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domenica 14 agosto 2016
sabato 13 agosto 2016
venerdì 12 agosto 2016
giovedì 11 agosto 2016
mercoledì 10 agosto 2016
martedì 9 agosto 2016
"Sono nato cantando… tra due mari. Radici e canto nella poetica di Franco Simone cantautore salentino ", il nuovo libro di Carlo Stasi alla Ubik di Maglie
"Sono nato cantando… tra due mari. Radici e canto
nella poetica di Franco Simone cantautore salentino ", il nuovo libro di
Carlo Stasi (iQdB Edizioni di Stefano Donno) verrà presentato dalla
giornalista Angela Leucci l’11 agosto 2016 alle ore 20,00 presso la
Libreria Ubik di Maglie in via Roma 51 nell’ambito della rassegna letteraria Li
Santi Lumi. Interverrà l’editore Stefano Donno. SPECIAL GUEST IL CANTAUTORE
FRANCO SIMONE.
«Prima la musica o la poesia? Dilemma proverbiale
quasi quanto quello dell’uovo e della gallina, e di fronte al quale le menti
più sagge dell’antichità si sono rifugiate in miti rassicuranti come quello
delle comuni origini o del loro primordiale legame ritmico e sonoro. Un legame
indissolubile, in ogni caso, che ritorna puntuale ed accresciuto nelle sue
infinite sfaccettature quando si è di fronte ad un personaggio di grandissima
levatura quale Franco Simone, il cantautore di Acquarica del Capo che nella
musica ha infuso tutta la sua poetica e sensibilità» scrive Eraldo Martucci,
«le canzoni, è noto, si ascoltano, si cantano, si respirano, vanno via, ma
ritornano. Sono sempre con noi e portano i ricordi, rappresentano anche, in
alcuni particolari momenti storici, dei documenti straordinari in grado di
indicarci il suono del cambiamento, come quello che riguardò i mutamenti
sociali, antropologici, linguistici e lessicali dell’Italia del secondo
dopoguerra. E a ripercorrere in maniera assolutamente originale l’incontro di
Franco Simone con quel processo, che non riguardava però solo l’Italia, è ora
questo eccellente pamphlet scritto dal poeta Carlo Stasi, che con grande
maestria è riuscito a mettere insieme vicende personali del cantautore, legate
soprattutto alla sua infanzia ed al periodo scolastico ed universitario, alle
tante canzoni che si sono ispirate proprio a quei ricordi.
La figura che emerge è quella di un artista non solo
legata alle canzoni d’amore, che pure hanno una notevole importanza nella sua
produzione e ne hanno sancito l’iniziale fama (“Tu… e così sia” e “Respiro” fra
tutte), ma anche di un uomo che racconta esperienze non personali con una
grande sensibilità ed una forte immedesimazione emotiva nei drammi della
società contemporanea. Come quello collegato al problema della deforestazione
dell’Amazzonia ed alle prevaricazioni subite dalle popolazioni indigene. Un
tema, quello dell’ecologismo, sempre attuale e che troverà collocazione nella
magnifica “Amazzonia” del 1988. Ed un altro punto sapientemente sottolineato
dall’autore è la grande passione, anzi l’amore sconfinato, che l’America Latina
nutre verso Franco Simone, autentico “divo” in Sudamerica con il merito
aggiuntivo di aver lanciato e portato molti talenti salentini, come
recentemente accaduto con Michele Cortese».
Carlo Stasi, poeta, scrittore e saggista di Acquarica
del Capo (Lecce), è docente di Lingua e Letteratura Inglese presso il Liceo
Scientifico “De Giorgi” di Lecce. Ha pubblicato Poesie (Gabrieli, Roma 1981),
La Speranza (Ricerche Poetiche, Fasano 1984), Leucàsia. Racconti, disegni e
poesie) (Presicce 1993, 1996, 2001), Danza dei 7 pensieri (Bollate, 2001),
Leucàsia e le Due Sorelle. Storie e leggende del Salento (Cavallino, 2008,
2012). Ha tenuto mostre-performance di poesia visiva a Bari (1984), Milano
(1990), Como (1996, 1997), Tradate (1997), Maglie (2000), Lecce (2001), ecc. È
inserito in numerose antologie. Collabora con articoli, saggi, recensioni,
racconti e poesie a quotidiani e riviste, scrive testi per canzoni (ha inciso
"Tango della Tangente", Nuova Fonit Cetra, Milano 1997), ed un suo
testo poetico (“Tigi Luna”) è stato scelto e musicato dai Sud Sound System
(2001). Nel 1992 ha creato la “leggenda” di Leucasia.
