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giovedì 14 febbraio 2013

SANREMO 2013 - I brani più votati dei Campioni

Elio e le Storie Tese. La canzone mononota. Sanremo 2013.

UMBERTO VITIELLO, IL CURATORE SEGRETO DEL VATICANO E LE DIMISSIONI DI BENEDETTO XVI



11 febbraio 2013. Dopo 600 anni accade in Italia un evento storico di portata mondiale: le dimissioni del Papa.  Nel Vaticano e in tutto il mondo questa notizia ha lasciato increduli. E senza dubbio parliamo di un evento che destabilizza le menti laiche e cattoliche data l’eccezionalità del gesto, ovvero il Papa, Bendetto XVI, si fa da parte per il bene della Chiesa.
Risuona prorompente l’eco di “Il curatore segreto del Vaticano” (Lupo editore), di Umberto Vitiello - altroché previsioni Maya – ed è sorprendente come un romanzo carico di intrighi, complotti e fitti misteri che avvolgono nel presente come nel passato la Chiesa, emergano impetuosamente spinti da una “profezia” iscritta dall’autore nelle pagine di questo libro. Non si possono non riportare alcune parole del romanzo che appaiono come una “visione”, come una possibile realizzazione di una realtà che contraddice paradossalmente se stessa. E dunque si legge come  la Chiesa che dovrebbe essere serva per ogni essere umano rischia di apparire padrona, come padre Rodolfo - uno dei protagonisti del romanzo - evidenzia chiaramente le sue perplessità, ammette di non avere affatto certezze, ben immaginando gli ostacoli che il pontefice e i suoi stretti collaboratori dovranno affrontare e superare. Ma sarà il curatore segreto chiamato dal Vaticano ad informare il papa della vera natura di alcune operazioni finanziarie in contrasto con i princìpi evangelici affinchè la Chiesa del futuro, unica per tutti i cristiani, torni ad essere simile a quella dele sue origini.
Un libro decisamente sensazionale che racconta già da un mese quello che sta accadendo oggi nella Santa Sede!

Il libro - Le aspirazioni, le delusioni, il coraggio di responsabile e ferma critica, l’impegno paziente e persistente in difesa e diffusione dei valori evangelici più genuini di tanti teologi contemporanei, vecchi e giovani, da Hans Küng a Vito Mancuso, in un romanzo avvincente in cui la Chiesa Cattolica proiettata nel futuro è alla sua svolta storica più significativa e radicale. Profeticamente collocata in un domani non molto lontano, la Chiesa accoglie tutti i cristiani del mondo in una semplificazione teologica che la rende universalmente accetta, ed è osservata criticamente dal futuro nelle sue tante contraddizioni presenti e passate, un groviglio di intrighi e connivenze stroncato a fatica dall’ultimo papa e dai pochi che credono con lui di riuscire a riportarla ai genuini valori evangelici dei primi secoli. La narrazione segue i canoni del dissenso intellettuale: un metodo che consente, senza incorrere in accuse di eterodossia, una visione critica del reale stato in cui versa la comunità dei cristiani detti cattolici, scrutando le loro delusioni e scoprendone le aspirazioni, per delineare la configurazione progettuale della Chiesa da tutti agognata. Tutto si svolge alla vigilia del Concilio Vaticano III, convocato dal nuovo papa – un convinto “giovanneo” sudamericano – per attuare la riconciliazione dei cristiani del mondo intero in un’unica Chiesa, degna per la sua rinnovata natura di accogliere Cristo quando, alla fine dei secoli, farà ritorno sulla terra. Grande è l’avversione della maggior parte dei curiali che, difensori della tradizione e dei propri privilegi, non disdegnano di ricorrere a raggiri e complotti pur di evitare che, con l’ecumenismo realizzato, la Chiesa Cattolica rinunci alla propria ricchezza e al plurisecolare patrimonio teologico che la rende del tutto diversa dalle altre comunità cristiane. La storia – (scritta con la collaborazione di un giovane teologo) - ha inizio con un omicidio commesso all’abbazia del Santo sul Colleprato che alla fine delle indagini vede coinvolti alcuni alti prelati e consente al papa di affrettare i tempi dell’innovazione e della riconciliazione. Ospite dell’abbazia da alcuni anni è un noto economista, ex professore di Oxford fattosi monaco, personaggio centrale dell’intera vicenda. Chiamato segretamente in Vaticano, è lui che, definito “curatore”, informerà il papa della vera natura dei fondi dello IOR e il modo come liberarsi di questa istituzione e di tutte le operazioni finanziarie in netto contrasto con i principi evangelici, affinché la Chiesa del futuro, unica per tutti i cristiani, torni ad essere simile a quella delle sue origini. La conclusione della storia è nella convocazione del Vaticano III, ultimo concilio della Chiesa Cattolica e primo della Chiesa di Cristo di tutti i cristiani del mondo.

