle intenzioni, gli 80 giorni di servizio. Dal 2009 la direzione affidata
alla celebre bacchetta del maestro Grazia Donateo. Attualmente il complesso è
composto da circa quaranta musicisti diplomati o diplomandi nei conservatori pugliesi ed esegue un vasto
repertorio tratto dalle più belle pagine di musica sinfonica e operistica.
LA
SCENOGRAFIA - IL SEGNO DI MIMMO PALADINO E L'ANTICA ARTE
DELLE LUMINARIE
Maschere mute e segni
archetipici, segno e materia, buio che diventa luce. È stato il maestro della Transavanguardia, Mimmo Paladino, a
caratterizzare con il suo segno la quindicesima edizione de La Notte della Taranta.
L'artista ha infatti realizzato per il Festival un trittico di opere inedite che la Fondazione ha
utilizzato per l'intera comunicazione di quest'anno: dal catalogo, che abbandona la formula del
libretto trasformandosi in un volume narrativo e saggistico, all'allestimento del palco, che il
25 agosto a Melpignano ospiterà il Concertone finale. Il culmine dell'edizione 2012,
affidata al maestro Goran Bregovic, avrà uno scenario speciale, che ne conterrà la natura primitiva
e il senso della festa di piazza. Grazie
alla collaborazione del maestro delle luminarie, Lucio Mariano, erede di una
lunga tradizione del Sud Italia ormai
famosa nel mondo, il segno di Paladino assumerà la materia della luce, affidata alle mille lampadine che
comporranno delle luminarie realizzate per il
Concertone dall'azienda salentina Mariano Light. L’arte parla dunque il
linguaggio sapiente dell’artigianato,
l’immediatezza sposa l’ingegno, in un racconto a più voci, che affiancher
la musica del Concertone.
IL
CATALOGO - In occasione dei quindici
anni del festival, e in linea con il carattere fortemente innovativo di questa edizione, la Fondazione La Notte
della Taranta ha voluto celebrare l’anniversario con un catalogo rinnovato nella forma e nei
contenuti. Un catalogo d’autore che si compone di tre sezioni. La prima è dedicata al segno del
Festival, creato per la
Fondazione da Mimmo
Paladino, pittore e scultore, considerato uno dei massimi esponenti
della Transavanguardia; in questa prima
parte si susseguono le forme e i colori dei dipinti donati dall’artista
alla Fondazione. La seconda è formata da
interventi di tre autorevoli studiosi (Carlo Ossola, professore di Letterature Moderne dell’Europa
al Coll ge de France; Corrado Bologna, studioso dell’epica cavalleresca;
Antonio Prete, critico letterario) e dai racconti delle scrittrici Lidia Ravera, Ornela Vorpsi, Caterina
Bonvicini, Vittoria Coppola (pubblicata da Lupo editore ed EdizioniAnordest e
vincitrice per la rubrica del Tg1 Billy il vizio di leggere come libro
dell’anno). La terza, infine, è dedicata
alla musica, con un intervento in cui Goran Bregovic spiega quali sono i
motivi che lo hanno portato ad accettare
la proposta di dirigere questa XV edizione del Festival e quali le storie culturali e musicali che accomunano la musica
popolare salentina e quella balcanica.
IL CONVEGNO
ASCOLTA. QUESTO È IL MIO MORSO. QUINDICI ANNI DI FESTIVAL DELLA TARANTA
Quindici anni sono un periodo di
tempo sufficiente per uno sguardo retrospettivo, ma nello stesso tempo puntato in avanti. Con questo
intento il Consiglio scientifico della Fondazione La Notte
della Taranta ha promosso il convegno Ascolta. Questo è il mio morso. Quindici
anni di Festival della Taranta, che
nelle giornate del 23 e 24 agosto nel Castello baronale de Gualtieriis di Castrignano dei Greci ha visto
storici della cultura popolare, psichiatri, antropologi, giornalisti, storici della
musica, discutere degli aspetti che hanno reso specifica l'esperienza del Festival, così radicato nel
territorio e insieme capace di affascinare un pubblico globale. Il convegno è stato uno
spazio per interrogarsi, confrontarsi e capire in che modo l’evento ha lasciato il suo segno sulla
scena musicale contemporanea, quali archetipi della cultura occidentale ha ridestato, quanto
ha mutato la percezione del territorio e della cultura del Salento, come ha inciso sulla sua
economia. Un confronto che ha spaziato dagli aspetti rituali della Taranta al rapporto con
la cultura rave, dalle diverse scelte artistiche compiute in ogni edizione al rapporto tra il
festival e l’economia. Ciò che emerso, ancora una volta, è che la Taranta ha sancito la
concezione della cultura e dell’arte come concrete ipotesi di sviluppo, materiale e immateriale, di un
territorio, un insieme di strategie che rende possibile l'invasione festosa di un piccolo
paese quale Melpignano da parte di una folla che, da anni, puntualmente supera le 100.000 presenze.
LE DIRETTE
CIELO PER LA NOTTE
DELLA TARANTA - Il
Concertone sarà in diretta su Cielo a partire dalle 22. Da Melpignano, il
conduttore di Radio Capital, Giancarlo Cattaneo, racconterà i momenti salienti
del Concertone con collegamenti,
interviste ai protagonisti e immagini di backstage e commenti live sul
profilo Twitter e Facebook di Cielo:
twitter.com/CieloTV; facebook.com/CieloTv.
