"Etro" è sinonimo di
stile. Uno stile di vita all'insegna della qualità e della ricercatezza non solo estetica, ma anche dei materiali e delle lavorazioni. Un
universo di eleganza che nasce dall'innata
passione di Gimmo Etro per i viaggi e
per la storia, divenuti oggi il leitmotiv
di tutte le linee della maison. La fondazione della Etro S.p.A. nel 1968 deriva quindi dall'estremo amore di Gimmo per la cultura e per le cose belle. L'attività iniziale si concretizza nella produzione di stoffe di grande pregio, rese eleganti
da fibre nobili ed originali ed impreziosite
da eleganti disegni e colorazioni. A
partire dal 1981 la decorazione Paisley entra
a far parte delle collezioni Etro, essa diventerà
non soltanto il masterpiece della produzione,
ma anche un simbolo che contraddistinguerà
negli anni a venire il marchio Etro. La
linea di tessuti per l'arredamento viene
ben presto affiancata dagli accessori
per l'abbigliamento maschile e
femminile, sempre interpretando le idee
attraverso materiali preziosi ed
ornamenti originali. Il passo successivo dell'ampliamento di gamma riguarda la
pelletteria. Il tessuto jacquard
Paisley, trattato con una speciale tecnica di plastificazione, diventa uno
degli status-symbol dello chic anni '80. La casa e gli accessori che la rendono
un ambiente raffinato sono l'obiettivo seguente nello sviluppo produttivo e creativo della Etro. La linea di complementi d'arredo veste le
dimore di eleganti suggestioni. Gli anni Novanta accolgono la Etro nel mondo del prêt-à-porter. Lo stile e la ricerca si rivolgono alla realizzazione delle collezioni di abbigliamento maschile e femminile, rivelando la straordinaria abilità artigianale
associata all'originalità e alla creatività nelle scelte di materiali e
soluzioni sartoriali. Ha origine la
"New Tradition", che diventerà uno dei concetti peculiari e
rafforzativi del brand Etro.
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venerdì 28 ottobre 2011
IL MANUALE DEL GIOVANE MAGO di Cornelius Rumstuckle (MACRO EDIZIONI)
“La Teoria della Magia. La Magia lavora dall’interno - Ecco,
l’ho detto: questo è uno dei più grandi segreti esistenti della Magia, in
passato ti rinchiudevano in una caverna di cristallo se lo svelavi a qualcuno,
oppure ti bruciavano sul rogo. Eppure eccolo qui, perché tutti possano
conoscerlo.
La Magia lavora dall’interno - Tuttavia
sono pronto a scommettere che tu non abbia la benché minima idea di cosa
significhi. Mi fa uno strano effetto uscire allo scoperto come Mago e
spiegartelo, ma è quello che farò. Ecco qui... Se vuoi fare magia, della vera
magia, non della prestidigitazione o qualunque altro tipo di trucco, dovrai
guardare dentro la tua testa. Anche quando userai le bacchette, gli incantesimi
o i simboli segreti, la magia inizierà sempre nello spazio che sta tra le tue
orecchie. Provaci adesso: chiudi gli occhi e scopri cosa c’è nella tua testa. È
buio vero?
Ed è anche rumoroso, tu
chiacchieri continuamente da solo. Sì, lo fai, sempre. Ogni minuto del tempo
che trascorre, da quando ti svegli, lo passi sempre a parlare, parlare,
parlare, parlare, ciarlare, chiacchierare, cicalare. In seguito ce ne
occuperemo in modo più approfondito, ma prima di tutto voglio che tu faccia
qualcosa contro quel buio. Voglio che immagini una luce splendente. Adesso
potrai notare due cose: la prima è che all’interno della tua testa non è più
buio, perché l’hai illuminata, ridecorandone l’interno. La seconda è che hai il
controllo di ciò che vi avviene dentro: hai appena acceso una luce, puoi
spegnerla altrettanto facilmente. Dentro alla tua testa puoi fare tutto quello
che vuoi, è questo che intendo con la parola “controllo”. Adesso usiamo un po’
di quel controllo. Invece di immaginare solo una luce splendente, voglio che
immagini una scena agreste: boschi, colline, erba, un fiume, delle mucche
felici, insomma, tutte quelle sciocchezze. Non è stato difficile vero? Per
nulla, anche se in una scena campagnola ci sono molti più elementi rispetto a
quando hai immaginato una luce splendente, ti è risultato comunque facile come
l’esercizio precedente. Credo sia dovuto al fatto che hai acquisito molta
esperienza nel sognare ad occhi aperti.