Umberto Vitiello, detto “Vadìm”, nato alle falde del Vesuvio, di fronte all’isola di Capri, laureato con 110 e lode presso l’Università Orientale di Napoli, ha frequentato un corso post-laurea di specializzazione in etnologia sociale presso l’Università di Belgrado. Slavista e francesista, ha soggiornato per studio in vari Paesi d’Europa. Membro di un’Associazione Umanitaria Internazionale, per otto anni ha contattato ed aiutato alcuni dissidenti (artisti, intellettuali, religiosi) dell’Unione Sovietica e dei Paesi dell’Est Europeo. Ha lavorato come traduttore dal russo nel settore “Studi e Progetti” della Montecatini di Milano, città in cui s’è sposato con Maria Luisa Magnocavallo, docente di lettere nei licei. Dal matrimonio sono nati Ermelinda-Vadìm e Luigi-Vadìm. Dedicatosi alla scuola, ha ideato e diretto importanti sperimentazioni didattiche ed è divenuto preside in istituti medi superiori. È autore di Parigi (SugarCo Editore, Milano), Il sale di Napoli (Mursia, Milano), Un secolo da dimenticare (Ego, San Pietroburgo), Amanti oltre il sesso e la morte, la vera storia di Abelardo ed Eloisa (Booksprint Edizioni), Mon école (Booksprint Edizioni), e di articoli, saggi e traduzioni, tra cui Consigli e istruzioni del giardiniere di corte di Caterina la Grande, saggio del ‘700 tradotto dal russo (Sellerio, Palermo). È coautore di un saggio-guida sulla Francia in due volumi (Calderini, Bologna) e di Parigi 1789-1799: gli Anni della Rivoluzione (Atheneum, Firenze). Dal 1968 vive a Pesaro.

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5 libri + 1 per San Valentino - Panorama

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Foto Scandaloso Henry Miller mostra da Feltrinelli - 1 di 9 - Napoli - Repubblica.it

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lunedì 11 febbraio 2013

Il caso Krolevsky: il film di Alessio Gambaro e Christian Zecca - Multimedia 4991

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"Ogni angelo è tremendo", la recensione del libro di Susanna Tamaro - Affaritaliani.it

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LietoColle: Alessandra Peluso legge "Il corpo segreto. Corpo ed Eros nella poesia maschile" a cura di Luigi Cannillo

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Novità editoriale per I Libri di Emil – Nigredo di Stefano Delacroix



Vincent Fernand Daudet, guaritore e realizzatore di pozioni della salute, è un uomo dal passato oscuro, orfano d’arte (il padre era un uomo ‘vissuto pericolosamente’ a metà tra la medicina e l’alchimia esoterica), trafugatore di cadaveri, frequentatore di bettole, avvezzo a miasmi e sollazzi nei postriboli di una Parigi mefitica e pestilenziale, salvatore di fanciulle pudiche, amante di donne fedifraghe, amico di ladri e impostori. Il destino che Vincent ha cucito addosso è quello iniziatico dell’alchimia e dei sentieri esoterici dello spirito. Uno spirito che combina elementi di chimica, fisica, astrologia, medicina, misticismo e religione. L’obiettivo del protagonista è la conquista dell’onniscienza e la creazione di un rimedio a tutte le malattie. E la vita eterna…”


Stefano Delacroix è nato a Taranto nell’agosto del 1966, da genitori leccesi. Dopo una lunga militanza giovanile con la band The Act, prodotto da Mimmo Locasciulli pubblica tra il ’94 e il ’97 due album solisti, Ribelli e La Legge Non Vale (ed. Hobo, distribuzione Sony Music). Dedicatosi alla letteratura, pubblica nel 2007 Peristalsi (ed. Il Foglio) e La Memoria del Mare (ed. La Riflessione), nel 2009 Il Sesto (Lupo Editore), raccolta di racconti noir uscita in seconda edizione nel 2012.