Cielo è il canale in chiaro del digitale terreste visibile in tutta
Italia al numero 26, visibile anche sul
sito di Cielo alla pagina: http://www.cielotv.it/trova_cielo.html
IL CONCERTONE IN DIRETTA A HERAT
Grazie alla collaborazione tra
Ministero della Difesa, Cielo e la Fondazione La Notte della Taranta, le danze, i canti e l’allegria che il
25 agosto animeranno il palco del Convento degli Agostiniani raggiungeranno Herat, in
Afghanistan, dove è stanziato il contingente militare italiano. Il collegamento in video via
satellite permetterà ai salentini (e non solo) impegnati in missione di potersi sentire meno lontani da
casa. E alle note del Concertone di raggiungere, con il loro messaggio di pace, una terra
martoriata dalla guerra. Tra i militari salentini di stanza a Herat ci sono i fondatori del
“Circolo de li Guastasi”, un’associazione che conta 60 iscritti e ha come obiettivo proprio la
promozione all’interno del contingente della cultura della loro terra d’origine e la diffusione dei
sentimenti di umanità e generosità che sono propri dei luoghi da cui provengono
(recentemente hanno donato una incubatrice all’ospedale di Herat). È da una loro proposta che ha preso
forma l’idea di portare La Notte
della Taranta in Afghanistan; un’idea
che si concretizzer il 25 agosto grazie agli sforzi della Fondazione La Notte
della Taranta, Ministero della Difesa e Cielo.
DIRETTA RADIO
Sull'etere l'evento sarà seguito
in diretta da Radio3 Suite che dalle 21,30 alle 2.00 manderà in
onda il Concertone di Melpignano,
con i commenti del suo inviato Valerio Corzani.
DIRETTA STREAMING
Grazie al partner tecnologico del
Festival, ClioCom, che contribuirà, attraverso la rete Raganet, a garantire la codifica del segnale
audio-video, il Concertone sarà trasmesso in diretta streaming sul canale di YouTube de La Notte della Taranta
youtube.com/nottedellatarantatv, su
Repubblica.it e sulla testata giornalistica SudNews.tv (con immagini in diretta
dal backstage e interviste a ospiti e
artisti). Inoltre, la diretta streaming del Concertone sarà garantita sul profilo ufficiale Facebook de La Notte della Taranta con il
supporto di SalentoWebTv. Il tutto a
partire dal preconcerto delle 18:40. Proprio
la prestigiosa partnership tra la fondazione La Notte della Taranta e
YouTube consentirà di allargare la
portata dell'evento su scala planetaria. L'accordo con la più popolare piattaforma di videosharing - siglato a luglio
- nasce sull'onda del mezzo milione di utenti che durante la scorsa edizione hanno cliccato i
video de La Notte
della Taranta. Infine, per gli amanti di
Twitter sarà garantito per l'intera durata del Concertone un puntuale livetwitting per raccontare minuto per minuto
le emozioni del concerto più atteso dell'estate. L'hashtag di riferimento è #Taranta.
L'ISOLA WI-FI
Per migliorare la comunicazione
di pubblico, giornalisti e addetti ai lavori, saranno attivate da Cliocom due WiFi Zone gratuite Raganet nel
Piazzale del Concertone (a disposizione del pubblico) e nell’area del backstage (a
disposizione di ospiti e artisti). Per gli operatori dell'informazione, invece, sarà allestita
un'area stampa con connessione internet dedicata nella Stanza della Memoria sita alle spalle
del Convento degli Agostiniani per l'invio di foto e video. Per collegarsi sarà sufficiente inviare
“raganet registrami” (scritto senza virgolette e minuscolo) via sms al numero 3937253686.
I TRASPORTI
TRENI E BUS - SERVIZI DI TRASPORTO SPECIALI
Al fine di favorire e agevolare
l’affluenza al Concertone di Melpignano, FSE - Ferrovie del Sud Est ha predisposto un servizio di trasporto
integrato straordinario. I primi treni diretti a Melpignano partiranno dalle stazioni di Lecce,
Nardò, Otranto, Maglie, Poggiardo e Tricase dopo le 18.00, con corse di andata e ritorno
che si ripeteranno per tutta la notte fino alle 7 del mattino di domenica 26 agosto. I treni
speciali si aggiungeranno e non sostituiranno quelli ordinari. Le sei stazioni individuate come
punti di snodo saranno raggiungibili, poi, tramite il servizio automobilistico apposito messo a
disposizione sempre da FSE. A partire dalle 16.50 e fino alle 9.00 del mattino, gli autobus
collegheranno, con diverse tappe intermedie, le tratte Torre Inserraglio-Lecce, San Foca-Otranto,
Sannicola-Nardò, Gallipoli Camping Baia Verde- Maglie, Posto Rosso-Poggiardo e
Posto Vecchio-Tricase e viceversa. Si
potrà viaggiare acquistando un unico biglietto di andata e ritorno, al costo di
3,20 euro acquistabile presso tutte le
stazioni delle Ferrovie Sud Est o a bordo degli autobus. Tutte le informazioni dettagliate con i quadri
orari e i luoghi di partenza sono scaricabili dal sito www.lanottedellataranta.it nella sezione
Trasporti o chiamando il numero verde delle FSE
(Ferrovie Sud Est) 800.07.90.90.
venerdì 24 agosto 2012
Giornale di adolescenza di Enzo Striano (Mondadori)
Il "giornale" comincia nel 1936, con l'ingresso
del piccolo Mario Morrone al ginnasio, e, con una scansione in capitoli che
raccontano un anno dopo l'altro, arriva fino al 1940. Sono anni cruciali per
l'Italia e per Mario, che vive la sua adolescenza sullo sfondo di un fascismo
che passa dalla grottesca simulazione della guerra all'improvvisa realtà dello
scontro. In un condominio della piccola borghesia napoletana degli anni Trenta,
tra vicine di casa pettegole, serve procaci, vecchi professori, signore
inquiete e bellimbusti, Striano ritrae un'umanità vivacissima in tutti i suo
riti e in ogni dettaglio.