(Oh sì, so tutto anche sui tuoi
sogni ad occhi aperti. So bene di cosa vai fantasticando, ed è scandaloso,
assolutamente scandaloso). Però lascia che ti dica questo: adesso non stai
semplicemente sognando ad occhi aperti, ma fantasticando in modo controllato, e
c’è una differenza abissale tra le due cose. Ecco il secondo grande segreto
della magia:
Se controlli ciò che succede
dentro la tua testa, riuscirai a controllare ciò che succede
al suo esterno. Sembra facile,
vero? Ti viene da domandarti perché non sono tutti Maghi, no? Be’, non è per
niente facile! Prova a fare questo: prendi un orologio per cronometrarti,
quindi smetti di pensare. Guarda quanto puoi restare senza avere un solo
pensiero per la testa.
A-ha! Per quanto tempo ci sei
riuscito? Venti minuti? Dieci? Cinque? Nemmeno uno? Sei molto fortunato, se
riesci a stare anche solo dieci secondi senza pensare, a meno che tu non ti sia
allenato in precedenza. Magari sei lì seduto, con la mente vuota, poi pensi:
“Ehi, non sto pensando!” Ta-dàn! Hai appena ricominciato a pensare.
Questo mi porta all’ultimo
segreto della Magia:
Puoi riuscire a controllare
quello che succede nella tua testa nello stesso modo in cui puoi fare un
concerto al Teatro della Scala. Sai come si fa a suonare alla Scala? Certo che
lo sai, basta esercitarsi! Avrai molte opportunità di fare pratica con i tuoi
pensieri, mentre ti addestrerai per diventare un Mago. Ok, basta con la teoria
per il momento, facciamo qualcosa di più emozionante. Svolgi il compito per
questa lezione (ti ci vorranno otto secondi in tutto). Secondo me, un giovane
Mago va allenato gradualmente, poi ti dirò come trovare il tuo Nome Segreto di
Mago.
Compito per la 1a Lezione - Scrivi
i tre segreti della Magia sul tuo Diario del Mago. Poi guarda se riesci a volare
su una scopa (ovviamente sto scherzando).”
OGGI MANGIO DA ... N. 50: VILLA FELTRINELLI (GRAND HOTEL A VILLA FELTRINELLI in VIA RIMEMBRANZA 38-40 - 25084 GARGNANO, Italy)
“The Feltrinelli family in Gargnano, the tale
of a dynasty. In 1892, the sons of "lumber magnate," Faustino
Feltrinelli, built what we know today as Villa Feltrinelli in Gargnano, on Lake Garda. The Villa was built as one of the "summer
seats" of a lumber empire that stretched from the woods of Northern Italy,
Austria, Hungary and Turkey
to the stock market and banking centers of Milan. At the time the villa was being built,
the two Feltrinelli brothers, Angelo and Giacomo, were busy developing new
businesses and expanding the budding "empire" that their father
Faustino had begun in 1846. They shared the use of the villa in the summer
months, while Angelo stayed in Gargnano most of the year, taking a keen
interest in its development.”
