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giovedì 26 aprile 2018
martedì 24 aprile 2018
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno
Una casa editrice per molti … ma non per tutti!
Info Link -
http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
Ci trovate anche su ibs.it
Sorpassi, il nuovo e-book del ravennate Nevio Galeati. Un racconto più nero che giallo pubblicato dalla casa editrice Delos Digital
La
casa editrice Delos Digital di Milano, fa uscire nella
collana “Crime” il racconto lungo “Sorpassi”
di Nevio Galeati http://delos.digital/9788825405705/sorpassi
Il libro è già disponibile e in vendita sulle
principali piattaforme di e-commerce librarie, e non solo: Mondadori Store,
Amazon, Google Play, Kobo. Due giovani vengono uccisi a colpi di doppietta
mentre sono appartati in auto, in una larga vicino al fiume. L’assassino, che
infierisce sulla ragazza anche con un coltello, non lascia tracce. La squadra
mobile, diretta da Michele D’Arcangelo, teme si tratti di un serial killer. Torna
dunque Michele D’Arcangelo, coprotagonista dei gialli ambientati in Romagna,
nella serie iniziata a puntate sul quotidiano “l’Unità” nel 1983, con in primo
piano l’investigatore privato Luca Corsini. Qui è padrone della scena, con
l’amico in vacanza non si sa (e non importa) dove. Un racconto più nero che
giallo. Ma… si resta in tema.
Nevio Galeati,
classe 1952, ravennate, è giornalista dal 1979 e ha lavorato per i
quotidiani “l’Unità” (1977-1986), e “il Resto del Carlino” (1988-2010),
aggiungendo altre collaborazioni, come l’incarico di direttore responsabile del
primo mensile con fumetti solo italiani, “Orient Express” (Isola Trovata,
1982-1983). Laureato al Dams di Bologna nel 1976, come giornalista è passato
dalla cronaca degli spettacoli alla nera e giudiziaria. Presidente
dell’associazione culturale Pa.Gi.Ne., di cui è un fondatore, dirige dal 2003
il festival di letteratura di genere “GialloLuna NeroNotte”. Ha pubblicato due
romanzi (“Telefonate e birra, d’autunno”, Fiori Blu, 1999; “Improvvisazioni per
chitarra e batteria”, Foschi Editore, 2015; in ebook nel 2015), una decina di
racconti, un testo di teatro per ragazzi, oltre a saggi sulla letteratura popolare
e di genere e sui fumetti.
lunedì 23 aprile 2018
Gabriella Crespi di Spirito e Materia, Arte e Design di Pierluigi Masini. Per Odoya edizioni in libreria dal 3 maggio 2018
La prima biografia
della grande designer milanese Gabriella Crespi (1922-2017), che rivive in
queste pagine grazie all’apporto della figlia Elisabetta e alla passione (e
competenza) dell’autore Pierluigi Masini.
Tra la fine degli anni Cinquanta e la metà
degli anni Ottanta Gabriella Crespi è stata una delle più importanti firme del
design italiano. A Milano in quegli anni lavoravano personaggi come Gio Ponti e
Enzo Mari, ma G.C. seppe farsi notare anche all’interno di questo ambiente.
