Robert Ervin Howard,
nato e cresciuto negli anni più turbolenti del Texas (quelli del boom
demografico e della caccia all’oro nero), sosteneva che fosse Conan stesso a
dettargli le sue avventure. Al di là delle leggende sul proprio processo
creativo, Howard fu pioniere del genere sword and socery, termine coniato
dall’autore e scrittore Fritz Leiber negli anni Sessanta che ”identifica un
sottogenere della narrativa fantasy che si caratterizza per la combinazione di
elementi fantastici e horror, con l’aggiunta di ambientazioni immaginarie ma
plausibili, dove la magia è concreta e reale”. Le storie di Conan e di Kull di
Valusia hanno dato inizio a questo particolare sottogenere del fantasy,
che attualmente conta migliaia di fan in tutto il mondo.
Howard era solito
inneggiare allo stato di barbarie come condizione dell’umanità, per esempio in
una lettera del folto epistolario con H.P. Lovecraft si legge “il mondo finirà
per sprofondare nella barbarie, se mai ci saranno superstiti dopo la prossima
guerra”.
Nel 1932, la mitica
rivista Weird Tales ospita la prima storia di Conan il cimmero. Assassino dallo
sguardo torvo, uomo violento e sanguinario, mosso solo dal proprio tornaconto
personale, perfetta rappresentazione dell’eroe negativo: qualcosa di
completamente nuovo per il fantasy. Sarà
per questo che le storie dei primi anni si susseguono, tratteggiando meglio la
personalità del Barbaro. Grande viaggiatore refrattario alla civilizzazione,
già dalla storia La regina della Costa Nera (Queen of the Black Coast, 1934) è
definito nelle sue caratteristiche principali, per esempio l’afflato alla vita
espletato nell’amor carnale, nel cibo e
nel combattimento sanguinario. Solo i personaggi che ambiscono a
diventare icone dell’immaginario vengono ripresi da più penne. Al nostro è capitato così: Howard muore
giovanissimo, nel 1936, e si dovrà aspettare più di un decennio prima che Gnome
Press faccia tesoro delle sue storie. Nel 1950 esce Conan The Conqueror e
capita in mano a un autore d’eccezione: Lyon Sprague de Camp, amico e
commilitone di Isaac Asimov e Robert Heinlein, vincerà ambiti premi come il
Grandmaster Nebula Award nel 1978 e l’Hugo Award nel 1997. Alla prima King
Conan seguiranno molte altre pubblicazioni
in cui Sprague de Camp, raccolto il testimone di Howard, fa rivivere il cimmero
senza soluzione di continuità. Inoltre, anche se il suo ideatore originale era
già passato a miglior vita, Conan trovò il suo illustratore più evocativo,
ovvero Frank Franzetta, i cui disegni campeggiano dalle copertine della Lancer
Books, potente casa editrice che avrà il merito di far conoscere il personaggio al grande
pubblico nei tardi anni Sessanta. È all’editrice Nord che va il merito di aver
pubblicato Conan per la prima volta in Italia, nel 1972, nella collana Arcano
(poi Fantacollana, attiva fino al 2008).
Seguirà nel 1974 Conan l’avventuriero, a cura di Renato Prinzhofer e Riccardo
Valla. Poi arriverà Mondadori… Ma i romanzi sono solo la punta dell’iceberg.
Dalle affascinanti storie di Howard e epigoni nasceranno saghe cinematografiche
e serie TV, cartoni animati, giochi di ruolo e intere biblioteche di fumetti
che Santodirocco cataloga certosinamente e organizza anche negli elenchi in
appendice. Un fornito capitolo è dedicato a rapporto tra Conan e la Marvel che ha fornito agli appassionati tante serie
differenti: grazie a questo volume il
fandome sarà in grado di distinguere un “normale” albo disegnato da Barry Windsor-Smith
e sceneggiato da Ray Thomas dalle chicche come l’incursione di Conan nella
serie Savage Tales… Per finire: una parte consistente del volume è dedicata
agli amanti dei film con Arnold Swarzenegger che si vocifera, oltre a
Terminetor Genisys tornerà presto a calzare anche i panni di Conan il cimmero.
Enrico Santodirocco, classe
1982, è scrittore e grafico pubblicitario. Da sempre appassionato di narrativa,
nel 2014 pubblica la sua opera d’esordio Onda di sangue per il Ciliegio
edizioni. Nel 2015 per Echos edizioni esce Vita da cani che riceve una
segnalazione al merito nel concorso internazionale Golden Books Awards.
Attualmente collabora come recensore e articolista per il noto Mangaforever.
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