ORIENTALIA
“Questo è il blog di Enrica
Garzilli, specialista di indologia e di studi asiatici e docente di Storia del
Pakistan e dell’Afghanistan presso il Dip. di Studi Politici dell’Università
degli Studi di Torino. Mi sono laureata in sanscrito all’università di Roma La Sapienza con Raniero
Gnoli, allievo di Giuseppe Tucci, il più grande esploratore italiano dell’Asia
e studioso di fama internazionale. Ho studiato con altri suoi famosi allievi
quali Mario Bussagli e Luciano Petech. Nel 1987-1990 sono stati pubblicati i
miei primi articoli sulla legge indiana tradizionale e coloniale inerente alle
donne (strīdharma) e le fonti del diritto induista (due negli Annali della
Facoltà di Lettere e Filosofia della Università degli Studi di Perugia: Studi
Classici e uno nella rivista Sinistra Europea). Ho vinto una borsa di ricerca
nell’ambito del Programma per gli Scambi culturali fra il Ministero degli
Affari Esteri e il Governo indiano e sono stata per due anni alla University of
Delhi come Research Affiliate (1988-1990). Il mio maestro e supervisor è stato
Nityanand Sharma, specialista di Dharma (legge induista) e di poetica e
presidente del PGDAV College. Nel 1989 ho pubblicato il mio primo libro, Lo
Spandasaṃdoha di Kṣemarāja, l’edizione critica e traduzione di
un testo filosofico in sanscrito del XII secolo mai tradotto prima. Ho
conseguito un Master in Informatica per le scienze umanistiche, in cui ho
imparato anche dei rudimenti di LISP e ho svolto 150 ore di pratica su
mainframe IBM; successivamente ho conseguito un Master nell’Insegnamento della
storia italiana per stranieri. In quest’ultimo insegnavano, fra gli altri,
Giovanni Pugliese Carratelli e Jacques Le Goff. Dal 1991 all’agosto 1996 ho insegnato alla
Harvard University, sono stata Senior Fellow al Center for the Study of World
Religions, Lecturer al Department of Sanskrit and Indian Studies ed
Editor-in-Chief della Harvard Oriental Series, Opera Minora, che ho inaugurato
con il volume Translating, Translations, Translators: From India to the West. Fino
al 2004 sono tornata ogni estate a Harvard per collaborare con il mio ex
direttore di dipartimento, Michael Witzel, e insegnare sanscrito. Ho
frequentato le lezioni di Diritto internazionale e Diritti umani della Harvard
Law School e sono stata chiamata come Visiting Researcher (1994-1996). Ho avuto
come maestro anche l’avvocato William P. Homans, paladino dei diritti civili e
primo oppositore della guerra del Vietnam. Nel 1995 ho aperto le prime riviste
accademiche online del mondo, l’International Journal of Tantric Studies e il
Journal of South Asia Women Studies, di cui sono tuttora Editor-in-Chief. Nel
1997 ho fondato, insieme ad altri studiosi, un’associazione culturale senza
fini di lucro per promuovere e diffondere lo studio delle culture orientali:
l’Asiatica Association. Tornata in Italia, dal 1996 e per quattro anni sono
stata docente di sanscrito e materie affini (letteratura indiana, studi
nepalesi, storia e diritto dell’Asia meridionale) all’Università di Perugia;
nel 2000-2006 sono stata all’Università di Macerata, dove ho fatto ricerca e ho
insegnato buddhismo, induismo, confucianesimo e taoismo e istituzioni dell’Asia
meridionale. Grazie agli anni trascorsi in Asia mi sono sempre più interessata
a questo grande continente, ai suoi problemi attuali, alle relazioni con
l’Occidente, alla sua politica, la sua storia e le sue istituzioni. Ho scritto
libri e articoli scientifici. Collaboro a diverse testate giornalistiche
cartacee quali Limes, ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale,
Nòva del Sole 24 ore, ioProgrammo e altre. Gli ultimi due anni li ho dedicati
principalmente a terminare un volume di circa 1000 pagine su di un grande
studioso, protagonista della politica culturale fascista insieme a Giovanni
Gentile, e ho ricostruito i sogni di Mussolini in Asia. Il libro sarà
pubblicato nella primavera del 2011 (Inshallah!). Oltre che docente, lavoro
come Research Assistant di sanscrito ad Harvard University e come esperta di
problemi asiatici per istituzioni pubbliche. Questa è la lista delle mie
pubblicazioni (incompleta), queste le mie conferenze e le mie interviste, e questa
è la mia email: info_at_asiatica.org.”