Crespi, in controtendenza rispetto ai colleghi, non cede alle lusinghe
dell’industria: le sue creazioni non saranno seriali, ma sempre opere d’arte in
edizione limitata. Per questo la sua carriera è contraddistinta dal sodalizio
con gli artigiani eredi della tradizione milanese settecentesca. Lei li “coccola” chiamandoli “i suoi artigiani” e
loro la ripagano stando al suo passo e
realizzando alla perfezione le sue brillanti idee. Nel 1960 la maison Dior avvia una collaborazione:
i suoi pezzi saranno venduti nella sede
parigina. Nel 1963 opta per Roma, a seguito della separazione dal marito,
inaugurando la sua sede a Palazzo Cenci. Alle presentazioni delle sue
collezioni, che hanno nomi quali Rising Sun, Animali (spesso trae spunto dalle
forme della natura), Gocce Oro e Plurimi, si presentano puntualmente
personalità di spicco come i principi Ruspoli, gli Orsini, i Gallarati Scotti,
Audrey Hepburn, Givenchy, Shams Pahlavi, Tat’jana e Nataša Romanov. Certo non
abbandona la sua Milano e contemporaneamente apre Via Borgospesso 17. Nei primi
anni ‘70 inaugura anche Via Monte
Napoleone dove il jet set dei frequentatori è composto dai Vallarino Gancia,
Gianni Versace, Anna Falck, Marina di Savoia, Paola di Liegi, i Thyssen,
Gunther Sachs… Non basta: G.C. si fa conoscere anche in Costa Smeralda, dove stava nascendo il
consorzio voluto dall’Aga Khan. Un ambiente fertile per la sua arte che crea
nel silenzio della paradisiaca natura sarda, ma la sera si concede alle public
relations. Questa storia ha un “twist” nella sua “terza parte”: nel 1987
Gabriella Crespi (65 anni) decide di partire per l’India, in cerca di risposte
sempre più impellenti. Masini, che è stato l’ultimo giornalista ad averla
intervistata, descrive il suo percorso spirituale utilizzando appunti e diari
scritti da Gabriella Crespi. Non mancano nel volume i dati relativi alle
esposizioni che l’hanno vista partecipe con le sue opere. Il Museo della
Scienza e delle Tecnica di Milano nel 1982 ha ospitato le sue opere, come a
recuperare l’etimo di techné (tecnica in
greco, che significa anche arte), oppure
la riuscitissima mostra del 2011 “Il Segno e lo Spirito”, a Palazzo Reale, che
suggella la stima che il mondo dell’arte e del design ripone in questa grande
signora la cui storia è davvero tutta da scoprire.
Pierluigi Masini (Roma
1960) giornalista professionista dal 1991, è laureato in Lettere con indirizzo
Storia dell’Arte. Scrive per il Quotidiano Nazionale (Il Giorno, il Resto del
Carlino, La Nazione) e in 30 anni ha ricoperto vari incarichi nel Gruppo,
partendo come borsista e arrivando al ruolo di vicedirettore del Carlino e poi
di Direttore dei Progetti Editoriali. Ha un master in Marketing e Comunicazione
e uno in Digital Marketing. Ha insegnato all’Università di Urbino occupandosi
prima di Linguaggio dei media e poi di Mercato dell’Arte. è docente di Storia
del Design all’Istituto Raffles di Milano. Crede che Gabriella Crespi sia
riuscita a cambiare profondamente il suo modo di intendere la vita e per questo
vuole che la sua storia arrivi a tutti.
Per informazioni sulle
collezioni: http://www.gabriellacrespi.it/
venerdì 20 aprile 2018
I quattro enigmi degli eretici di Armando Comi (Newton Compton)
Il thriller più geniale
dell'anno. Profezie, cospirazioni e delitti nella cupa Roma del tardo Medioevo.