COMPUTER VISION ON LINE
“Computer
Vision Online is a student-run initiative which is committed to centralize
current knowledge in the field of Computer Vision". Computer Vision is a
rich and rewarding technology which has migrated from academic institutions to
industrial laboratories, and onward into deployable systems. Currently,
different institutions work on developing new techniques or using standard
methods for their specific needs. However, there is a demand for a central
online source to pile up current knowledge in this field. Our goal in Computer
Vision Online is to create an online community for people who are working on
Computer Vision, so they can share their information and possibly use other
researcher's achievements and prevent the cycle of reinventing the wheel. To
accomplish this goal, currently we have listed different source codes,
commercial or free softwares and datasets. In addition to those, we provide
information about upcoming events and job openings related to computer
vision. Also, we have started writing
online books that covers different areas of Computer Vision. The vision of
those books is to provide a general knowledge about different aspects of
computer vision. The administrators of Computer Vision Online are graduate
students (Amin Sarafraz and Steven Cadavid) at the University
of Miami in Florida with expertise in computer vision.
If you have any questions or suggestions, please feel free to contact us at:
contact@ComputerVisionOnline.com or leave us a message here.”
Villa Orlando - Coopers Hawk
“Our Orlando
Vacation Villa - Cooper’s Hawk is a luxury four bedroom Orlando holiday villa with swimming pool;
situated around 20 mins drive from Disneyworld Orlando, Florida. The villa is
in the quiet Four Corners area of Clermont
with easy access to restaurants, supermarkets and shopping. The villa has been
renovated to a significantly greater standard to comparable vacation homes in
the area. Moving away from the common white walls and ceramic tile, Cooper’s
Hawk is decorated in rich deep luxurious colours. The owner of Cooper’s Hawk is
a strong believer in exceeding guests’ expectations and this is evident in the
amount of detail seen in the vacation home.
The Kitchen - The kitchen is constructed of
real wood cabinets, Italian granite worktops, stone tiling and modern stainless
steel appliances. There is a convenient breakfast bar with 3 places with
hardwood bar stools and the main dining area features a 6 seater Haverty’s hard
wood table and chairs. Only an American style fridge freezer would be
appropriate with drinks dispenser and lots of space. The induction hob helps
ensure little fingers don’t get burnt and the dishwasher takes the stress out
of cleaning up after the event.
The Lounge - The living room lounge area seats
7 – 7 comfortably and features a large coffee table, side tables and mood
lighting. Entertainment is provided by a flat screen plasma HD TV with Blu-Ray
player, Netflix and Sony Hi-fi with iDock for iPhone and iPod. A handy
auxiliary input allows you to play music from any device. A cordless phone with
free US
calls is provided and as an extra feature, you can login with your Skype
account and use it to make free Skype calls.
The Bedrooms - The bedrooms consist of 2 Master
Suites with Bathroom; and 2 Twin Bedrooms sharing family bathroom. King sized
bed with bedside night stands, lamps and a useful chest of drawers are found in
each master. The suite have their own walk-in closet with plenty of hanging
space and nearly 100 hangers each. (We know how annoying it is arriving and
finding nowhere to hang your clothes). There is also ample space to store empty
suitcases and any shopping you may do during your stay. Each master also has a
Flatscreen TV to unwind. The twin bedrooms contain a single/twin bed each,
chest of drawers, closet and flat screen TV. They are conveniently located on
the other side of the villa each side of the family bathroom.
On the top of everyone’s holiday home checklist
is the swimming pool. The villa has its own private pool to the rear with
plenty of room for sunbathing. The pool is enclosed in a mesh lanai to keep the
insects out, but still allows in the sun if you like to sunbathe. 6 sunloungers
are provided, and these can even float in the pool! At the rear of the villa,
there are a table and chairs for 4 with additional seating available to pull
round, and outside the pool screen plenty of paved space including a charcoal
BBQ.
The Garage (or is that the games room?) - The
double garage easily allows parking for 1 car as some of the space is occupied
by a fold away table tennis table. This can of course be left up as there is
plenty of space on the drive way. A darts board is also provided.”
Theory of a Deadman - "Hurricane" (Roadrunner Records)
© 2012 WMG. Buy The Truth Is... on iTunes - http://bit.ly/N0mUBh
The latest video from The Truth Is...