lunedì 8 agosto 2016
domenica 7 agosto 2016
sabato 6 agosto 2016
“The Doors” – The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB Edizioni di Stefano Donno) alla Libreria Ubik di Maglie
L’8 agosto 2016 ore
20,00 nell’ambito della rassegna letteraria Li Santi Lumi presso la Libreria
Ubik di Maglie in via Roma 51, l’editore Stefano Donno presenta “The Doors” –
The Doors in direzione del prossimo whiskey bar di Giuseppe Calogiuri (iQdB
Edizioni di Stefano Donno).
“Ci vuole coraggio. Sì,
ci vuole molto coraggio nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su
di una band degli anni ’60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo
pensiero che vi viene in mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi
frikkettoni, hippie, pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas
o Jefferson Airplane (ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni
terribili dal punto di vista musicale qualche luce affiorava nel buio. E, forse,
una luce più di tutte, quella di The Doors! Ed è di questa luce che questo
libro vi parla. Meglio, ve la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo questa
mia debolezza, ha saputo trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma, forse,
è necessario andare per ordine… Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano il loro
primo album omonimo. Non siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà la
storia degli Stati Uniti, prima, e dell’intero mondo occidentale, poi. Già da
qualche anno le forze armate di Washington combattono lontano da casa una
guerra non ufficiale. Dall’inizio del suo mandato presidenziale, il
“progressista” John F. Kennedy ha cominciato a prendere i ragazzi del suo paese
per scaraventarli dall’altra parte del mondo. The Golden One (citando The Human
League), figlio di una famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al
commercio illegale di alcol, ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del
Vietnam. Il suo successore, Lyndon B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi,
lo ha portato alle estreme conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso
americano – approvando la H.J. Res. 1145 (conosciuta come la “Risoluzione del
Tonchino”) – ha consegnato al Presidente un assegno in bianco per portare le
truppe ovunque ritenesse necessario. È l’inizio della presidenza imperiale. E’
anche l’inizio, in pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani
americani. Quella carne fresca serve. È indispensabile per combattere nelle
paludi e nelle giungle del sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i
soldati impiegati in Vietnam (con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per
inseguire i charlie). In questo clima, le Università sono le istituzioni che,
più di altre, risentono della guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida
lotteria della coscrizione hanno solo tre scelte: 1) accettare l’arruolamento;
2) scappare, magari in Canada (come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la
strada dell’obiezione di coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette
fuori dalla società e, per questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione
sportivo all’apice della carriera rifiuterà più volte l’arruolamento e il 20
giugno del 1967 sarà giudicato colpevole di tradimento. Quell’uomo era Muhammad
Ali! Una nuova strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale
come mezzo di aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il
1967 regalerà alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al
Vecchio Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà
nel maggio dell’anno dopo. La scintilla partita dall’Università di Berkeley, in
California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio
a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che
permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che
artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un
modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme,
strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e
terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri
miti politici con l’assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l’arresto di
Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e
impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e
strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più
nelle droghe. Magari nuove droghe come l’LSD, che aprono nuove porte. E queste
porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray
Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con
l’arroganza, l’incoscienza e la rabbia dell’età. Arroganza, incoscienza e
rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da
parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave,
dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella
prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con
sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che
conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete
tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono
pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un
album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli
sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal
Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe sicuramente
fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di vittoriana
memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o
l’incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest’ultimo, che non può non
ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono
certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l’anima per poter scrivere
una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro.
Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe
cantato Ian Curtis: “This is the Way… step inside!” (Prefazione di Daniele De
Luca)
Giuseppe Calogiuri
(1978) è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in
diritto d’autore e degli artisti. Alla professione affianca l’attività di
chitarrista ed ha all’attivo un decennio di militanza nella prima tribute band
salentina dei Doors, con la quale ha portato il sound della band di Los Angeles
in giro per la Puglia. Giornalista e scrittore, tra i suoi lavori “Una buona
giornata” (premio “Corto Testo”), “Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro”
(Lupo Editore, 2016).
