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sabato 31 ottobre 2020
BOAVISTA "LÌ DOVE CI SONO LE STELLE" - FUORI IL 30 OTTOBRE IL DISCO D’ESORDIO DELLA BAND POP-ROCK BOLOGNESE
Si intitola “Lì dove ci sono le stelle” il primo disco dei Boavista. Un album composto da otto brani che spaziano tra il pop-rock anglosassone e la canzone d’autore italiana, influenzata tanto da elementi della musica elettronica quanto dalla tradizione pop.
Si tratta di canzoni d’atmosfera con sferzate rock (“Penelope” e “Ruggine”) arricchite da chitarre distorte e synth utilizzati al momento giusto, senza mai eccedere.
«Cantiamo “Lì dove ci sono le stelle” quasi a voler indicare dove dirigere lo sguardo in un momento dove la tensione sale e gli occhi hanno bisogno di spazio e immaginazione. È un disco che recupera le nostre esperienze riportandoci sotto lo stesso cielo»
Deep fake, l’asso che Trump potrebbe calare all’ultimo secondo della campagna elettorale
Il deep fake è il grande assente sulla scena politica americana. Almeno fino ad ora. Ma l’attenzione, e la paura che possa entrare in gioco, restano alte. Proprio come la tensione tra democratici e repubblicani: uno stallo che potrebbe spingere qualcuno, più probabilmente Donald Trump, a giocarsi l’asso nascosto nella manica all’ultimo momento o, peggio, all’indomani di quella che potrebbe essere l’elezione più contestata degli ultimi decenni. D’altra parte, fino a oggi non abbiamo visto nulla di quello che potrebbe fare l’intelligenza artificiale per pilotare un’elezione: per sostenere lo storytelling è stato sufficiente ricorrere a semplici shallow fake, video rallentanti o lievemente alterati senza l’ausilio dell’intelligenza artificiale che hanno successo semplicemente perché alimentano una narrativa già registrata dall’utente. Come a dire che si trasformano nella prova di una tesi già introiettata e che quindi si sposa perfettamente con la visione del mondo che chi guarda ha già registrato.
Non è cosa da tutti
Il deep fake fa paura perché è qualcosa di molto più serio e avanzato tecnologicamente: distinguere un video creato in questo modo è estremamente difficile, servirebbe un team di esperti che avrebbe comunque bisogno di giorni – o più probabilmente di settimane – per capire se si tratta di un falso.
Ma come mai è così difficile distinguere un deep fake da un semplice video? Facciamo un piccolo punto tecnico per capirlo. Per creare un deep fake si utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale, che sovrappongono due video indipendenti, già esistenti. È una tecnica che si basa su tecniche di deep learning, ossia su reti neurali strutturate su vari livelli di profondità, allenate a imparare modificando la propria struttura.
In particolare, vengono utilizzate delle GAN, Generative Adversarial Network, ovvero due reti neurali che “giocano” tra loro in una sorta di guardie e ladri in cui una rete cerca di diventare sempre più brava a creare dei falsi e l’altra a scovarli. Questo botta e risposta, che si svolge con velocità impensabili per degli esseri umani, ha come effetto di produrre dei deep fake sempre migliori.
È evidente quindi che per creare algoritmi del genere servono strumenti sofisticati non ancora a disposizione del grande pubblico, motivo per cui i deep fake non sono entrati sulla scena della campagna elettorale americana. D’altra parte, non avrebbe neppure senso inondare la rete di video di questo tipo: infatti, come abbiamo visto, sono più che sufficienti semplici video virali per sostenere la narrativa di una campagna, con lo scopo – magari – di giocare l’asso deep fake all’ultimo minuto o addirittura un minuto dopo la chiusura delle urne. A maggior ragione se davvero le elezioni del 2020 saranno decise dalla Corte Suprema in seguito ad eventuali denunce di brogli. E in uno scenario caotico e confuso, il deep fake creato ad arte per alimentare il disordine o seminare il panico potrebbe decidere il destino degli Stati Uniti per i prossimi quattro anni.