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"Benedetto XVI come Celestino V" Stupore tra le vie di Borgo Pio - Roma - Repubblica.it

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LA MALAMARA di Giuseppe TRIARICO (Lupo editore) a Copertino per il Martedì Grasso



Il mercoledì in jazz...e dintorni. Ecco uno speciale Martedì Grasso con la presentazione de "LA MALAMARA" di Giuseppe Triario edito da Lupo editore. La musica è a cura di MARCO ROLLO e GIANCARLO DELL'ANNA. L’appuntamento è per domani martedì 12 Febbraio 2013 ore 20,00 al VINERIA SAN SEBASTIAN in VIA MALTA 8 (CENTRO STORICO) a COPERTINO (LE).

           
Dall'adolescenza all'età adulta, il tempo inarrestabile trascina via con sé ogni magia e svela impietoso la forza distruttiva delle passioni, mette a nudo fragilità e rancori, scardina la purezza degli affetti adolescenziali che hanno nutrito un mondo, disperdendolo.
È la storia di "quelli del Paisiello", narrata in chiave di contrappunto tra passato e presente, quasi in una corsa che ha la rapidità degli anni e l'intensità del vivere.
Fausto e Rocco, Sandro e Antonia – legati da un'amicizia esclusiva e totalizzante – vivono, gioiscono e soffrono insieme, in una dimensione che credono inattaccabile ma che non li risparmia dalla solitudine, dall'irrequietezza e dal tormento. L'insidia della MalaMara, quel misto di felicità e dolore, quel chiedere sempre qualcosa in più che in vario modo si insinua nella loro formazione, finisce col vincolarli ad un eterno presente, rendendoli adulti incapaci di confrontarsi con la realtà a viso aperto e vittime di una logica che – per eccesso di amore – si manifesta devastante.
Una storia ambientata nel Salento, ma che può essersi svolta ovunque coinvolgendo una stessa generazione e toccando gli stessi tasti, per questo intrigante quanto basta a suscitare riflessione e ad accogliere il monito rivolto a chi di quella generazione è erede.

Nato nel 1977 a Noci, ma è cresciuto a San Donaci. Architetto, si divide per lavoro tra il Salento e le sue terre natìe. Ama i film di Fellini e quelli con Marlon Brando. Suona la batteria in una cover band di amici. Spesso accusato di affabulazione illecita dalla prima persona a cui è dedicato questo romanzo; sottovalutato nelle abilità calcistiche dalle altre due.

domenica 10 febbraio 2013

Serata di presentazione di INFOSTUPID



La Me.Me Production, società di videoproduzioni romana, è lieta di presentare in anteprima la webserie INFOSTUPID, scritta da Umberto Camponeschi, Andrea Saccaro e Valerio Vellei. La Me.Me Production nasce nel 2012 a Roma, come gruppo di video entertainment. E’ composta da quattro ragazzi giovani, accomunati dalla passione per il cinema e per tutto ciò che riguarda il mondo dell’audiovisivo.
INFOSTUPID è una webserie ambientata in un gabbiotto universitario, in cui si intrecciano le storie e le vite di 6 borsisti decisamente sopra le righe che incarnano gli stereotipi della generazione Zero. La sceneggiatura dipinge con brillante e pungente ironia il volto di una gioventù allo sbando, che ritrova la sua identità tra una foto su instagram e una pagina face book, e attraverso sketch esilaranti al limite del paradosso da' voce ai ragazzi del duemila.
La serie gioca con le parole e i doppi sensi a partire dal titolo, storpiando così il nome del portale di Assistenza Tecnica di uno dei più noti Atenei romani. La proiezione delle prime quattro puntate della serie si terrà Venerdì 15 Febbraio, presso il locale “ESC” in Via dei Volsci 159, Roma. Nel corso della serata saranno presenti gli autori e il cast al completo

Torneo di scopa a coppie con “Le Salentine” e presentazione del progetto domani 11 febbraio 2013 alla storica trattoria “da Santino”