Info - iquadernidelbardoed@libero.it
venerdì 5 agosto 2016
giovedì 4 agosto 2016
mercoledì 3 agosto 2016
martedì 2 agosto 2016
Lucania senza santi di Nunzio Festa il 5 agosto a Lecce per la prima in Puglia
Lucania senza santi
edito da iQdB Edizioni di Stefano Donno del giornalista e scrittore lucano
Nunzio Festa, sarà presentato venerdì 5 agosto 2016 ore 19,00 presso la sala
Guenon dell’Associazione Arcadia Lecce in viale della Repubblica 21. Dopo i
saluti del Presidente dell’Associazione Arcadia Lecce Valentino Zanzarella,
presenterà l’autore il Dott. Giorgio Pala, Presidente dell’Associazione Carpe
Diem. Evento organizzato e promosso
dall’Ass. Arcadia Lecce e dall’Associazione Carpe Diem di Lecce.
“Prima di cominciare veramente. Siamo
Scotellaro e siamo Gaetano Cappelli. Perché questo saggio sulla letteratura
d’autrici e autori almeno nati in terra di Basilicata, nella Terra dei boschi
(o era dei lupi?), o cresciuti sempre qui, deve iniziare da questa
constatazione minima essenziale, quasi dovuta. Ma con la precisazione utile che
contenuti, tematiche, ispirazione e creazioni finali abbiam capito esser
completamente slegate dal legame con una certa religiosità, soprattutto con le
professioni di fede come al contrario si potrebbe invece immaginare. Specie in
lande, dobbiamo aggiungere, spuntate e rinate da quel che resta della
tradizione del mondo contadino e insomma della “cultura” contadina - in buona
sostanza quelle origini buone a dar debito a devozioni sicure per Santi Madonne
e Dio. Il Novecento, infatti, ha lasciato alla Lucania d’oggi un fascio di
nervi in forma d’inchiostro che parla certo dell’eredità dei dimenticati ai
margini delle lettere nazionali, Rocco Scotellaro su tutti appunto, della
bellezza moderna e imperdibile e sempre in divenire di Cappelli, come infine di
più “giovani” - anagraficamente, certo ancora - penne almeno nate o che un po’
hanno vissuto come ritrovato l’anfratto del Meridione detto Basilicata. Dove
però i gusti personali provano a intrecciare necessarie segnalazioni di storia
letteraria, ovvero momenti vitali d’autrici e autori che sono l’universo
letterario lucano. E con il sostegno di consigli e aiuti che ho cercato da
diverse penne amiche - tra l’altro parte del discorso complessivo: ovvio! : ho
voluto un dialogo-scambio con lo stesso Gaetano Cappelli. Come con Mariolina
Venezia. Poi ho fatto ricorso, approfittando ovvero d’amicizia e fratellanza in
temi e interessi, ad altri attenti lettori, tipo Andrea Di Consoli e vedi il
meticoloso Giuseppe Lupo. L’ultimo grazie infine ad Angela, soprattutto per
l’aiuto sul titolo. Per quanto sarà possibile, partendo dalla narrativa saranno
associate, dunque, immagini state e che saranno domani ma a un titubante
presente che dice di quel che era e che alla fine vedremo per gli anni almeno
prossimi se i nostri strumenti, diciamo, ci sosterranno e se saranno adatti a
raggiunger tale scopo. In virtù della nota quanto notoria curiosità di Stefano
Donno, quindi, i miei gusti personali più i mezzi a disposizione cercheranno di
trovare affinità e far sinergia con l’obbligo della ricerca finalizzata alla
divulgazione, in un certo senso, di materiali, anzi materia che dovremmo
portarci nel Grande Viaggio mentale e sensoriale insomma sentimentale di certo
chiamati normalmente a compiere. La migliore narrativa sarà Raffaele Nigro,
Gaetano Cappelli, Giancarlo Tramutoli, Giuseppe Lupo, Andrea Di Consoli, Rocco
Brindisi, Mariolina Venezia, Claudia Durastanti, Pasquale Festa Campanile,
Mimmo Sammartino, Francesco Sciannarella, Gina Labriola, Tommaso Claps,
Francesca Barra. In ordine sparso. La migliore poesia sarà Alfonso Guida, Mario
Trufelli, Beppe Salvia, Assunta Finiguerra, Leonardo Sinisgalli, Rocco