Blur - Under the Westway
Download now on iTunes: http://smarturl.it/underthewestway
Blur: Under The Westway
The first of two new songs written by Blur especially for Hyde Park 2012 Olympics Closing Ceremony Celebration Party. Blur debuted both songs live on Twitter On July 2nd 2012 to several global trends and this is the performance. Make sure you check out the second new song, The Puritan.
http://www.blur.co.uk
Production company: EMI Creative/Pulse Films
Edited by: David Lopez-Edwards
Commissioned by: William Nichols
Blur 21 -- Celebrating 21 years of Blur. To find out more, click here: http://smarturl.it/blur21y
#blur21
Follow Blur on Twitter: www.twitter.com/blurofficial
Find Blur on Facebook: www.faceb...
giovedì 23 agosto 2012
Giugno di Gerbrand Bakker (Iperborea)
Nelle piatte campagne dell'Olanda del nord tutti ricordano
quel 17 giugno del 1969, quando la regina Giuliana venne in visita ufficiale.
L'intero paese in festa accolse la sovrana insofferente all'etichetta, che dopo
un bicchiere di troppo si fermò ad accarezzare la figlia di una contadina.
Quella mamma era Anna Kaan e proprio in quel giorno avrebbe vissuto la più
atroce tragedia. Sono passati quarant'anni ed è di nuovo giugno quando Anna
volta le spalle al mondo. Attorno a lei il vecchio marito, il primogenito
Klaas, il ribelle Jan, e il fragile Johan, si muovono come estranei tra i cocci
di una fattoria e di una famiglia sgretolate. Eppure qualcosa li unisce tutti
nel profondo, qualcosa che solo la piccola Dieke, figlia di Klaas, con la sua
curiosità infantile, può strappare ai fantasmi di quella lontana estate. E di
cui solo Gerbrand Bakker può cogliere la volatile essenza. Tra continui salti
di tempo e di prospettiva, si ricompone così il puzzle di tre generazioni
travolte dalla macchina inesorabile del progresso e del destino, in un
rarefatto viaggio carveriano attraverso i nervi scoperti dell'esistenza, le più
intime ripercussioni del ricordo e della nostalgia.
Ferite profonde di Nelle Neuhaus (Giano)
David Goldberg aveva nostalgia della sua terra: voleva
risentire i suoni della lingua madre, rileggere i giornali tedeschi,
contemplare di nuovo gli amati monti del Taunus. Costretto a lasciare la Germania per salvare la
pelle nel 1945, dopo sessant'anni trascorsi negli Stati Uniti, a novantadue
anni è tornato nel suo paese. Un ritorno fatale. Poiché David Josua Goldberg,
esponente di spicco della comunità ebraica americana, uomo influente che si è
prodigato per ripristinare i rapporti tra la Bundesrepublik e
Israele dopo la guerra, è stato ritrovato cadavere nel suo appartamento di
Kelkheim. L'hanno scoperto inginocchiato sul lucido pavimento di marmo del
corridoio, a neanche tre metri dalla porta d'ingresso. La parte superiore del
corpo rovesciata in avanti, la testa in una pozza di sangue. Sangue e cervello
schizzati tutt'intorno: sulla tappezzeria di seta, sulla porta, sui quadri e
sul grande specchio veneziano posto all'ingresso. Una scena del crimine
familiare per il commissario capo Oliver von Bodenstein e per la sua collega
Pia Kirchhoff. Il proiettile che ha trapassato la testa del vecchio, un
proiettile di grosso calibro, procura, infatti, questi danni. Decisamente meno
familiari sono, però, le cifre che i due investigatori scoprono tracciate col
sangue sullo specchio: 1-6-1-4-5. È sconcertante un elemento che l'autopsia
rivela: sul lato interno del braccio sinistro, venti centimetri sopra il
gomito, Goldberg presenta il tatuaggio tipico delle SS.
mercoledì 22 agosto 2012
Sfoglia|Carica video The Flaming Lips - Race for the Prize
Video for the Flaming Lips song "Race for the Prize" off their 1999 album "The Soft Bulletin"
L’Arte è contemporanea di Vittorio Sgarbi (Bompiani)
L’opera d’arte è, e basta. Così come la bellezza è. L’arte
non ha bisogno di specialisti per essere capita.” “Conviene ribadire due
concetti fondamentali e apparentemente contraddittori: 1) tutta l’arte è arte
contemporanea; 2) contemporaneo è un dato non ideologico, ma semplicemente
cronologico. È questa la forza dell’arte in divenire, che va ritenuta
contemporanea non in quanto più o meno sperimentale, più o meno avanzata, ma
solo in quanto concepita, elaborata ed espressa nel nostro tempo. Non c’è altro
modo di essere contemporanei che essere qui e ora. Così, insieme alla
contemporaneità di ciò che esiste, c’è la contemporaneità di ciò che è esistito
e continua a vivere.”. (Vittorio Sgarbi)
VITTORIO SGARBI è nato a Ferrara. Critico e storico
dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, ed è autore di
saggi e articoli. Da luglio 2008 è Sindaco del Comune di Salemi.
Per Bompiani ha pubblicato Il bene e il bello (2002),
Dell’anima (2004), Ragione e passione. Contro l’indifferenza (2005), Vedere le
parole (2006), Clausura a Milano e non solo. Da suor Letizia a Salemi (e
ritorno) (2008), L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009) e
Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010).
