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domenica 22 marzo 2015
Old Crown Poetry Party domani 23 marzo 2015 all’Old Crown di Copertino
iQdB
Edizioni (I Quaderni del Bardo Edizioni) di Stefano Donno, I Quaderni del Bardo
di Maurizio Leo, e l’Old Crown di Copertino organizzano il reading Old Crown
Poetry Party lunedì 23 marzo 2015 a
partire dalle 21,00 dove interverranno i poeti Elio Coriano, Maurizio Nocera,
Vito Antonio Conte, Piero Rapanà, Mauro
Marino, Antonio Tarsi, Massimiliano Manieri, Francesco Pasca, Stefano Donno,
Antonio Errico, Maurizio Leo e Anastasia Leo.
l’Old Crown Pub si è distinto nel tempo non solo per l’atmosfera calda
ed accogliente in perfetto stile anglosassone. Infatti l’Old Crown di Copertino
tra la fine degli anni 90 e i primi cinque anni del nuovo millennio è stato uno
dei pochissimi locali del Salento a ospitare i readings dei poeti salentini.
Ora il locale chiude, ma ne rimarrà memoria di questo spazio, anche perché in
diverse pubblicazioni che parlano della storia della poesia e della letteratura
contemporanea salentina si parla delle esperienze poetiche all’interno di
questo spazio. Dunque un omaggio che i
poeti che interverranno fanno a questo storico locale, al suo patron Giuseppe
Trinchera e a cui tutti possono liberamente partecipare. L’azione poetica verterà su un susseguirsi di
tre serie di letture per poeta, e si leggeranno brani editi di autori e poeti
contemporanei salentini e pugliesi
INFO
Old
Crown Pub / V. G. Srafella - 73043 Copertino (LE) / tel: 335 5389028
I
Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Sede
Legale/Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola
I Quaderni del Bardo di
Maurizio Leo (supplemento editoriale per
tirature limitate e numerate del periodico Il Bardo)
Redazione: Via Regina
Isabella 2/D - 73043 Copertino (LE) /
Mail - foglidiculture@libero.it
sabato 21 marzo 2015
venerdì 20 marzo 2015
giovedì 19 marzo 2015
Spritz Letterario con Maria Pia Romano e il suo L’Anello Inutile (Besa editrice) alla Libreria Bookish di Lecce
Spritz Letterario
sabato 21 marzo 2015 alle ore 18,00 presso la Libreria Bookish di Lecce in via
Cesare Battisti 22 a Lecce con Maria Pia Romano e il suo L’Anello Inutile
pubblicato da Besa Editrice, che per questa nuova edizione in quarta di
copertina riporta le recensioni di Antonio Errico per Nuovo Quotidiano di
Puglia online, Daniela Pastore per La Gazzetta del Mezzogiorno, Bruno Luverà
per Billy, il vizio di leggere
“Se dovessi rintracciare
delle coordinate per questa narrazione, le individuerei in Seta di Alessandro
Baricco e Neve di Maxence Fermine: soprattutto per l’evanescenza delle
atmosfere, per quel continuo slittamento da sensazione a sensazione, da
impressione a impressione, per quell’accentuazione delle emozioni, e poi anche
per la rarefazione lessicale che in qualche tratto diventa vaporosa...” (Antonio Errico, “Nuovo Quotidiano di
Puglia”)
“Poesia che incontra
gli elementi della natura, parole che pesano come un bilancino granelli
infinitesimi di verità, immagini pennellate come acquerelli. È un caleidoscopio
di paesaggi, forme geometriche, viaggi, labirinti, memorie…” (Daniela Pastore, “La Gazzetta del
Mezzogiorno”)
“Maria Pia Romano ti
trascina nelle profondità del sogno, del desiderio inespresso, ti fa mancare il
respiro, per poi respingerti velocemente in superficie. Girandole di parole.
Giri pagina e respiri, ti fermi a pensare, ricominci a leggere. Un libro di
onde, marine, dell’anima. Onde che ti sollevano dal rifugio e dalla nicchia che
ti costruisci, onde di vita”. (Bruno
Luverà, Billy il vizio di leggere, TG1)
Maria Pia Romano scrive
e vive di acqua, parole e silenzio. Ci sono stagioni che trascorre
completamente sott’acqua. Perché a volte è dal fondale che si vede meglio la
luce.
Info
telefono 0832-306676 mail - bookishlecce@virgilio.it
facebook.com/Bookishlibreria /
twitter.com/Bookishlibreria
Il blog - http://bookishlibrerialecce.blogspot.it/
mercoledì 18 marzo 2015
IMPRESSIONE DEL SOLE NASCENTE DI CLAUDE MONET, L’URLO DI EDVARD MUNCH E … I PIC NIC EN PLEN AIR!!!