Lunedì 11 febbraio, l’associazione “Ecomuseale Kroke”, organizza a partire dalle 19.00, presso la storica osteria “da Santino”, il torneo di Scopa a coppie con “Le Salentine” le nuove carte da gioco che raccontano storie, personaggi, riti e miti del Salento! Lunedì 11 febbraio 2013, presso la storica osteria “da Santino” a Galatone (Le), in via A. Diaz. L’iscrizione prevede una piccola quota di 7,50 € a persona. Per iscriversi basterà presentarsi presso la libreria Hemingway, in via XXIV maggio a Galatone, oppure chiamare il numero 3208062770 entro e non oltre le ore 11.00 di sabato 9 febbraio.  In occasione del torneo, Kurumuny e B22 presenteranno il progetto delle carte da gioco “Le Salentine”, un progetto artistico che ha portato alla creazione del primo mazzo di carte da gioco del Salento. Subito dopo il torneo verrà offerta ai partecipanti una degustazione di prodotti caserecci.

Per info sull’evento:




Associazione Ecomuseale Kroke 3288062770 • 3343058670

«Il laboratorio creativo B22, costituito da Francesco Cuna e Alessandro Sicuro in collaborazione con la casa editrice Kurumuny, ha realizzato e promosso un inedito recupero figurativo, che ha condotto a una rilettura iconografica delle tradizionali carte da gioco napoletane. Un progetto stilisticamente genuino, che ricorda e riporta gli elementi della cultura contadina sul tavolo della contemporaneità e in particolare pone l’attenzione delle giovani generazioni attraverso l’antico e sempre vivo gioco delle carte. I peculiari elementi decorativi de “Le salentine” riguardano le brocche che sostituiscono le coppe, i lecci inseriti al posto dei bastoni, le tarante con i denari e le zappe al pari delle spade. Per quanto riguarda le figure dell’otto e del nove invece, i curatori del progetto B22, hanno ripreso e rielaborato negli abiti delle donne i costumi tradizionali di Cutrofiano, Calimera e Gallipoli mentre per quelli dell’uomo si sono rifatti all’abbigliamento degli antichi abitanti di Martano, Gagliano del Capo e Otranto; in tutti spiccano le minute ed eleganti rifiniture di fazzoletti bianchi, corpetti di color cremisi, gonnelle scure, coppole, calzette e scarpe con fibbie d’ottone. Nelle figure dei dieci vengono riproposte le immagini dei santi più popolari come san Giuseppe, sant’Oronzo, san Martino e san Paolo.
Quest’accurato e brillante intervento di sintesi figurativa, realizzato interamente a mano dopo una lunga serie di bozzetti, interessa un vasto repertorio culturale illustrativo, dal quale emerge un segno grafico agile e immediato che ben si attiene sia al valore simbolico della tradizione, che alla fedeltà stilistica del mero oggetto rappresentato come nei casi della zappa, della brocca con il simbolo del galletto o del ferro di cavallo. Il rinnovamento dell’immagine, il dinamismo pizzicato di alcune figure e l’attenzione per il dettaglio impresso in quei simboli arcaici come quelli del Dio che danza nella Grotta dei Cervi a porto Badisco, il volto barocco e antropomorfo del tre di lecci, la taranta o l’uroboros, danno rilievo ed eloquio a un codificato linguaggio figurativo, che lentamente è emerso dalle vicissitudini del tempo e della storia. Racchiuse sul retro dal monocromatico e stilizzato soffitto a cassettoni della Cattedrale di Otranto, le carte salentine si presentano come un piccolo teatrino tascabile, dove in pochi centimetri plastificati sono racchiuse storie, personaggi e territorio che a nostro piacimento potremo raccontare in qualsiasi momento».
(Giuseppe Arnesano sul Blog “L’arte tra le righe” CoolClub.it).

Baby K feat. Tiziano Ferro - Killer

Il libro di San Valentino di Lupo editore: Scongela l'arrosto di Giovanni B. Odone



Sara ha sedici anni. Rivive il fine settimana che ha segnato, forse per sempre, il formarsi della sua personalità. Come può un week-end cambiare un’intera vita? Alla ricerca di una risposta, Sara s’immagina in un lontano 2030, seduta di fronte ad uno psicoterapeuta. E la sua vita scorrerà indietro nel tempo, fino a giungere ad un presente assurdo, costellato di certezze puntualmente infrante e di racconti profondamente vissuti. Il padre Giulio, con la sua ironica visione del mondo, e la madre Lara, con la sua ossessiva ricerca di perfezione, diventeranno, per Sara, figure imponenti: da amare e, allo stesso tempo, odiare, per tutta una vita. Ricordi e speranze, paure e desideri, si susseguono in un’ironica vicenda familiare, che ci dimostra come tutto può cambiare. In un attimo.