Il cane di Dio di Diego Marani (Bompiani)
Il mondo in un possibile futuro. La Chiesa cattolica ha esteso
il suo potere instaurando in Italia una teocrazia e controllando ogni aspetto
della vita politica e sociale. Il Papa governa un feroce sistema
inquisitoriale. L’eroe di questa sacra rappresentazione esplosa è Domingo
Salazar. Orfano, allevato dai domenicani, è diventato un agente segreto
pontificio, o meglio, un cane sciolto, che non disdegna l’amicizia del
musulmano Guntur e combatte con ogni mezzo lecito e illecito gli atei, i
negatori di ogni fede e senso dell’ordine cosmico. L’incarico che Salazar ha
ricevuto da un misterioso Vicario è di catturare Ivan Zago, l’imprendibile capo
dei nemici della Chiesa, e di sventare l’attentato che incombe sulla cerimonia
per la santificazione del Santo Padre. Ma nella polizia vaticana qualcuno
ordisce altre trame e Domingo da cacciatore, sta per diventare preda. Diego
Marani ci porta con il suo nuovo romanzo, veloce e pieno di sorprese, nel cuore
segreto me inquietante di un nuovo impero del male.
Diego Marani è nato a Ferrara nel 1959. Funzionario internazionale,
lavora presso la
Commissione Europea, dove si occupa di cultura e di lingue.
Nel 2000 è uscito per Bompiani il suo primo romanzo, Nuova grammatica
finlandese, che gli è valso il Premio Grinzane Cavour. Sono seguiti L’ultimo
dei vostiachi (Bompiani 2002, Premio Campiello – Selezione Giuria dei Letterati
e Premio Stresa), L’interprete (2004), Il compagno di scuola (2005, Premio
Cavallini), Come ho imparato le lingue (2005), Enciclopedia tresigallese
(2006). Nei Tascabili Bompiani sono usciti A Trieste con Svevo (2003) e La
bicicletta incantata, pubblicato in cofanetto con il film di Elisabetta Sgarbi,
Tresigallo - Dove il marmo è zucchero (2007).
martedì 21 agosto 2012
L’amore non ha fine di Kathleen MacMahon (Bompiani)
Inizia così: autunno del 2008, una spiaggia sulla costa di
Dublino. Bruno Boylan, 49 anni, newyorkese di origini irlandesi, ha deciso di
visitare la terra dei suoi avi. Addie Murphy, trentottenne, è una sua lontana
cugina e, rimasta senza lavoro, trascorre le giornate prendendosi cura
dell’anziano padre Hugh e della cagnolina Lola. L’incontro tra loro è
improvviso, inevitabile, fulminante: basta perdere al momento giusto le chiavi
di casa, durante una passeggiata sulla spiaggia... Questo romanzo è la storia
di un amore tenerissimo fra due persone adulte, che non sono belle o ricche o
speciali, ma sanno vivere con il trasporto di due ragazzi il loro sentimento e
pensare al futuro con grande consapevolezza. Anche quando sul futuro si
affacciano le difficoltà. L’amore non ha fine è anche una storia di incredibile
coraggio, che ha la forza delle parole e dei fatti di ogni giorno, ma sublimati
e trasfigurati da uno slancio vitale tutto femminile, contagioso come sanno
esserlo le grandi storie.
Kathleen MacMahon è una giornalista della rete televisiva
irlandese RTE. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro di
cronista. Ha studiato Storia e Letteratura Inglese allo University College di
Dublino, e ha successivamente conseguito un master in Storia all’Università di
Cambridge. Come giornalista si occupa di Esteri, coprendo tutte le principali
notizie internazionali per i telegiornali.
Le penultime labbra di Giancarlo Marinelli (Bompiani)
Una telefonata sulla segreteria della moglie Giulia subito
prima di imbarcarsi su un aereo diretto in Europa dal Brasile: è questa
l’ultima traccia lasciata da Antonio Branco, il cui volo si inabissa in pieno
oceano poche ore dopo il decollo. Ma il suo nome, inesplicabilmente, non
compare nella lista dei passeggeri, e così Giulia decide di andare a casa dei suoceri
per fare chiarezza - nel destino di Antonio e nella propria vita. Intorno a
questo nucleo narrativo, Le penultime labbra intreccia una serie di vicende che
delineano un ricchissimo affresco di casi umani e di psicologie: due liceali
alle prese con la paura di crescere e di incontrarsi, un grande poeta sconvolto
dalla morte del figlio, una misteriosa figura che abita una casa abbandonata,
due anziani coniugi che devono fare i conti con le incomprensioni del passato,
i tradimenti reali e suggeriti di Antonio... E su tutto aleggia il mistero
sovrano della morte e dell’amore, che Marinelli svolge col suo stile lirico e
visionario, incorniciandolo in una formidabile trama gialla
Giancarlo Marinelli, nato a Vicenza il 24 dicembre 1973,
insegna regia teatrale; sceneggiatore e autore di drammaturgia contemporanea,
regista cinematografico e teatrale, ha pubblicato Amori in Stazione (1995),
Pigalle (1998), Dopo l’amore (2002). Sempre per Bompiani è uscito Non vi amerò
per sempre (2008).
Chilly Gonzales - White Keys (from SOLO PIANO II)
New track from SOLO PIANO II Presented in PIANOVISION
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”Galeotto fu il collier”: le belle donne e la ricchezza muovono un intero paese di Roberto Martalò
Certi incontri possono cambiare la vita di un uomo. In
alcuni casi, possono addirittura modificare gli equilibri di un intero paesino;
se l’incontro è quello tra un uomo e una donna e di mezzo ci sono anche soldi,
il gioco è fatto.