Le responsabilità dei social
In tutto questo, i social hanno una responsabilità enorme, perché sono impegnati ad amplificare le notizie sfruttando contenuti divisivi e infiammatori senza preoccuparsi che siano vere. Con il risultato che la verità ha un eco sempre inferiore delle fake news. La condivisione serve ai social network per creare engagement e generare profitti, motivo per cui non è mai stata e mai sarà neutrale: finché saranno le metriche a guidare il mercato, l’interesse sarà verso contenuti acchiappa click. Senza preoccuparsi di informare il pubblico che sta guardando un fake.
Negli Stati Uniti il problema sta esplodendo: al centro del dibattito c’è il ruolo che avrebbe avuto proprio Facebook dall’escludere dalla sezione news alcune testate pro dem; ma nel mirino sono finite anche le comunità locali vittime di fake news. Ad esempio, sembra che siano state create alcune notizie false in lingua spagnola per andare a influenzare il voto della comunità latina. Questo tipo di contenuti, per via della lingua diversa, passano sotto i radar dell’informazione mainstream, e proprio per questo sono capaci di indirizzare il voto senza che nessuno se ne accorga.
Ancora una volta, la scienza e la tecnologia ci hanno messo davanti a un bivio: la ricerca ci ha dotati di uno strumento eccezionale come l’intelligenza artificiale e ci ha lasciati liberi di usarlo per migliorare le nostre vite o per distruggerle. Spetta a noi decidere come sfruttare questo enorme potenziale. Di certo non possiamo rinunciare a governare un fenomeno così potente.
Informazioni su Indigo.ai
Siamo uno studio di Conversational AI che progetta e costruisce assistenti virtuali, tecnologie di linguaggio ed esperienze conversazionali. Nati a Settembre 2016 tra i banchi del Politecnico di Milano da un’idea di cinque giovani (Gianluca Maruzzella, Enrico Bertino, Marco Falcone, Andrea Tangredi e Denis Peroni - ad oggi quasi tutti under30), abbiamo realizzato assistenti virtuali per alcune delle aziende più innovative al mondo, tra cui banche, assicurazioni, case farmaceutiche, etc. Abbiamo costruito un framework proprietario di Natural Language Processing che, sfruttando l'intelligenza artificiale, è in grado di comprendere le informazioni nel testo o nella voce in maniera completamente automatica: grazie a questo framework aiutiamo le aziende ad automatizzare conversazioni, efficientare processi, alleggerire il customer care ed ingaggiare i clienti in maniera super personalizzata. Il nostro team è formato da 20 persone e operiamo sia in Italia che all'estero. Tra il 2017 e il 2020 siamo stati scelti due volte come rappresentanti della delegazione delle start-up italiane al CES di Las Vegas e abbiamo vinto tre riconoscimenti del premio Gaetano Marzotto – tra i più importanti nel panorama dell’innovazione.venerdì 30 ottobre 2020
Insegnante di Filosofia e Storia a Lecce - Stefano D.
Oggi esce in radio e in digitale il nuovo singolo dei Lambrusco Brothers, "MAI ALI PER NOI".
Dal
30 ottobre sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le
piattaforme di streaming “MAI ALI PER NOI”, nuovo brano della band
LAMBRUSCO BROTHERS.
“MAI ALI PER NOI”: un gioco di parole, un doppio senso, ed anche il titolo del nuovo inedito dei LAMBRUSCO BROTHERS.
Il brano nasce dalla voglia della band di dedicare una canzone
all'animale cui devono il titolo della loro trasmissione. Grazie alla
collaborazione del produttore musicale Bronski (Cristiano De
Andrè, I Rio, Roots Connection, Emma, Mora& Bronski ecc.), questo
singolo è stato arricchito da sonorità anni Sessanta che, unite ai doppi
sensi del testo, hanno creato un prodotto spumeggiante e leggero che “si accompagna a tutti i pasti, proprio come il Lambrusco”.
«Un testo molto Leopardiano. La storia del maiale che c'è in noi, che vorrebbe spiccare il volo ma la natura non lo permette – spiega con ironia la band a proposito del nuovo brano - È
la metafora della società che ti permette di nascere ma ti incatena
alla tua condizione, uno status che resterà uguale a se stesso finché
non approderai all'accettazione dello stesso in quel buco di c**o di
porcilaia dove vivi».
Il videoclip ufficiale di “Mai ali per noi”, diretto da Manuela Amoroso, è stato girato tra le colline di Reggio Emilia e vede protagonisti i membri della band muniti di ali che tentano di spiccare il volo sollevandosi da una panchina.