In libreria E’ del forte l’ascolto di Carlotta Lezzi (Lupo editore)



“Quest'opera è un perfetto esempio di sinolo di contenuto e forma. La forma dei componimenti è infatti un tutt'uno con la complessità di idee e sentimenti intricati, talvolta contraddittori, seppur nella loro lucidità. Non
a caso, da un lato, i componimenti sembrano come legati da un filo spinato, doloroso e forte allo stesso tempo, capace di tenere insieme pensieri tristi e violenti, illusioni e sogni infranti. Dall'altro lato è presente un'idea di leggerezza e di fragilità, principalmente nel desiderio, che stride fortemente con la dolorosa pesantezza inflitta dalle spine.
È evidente inoltre come l'io sia sospeso fra la chiusura nel proprio dolore e l'indugiare nella dolce illusione. La realtà esterna, che spesso si affaccia, è un qualcosa che quasi sfugge. Agli altri, alla loro freddezza e vacuità di giudizio, si contrappone stoicamente la profonda interiorità, che pur contorcendosi nel proprio tormento, dimostra una forza come pochi. Infatti, sebbene
debolezza e fragilità siano il lato più evidente dell'io, è sempre presente una forza latente che fa capolino nella disperazione. L'orgoglio di uno spirito che rivendica il proprio essere.” (Alberto Milone)

Carlotta Lezzi - Nasce a Lecce nel 1980. Intraprende studi classici, con particolare interesse per la filologia greca e il teatro antico. Vive tra Pisa e Lecce. All’età di 7 anni incontra la poesia di Lorca, che la spinge per la prima volta alla scrittura. Diverranno, col tempo, ragioni per continuare il suo percorso, il linguaggio ricercato di Claudia Ruggeri, l’uso delle figure retoriche di Giovanni Giudici e lo stoicismo etico di Eugenio Montale. Nel 2008 la sua lirica “Sei”, viene incisa sulla terrazza di Giulietta e Romeo a Verona; nel 2011 la sua lirica “Tu” viene inclusa nell’antologia “Diffusione Autore” a cura della GDS edizioni; nello stesso anno ha luogo la performance di poesia visiva con la lirica “De Profundis (Abissi mei)”, sul quadro “Danae”, con una grafia riproducente l’elettroencefalogramma, ad indicare una vita presente ed assente al tempo stesso.

sabato 9 febbraio 2013

VALE LA PENA ESSERE FELICI di Gian Luca MISTURINI (Lupo editore)



Con Vale la pena essere felici Gian Luca Misturini conferma una verve poetica anomala quanto efficace. Volutamente autodidatta, infatti, si apparenta alla schiera dei vari poeti “ignoranti”, picareschi o pittoreschi. Il suo ‘fare poesia’ si incentra sull’esigenza di uno svelamento ontologico sui fatti dell’Essere, per il tramite di vie apodittiche, apofaniche e rare. Se ne ricava una raccolta compatta, nella quale il tema della presenza irragionevole dell’essere esistito è il soggetto principale, trovando esso amplificazione nella metrica asciutta e, complessivamente, in una poesia empirica e cosale. (Alessandro Zizzari) . Prefazione di Stefano Donno

Gian Luca MISTURINI - Nasce a Parma nel 1960 dove segue studi commerciali e lavora come imprenditore. All'età di 30 anni, dopo aver incontrato un Maestro della tradizione buddhista Zen, frequenta il suo Tempio per un decennio durante il quale affiora l'amore per la meditazione nel gesto quotidiano ed una rinnovata impostazione interiore. Successivamente, si trasferisce in Puglia seguendo un incomprensibile moto dell'animo che troverà espressione nella materia poetica, ispirata in un giorno d'estate durante un bagno in mare. Un vero e proprio battesimo a nuova vita. Prosegue il suo cammino di studio dell'Essere focalizzandosi sulla liberazione dai condizionamenti e dai conflitti e cercando una via di contatto col Sé. La poesia è parte integrante di questa ricerca oltre ad esserne un gradevole frutto. Ha pubblicato con La Vallisa la raccolta di poesie "Altrove da me" (2011) e con LietoColle "Anche a me dispiacque di essere io" (2011) e "Ho bevuto la casa di un pesce" (2012).