“Galeotto fu il collier” di Andrea Vitali è un simpatico e
piacevole romanzo ambientato a Bellano, paese che si affaccia sul lago di Como,
negli anni ’30 dello scorso secolo. Luogo ideale per godersi il lago e il sole
estivo, la sua tranquillità viene scossa dall’arrivo di un chiassoso gruppo di
svizzeri, tra i quali spicca la procace Helga, giunonica e interessata solo a
divertirsi. Lidio Cerevelli, sedicente geometra e proprietario di una ditta
edile gestita dall’onnipresente e opprimente madre Lirica, se ne innamora
subito e capisce che, per coronare il suo sogno d’amore, deve aggirare
l’ostacolo rappresentato dalla volontà materna. Il ritrovamento di alcune monete
d’oro darà il la a una serie di eventi ed equivoci che il maresciallo Maccadò e
il brigadiere Mannu dovranno interpretare per trovare la soluzione a
un’intricata vicenda.
Donne e ricchezza: ecco il motore della brillante commedia
raccontata dall’autore. Donne bellissime, come Helga o Olghina Cerretti, moglie
del potentissimo medico massone Professor Cerretti, o Anita Campesi, moglie di
uno scapestrato muratore. Sono loro ad accendere le fantasie dei bellanesi e a
dare impulso ai loro sogni e alle loro azioni. Ne sa qualcosa Beppe Canizza,
segretario del Partito locale, sempre pronto ad accendersi alla vista di Anita
Campesi o di chiunque sia degna di ammirazione. Ricchezza, e dunque potere,
come quella ostentata dal professor Cerretti che regala alla moglie un collier
certamente unico, ma che non può passare inosservato..
Vitali regala ai suoi lettori una trama leggera e gradevole,
spiritosa e intelligente. L’intreccio è ben costruito e dona al romanzo un
ritmo veloce e intenso. Una storia frizzante e mai pesante, ben raccontata
dallo scrittore che, attraverso il ricorso ad alcune figure già presenti in
altri suoi scritti (come il maresciallo dei Carabinieri Maccadò) e a una
presentazione quasi macchiettistica dei personaggi che appaiono man mano sulla
scena del romanzo, ci offre un punto di vista sulle realtà paesane. Un libro da
leggere, anche in vacanza, perché leggero e antistress.
Galeotto fu il collier di Andrea Vitali
Garzanti, 394 pag, € 17,60
lunedì 20 agosto 2012
Per Sarah di Claudio Scazzi (Bompiani)
“Perché io? Già: perché? Me lo sono chiesto spesso, leggendo
e rileggendo queste lettere. E me lo chiedo ancora. La verità è che una
risposta non ce l’ho. A volte mi sembra giusto parlarne, a volte no. Tutto qui.
Non ho ancora capito se sia una cosa buona, un errore o una follia.” Claudio
Scazzi, fratello di Sarah, racconta la sua storia, la storia della sua stessa
reazione a una tragedia che ha investito la sorella ma anche l’intera sua
famiglia, lui stesso, lui che non è più e mai potrà essere quello di prima. In
un libro che è il resoconto appassionato e lucido di un ragazzo come gli altri,
preso nel laccio di un avvenimento più grande di lui. Un libro che mostra cosa
significhi essere consapevoli del proprio dolore e tuttavia continuare ad
andare avanti, con il coraggio della giovinezza.
Claudio Scazzi è nato nel 1985, dal 2010 promuove iniziative
per ricordare l’impegno della sorella Sarah. Ha fondato l’associazione di
volontariato “Sarah per sempre” per la difesa dei diritti degli animali, con la
quale contribuisce a raccogliere fondi per la costruzione di un canile ad
Avetrana (Ta). Per informazioni: www.sarahpersempre.it
76mo dall' uccisione di FEDERICO GARCIA LORCA per mano dei FALANGISTI FRANCHISTI. Intervento a cura del Prof. Massimo Mura
Non dimentichiamo in questo giorno ( l’autore fa riferimento
al 19 agosto 2012 – ndr) il sacrificio di uno dei più grandi poeti dell'umanità
e dell'era contemporanea ovvero il poeta andaluso FEDERICO GARCIA LORCA, nato a
Fuente Vaqueros nei pressi di Granada il 5 giugno 1898 e barbaramente ucciso
all'alba del 19 agosto 1936 a
Viznar, sulle alture intorno a GRANADA verso la Fuente Grande in
arabo detta Ainadamar (Fonte delle lagrime), per mano dei vili falangisti
franchisti:il poeta non schierato politicamente ma sostenitore delle rivendicazioni degli umili, dei deboli,
dei nullatenenti e cantore e interprete e valorizzatore della cultura e
musica gitana andalusa , fu ospitato a casa dei fratelli Rosales, suoi
amici personali e fra i capi dei franchisti a Granada ma non scampò alla
ferocia di un gruppo rivale di insorti comandati da Ramòn Rùiz Alonso nemico
dei Rosales, i quali lo arrestarono il 16 agosto, approfittando dell'assenza
dei Rosales, su mandato del governatore civile di Granada Josè Valdès Guzmàn
conducendolo nel carcere della città dove rimase recluso fino all'alba del 19
agosto, senza che Luis e Pepe Rosales potessero far nulla (fecero loro credere
che il poeta era stato già ucciso) e a
nulla valse inoltre l'intervento del grande compositore e amico Manuel De Falla
con cui il poeta granadino organizzò nel 1922 la Fiesta e conferenza del
Cante Jondo, il canto gitano andaluso.Il poeta fu fucilato insieme al maestro
elementare Dioscuro Galindo, al figlio di questi e a due banderilleros iscritti
al sindacato anarchico e precisamente Francisco Galadì e Juan Arcolla. Malgrado
ricerche approfondite e autorizzate anche negli ultimi anni dall'autorità
giudiziaria competente spagnola su richiesta dei familiari i poveri resti di
Federico Garcìa Lorca e delle altre citate vittime dei fascisti franchisti non
sono stati ancora ritrovati. Il sottoscritto, direttore artistico e fondatore,
nel 2006, della COMPAGNIA MURA DI FLAMENCO ANDALUSO con sede a LECCE e nipote
dell'unica staffetta partigiana salentina Maria Teresa Sparascio nata a
Caprarica del Capo, frazione di Tricase, uccisa per rappresaglia dai
nazifascisti a Langhirano(PR) nel 1944, oggi ricorderà la crudele fucilazione
del grande poeta andaluso , simbolo di tutte le vittime delle guerre civili e
anche delle vittime delle mafie e delle vittime