Riprendono le attività
della stagione culturale 2015 presso Overeco Academy and Workshop di Paola
Scialpi in via Casetti 2 a Lecce, con Angelo Colelli, chef e patron del
ristorante “Angels” di Lecce, e la Storica dell’Arte Enrica Muscogiuri. Un
significativo percorso quello della rassegna “ART TASTE OVVERO … IL GUSTO
NELL’ARTE E PER l’ARTE – breve viaggio
tra arte e sapori nella storia iconografica e non solo della cultura
occidentale”, che sposa la cucina con un’altra passione che accomuna molti
amanti dei piatti prelibati: l’Arte. Angelo Colelli sarà affiancato in questi
gustosi incontri seminariali dalla Storica dell’Arte Dott.ssa Enrica Muscogiuri,
che di volta in volta affronterà un’artista , un’opera, un’epoca differenti. Il
secondo appuntamento, che vedrà anche la partecipazione della poetessa Marta
Toraldo che leggerà una selezione di poeti dell’800, è previsto per venerdì 20 marzo 2015 alle ore
18,00 presso Overeco Academy & Workshop di Lecce in via Casetti 2 dove la
Storica dell’Arte Enrica Muscogiuri parlerà de " Impressione del sole
nascente" di Claude Monet (olio su tela – 1872 – Museo Marmottan, Parigi).
L’opera diede il nome all'intero movimento impressionista nato a Parigi nel
1864 ad opera di un gruppo di giovani pittori che volevano cambiare il modo di
osservare la realtà. L'opera di Monet inizialmente non aveva titolo ma poi
esposta nel 1874 nello studio Nadar fu lo stesso Monet a darle quello di
Impressione. Grande innovazione dell'opera impressionista fu l'uso del colore
posto direttamente sulla tela senza schizzi preparatori con pennellate rapide
ed efficaci. Nell' "Impression du soleil levant" Monet non vuole
descrivere la realtà ma vuole cogliere l'impressione di un attimo diversa ed
autonoma rispetto a quella dell'attimo immediatamente precedente e di quello
successivo. Coglie con straordinaria incisività il senso della nebbia del
mattino ed il pallore del sole nascente i cui primi riflessi aranciati guizzano
nel mare.L'impressionismo con le sue innovazionio aprì le porte all'arte
moderna. Secondo lavoro di cui si parlerà sarà "L'urlo di Edvard Munch
(olio tempera e pastello- 1893 - Galleria Nazionale di Oslo). Nell'opera di
Munch s'intravede tutto il suo vissuto e la sua angoscia.Rimasto orfano della
madre a soli cinque anni e successivamente addolorato per la morte del padre e
della sorella Munch rivelò una personalità spaesata e confusa soggetto spesso
ad attacchi di panico e affascinato dalle teorie di Freud.Egli stesso così
racconta quale fu la situazione che ispirò la realizzazione dell'opera
"L'urlo": passeggiavo sul ponte della città di Nordotrand ( oggi
quartiere di Oslo) con due amici nell' estate del 1893 nell'ora del tramonto.
Il sole calava sul fiordo ma improvvisamente quell'atmosfera serena si
trasformò in qualcosa di angosciante. Tutti i colori del cielo si trasformarono
in violentissimi ed irreali. Sentii un urlo lacerare l'aria ed anch'io mi misi
a gridare tappandomi le orecchie e sentendomi solo un pupazzo con occhi e bocca
senza peso e senza corpo, senza volontà se non quella di urlare, urlare,
urlare....Con le sue opere Munch può essere definito precursore
dell'Espressionismo.
Dichiara Angelo
Colelli: “Il fatto che la mia attività mi stia dando grandissime e inaspettate
soddisfazioni anche fuori Lecce e oltre i confini regionali, mi sento pronto
per spingermi a cercare anche nuovi orizzonti e nuovi spazi dove proporre la
mia cucina, le mie creazioni che possono viaggiare nel tempo e offrire
particolari sensazioni. E’ quello che è successo con l’incontro fatto con la
Storica dell’Arte Enrica Muscogiuri e l’artista Paola Scialpi con le quali
abbiamo pensato di creare momenti di incontro rilassanti e stimolanti dove il
colore si sposa con la storia delle arti figurative e la mia cucina. Esplosione
di gusto e di colore imperdibile!!!”.
INGRESSO LIBERO
Info
Percorsi di donna –
http://paolascialpi.blogspot.it/
Angels Ristorante
- Via Adriatica ang. Via Ferrando, 73100 Lecce
Il sito - http://www.angelsristorante.it/
Pagina Facebook - https://www.facebook.com/pages/Angels-Restaurant/146401138752684
martedì 17 marzo 2015
La verità processuale e Non sono un’assassino (Newton Compton) a Lecce
Francesco
Caringella parteciperà
giovedì 19 marzo 205 alle ore
16,00 all’evento presso l’Aula Magna della Corte d’Appello di Lecce in viale M.