Autunno 1342. Roma è macchiata da un crimine abominevole. Un cavaliere cinto da
una corona con dieci corna uccide un neonato per impedire l’avverarsi di
un’inquietante profezia. Il piccolo sembra essere colui che un giorno erediterà
uno specchio che porterà sciagure nel mondo. Cinque anni dopo, il giorno di
Pentecoste, il tribuno romano Cola di Rienzo esce di prigione con l’intenzione
di realizzare una predizione ricevuta in sogno, ma il suo destino si incrocia
con un messaggio che giunge dal passato e lo incita a mettersi alla ricerca di
uno specchio occulto, lo Speculum in Aenigmate. Si tratta di un manufatto
realizzato con la pietra incastonata nella corona di Lucifero, prima della
caduta, capace di stravolgere le sorti dell’umanità. La sua non è una ricerca
solitaria: da secoli due sette cercano di entrarne in possesso ed entrambe
tramano alle spalle di Cola per manovrarlo. Cosa sono disposti a fare coloro
che cospirano per impossessarsi dell’oscuro oggetto della profezia? Una profezia
che non deve avverarsi / Un uomo determinato e visionario / Due sette in lotta
tra loro da secoli
Armando Comi - È nato a
Catanzaro nel 1978. Laureato in Filosofia e Dottore di ricerca in Storia della
Filosofia, si è occupato di millenarismo, profetismo e simbologia. Ha
pubblicato diversi saggi relativi a movimenti ereticali e simboli profetici. È
stato lessicografo occupandosi di voci religiose, filosofiche e storiche ed è
autore di diverse sceneggiature. I quattro enigmi degli eretici è il suo primo
romanzo storico, dedicato alla controversa storia di Cola di Rienzo.
giovedì 19 aprile 2018
DAL 25 APRILE IN LIBRERIA IL BOSCO SILENZIOSO di Wolfram Fleischhauer
Il 25 aprile del 1945, Eugenio Pertini,
fratello di uno dei presidenti italiani più amati di sempre, Sandro Pertini, fu
ucciso nel campo di concentramento di Flossenbürg, a metà strada tra Norimberga
e Praga. È qui, sul terreno dove una volta era il lager nazista, che questo
thriller affascinante ci conduce, attraverso i sentieri meno noti del nostro
passato. È qui che il Presidente Pertini tornò nel 1970, durante la sua
presidenza, per lasciare una targa in memoria del fratello e di tutti gli
uomini morti per la libertà. È qui che Anja Grimm, studentessa di scienze
forestali, si trova a smuovere quella terra – e delle verità – sistemata ben
bene a coprire ciò che è stato. Ma i nemici saranno disposti a tutto pur di
lasciare il passato lì dov’è, sepolto sottoterra. Perché il presente e i suoi
nuovi investimenti richiedono silenzio. Un libro sulla memoria e sulla
difficile accettazione del passato. Anja
Grimm ha scelto di fare il suo tirocinio in una foresta della Baviera dove
andava in vacanza da bambina. La scelta non è casuale: è lo stesso posto in cui
vent’anni prima il padre è sparito senza lasciare traccia. Quando la giovane
comincia a fare i suoi rilevamenti, il proprietario del terreno la minaccia e
poi si toglie la vita. Anja sospetta che la sua morte sia collegata alla
sparizione del padre e comincia a indagare. Le sue ipotesi la portano nella
vicina località di Flossenbürg, dove si trovava il campo di concentramento in
cui scomparve il fratello di Sandro Pertini, ma la comunità locale e la stessa
polizia si dimostrerano ostili e disposti a qualsiasi gesto pur di ostacolare
le indagini e far sì che i segreti del bosco restino tali.
Wolfram Fleischhauer è
nato nel 1961 a Karlsruhe. Ha studiato letteratura in Germania, poi ha
viaggiato molto in Europa America e Oriente. Il suo lavoro di interprete lo ha
portato per lunghi periodi a Bruxelles, ma ora vive a Berlino con la moglie e
il figlio. Ha scritto dieci libri, tra romanzi storici e thriller, che sono
tradotti in più di una dozzina di lingue. In italiano sono pubblicati da Longanesi
Un enigma color porpora, La donna dalle mani di pioggia, Il libro che cambiò il
mondo, L’ombra dell’ultima rosa. È imminente l’uscita del film tratto da Il
bosco silenzioso.
