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domenica 12 maggio 2013
sabato 11 maggio 2013
Ghost Hunting - Tra scienza e leggenda manuale del vero Ghost Hunter di Mario Contino (Uno Editori)
Il manuale più completo e
semplice sul Ghost Hunting. Impareremo cosa occorre sapere per svolgere al
meglio la ricerca sui fenomeni legati alle presenze extradimensionali. Capiremo
il perché dell’uso degli strumenti scientifici che normalmente vengono utilizzati
dai Ghost hunters e come usarli al meglio per ottenere i migliori risultati.
Il libro detta le regole per non
infrangere le leggi e rapportarsi pacificamente anche con chi è scettico sui
fenomeni “paranormali”. Alcuni manuali si fermerebbero qui, questo libro invece
affronta il problema della ricerca relazionata alle leggende popolari ed
all’esoterismo, unendo concetti scientifici a conoscenze esoteriche.
L’esoterismo non è altro che un’antica scienza e l’autore cerca di conciliare
al meglio antiche conoscenze e moderne teorie.
Info
venerdì 10 maggio 2013
La Pòlis che non c’è di Ennio Abate, prefazione di Massimiliano Tortora (Cfr). Intervento di Nunzio Festa
“La Pòlis che non c’è” è il
libro che raccoglie le poesie scritte dal poeta-operaio d’origini campane,
Ennio Abate, dal 1978; vincitore della terza edizione del Premio “Fortini”, si
tratta d’un’opera insieme complessa e semplice allo stesso tempo. Difficile
nella sua struttura, di facile lettura. Perché, e il prefatore del volume sarà
ancora più chiaro e decisivo del sottoscritto (ma a suo modo vorrà spiegarcelo
il poeta nella sua nota accompagnatoria dei testi), la poesia civile d’Abate –
al di là di cosa pensino delle definizione sostenuta gli stessi Ennio Abate e
Tortora – s’occupa proprio della scomparsa del “noi” politico, arrivando a incidere
con lo scalpello del poeta l’Io oramai in stato di emarginazione e, perfino,
resa. Reagendo nel disincanto, in una qualche maniera. Quindi dal punto di
vista dell’intonazione contenutistica, posso confermare che l’obiettivo è
raggiunto: Abate versifica dandoci la decomposizione assoluta delle comunità,
nello specifico quella politica – di protesta. Come, d’altronde, l’altro grande
risultato è stato ottenuto. Insomma non conoscevo il poeta Abate ma adesso so
bene che dovrei stare molto più attento a un autore e lottatore che vissuta
l’esperienza d’Avanguardia Operaia, non è sereno nell’essersi pensionato. Anzi
il calore della sua rabbia porta persino aggressioni alle acque chete dei tanti
ex compagni che si sono arresi oppure, peggio ancora, han fatto il salto che li
condusse già tempo fa dall’altra parte. Facendo scompiglio, innanzitutto, nelle
certezze assolute in mano a fondoschiena benpensanti e ben torniti. Se
all’inizio la partitura è più ampia, nella seconda parte dell’opera infatti,
proprio dove le artigliate diventano più forti, la scrittura viene a chi legge
in veste più computa. Eppure la forza è sempre la stessa. Abate sente il mondo
cadere. I problemi diventare “crisi”. Tutte le sconfitte. E, su tutto, la
classe operaia lasciata in un deserto dove a volte prova ancora a lottare. Mentre,
per dire, i giornali più diffusi cosa diffondono? “Controllo / nel più smaltato
vasino / a sinistra / la cacca di Arbasino.” Le pattuglie degli ex combattivi,
invece, come lavorano e/o lottano adesso? “I più lesti finiti in massmedia / il
grosso eliminato tra storia / filosofia o economia / altri per il rotto della
cuffia / accucciati in poesia / e qualcuno solo in scuole di periferia.” Dice
il poeta-operaio. Pronto al riscatto. E coraggio dona la sua poesia civile e
sociale.
giovedì 9 maggio 2013
GLI AEDO A COPERTINO DOMANI 10 MAGGIO 2013
Non si
può non ascoltare la musica degli Aedo, si rischia di perdere un'occasione
necessaria per il cuore. Non mancate!