Biografia
I Lambrusco Brothers nascono a Reggio Emilia nel settembre del 2019 dall'unione di quattro personaggi della scena musicale reggiana: Lele Abusiv, cantante “Agripunk”, genere musicale inventato da lui; Armando Bolivar, attore trafficante di lambrusco e cantante rock per copertura; il Conte, cantante di Karaoke; il Borko, unico, serio cantante e conduttore. I quattro cominciano conducendo un programma settimanale in diretta Facebook dal titolo Radio Nimel
(Radio Maiale, in dialetto emiliano). Durante il programma si
esibiscono in diverse interpretazioni di parodie e di canzoni originali
sia in dialetto emiliano che in italiano. A queste trasmissioni,
seguitissime dalla gente della provincia ma anche da tutta Italia, fanno
seguito alcune esibizioni live; la più importante su tutte si è tenuta
lungo le strade di Sanremo durante l'edizione del 70esimo festival.
Durante il lockdown i Lambrusco Brothers hanno continuato a condurre
Radio Nimel, ognuno dalla propria casa, cercando di mantenere inalterata
la voglia di divertirsi e di divertire nonostante il momento. Da
ottobre 2020 è ripresa una nuova edizione della trasmissione in diretta
con la compresenza di tutti e quattro i personaggi.
Il nuovo brano dei Lambrusco Brothers dal titolo “Mai ali per noi” sarà disponibile in radio e in digitale dal 30 ottobre.
Facebook: https://www.facebook.com/
Venerdì 30 ottobre esce negli stores il primo album da solista di Marco Parente, "FRAGILE".
Dal 30 ottobre sarà disponibile in
formato fisico negli stores “FRAGILE” (Blackcandy Produzioni), primo
progetto discografico full lenght della carriera solista di MAESTRO
PELLEGRINI. L’album sarà disponibile su tutte le piattaforme di
streaming dal 27 novembre. La produzione artistica dell’album è stata
curata dall’autore stesso e da Andrea Pachetti.
Le tracce sono state registrate presso gli studi di 360 Music Factory di Livorno, e hanno visto la partecipazione di undici musicisti. Il mastering è stato curato da Andrea De Bernardis.
Tre brani dell’album - “Cent’anni”, “Semplice” e “Francesco” - vedono rispettivamente il featuring di Appino (Zen Circus) & Giorgio Canali, di Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale) e di Motta, amici e colleghi di Maestro Pellegrini.
Spiega l’autore a proposito del nuovo album: «L’idea alla base di questo disco è quella di mettermi a nudo raccontando la mia vita attraverso i testi delle canzoni, credo che cantare debba essere una necessità e per me lo è diventata dopo un periodo particolare della mia vita in cui la musica non bastava più. Ho sempre scritto parole e un paio d’anni fa ho deciso di cominciare a fare sul serio, credo che raccontare se stessi agli altri sia un mezzo potente di autoanalisi e riflessione che a me è servito per crescere e capirmi meglio, ne ho avuto bisogno, ne ho avuto l’opportunità».
Di seguito la tracklist di “Fragile”: “Siamo noi”, “A volte ti capisco”, “Inattaccabile”, “Francesco”, “Cent'anni”, “Semplice”, “Boxe”, “Ci dovranno legare”, “Smettere”.
“Fragile vol. 1” è disponibile su Spotify al seguente link: https://spoti.fi/2DUKSCc
“Fragile vol. 2” è disponibile su Spotify al seguente link: https://spoti.fi/33p6cZk
Biografia
Francesco Pellegrini, in arte Maestro Pellegrini, è uno dei musicisti più influenti della musica pop/rock italiana. Polistrumentista, inizia la sua carriera con i pisani Criminal Jokers, insieme a Francesco Motta. Ha suonato con Nada come chitarrista, fagottista, voce e cori, ed ha registrato ed accompagnato dal vivo Andrea Appino (Zen Circus) per il suo secondo disco ‘Grande Raccordo Animale’. Ha inoltre inciso e collaborato con diversi altri artisti quali Enrico Gabrielli, Dardust, Bobo Rondelli, Motta, Il Pan del Diavolo.