Recensione di Alessandra Peluso su L’ultima volta che sono stato felice di DANIELA PALMIERI (Besa)



In un’epoca in cui il clamore è assordante, ogni evento ha necessità di destare rumore, occorre gridare per farsi sentire - esiste chi soffre la solitudine - il silenzio quello spettrale, angosciante che fa male. Ed è della solitudine che parla Daniela Palmieri nel suo libro “L’ultima volta che sono stata felice”.  
È un romanzo che tenta delicatamente e con estrema cura di parlare della solitudine, di una felicità perduta anche in una famiglia e di come il destino può ad un tratto cambiare e attrarre, pur comportando dei rischi, esperienze nuove che arricchiscono, mutano la vita di un individuo. Così come accade alla giovane e timida Lalla e ad un professore di liceo, anziano, Guido: le loro vite si incrociano e incontrandosi fanno nascere una meravigliosa amicizia che li porterà ad una nuova vita, a sorprendersi, a ritrovare in se stessi senzazioni ed emozioni che nella vita di tutti i giorni passano inosservate, diventano maledettamente consuetudinarie come percorrere la stessa strada da casa a lavoro, oppure stare seduti su una panchina in un giardino pubblico a vivere di rancori, risentimenti, mancanze.
La solitudine purtroppo la si avverte non necessariamente stando da soli, ma spesso in una famiglia, nella vita di coppia, in un luogo di lavoro o anche a cena con amici si è soli, profondamente soli e si avverte il bisogno di fingere. Questa finzione che secondo l’eclettico Georg Simmel trova terreno fertile anche nella famiglia, che spesso non è un luogo sicuro, un rifugio, ma l’avamposto della morte dell’essere di un individuo.
Forse per questo Daniela Palmieri reagisce dimostrando che dalla solitudine ci si può liberare, raccontando nel suo romanzo la storia di personaggi con i quali i lettori si possono identificare e confrontare.
Pagina dopo pagina con un stile semplice e fluido si legge L’ultima volta che sono stato felice, come un compagno di viaggio, un diario da tenere con sè nei momenti di sconforto. Per colmare il vuoto che incombeva nella sua anima, come un tarlo che si insinua sempre più fastidioso e prepotente, Lalla una protagonista del romanzo accetta l’invito di un ragazzo Pino, che però non le piaceva per nulla, non le aveva trasmesso nessuna emozione, rappresentava soltanto un’esigenza necessaria per non ricadere in una lunga e penosa solitudine.
È chiaro che per colmare le proprie mancanze non è necessario conoscere altra gente, nuove distrazioni, alle volte è indispensabile uno sguardo introspettivo nel proprio Io, occorre chiedersi il motivo, le cause che provocano la solitudine e risolvere dapprima le proprie fragilità. La felicità non la si può cercare negli altri, perchè sarà sempre effimera e provvisoria, ma in se stessi. Certo nell’altro si possono trovare delle risposte e scoprire perchè si è soli, così come è accaduto nei personaggi del romanzo. L’amore è il deus ex machina, è il motore che muove l’universo, ed è chiaro anche che trovato si riesca a dare un senso e un significato alla propria vita.  Quando credi come Guido di chiudere l’esistenza con un bilancio disastroso, ecco che ti si presenta l’imprevisto, la sorpresa che ti catapulta in una realtà differente che non ti aspetti e che sembra paradossale. Tuttavia sei felice di viverla e pensando all’ultima volta che sei stato felice, riaffiora la speranza di essere nuovamente felice.   L’esistenza è costituita principalmente dall’amore, da interiorità, da sentimenti che si intrecciano in questo romanzo raccontato con semplicità e purezza di cuore da Daniela Palmieri. Vuole con gentilezza e amabile cortesia comunicare al lettore che l’amore è possibile ad ogni età e che la solitudine se lo si vuole, la si può colmare se solo si accetta di mettersi in gioco, sfidarsi e salire di buon grado su quel treno che il destino, il fato, ti fa scorrere innanzi - con coraggio - percorrrendo il viaggio da soli o in compagnia ma comunque con la propria identità come bagaglio sicuro.
 - E la solitudine può esserti amica o nemica sta ad ognuno di noi conoscerla, comprenderla e prendersi cura di lei - .