Venerdì 10 maggio 2013, ore 22:00 - Atrio Palazzo Briganti (municipio) - via
Malta - Copertino (LECCE).
Molto più che interessante, anzi
intrigante e molto bello questo lavoro degli AEDO.
L'album si apre con “Acqua” e si chiude con “Penelope”, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima anche “Le tue mani”. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come gli stati d'animo di una società in travaglio.
L'album si apre con “Acqua” e si chiude con “Penelope”, come se nell'andirivieni delle onde nel tessere e disfare una tela ci sia un attesa di qualcosa di positivo l'arrivo anche solo di una immagine benigna. Tra il brano di apertura e quello di chiusura splendidi brani sono Le orecchie del Re e La pancia del mostro. Bellissima anche “Le tue mani”. Le sonorità sono a volte rarefatte a volte forsennate come gli stati d'animo di una società in travaglio.
Belli i testi con sfumature
agrodolci e le sonorità che vanno dalla ballada a brani più potenti intersecati
da un'etnicità mai banale.
Un disco da non perdere per
nessun motivo: un disco che fa pensare sognare viaggiare sperare attraverso le
splendide voci dei cantanti. (Oliviero Malaspina)
Nato nell’agosto del 2010, il
progetto AEDO delinea un percorso lirico che si nutre delle radici del suono
piegando il canto popolare alla riproduzione della natura. Dalla ricerca e
riconsiderazione di antichi miti fino a giungere a testi di natura
contemporanea, lo spettacolo proposto restituisce un ricercato immaginario
arcaico che si distingue in contesti molto diversi dimostrando di possedere
quella natura poliedrica tipica del Teatro Canzone. Nel 2011 e 2012 gli AEDO si
esibiscono in numerosi concerti, dividono il palco con artisti di fama
internazionale come i RADIODERVISH e LUCA MORINO, realizzano una tournee
nazionale che li porta a suonare a ROMA e BARI, vincono il Concorso OFFICINE DELLA MUSICA in
occasione del quale viene prodotto un videoclip professionale del brano “MACARIA” realizzato dalla
PUNTO EXE con la regia di GIANNI DE
BLASI e sostenuto da diversi partner quali: UNIONE EUROPEA, PUGLIA SOUNDS,
REGIONE PUGLIA, TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, PUGLIA PER TUTTE LE STAGIONI.
Gli AEDO sono:
Giovanni Saccomanno
voce e chitarra acustica
Eleonora Pascarelli voce
Mauro Pispico chitarra classica
Chiara Arcadi violino
Francesco Spada organetto
Giuseppe Donadei percussioni
Giorgio Kwiatkoswski basso
Giovanni Saccomanno
voce e chitarra acustica
Eleonora Pascarelli voce
Mauro Pispico chitarra classica
Chiara Arcadi violino
Francesco Spada organetto
Giuseppe Donadei percussioni
Giorgio Kwiatkoswski basso
INFO
mercoledì 8 maggio 2013
martedì 7 maggio 2013
lunedì 6 maggio 2013
Fausto Bertinottti alla Feltrinelli Point Lecce con Alternative per il socialismo Il sindacato c’è ancora?
Domani (martedì 7 maggio), alle ore
17.30, alla Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a, Fausto Bertinotti
presenterà il n. 25 di “Alternative per il socialismo”: “Il sindacato c’è
ancora?”.
Numero
monografico sul movimento sindacale italiano e internazionale, pone al pubblico
un tema decisivo per la sinistra e, più in generale, per la stessa democrazia:
quello del sindacato. L’approfondimento contiene un’analisi dello stato del
“sindacato reale” in Europa (Germania, Spagna, Francia, Paesi dell’Est
europeo), Stati Uniti e Cina, e l’esperienza italiana della Cgil con
particolare attenzione al caso Fiat e al ‘marchionnismo’.
In
questo numero sono raccolti gli articoli di Bertinotti, Garibaldo, Telljohann,
Bulla, Merlo, Meardi, Sivini, Chan, Ngai, Baldissara, Pizzinato, T. Rinaldini,
Agostinelli, Leonardi, Sai, Bonadonna, Campetti, Romagnoli, Terzi, Russo,
Gianni, Cremaschi, Raparelli.