giovedì 27 ottobre 2011
LOTTO LEGGENDA E AVRIL LAVIGNE
“Nel Giugno del 1999 l’Azienda
viene rilevata da un gruppo di imprenditori locali, già attivissimi nel settore
dello sport, con a capo Andrea Tomat che assume il ruolo di Presidente e
Direttore Generale della nuova Società, ribattezzata Lotto Sport Italia S.p.A. Obiettivo
della nuova proprietà, quello di valorizzare i punti di forza del marchio -
dinamismo, innovazione, qualità, design made in Italy e passione per lo sport -
uniti ad un servizio sempre più attento ed efficace nei confronti del Cliente. Oggi,
in linea con la nuova missione aziendale, è stato potenziato il settore
performance dando particolare enfasi alle calzature e all’abbigliamento
tecnico, a sostegno anche della leadership mondiale del marchio attraverso
prodotti d’avanguardia per innovazione e design. In parallelo, sulla base di un
know how produttivo, tecnico e stilistico, è stata sviluppata un’idea di
abbigliamento e calzature leisure per uomo e donna con un’immagine e un gusto
sport inspired nella scelta dei tessuti, dei colori e delle forme. Sempre con
marchio Lotto vengono, inoltre, prodotte e distribuite su licenza, da aziende
terze, linee di intimo sportivo, cartotecnica, cosmesi, calze, occhiali e
orologi. Nato dalle ultime lettere del cognome del suo fondatore, il marchio
Lotto è oggi sinonimo in tutto il mondo di ricerca tecnologica e design. La
doppia losanga che lo accompagna, due campi da gioco parzialmente sovrapposti,
è la testimonianza evidente di una strategia aziendale dedicata da sempre al
calcio e al tennis e di una vocazione innata allo sport attivo. Il logo Lotto è
nato nel 1973. Da allora sono state apportate pochissime e lievi variazioni
grafiche al fine di garantire la continuità di immagine del marchio e la
massima riconoscibilità nel tempo. Lotto sarà protagonista anche sul
palcoscenico musicale grazie alla coloratissima partnership con la giovane e
popolarissima cantante canadese Avril Lavigne. Grazie a questo accordo
eccezionale di 2 anni, Avril Lavigne - una delle star più celebri del panorama
pop-rock mondiale - sarà più di una semplice testimonial di immagine, perché
firmerà delle linee di abbigliamento, calzature e accessori per uomo e donna
realizzati in esclusiva per Lotto nel mercato cinese. Inoltre la cantante
canadese parteciperà ad eventi speciali in Cina, quali concerti e autograph
session, indossando i prodotti Lotto. Un progetto creativo unico nel suo
genere, che unisce lo stile pop rock della star canadese e l'Italian Sport
Design che ha fatto di Lotto un simbolo nel mondo. Una collaborazione che
celebra l'unione di due anime, rock e fashion, per la creazione di un nuovo
rock'n'roll style perfetto per lo spirito dei mercati del Far East, così vivaci
e in costante evoluzione.”
Il libro del giorno. La Notte degli Spiriti a cura de Il Clan del Lupo (Macro edizioni)
Lo sapevate che le nostre feste
tradizionali e agricole derivano dalle antiche celebrazioni celtiche?
E che la maggior parte delle
feste religiose si sono sovrapposte a precedenti celebrazioni pagane di cui
hanno assunto in parte anche il significato? La Notte degli Spiriti ci svela
un universo di tradizioni, feste e spiritualità legate al mondo agrario, fatto
di cicli e di feste del Sole, tradizioni il cui significato più profondo oggi è
quasi completamente rimosso e delle quali si sente sempre più l'esigenza di un
recupero, per imparare nuovamente a rispettare e salvaguardare la Natura e noi stessi. La più
significativa di queste celebrazioni sta tornando oggi a farsi conoscere col
nome di HALLOWEEN. Chi non la conosce? Pochi però sanno che le sue radici non
sono in America, ma proprio nella vecchia Europa, più precisamente in Irlanda,
dove scandiva la festa del Capodanno. Il nome con cui era conosciuta è Samhain
e rappresentava l'inizio della "stagione oscura". Questa e molte
altre antiche celebrazioni celtiche vengono rivelate pagina dopo pagina dagli
autori di questo libro affascinante e misterioso. Inoltre sciamanesimo,
stregoneria, odinismo e druidismo, fino al culto della Dea, vengono spiegati
alla luce dei cambiamenti sociali e spirituali in atto nel nostro tempo. La
riscoperta del femminino occupa uno spazio importante ne La Notte degli Spiriti, con il
mistero e la forza che lo caratterizzano, dopo essere stato per secoli
osteggiato ed escluso da una cultura improntata al maschile, più dedita alla
distruzione e alla depredazione che alla creazione e alla solidarietà. Il
recupero del culto della Dea può essere una chiave per cambiare strada e
salvare l'uomo da se stesso? Tornare a venerare la Dea Madre Terra, come
facevano i nostri antenati, può essere il mezzo per ritrovare la sintonia con
l'ambiente, la cui perdita ci sta rendendo malati e sofferenti? Il recupero e
la reintegrazione del principio femminile nell'individuo e nella collettività
può costituire la soluzione che l'umanità sta cercando in questo suo momento di
crescita.