De Pietro a Lecce dal titolo " La Verità Processuale", in
collaborazione con Operfor, Università del Salento e Ordine degli Avvocati di Lecce. Seguirà firmacopie del suo libro " Non
sono un assassino " (Newton Compton Editore). Interverranno Dott. Marcella Dell’Anna
(Presidente della Corte d’Appello di Lecce), l’Avv. Raffaele Fatano (Presidente
dell’Ordine degli Avvocati di Lecce), Dott. Francesco Caringella (Consigliere
di Stato), Dott. Roberto Palmieri (Giudice TAR Lecce), Dott. Antonio Ivan
Natali (Giudice del Tribunale di Brindisi), Avv. Pasquale Corleto (Avvocato del
Foro di Lecce) . Modera la Dott.ssa Elena Manno. La promozione per l’occasione della
pubblicazione a cura della Libreria Bookish di Lecce
Non sono un assassino -
È un freddo e piovoso mattino d'autunno, quando una scena raccapricciante
sorprende la domestica del Sostituto procuratore Giovanni Mastropaolo: l'uomo
giace nello studio della sua villetta, la fronte bucata da un proiettile. Non
ci sono segni di effrazione e gli inquirenti rimangono sconcertati: l'omicidio
non ha le caratteristiche tipiche di quelli compiuti della malavita
organizzata, ipotesi che sembrava la più probabile, dato che la vittima era
nota per le sue indagini contro la nuova camorra pugliese. E così, anziché
rivolgersi verso l'ambiente criminale, i sospetti si concentrano su Francesco
Prencipe, vicequestore, legato a Mastropaolo da antichi rapporti di amicizia e
di collaborazione professionale. Dopo un drammatico interrogatorio, il
funzionario viene accusato del crimine e arrestato. A questo punto l'unico modo
che Prencipe ha per non finire i suoi anni in galera è quello di imbarcarsi in
un'ardua battaglia giudiziaria per dimostrare la propria innocenza. Ma nel
processo che lo attende verità e menzogna troppo spesso si intrecciano,
separate da un sottilissimo filo...
Info
telefono
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Vita di Pasolini, di Enzo Siciliano, prefazione di Angelo Romano (Rizzoli) - Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno, di Massimo Fini (Marsilio) - Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse, di Oriana Fallaci (Bur) - Roth scatenato. Uno scrittore e i suoi libri, di Claudia Pierpont Roth, traduzione di Anna Rusconi (Einaudi). Intervento di Nunzio Festa
Le vite degli altri, come
decisamente la propria, se devono diventaria idea-libro oppure libro-idea, sono
una pasta difficile da lavorare; tanto che, biografie e autobiografie son
sempre supportate da supervisioni, letture e ri-letture altrui, consigli
(esterni) ulteriori al minimo indispensabile. Prendiamo, per esempio, il volume
"Vita di Pasolini", pubblicato in varie edizioni anche
riviste/aggiornate, firmato dall'indimenticabile e già poco ricordato Enzo
Siciliano. Potremmo aver letto tutti i libri di Pier Paolo Pasolini, ma se non
entriamo nel racconto di Siciliano cominciare a trovare la formazione vera del
poeta, scrittore, drammaturgo, regista e pittore sarà impossibile. Perché
Pasolini fece una vita di letture, incontri, avventure, scelte, esperienze
famigliari prima di tutto, ognuna delle quali a suo modo formativa. Dunque la
vita di Pasolini, ammazzato nel pieno della sua attività lavorativa dunque
intellettuale, fu un romanzo di formazione incompiuto. E la narrazione di
Siciliano proprio questo restituisce. Ché deve raggiungere l'obiettivo,
chiaramente raggiunto, di spiegare insieme 'dimensione' umana e intellettuale,
statura intellettuale e postura morale del Pasolini. Quando una serie
d'aneddoti, com'è forse giusto che sia in questo tipo di libri impegnativi da
scrivere e in potenza difficoltosi da comprendere, ti porta per mano nel
disvelamento di pagine come momenti storici dell'allora ancora Belpaese e di
colui che fu coscienza critica perché grande provocatore e amatore della
Penisola per eccellenza. Dandoci davvero tutto del maestro. Cos'era e da dove
veniva, dove voleva andare la poesia di Pasolini? Quale fu il messaggio della
sua narrativa, da scrittore e da cineasta? Quando, da quando e quanto riusciva
a trovare perfino nella pittura un suo motivo? E sono soltanto alcuni degli interrogativi
sviluppati da Enzo Siciliano. Se Enzo Siciliano, oltre a studiare e ricercare
materiali, avesse snobbato l'idea di relazionarsi con altri figure importanti
del mondo pasoliniano, il risultato sarebbe stato il contrario del capolavoro
che di tanto in tanto dovremmo riprendere fra le mani. Bocca, Montanelli,
Feltri, Martelli. Questi sono solamente alcuni dei personaggi incontrati e,
ovvio, tratteggiati con cura e dimistichezza dal giornalista e scrittore
Massimo Fini. Che con "Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno",
viaggia nella sua memoria, nelle memorie di giornali, giornaliste e
giornalisti, in episodi della politica italiana che hanno segnato almeno
quattro decenni conducenti in questo nostro infelice futuro e futuro infelice.