Attualmente suona in pianta stabile con gli Zen Circus con i quali, dal 2016, ha partecipato a due edizioni del Primo Maggio-Roma ed alla penultima edizione del Festival di Sanremo nella categoria Big. Comincia a lavorare al suo primo disco solista nella Primavera del 2018 in un momento importante di crescita personale. Dopo aver pubblicato “Fragile vol. 1” (Blackcandy Produzioni), disponibile su tutte le piattaforme digitali dal 7 luglio, Maestro Pellegrini pubblica “Fragile vol. 2”, disponibile in digitale dall’11 settembre. Il progetto discografico full lenght dal titolo “Fragile” – costituito e anticipato dai due EP omonimi – sarà disponibile in formato fisico negli stores dal 30 ottobre e sulle piattaforme di streaming dal 27 novembre.
Facebook : https://www.facebook.com/ MarcoParenteUfficiale
Instagram : https://www.instagram.com/ marc0parente /? Hl = it
Venerdì 30 ottobre esce in radio il nuovo singolo di Arcadia, "TAXI DRIVER".
Scritto
dallo stesso Stefano Filipponi con la produzione artistica di Gaetano
Guardino e Giuseppe Lipari per l'etichetta Quelli come noi SRL di Simona
Ubbiali, “ TAXI DRIVER ” è il primo brano di ARCADIA , cantante e queer performer che inaugura il suo percorso solista con un brano di stampo fortemente autobiografico. La
traccia squisitamente orecchiabile e scandita da ritmate sonorità pop
ripercorre il percorso di Arcadia e mostra come lei, attraverso delle
ciglia finte e un po 'di make-up, abbia trovato la sua voce e la sua
magia personale per trasformare le lacrime in una manciata di glitter.
Spiega Arcadia a proposito del suo primo inedito : « Dopo
dieci anni da X Factor, posso comunicare il mio mondo in totale
libertà, spogliandomi di ogni maschera e maschile quella di Arcadia! La mia è la voce di una drag queen che canta di periferia e di dolore, tra una manciata di glitter e una linea di eyeliner! ».
Il
videoclip ufficiale di “Taxi Driver”, diretto da Enea Colombi, è
volutamente spoglio e maestoso per dar spazio ad una visione sognante e
ad un'eleganza senza tempo . Come
in un tableau vivant, il vuoto spaziale della stanza conferisce
Iconicità̀ ad Arcadia, che diventa quasi una statua, un simbolo.
Biografia
Stefano Filipponi inizia
a studiare canto all'età̀ di 14 anni all'Istituto musicale B. Gigli di
Recanati e nel 2007 approda alla lirica, frequentando l'Istituto
musicale GB Pergolesi di Ancona, dove incontra la sua attuale
insegnante, Alessandra Capici. Dopo
aver superato le selezioni ai casting ed essere stato scelto tra più di
80.000 aspiranti, Stefano partecipa come concorrente alla quarta
edizione di X Factor, fino ad arrivare all'undicesima puntata. Fin da subito ottiene un grande successo di pubblico, interpretando i brani assegnati in modo personale e coinvolgente.
Da cantautore solista pubblica i singoli: “Motivazione surreale”, “Metronotte” e “Sono nel vento”. Partecipa a Sanremo Social nel 2012 con Pollyanna, dove affronta ironicamente la complessa questione dell'omonima sindrome. Nel
2013 reinterpreta “A me me piace a nutella”, celebre inno neomelodico
del bambino cantante Lucio Vario e pietra miliare del patrimonio trash
italiano. Nello stesso anno Stefano coverizza “Venus” di Lady Gaga. La
famosa cantante clicca come sul suo social network e la cover viene
apprezzata e condivisa in tutto il mondo dai numerosissimi fans. Alla
sua attività di musicista affianca la passione per l'arte
contemporanea, che vede atti- vo in numerosi progetti, la sua cover di
Sailor Moon è stata esposta alla galleria Current di Milano nel marzo
2016. Nel gennaio del 2017 esce il suo secondo EP "Manifesto",
Nel
dicembre dello stesso anno porta in scena il suo personaggio drag di
ARCADIA, che calca i più̀ noti palchi della scena queer milanese fino ad
esibirsi ai Pride del 2019 e del 2020 (nello show digitale in streaming
su Twitch).
Il brano di debutto di Arcadia dal titolo “ Taxi Driver ” sarà disponibile in digitale dal 23 ottobre e in radio dal 30 ottobre.
Instagram: https://www.instagram.com/
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