La
rivista in questione, edita da Edizioni Alternative Lapis, nasce dalle ceneri
di "Alternative. Rivista per il socialismo" (edita fra il 2004 e il
2006) con un nuovo progetto che si propone di ricercare un'alternativa al
neoliberismo.
Nell'editoriale
del primo numero, uscito il primo giugno 2007, Fausto Bertinotti sottolinea le
linee guida della rivista:
"Alternative: ciò che è maturato nel nuovo
secolo, nella critica della globalizzazione capitalista. La trasformazione (e
l'autotrasformazione) delle soggettività come leva di un altro mondo possibile".
"Per il socialismo: una scelta che rimotiva
questo percorso e questo possibile approdo sulla base di un'idea di società
liberata e aperta. Liberata dallo sfruttamento e dall'alienazione
capitalistica, aperta nella possibilità che offre a ciascuno e a ciascuna di
vivere la libertà e la propria irriducibile differenza".
"Noi: ciò che è cresciuto nel cammino della
rifondazione, vincendo le resistenze e operando le rotture necessarie, nel
nuovo rapporto costruito con e nei movimenti".
domenica 5 maggio 2013
sabato 4 maggio 2013
venerdì 3 maggio 2013
giovedì 2 maggio 2013
Due fettine di salame, poesie, di Giovanni Previdi (Quodlibet). Intervento di Nunzio Festa
Tra
Baldini e Bukowski, il giovane autore carpitano (perché nato nell’- infuocato -
anno ’77), Giovanni Previdi, esordisce con un libro di poesie chiesto e
ottenuto, niente poco di me che, da Jean Talon ed Ermanno Cavazzoni, ovvero i
curatori della selettiva collana Compagnia Extra dell’editore maceratese, e
felicemente titolato “Due fettine di salame, poesie”; e, inutile ricordarlo,
quando incontriamo un brillante e promettente esordio, tanto ne gioiamo. Specie
in poesia. Ma detto ciò, entriamo nel testo. Che, occorre premettere, è diviso in
due parti: ovvero inizialmente scritto nel dialetto della bassa mantovana
s’apre con la “traduzione” in lingua dei versi – dalla quale onestamente abbiam
davvero attinto. E’ evidente, quindi, che in un certo senso la lettura sarà
ancora più ‘parziale’ del solito. Eppure soprattutto in componimenti come “Ti
ricordi?”, “Intanto”, “Valeria”, “Ho notato” e qualche altra sentiamo il
sorriso di Chinaski che si leva. Mentre, per dire, nei versi di: “Appena
appena”, “La Dina”
e qualche altra poesia vediamo il compianto Raffaello Baldini sospirar di
piccolo piacere. Questo il retroterra. Eppure la forza dei versi non sta
nell’attimo di piacere che ogni testo ci da, nonostante sia pure questo
importante nella poesia di Previdi. L’energia, è proprio il caso di dire, sta
stipata nella zona franca fra meraviglia dell’autore e facilità del
suggestionare. Tramite, prima di tutto, quel metro libero saltato nella
genuinità vera e nella purezza d’un canto propriamente anti-lirico. Per via,
s’aggiunga, d’intercessione d’occasionali assonanze e rime. Ed è il momento
d’analizzare, diciamo, la poesia che più m’è piaciuta (resa in italiano e non
dunque in mantovano): “Morto”. “Al piano di sopra / girano gli zoccoli / e
corrono di là / a spostare il divano. / Giù in cantina / è partita la
centrifuga / e la finestrina / sbatte per il vento. / Io, disteso sul
pavimento, / sto fermo immobile / e chiudo gli occhi / che sembro morto. /
Faccio uno scherzo al gatto”. Dove, fregandosene altamente d’ogni regola,
Previdi spia l’intimità d’alcune dimore associate al focolare non focolarino,
facendo con la sua storia personale un atto di verità e affezione al fratello
animale. Niente di meno, osiamo sottolineare, della penna d’un C.B. che sente
il lato amichevole quanto rinfrancante della sua solitudine. Lo seguiremo,
Giovanni Previdi.