Scotellaro, Vito Riviello, Franco Cosentino, Roberto Linzalone, Michele
Parrella, Giulio Stolfi, Albino Pierro, Giandomenico Giagni, Giovanni Di Lena,
Osvaldo Tagliavini, Nicola Sole. “ L’autore
Nunzio Festa
è nato a Matera, nel1981, lavora fra Matera e il suo paese natale, Pomarico
dove vive. Poeta, narratore, critico, collaboratore giornalistico; lavora nel
campo dell’editoria, prevalentemente come editor per la materana Altrimedia
Edizioni – della quale è anche co-direttore editoriale e direttore di alcune
collane, e come consulente editoriale
iQdB
edizioni di Stefano Donno (i Quaderni
del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale
e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione -
Mauro Marino
Social Media
Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
lunedì 1 agosto 2016
sabato 30 luglio 2016
venerdì 29 luglio 2016
giovedì 28 luglio 2016
mercoledì 27 luglio 2016
martedì 26 luglio 2016
lunedì 25 luglio 2016
sabato 23 luglio 2016
venerdì 22 luglio 2016
Tarantulae – la notte della Taranta di Maurizio Nocera (iQdB Edizioni di Stefano Donno) domani 23 luglio 2016 a Cutrofiano (Lecce)
Tarantulae – La notte della Taranta di Maurizio Nocera (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà presentato all’Ex Mercato Coperto di Cutrofiano (Lecce) in via Milite Ignoto alle ore 20,00 di sabato 23 luglio 2016, Interverranno lo scrittore Maurizio Nocera e l’editore Stefano Donno. E’ prevista la mostra fotografica a cura Luigi Cesari sulle diverse edizioni della Notte della Taranta. Evento in collaborazione con Laboratorio Urbano Sottomondo e Cultura e Territorio.
È da molto tempo che
Maurizio Nocera si dedica alla ricerca sul Tarantismo (ne troverete
testimonianza nella ricca bibliografia che chiude questo pamphlet), un modo per
stare con i piedi, con le mani e con il pensiero nella Terra, con la sua Terra
e con tutto il carico simbolico e magico che concima e cresce la particolarità
salentina. In questo poema – “scritto a Badisco, forse in una notte d’agosto
del 2015, davanti al mare che parlava alla luna”, Maurizio Nocera rende
omaggio, a tre grandi personalità: il danzatore Giorgio Di Lecce, il
tamburellista Uccio Aloisi, lo studioso Sergio Torsello. Loro, con la
complessità del tarantismo, a vario titolo, hanno avuto a che fare, segnando la
storia di questo fenomeno nella contemporaneità. Poi, “La Notte della Taranta”,
la catarsi collettiva, il fascino e il richiamo di una forma antica e il suo
resistere al e nel Tempo. Il sibilare e il battere delle pelli dei tamburelli
muove ancora il cercare… Non c’è quiete, tutto si fa ritmo, musica; quella
anima del Salento, essenza del “sentire”, prima arte, sua intima poesia. La
Notte di Melpignano di questo “sentire” è manifesto e laboratorio. C'è una
Taranta, un “morso” necessario, quello che il tempo provoca con le sue
storture: il brutto che invade, la precarietà, il disagio, la guerra sempre
presente nelle cronache del Mondo. Un “morso” che chiama alla presenza. La
musica di questo deve farsi carico. La catarsi della festa non è evasione,
distrazione, dimenticanza, pausa. Nell'incanto della trance è sempre necessario
trovare l'energia della consapevolezza. “Bellu l'amore e ci lu sape fare” canta
la pizzicarella: un amore largo, vasto per quanta è vasta la terra. Accoglierla
per intero significa portarla alla sua essenza di natura, d'Amore, appunto.
Abbraccio che si oppone, resiste e tenta di trovare soluzioni, il passo
possibile, la necessaria armonia. (Mauro Marino)
Maurizio Nocera è nato
a Tuglie, nel Salento, nel 1947. Numerosissime le sue pubblicazioni e le
iniziative editoriali che lo vedono coinvolto. E’ socio ordinario della Storia
Patria per la Puglia dal 1980.