mercoledì 18 aprile 2018
martedì 17 aprile 2018
Needful Things - Dungeons & Dragons ... fight or die by Stefano Donno
Andrea Biscaro esce con un nuovo lavoro per Meridiano Zero dal titolo “dal Un canto glamour in punta di coltello” (3 Maggio 2018)
Sulla destra c’è un
quadro originale di Dino Buzzati, acquistato a un’asta per la modica cifra di
150.000 euro. Il titolo e i colori di quest’immagine stupefacente mi hanno da
sempre affascinato. La morte che sogna la vita. Osservo le tinte azzurrine, pastellate,
le chine sottilissime, mentre passo. Lo faccio con la coda dell’occhio, mentre
penso a quale destino mi stia riservando adesso la morte. O sarebbe meglio dire
la vita? L’abilità di un esperto ghostwriter al servizio di una "pulp
fiction" tutta sangue e riflettori. Un American Psycho italianissimo tra
sesso, lusso e trip omicidi. Tutto questo è la storia di Zeno. Lo showman che
amerete odiare. Zeno è una superstar
della televisione, dal suo salotto televisivo passano tutti i VIP: dal
presidente del consiglio, alla starlette Porcilli, in partenza per un nuovo
film negli USA addirittura con Martin Scorsese. Sarà proprio lei, una volta
finita nel "dopo serata" del presentatore a suonare il campanello
d'allarme... Bellissimo, collezionista dal gusto raffinato, narcisista e
sessuomane, Zeno non è solo il prodotto della società dello spettacolo. È anche
un pericolosissimo assassino. Come un moderno Barbablù uccide e mura le sue
amanti in cantina avendone prima tratto dei trofei. In preda a momenti onirici,
compie performances di omicidio all’arma bianca sfruttando il suo inarrivabile
set di coltelli, o la preziosa ascia medievale attaccata alla parete “per
bellezza”. Andrea Biscaro crea un personaggio seducente, spietato, crudele, ma
realistico: la vita sotto i riflettori della TV e l’ossessione per il gesto di
uccidere fanno parte di un flusso continuo in cui la possibilità di avere tutto
fa si che realmente Zeno ottenga tutto quel che desidera, anche il viso
staccato dal cranio della bella “fu attricetta” Porcilli. In preda a delirio di
onnipotenza, l’assassino nasconde sempre meno le sue malefatte, anzi le
esibisce proprio, come fosse soggetto a blackout della coscienza. Qualcosa
durante l’ultimo spietato assassinio, infatti, va storto. La vittima riesce a
chiamare qualcuno, che segue il suo sezionamento in diretta telefonica… Inizia
così, tra un flashback di un’orgia con “gli amici della Massoneria” e
un’ospitata di due efferati assassini postadolescenti, il castigo dell’efferato
presentatore. Ma è davvero qualcuno che vuole fargliela pagare per tutto il
male che ha fatto, oppure è il risveglio della coscienza di Zeno, che prende
l’assurda sembianza di un doppelgänger ancora più folle, bello e crudele?
Andrea Biscaro cesella
la descrizione del mondo parallelo dei ricchi, famosi e potenti dove tutto e
tutti hanno un valore: dai coltelli ai mobili, dai vestiti ai divani, dalle
amanti al rapporto con la propria “dolce mammina del cazzo”. Una sarabanda di
sesso, follia omicida e vuoti di memoria degna dei migliori noiristi
internazionali. Andrea Biscaro, scrittore, cantautore e ghostwriter. Nato a
Ferrara, vive all’Isola del Giglio. I suoi libri hanno avuto prefazioni
autorevoli – Alda Merini, Erri De Luca, Eraldo Baldini, Roberto Piumini – e
hanno parlato di lui personalità quali Gianni Mura, Marinella Venegoni, Sergio
Zavoli e Franco Carratori. Tra le uscite degli ultimi anni ricordiamo: Illune
con prefazione di Eraldo Baldini (Effigi 2011), Nerone. Il fuoco di Roma
(Castelvecchi 2011, tascabile Lit 2012, Fabbri 2015), Ballate della notte scura
con Tiziano Sclavi (Squilibri 2013). Per Meridiano Zero ha già pubblicato Il
cuoco dell’Inferno (2016).
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