Vittoria Coppola con il suo Immagina la gioia (Lupo editore) alla Mondadori di Lecce
Nel cuore della città la Libreria
Mondadori di Lecce festeggia la primavera con Vittoria Coppola e il suo romanzo
“Immagina la gioia” (Lupo Editore) presentato da Stefano Donno (poeta-critico
letterario-giornalista) e Alessandra
Peluso (poeta-critico letterario). Venerdì 3 maggio 2013, ore 18.30 - Libreria
Mondadori in Piazza S.Oronzo a LECCE.
L’inquietudine fa di Eva una
giovane donna schiva ma curiosa del mondo, abituata ad esprimere la propria creatività
nella scrittura e a mascherare la fragilità sotto l’abbigliamento colorato che
sceglie con attenzione quasi maniacale. Cresciuta nella adorata Mira e nel
calore di una famiglia siciliana, tra le marmellate di nonna Annina ed
esperienze di viaggio, a dispetto di tali certezze Eva nutre un’intima lesione
affettiva che la rende gelosa di Pietro, il fratello minore che - dieci anni
dopo di lei - ha allietato i genitori con la sua attesissima
nascita.Contrariamente alla sorella, il ragazzo ha un carattere solare,
sostenuto da una sfrenata passione per il calcio e arricchito dal primo amore
adolescenziale. Forse è anche la percezione di questa sua forza interiore a
suscitare in Eva un bisogno quasi competitivo di riscatto, il desiderio di
riuscire a completare il suo romanzo, a trovare il colpo di scena, il finale
perfetto che convinca un editore a pubblicarlo. È nella casa avita di Sciacca,
su suggerimento di nonna Annina, che la ragazza cerca la giusta ispirazione per
portare a termine la sua fatica.Ma la vita spariglia le carte e nel giro di
pochi mesi la realtà si impone sulle fantasie e sul tranquillo scorrere del
tempo, mentre nuove presenze e vecchi segreti spuntati da cassetti polverosi
aprono gli occhi e il cuore di Eva.
Vittoria Coppola, ha 26 anni,
vive a Taviano (Le). Laureata in Lingue e Letterature Straniere, Comunicazione
Linguistica Interculturale - Università del Salento. Attualmente lavora come
receptionist presso un albergo di Gallipoli (Le). La passione assoluta che
muove le sue giornate è la scrittura.
INFO - www.lupoeditore.it
mercoledì 1 maggio 2013
martedì 30 aprile 2013
lunedì 29 aprile 2013
Azimuth (LietoColle) di Maria Grazia Palazzo alla Feltrinelli Point di Lecce oggi 29 aprile 2013
La libreria "Feltrinelli
Point" di Lecce presenta al pubblico che non può peredere l'occasione di
una serata in compagnia di poesia e musica - un binomio perfetto - Maria Grazia
Palazzo e la raccolta di poesie "Azimuth" (LietoColle) che verrà
introdotta dallo scrittore Antonio Errico, da Ambra Biscuso (Associazione
"Le Ali di Pandora") e con Salvatore Gervasi e il suono coinvolgente
del tamburello. Lunedì 29 aprile 2013, ore 20.00 - "Feltrinelli
Point" - via Cavallotti 7/a - 73100 - LECCE.
«Con questa Opera Prima, Maria
Grazia Palazzo sembra emanciparsi da gran parte della produzione
poetico-femminile degli ultimi anni, dandoci una prova di buono spessore -
afferma Michelangelo Zizzi -. Non che manchi nell’opera una condizione
femminoide e talvolta gorgonica di rappresentazione della pulsione in itinere
(pulsione che va letta persino nelle sue condizioni fisiologiche e
biografiche); tuttavia le caratteristiche di omogeneità della struttura
poematica, di ritmicità, di esiti e chiuse talvolta sorprendenti, organizzano
il magma di una femminilità furibonda e scossa verso un esito di forma
convincente, deposito potente e risultato apprezzabile.
Azimuth è la prova che ogni opera
smussa le discordanze, ogni struttura espressiva ricompone i poli».