Il polemista Fini, infatti, con la sua lingua fatta di spudoratezza e
disperazione esistenziale, spiega con tatto e buona volontà quel che la
passione del giornalismo e il mestiere han dato a lui e ad altri grandi firme
del Novecento. Davvero la vita fatta da una "marginalità". Da una
condizione frutto d'una scelta e della scelta di tener la schiena dritta
sempre, comunque e ovunque. Dal secondo Dopoguerra. Fino all'innovazione
tecnologica galoppante. Passando dalla trasformazione di Milano, per esempio,
che è rappresentativa di tutto il resto. Senza rinunciare a farci arrabbiare:
tipo nel mentre Massimo Fini riferisce della sua infatuazione temporanea per la
Lega. Da un progressista conservatore alla Pasolini, poi. Ma mai nella misura e
con la forza d'un'altra grandissima, non a caso menzionata già da Fini, Oriana
Fallaci. Che fa incazzare e riflettere coi suoi ragionamenti sul terrorismo
islamico in "Oriana Fallaci intervista sé stessa - L'Apocalisse".
Praticamente una lettura obbligata. Uno studio indispensabile, che sa di
biografia ma pure di discussione filosofica su alcuni dei temi fra i più seri.
Fu l'ultimo libro pubblicato mentre ancora Fallaci lottava contro il Mostro che
la uccise. Uscito in edicola col Corsera nel 2004, poi riproposto all'interno
della Trilogia d'Oriana Fallaci, al suo interno contiene due passaggi
fondamentali. Il primo che accenna a un incontro con Bin Laden. Il secondo,
sicuramente più suggestivo ancora, dove Fallaci spaventa, avvisa, ammonisce
parlando d'un'Europa divenuta per lei EurAsia. Che starebbe per esser lasciata
tutta in mano, quindi, all'Islam. Si pensi al post-scriptum raffigurante
addirittura l'Islam in forma di reincarnazione del biblico mostro a sette teste
e dieci corna che sale minaccioso dal mare per distruggere il mondo. Ben prima
della cronaca Isis. Non posso arrivare a dire che "Roth scatenato",
di Claudia Roth Pierpont, sia stato per me come "Lamento di Portnoy"
e la cosiddetta Trilogia americana di Philip Milton Roth. Epperò siam quasi lì.
Nel senso che quest'immensa biografia di Pierpont, giornalista del New Yorker,
è un saggio buono a illuminare il nostro Roth tramite Bellow, Updike eccetera
eccetera; per la via stretta però sicura delle donne avute, degli amori, della
famiglia in genere. Dell'ebraismo. Stando attenti, e l'autrice riesce
nell'impresa, a dimostrare l'approccio da ateo tutt'altro che bigotto di Philip
Roth alla religione e, sostanzialmente, alle tematiche anche dalla religione
sfaccettate. La letteratura è Roth. Roth è la letteratura. Dato l'equilibro esatto,
ci dice Claudia Pierpont attraversando tutte le sue opere e perfino scritti
considerati minori, tra realtà e l'immaginazione che “dà una randellata in
testa ai fatti, gli taglia la gola e poi, a mani nude, li sventra”. Solamente
un assunto mi permetterei di contraddire, un concetto a mio avviso d'altronde
ribaltato dalla stessa Claudia P. Roth. Seppur vediamo un Philip Roth
divertente e attento con gli amici, quando Claudia Roth dice che la bio dello
scrittore smentisce la da lui adorata massima di Flaubert "Nella tua vita
sii regolare e ordinato come un borghese, così da poter esser violento e
originale nella tua opera", trovo invece una perfetta corrispondenza.
Roth, per dire, scriveva quotidianamente e per tante ore al giorno,
"regolare e ordinato come un borghese". Ma è "violento e
originale" nella sua vita che è un'opera al pari dei suoi grandi romanzi.
Fra i passaggi che ho maggiormente apprezzato, la parte nella quale si racconta
il rapporto diretto fra il maestro Roth e la Praga dell'Est Europa degli
scrittori che vivevano prima della Rivoluzione.
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