Carmelo Bene, uno dei più grandi artisti del Novecento - AgoraVox Italia

Carmelo Bene, uno dei più grandi artisti del Novecento - AgoraVox Italia

venerdì 8 febbraio 2013

OFFER e gli Angeli di Calcutta



Il MUST di Lecce (Via Ex Monastero di Santa Chiara, Via degli Ammirati, 11) ospita il 9 febbraio 2013 a partire dalle 17,30 la serata di solidarietà a favore delle migliaia di bambini abbandonati di Calcutta e alla Ong OFFER (offerta), tra le più attive organizzazioni umanitairie della megalopoli indiana.
Ospite d'eccezione sarà Kallol Ghosh, fondatore e responsabile della OFFER. che sarà introdotto da Sergio Scapannini della Onlus AMAsempre di Napoli e tecnico della cooperazione italiana. Sarà presentato il libro-progetto “Hell and Paradise” (ed.Lupo) del designer Francesco Spada e della terapista Gilda Novelli.. Sono previsti i saluti di Daniele Ferrocino (comunità Emmanuel); Luigi Russo (presidente CSV Salento); Massimiliano Morelli (responsabile  Migrantes).  La serata sarà conclusa da un dono musicale della compositrice e pianista Irene Scardia.

OFFER

O.F.F.E.R. Organisation For Friends Energy and Resources è un’Organizzazione Non Governativa (Ong) nata in India a Calcutta nel 1986. Il fondatore e oggi “Secretary” di OFFER è il dr. Kallol Ghosh. Laureato in Scienze Sociali, Kallol decise di dare vita ad un’organizzazione che si prendesse cura in linea prioritaria di “Street children”, “Bambini di strada”, prevalentemente senza famiglia. Sulla stessa linea di assistenza ai minori con difficoltà di inserimento scolastico, si è poi sviluppata un’attività a favore di bambini di aree estremamente povere (slums, villaggi della periferia di Calcutta) di cui OFFER si prende cura con i suoi assistenti sociali, garantendo la frequenza all’insegnamento, una tutorship pomeridiana per sostenere l’inserimento scolastico, i libri, nutrizione e assistenza medica, quest’ultima anche attraverso cliniche mobili con medici specialistici che visitano periodicamente gli slums e le aree povere assistite da OFFER. Questa seconda attività, identificata come “COMMUNITY” cioè presso Comunità, assiste ogni anno alcune migliaia di bambini e ne assicura l’educazione, la salute e il positivo inserimento nella vita sociale. Per i bambini privi di famiglia e raccolti dalla strada, sono sorte negli anni tre diverse CaseFamiglia.

APANGHAR

Nella zona Nord di Calcutta (24th North Parganath District). Divisa in una casa per bambini/ragazzi e una per bambine/ragazze, la Casa-famiglia offre ai bambini(e)/ragazzi(e) una Residenza, le cure di Assistenti Sociali che li seguono nell’educazione garantendo la loro frequenza scolastica e corsi integrativi “ a Casa” in particolare di Computer e di Inglese che spesso la Scuola Pubblica non garantisce. I ragazzi vengono assistiti fino a che non trovano lavoro e quindi possono cominciare una vita anche economicamente autosufficiente.

APANJAN

A Sud di Calcutta dove la grande città di Calcutta incontra aree ancora rurali, è sorta APANJAN una Residenza per bambini con problemi di handicap, mentale e/o motorio.. La nascita di questa Casa si deve alla circostanza che, tra i bambini abbandonati, la percentuale di quelli con handicap è alta perché le famiglie povere non riescono a sostenerne le cure e se ne disfano. Dr. Kallol Ghosh, anche se la cura di bambini handicappati è particolarmente onerosa circa 15 anni fa decise che non si potevano lasciare in strada bambini in speciale difficoltà, perché era particolarmente faticoso occuparsene. Con l’aiuto in particolare dell’Associazione Mondo Amico di Napoli è riuscito a dare vita ad APANJAN dove i bambini handicappati sono seguiti da nurse e ricevono trattamenti specialistici, vengono educati fin dove possibile la Musica, la Danza. Di recente è sorta una Bakery, su dono del Governo Giapponese, un Forno dove i ragazzi producono piccoli dolci, pani locali etc. In particolare hanno intorno a loro una “famiglia” e lentamente trovano un senso alla loro difficile condizione. Di recente APANJAN ha aperto le porte anche a “Community children”, cioè bambini abitanti nella Comunità circostante, affetti da handicap.