INFO
Feltrinelli Point
via Cavallotti 7/a,
tel. 0832/331999
www.lafeltrinelli.it
domenica 28 aprile 2013
“ENZO SOZZO: LA LOTTA PARTIGIANA, LA POESIA E I PAESAGGI DI GARCIA LORCA E LE CANZONI DI TITO SCHIPA “
Il prof. Maurizio Nocera e Carlo
Sozzo saranno i relatori d’eccezione per l’interessante appuntamento che si
terrà oggi 28 aprile 2013 alla Società Operaia in via Vittorio Emanuele II a
Lecce a partire dalle 17,30 e sino alle 19,30, durante la retrospettiva dedicata
allo straordinario pittore Enzo Sozzo. Il Maestro Massimo (Max) Mura effettuerà
una performance musicale con la sua Suite "Ultimi" sul tema dei
diritti umani per i caduti partigiani e dedicata allo stesso Enzo Sozzo che fu
partigiano e presidente dell'ANPI di Lecce.
Nel corso della serata verranno presentati i due volumi “MARIA TERESA
SPARASCIO”, staffetta partigiana salentina, a cura di Francesco Accogli e
Massimo Mura, Edizioni Dell’Iride, Tricase (LE), “PARTIGIANI ANTIFASCISTI E DEPORTATI di LECCE
E PROVINCIA”, di Pati Luceri, Giorgiani Editore, Castiglione (LE) e “DAL CANTE JONDO DI GARCIA LORCA ALLE CANZONI
SPAGNOLE DI TITO SCHIPA” con allegato DVD, a cura di
Massimo Mura, Edizioni Milella, Lecce.
(Da un’idea di Massimo Mura, direttore
artistico della “COMPAGNIA MURA DI
FLAMENCO ANDALUSO).
sabato 27 aprile 2013
Si chiude domani 28 aprile 2013 “INIQUOTOUR – perché un’altra Italia è possibile” il tour di Giuseppe Cristaldi con il suo Macelleria Equitalia (Lupo editore)
Si
chiama “INIQUOTOUR – perché un’altra
Italia è possibile” la tournée dello scrittore Giuseppe Cristaldi in Puglia
e si chiude domani 28 aprile 2013 con il suo nuovo lavoro edito da Lupo dal
titolo “Macelleria Equitalia”. Ecco gli ultimi due appuntamenti previsti per
domani: 28/04/2013 Giuseppe Cristaldi
sarà a RACALE (LE) all’Associazione APE “Gabriele Toma” alle ore 18.00 in Piazza Feltrano e
sempre il 28/04/2013 a LECCE
all’Ammirato Culture House (Via di Pettorano, 3 - Lecce) alle ore 21.00 dove
coordinerà gli interventi Stefano Donno, di OverecoAgenzia, e dialogheranno con
l’autore la scrittrice Simona Cleopazzo, l'artista Paola Scialpi (leggerà
alcuni brani la poetessa Marta Toraldo).
"Recensire
un libro che parla di sofferenze umane è come scorticare con una lama quella
stessa ferita per farla sanguinare ancora, qualsiasi cosa si vuol dire si cerca
di farlo sommessamente per non urtare la sensibilità di nessuno. Ecco sì, di
sensibilità si tratta nel libro Macelleria Equitalia (Lupo Editore), di
un’acuta sensibilità che hanno i protagonisti delle storie raccontate con acume
intellettuale da Giuseppe Cristaldi, ma di questa singolare caratteristica
umana non è certo provvista la spregiudicata macchina esattoriale italiana
chiamata “Equitalia”. È un mostro gigantesco, simile alle Arpie raccontate da
Omero, Virgilio e Dante o ai tanti mostri mitologici dalle sembianze umane e
animali che uccidono senza pietà.
È
l’incubo di moltissimi italiani del presente. E in queste pagine si tocca con
mano la realtà di gente povera, semplice, contadini, imprenditori agricoli,
operai che per non aver pagato le fatidiche tasse si ritrovano con l’incombenza
Equitalia e le visite di ufficiali giudiziari che sembrano spregiudicati come
racconta Paolino, mentre in realtà eseguono solo il loro lavoro, una
professione come tante che a ben dire non devi possedere certo sensibilità nè
un briciolo di cuore altrimenti sei fregato, altrimenti il lavoro non puoi
eseguirlo, non puoi essere spietato contro chi disarmato si presenta nudo
davanti “senza arte né parte”: nudo - disarmato. Paolino, giovane protagonista
di una storia, cova rabbia parimenti determinazione per diventare un giorno
anche lui funzionario Equitalia e riscattare la povera madre che si occupava di
cucire le suole presso un calzaturificio salentino e il padre che distrutto dal
vino e dalla miseria trascinava ogni giorno a stento il suo corpo.