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
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L' apprendista. L'arte di coltivare il cielo. Lo straordinario percorso iniziatico di un giovane alchimista tedesco dello Schwarzwald nel XVII secolo di Gratianus (Mimesis)
Con la fine del XVII
secolo si conclude la stagione dell’alchimia europea. Seguiranno nei secoli
altre opere dedicate alla ricerca ermetica, ma sarà rarissimo tovarvi la
purezza e la semplicità degli antichi trattati. Irrompe ormai il mondo moderno,
con le sue nevrosi e la sua complessità. Gli uomini perderanno la capacità di
osservare la natura con imaginatio vera et non phantastica, e, rivolti in se
stessi, saranno la peggior espressione possibile del simbolo dell’Uroboros. (Paolo
Lucarelli)
Gratianus è lo
pseudonimo con cui l’autore, impegnato ormai da molti anni nella ricerca e
nello studio dell’alchimia operativa, ha velato il proprio nome. Le sue
conoscenze gli derivano dall’attenta lettura dei testi degli antichi autori
ermetici e dall’assiduo studio di Fulcanelli, Eugène Canseliet e Paolo
Lucarelli, e soprattutto dalle pratiche di laboratorio. Ha pubblicato Incontri
con il Maestro. Introduzione all’Alchimia Operativa (Torino, 2000) Verso L’Arca
D’Argento. I Misteri del Cammino di Santigo (Mimesis Edizioni, Milano – Udine,
2011) Alba di Primavera sulla terrazza dell’Elixir, il Padre la via del Tai Ki
Kung (Mimesis Edizioni, Milano – Udine, 2012), e ha curato il libro di Paolo
Lucarelli, Scritti Alchemici e Massonici, di un grande Alchimista del nostro tempo
(Mimesis Edizioni, Milano – Udine, 2012).
giovedì 21 luglio 2016
mercoledì 20 luglio 2016
martedì 19 luglio 2016
lunedì 18 luglio 2016
sabato 16 luglio 2016
Guida alla Letteratura Esoterica a cura di Claudio Asciuti (Odoya)
Il termine
“esoterismo”, nel linguaggio comune, è omnicomprensivo, raccogliendo dentro di
sé qualsiasi concetto che spazi dal paranormale all’astrologia, dallo
spiritismo alle dottrine orientali, non senza un significato traslato che si
riferisce a qualcosa di incomprensibile. Quella esoterica è una letteratura che
non ha un genere, ma che attraversa tutti i generi, accomunando scrittori di
fama come William Somerset Maugham, Jorge Luis Borges, Dion Fortune, Honoré de
Balzac e Novalis. I suoi ambienti sono le società segrete come i Rosa+Croce e
la Golden Dawn, la Società Teosofica e i laboratori alchimistici, i mondi
sotterranei e le grandi capitali. I suoi temi vanno dalla Qabbalàh ebraica ai
Mondi ipogei, dall’Androgine alla lotta fra magia bianca e nera e alle
evocazioni del diavolo. Una guida unica che racconta le vite di maghi come
Aleister Crowley e alchimisti leggendari come Nicolas Flamel; che analizza
tanto i grimori medievali e rinascimentali che vengono utilizzati dai
protagonisti, quanto i romanzi odierni e gli pseudobiblici come il celebre
Necronomicon. L’arte della letteratura esoterica è quella antica dell’Alchimia
e della ricerca della Pietra Filosofale, dei rituali della magia cerimoniale e
delle tecniche del corpo, ma anche quella che si nasconde nei regimi del XX
secolo e nei partiti che li generarono, e i cui capi spesso ebbero una più o
meno nascosta predilezione per l’occulto. La prima guida a fornire le
coordinate storiche di dottrine come l'Alchimia, l’Esoterismo cristiano, la
Teosofia, la Massoneria, i Rosa+Croce, seguendone le ricadute letterarie con i
suoi scrittori: da Apuleio a Dion Fortune, da Honoré de Balzac a Novalis, da
Dante Alighieri a Luigi Pirandello, da Gabriele d’Annunzio a Vincenzo
Consolo...
Claudio Asciuti è nato
nel 1956. Vive e lavora a Genova come insegnante. Da decenni si occupa di
fantastico; ha pubblicato racconti e romanzi, ultimi dei quali La valle
dell’eclisse (Urania Mondadori, 2010) e Dolce autunno a Morutri (Tabula Fati,
2014). Nel settore della saggistica ha collaborato alla Guida alla letteratura
di fantascienza (Odoya, 2013) a cura di Carlo Bordoni. Ha curato le antologie
Solo un Dio ci può salvare (Tabula Fati, 2015) e FantaLigustico (Liberodiscrivere,
2015).
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