ANANDGHAR

“Il nido gioioso” ospita bambini HIV+ e/o affetti da AIDS. Anche in questo caso, al crescente numero di bambini siero positivi che popolano le strade, spesso per la morte dei genitori affetti da AIDS, Dr. Kallol Ghosh ha risposto che non si poteva girare la testa dall’altra parte. È così nata ANANDGHAR dove, caso unico in tutta l’India (c’è solo un piccolo shelter/rifugio simile a Bombay) l’intera struttura è organizzata per dare Famiglia, assistenza agli studi, training e cure altamente specialistiche ai bambini/bambine sieropositivi(e). Il lavoro di OFFER si estende come sempre alla Community dove gli Assistenti Sociali svolgono sul tema della Sieropositività un grande lavoro di informazione, di superamento del tabù a parlarne e di prevenzione. Un grande successo è stato ottenuto da OFFER che è riuscito a far ammettere a scuola pubblica tutti i bambini sieropositivi di ANANDGHAR in età scolare.

Kallol Ghosh nel 2008 è stato insignito dal Presidente Napolitano del Titolo di Cavaliere della Stella della Solidarietà su proposta di Consolato/Ambasciata/Ministero degli Esteri per le sue attività di solidarietà Sociale in parte associate all'Italia. E' poi membro della ASHOCK FELLOWSHIP una Associazioni di personaggi eminenti (Prof. Yunus, Mandela, Ratan Tata etc.) che "stanno contribuendo con la loro "visione" a cambiare il mondo". Ogni anno il 14 Novembre giorno di festa in India in ricordo di Nerhu (credo suo anniversario) è ricevuto con circa 30 bambini di ANANDGHAR dal Presidente della Repubblica Indiana a New Delhi.

Il libro- progetto “HELL AND PARADISE” di Francesco Spada e Gilda Novelli (Ed.Lupo). Un diario di viaggio per immagini che vuole essere un contributo di cronaca ed attualità, per riflettere su tutto il Paradiso e tutto l’Inferno che coabita oggi nel grande Colosso asiatico nell’età della globalizzazione, che dedichiamo ai bambini di Calcutta. Il ricavato della sua diffusione sarà devoluto alla Ong OFFER di Calcutta.

L'ECO-VILLAGGIO DROP (progetto di F.Spada con Kubico)

Una goccia di felicità nella foresta bengalese. Il progetto per la “Happines Farm DROP” da donare alla Ong OFFER di Kolkata (Calcutta), è concepito come un micro-villaggio integrato residenziale, per l’accoglienza, l’assistenza terapeutica e il recupero sociale dei bambini sieropositivi e affetti da HIV. DROP vuole essere, quindi, uno spazio protetto, una “piccola fortezza rurale” completamente osmotica con l’habitat naturale e lussureggiante della grande cintura verde periferica di Kolkata, accanto agli attuali Centri della OFFER nel distretto 24 Parganas. La qualità ambientale del territorio è l’elemento guida dell’intero progetto, che nasce da un approfondito studio e analisi delle tec­niche costruttive dei villaggi rurali del West-Bengala e dell’archi­tettura naturale-tribale del Sunderbans. Mattoni di creta, pietre, legno, bambù, terra e paglia saranno le materie prime - base che verranno impiegate, insieme alla stra­ordinaria sapienza e qualità degli artigiani e dei costruttori locali bengalesi. Un’architettura terapeutica, totalmente integrata con il suo paesaggio, ed energeticamente autosufficiente, per proteggere, curare e far crescere in armonia con la Natura, i piccoli ospiti della OFFER.

Contatti:
Tel: +39.0832.682103
Email: info@mustlecce.it

Info
347/1572047

Libri: "Vetro", thriller storico nella Venezia del Rinascimento

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Tower of god. Vol. 13 di Siu

 PUBBLICITA' / ADVERTISING Si dice che chi riesca ad arrivare in cima alla torre possa vedere esaudito qualunque desiderio. Rachel è una...