Nel
silenzio di questa famiglia povera ma ricca di dignità e coraggio di vivere si
perpetua l’amore: un grande amore e riconoscenza che Paolino ha nei riguardi
della madre che vorrebbe un giorno far vivere e non sopravvivere e attendere
magari il proprio turno per diventare carne da macello.
È un
libro straordinariamente reale questo Macelleria Equitalia (Lupo Editore): una
metafora e un accostamento quasi simbiotico che identifica la drammatica
quotidianità che vive moltissima gente attualmente in Italia.
Un’Italia
misera sotto ogni punto di vista. È acuto il linguaggio utilizzato dall’autore
per raccontare storie che ci appartengono, insomma chiunque prima o poi si
imbatte in Equitalia, basta non pagare una tassa. È certo che le tasse è dovere
di tutti i cittadini pagarle per fare andare avanti la macchina dello Stato,
questo Stato però che siamo noi stessi, non dimentichiamolo, membra di un corpo
che spesso tradisce e non perdona. È un libro di denuncia, come anche di
testimonianza, è un libro che racconta le vite di gente sola e dimenticata e
quindi vuole essere anche un modo generoso per dare voce a chi voce non ha.
Macelleria
Equitalia (Lupo Editore) di Giuseppe Cristaldi lascia il segno, come un solco
percorso dal letto del fiume. Così il figlio alla madre dice: «Ascolta, mamma
mia beddra, ci sono cose che uno vive mentre un fiume lo passa dal buco del
culo al cuore. Fiume e ommini sono due cose diverse: ci sono volte in cui lu
fiume cangia ma l’uomo no. Se pure un fiume decidesse di cambiare il corso, di
scorrere da un’altra parte, tralasciando ‘u bucu t’u culu e lu core, l’uomo non
cambierebbe una minchia, si comporterebbe come se quel fiume lo avesse dentro.
Mi capisci, ma’? Ci sono cose che segnano. L’acqua si asciuga, ma il segno
rimane». (pp. 116-117).
Cosa si può dire di fronte a questa lezione
di vita?
Nessuna
parola sublime, eufemismo, enjambement, raffinatezza letteraria avrebbe
senso e potrebbe parlare al lettore meglio della saggezza popolare. Quella sana
saggezza che forse soltanto Aristotele conosce bene, una virtù che sembra
appartenere ai nostri avi che hanno vissuto lasciandoci un’eredità abbondante con
sacrifici anche umani e noi ahimè la stiamo sperperando. Poco è rimasto di una
saggezza che insegna se pur purtroppo nel dolore, perchè è quando c’è il
bisogno e si conosce la sofferenza - come dice anche il protagonista di un
racconto del libro - che si aguzza l’ingegno e si impara a vivere. Leggere
Macelleria Equitalia è necessario, perchè fa rivivere quei diritti e valori che
appartengono ad ogni essere umano, ma che cadono nel dimenticatoio della
macchina maledetta della burocrazia, della finanza e delle banche che uccidono
come carne da macello e dove dignità e lavoro - chiaramente scritti nella
Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e nella cara Costituzione
italiana - non esistono più e restano voci mute o peggio azzittite.
(Alessandra Peluso su “Affari Italiani”)
Giuseppe
CRISTALDI
Nato
nel 1983 a
Parabita. Vive nelle campagne di Sassari. Ha pubblicato “Storia di un metronomo
capovolto” (2007), con nota di Franco Battiato; Un rumore di gabbiani -
Orazione per i martiri dei petrolchimici (2008), con cameo filmico di Franco
Battiato e prefazione di Caparezza; Belli di papillon verso il sacrificio
(2010), con nota di Teresa De Sio; Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (2011).
Ha ricevuto il “Premio Kallistos – 2009” e il “Primo premio al concorso nazionale
di drammaturgia contemporanea Under 30 di Roma – 2012”
Info:
Lupo Editore
Tel. 0832.94.95.10
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