per causa degli ideali e dei valori di giustizia, di libertà, di democrazia
e di solidarietà compartecipando a Santa Caterina di Nardò al memorial, con
inizio ore 11, in
onore di Renata Fonte, per la sua tenace lotta
contro la speculazione edilizia per salvaguardare il patrimonio
ambientale e paesaggistico come Porto
Selvaggio, con la presenza anche della figlia Viviana Matrangola. Sarà dedicata
a Renata Fonte una significativa poesia di Federico Garcìa Lorca con
l'accompagnamento musicale del sottoscritto in veste di chitarrista compositore
ed esecutore di flamenco andaluso. Si invita tutti VS a ricordare e divulgare
quanto sopra e a partecipare personalmente. Si allegano alla presente foto
autentica di Federico Garcìa Lorca, foto del celebre quadro di Renato Guttuso,
fucilazione in campagna che riproduce in modo impressionante la fucilazione di
Garcìa Lorca e compagni di morte sopra citati e la struggente e quasi
premonitrice poesia MEMENTO del poeta andaluso, fra l'altro grande Autore di
teatro, tradotto anche da Vittorio Bodini, senza dimenticare che GARCIA LORCA
suonava anche la chitarra e, al pianoforte, le canciones populares espanolas.
Grazie per l'attenzione coi miei più cordiali saluti.
Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny e Affaritaliani.it) a Taurisano
Un nuovo appuntamento per
Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (Kurumuny/Affaritaliani.it) è previsto a
Taurisano il 21 agosto alle ore 20.30 presso la Casa Natale di Giulio
Cesare Vanini (Via Roma). Interverranno: Claudio Scordella, assessore alla
Cultura, Istruzione e Sport del Comune di Taurisano e Antonio Sanfrancesco
giornalista di "Famiglia Cristiana" che dialogherà con l'autore
Pierfrancesco Pacoda
Da oltre un decennio il Salento
ha espresso una straordinaria vivacità
culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze
della ricerca musicale. Lo si può definire "rinascimento salentino" a
tutti gli effetti, una colorata e
spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle
spiagge, nei ristoranti "tipici" e nelle piazze dei paesi illuminati
dalla purezza dei muretti a secco. La
terra del rimorso - come la definì
Ernesto De Martino - si è trasformata nella terra più cool d'Italia, una zona
che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando
l'immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura
popolare, quella che fa battere un
tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è
uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni ha percorso chilometro dopo chilometro,
studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei
meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del
rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant'anni dal viaggio
di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da
un'altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia. Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre
musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti
affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo
suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli
adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere
aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal
ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della
pizzica.
Questo luogo è Melpignano, Sud
profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le
influenze dei colonizzatori greci. Melpignano
è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si intrecciano
producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso tempo
funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire, studiare
e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere cosa si
nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da quasi
quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano nei
solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura -
nelle prime edizioni - suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E
c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore,
Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta. Pierfrancesco
Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota attorno a essa,
oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la persona che meglio
può descrivere questa evoluzione.
Perché la Notte della Taranta, come i
tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual
è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo
così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?
A Melpignano, in agosto, va in scena
il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca della
vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il
battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano
le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare
le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi, con il suo
‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per
una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la
storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più
voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa terra, un inno
d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.
Pierfrancesco Pacoda - Critico musicale e saggista, si occupa di
culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del
Carlino», «l’Espresso», «La
Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore
a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte
del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello
stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per
l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel
libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento
capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento,
dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011,
Salento, Amore Mio (Kowalski).
Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online
nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con
una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino
Autore
– Pierfrancesco Pacoda
Titolo – Tarantapatia
pp. - 136 PAGINE
Costo - € 12,00
Ebook - € 5,99
Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni
Per contatti
AFFARI ITALIANI EDITORE - http://affaritaliani.libero.it/
Tel. 02 29403377 - Fax
02 29403378
KURUMUNY - http://www.kurumuny.it
Tel. 0832801528 - Fax. 0832801528 - Cell. 3299886391
Jonathan Kellerman presenta per Fanucci Time Crime “VITTIME” con la traduzione di Tommaso Tocci. A fine agosto in libreria
Vittime è il thriller più terrificante della serie bestseller dedicata
ad Alex Delaware: un crime che lascia senza fiato grazie alla profonda
conoscenza di Kellerman, esperto di psicologia clinica, dei meccanismi che
conducono la mente verso la follia.
Immergersi nell’insania che si
annida dietro agli omicidi più brutali e
sconcertanti è quello che lo psicologo Alex Delaware sa fare meglio. Ma era dai
tempi di Jack lo Squartatore che non ci si trovava dinnanzi a una scena del
delitto così agghiacciante. Una donna. Il ventre squarciato. Intorno al collo,
avvolti come un grottesco monile, gli intestini. Delaware e il tenente Milo
Sturgis collaborano da tempo, ma stavolta sembrano non avere alcuna pista da
seguire; e quando altri omicidi vengono compiuti seguendo lo stesso, atroce
rituale, diventa evidente come tra le vittime manchi la minima connessione. Il
solo indizio che l’assassino lascia dietro di sé è un pezzo di carta sul quale ha tracciato un
punto interrogativo: un segno di scherno nei confronti della polizia o forse
un’incongrua, disperata richiesta di aiuto. Nel tentativo di trovare una
risposta, Delaware inizia a indagare su un vecchio istituto psichiatrico dove
un tempo esisteva una speciale unità di cura: tra quelle mura potrebbe
annidarsi una terribile verità, sepolta in un passato di disperazione e di
violenza che non sarebbe mai dovuto riaffiorare.
Jonathan Kellerman è nato a New York nel 1949. Specializzato in
neuropsichiatria infantile, ha utilizzato le proprie conoscenze in molti dei
suoi romanzi così come nella serie dedicata ad Alex Delaware, di cui Fanucci
Editore ha pubblicato Ossessione
(2009), Ossa (2010), Una prova schiacciante (2011) e L’inganno (2011). Autore di crime best
seller, tradotto in venti Paesi, è stato insignito dei premi Goldwyn, Edgar e
Anthony, e ha concorso per lo Shamus Award.
Attualmente professore di
Pediatria e Psicologia presso la
Keck School of Medicine della Southern California University,
Kellerman vive tra la
California e il New Mexico con la moglie Faye, anche lei
scrittrice, e i loro quattro figli.
«Amo lavorare su personaggi
singolari, dalla mente contorta: l’analisi della follia è il filo rosso che
unisce la mia attività di scrittore con quella di psicologo. Del resto, sono
attratto dal lato oscuro delle cose fin da quando ero un bambino.» Jonathan Kellerman
domenica 19 agosto 2012
Val McDermid presenta per Fanucci Time Crime Il canto delle sirene in libreria dal 30 agosto 2012
Val McDermid, una delle più acclamate scrittrici di crime del mondo,
accompagna il lettore nel nero inferno di un’intelligenza criminale che non dà
tregua, impeccabile e spietata come solo il puro genio, a volte, sa essere.
Bradfield, una cittadina a ovest
di Londra. Finora, gli unici serial killer che lo psicologo Tony Hill abbia mai
incontrato sono al sicuro dietro le sbarre di una cella. Ma stavolta è diverso:
il colpevole è libero, e per torturare e uccidere le sue vittime ha tratto
ispirazione da una visita al Museo della Tortura di San Gimignano...
Il terrore s’impadronisce della
città: sembra non esserci alcuna correlazione tra gli omicidi, tanto che è
impossibile tracciare un profilo del killer, quasi che le vittime vengano
scelte a caso. Nessuno si sente al sicuro, mentre la polizia si perde tra mille
false piste e sulla stampa iniziano ad apparire strani, inquietanti messaggi
scritti forse dall’assassino stesso, intelligente, coltissimo, invisibile. Un
assassino che vede nell’omicidio il compiersi di un destino, e il cui scopo è
uccidere come se fosse un’esperienza artistica, dalla coreografia impeccabile,
visto che ogni dettaglio è di vitale importanza quando la missione che si deve
portare a termine è ‘perfezionare nella morte’.
Val McDermid, la grande ‘signora del crime’ della letteratura
britannica, è nata il 4 giugno 1955
a Kirkcaldy, in Scozia, da una famiglia operaia. Ha
scritto tre serie di romanzi polizieschi, quella di Lindsay Gordon, quella di
Kate Brannigan e quella di Tony Hill, di cui Il canto delle sirene, Vincitore del Gold Dagger Award for Best
Crime Novel of the Year, costituisce il
primo libro e dalla quale, tra il 2002 e il 2008, è stata tratta una fortunata
serie televisiva. Autrice pluripremiata, tradotta in 25 Paesi, Val McDermid è
stata insignita nel 2010 del Cartier Diamond Dagger alla carriera. Omosessuale
militante, ha avuto un figlio dalla compagna grazie all’inseminazione
artificiale. Vive a Manchester con tre gatti.
«Quando ho visitato Il Museo
della Tortura di San Gimignano, a darmi i brividi non è stato tanto il dolore
atroce che quegli strumenti potevano infliggere, quanto la loro perfezione. Mi
sono chiesta quanto tempo fosse stato necessario per renderli così belli.» Val McDermid
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