OGGI MANGIO DA ... N. 49: RISTORANTE ST. HUBERTUS (Strada Micurá de Rü, 20 39030 San Cassiano in Badia Italia)
“La prima Pietra dell'Hotel &
SPA Rosa Alpina di San Cassiano Nel 1850, viene posta la prima pietra
dell‘odierno Rosa Alpina. Tramite la famiglia Crazzolara, che ha fatto una
donazione alla Chiesa, é stato costruito un „Vidum“, una casa parrocchiale. Fin
dall‘inizio i parrocchiani gestiscono in questa casa un piccolo ristorante,
un‘osteria ed alcune stanze per ospiti. A quei tempi, San Cassiano ha poco più
di 100 abitanti e il paese è formato dalla chiesa, dalla casa parrocchiale,
dalla scuola, dall‘abitazione del sagrestano e da dieci masi sparsi.
Il fiore all'occhiello dell'Hotel
& Spa Rosa Alpina è il Ristorante St. Hubertus: elegante, misurato, con
solo 11 tavoli. Il ristorante esiste dal 1996 e deve il suo nome al Santo
protettore dei cacciatori. A quel tempo una piccola parte dell'allora pizzeria
fu dedicata alla cucina di Norbert Niederkofler. Da una parte questa necessità
è nata dalla famiglia Pizzinini che aveva come obiettivo di entrare con il loro
hotel nel Relais & Châteaux per cui serviva un ristorante importante.
D'altro canto gli ospiti diventavano sempre più esigenti. Nel 2000 arriva la
prima stella Michelin. Questo successo del ristorante porta nel 2001
all'eliminazione della pizzeria e alla ristrutturazione del locale. I tavoli
sono stati dislocati in maniera molto confortevole, lasciando uno spazio
generoso tra l'uno e l'altro. In sala si trovano solamente nove tavoli, il
"tavolo dello chef" in una saletta privata con una finestra verso la
cucina e un tavolo più appartato vicino al camino aperto. Il ristorante è aperto
solo la sera, in concomitanza con la stagione alberghiera.”
ANICE E CANNELLA – il blog
“Questo blog nasce senza alcuna pretesa, ma solo con il
desiderio di unire le mie più grandi passioni, cucina e fotografia. Pur amando
la cucina in tutte le sue forme, ho una predilezione particolare per quelle che
sono le ricette della tradizione, ed ho forte la sensazione che, con la
fotografia, queste possano essere fissate in modo indelebile, insieme ai gesti
e ai sentimenti che ci legano a queste. Se vuoi partecipare ai corsi di
panificazione dolce e salata, organizzati insieme a Adriano Continisio, o
acquistare una foto, pubblicare il tuo banner, o anche un link commerciale,
contattami all'indirizzo email aniceecannella@alice.it
mercoledì 26 ottobre 2011
“... e senti questa, Loredana!” le storie d’amore inventato di Loredana De Vitis
Una serata dedicata all’amore,
scritto e vissuto (e viceversa?), sulla scia dei racconti di “Storie d’amore
inventato”, il libro di Loredana De Vitis. Appuntamento giovedì 27 ottobre alle
ore 21.30 presso la
Rubens Brasserie di Lecce, in via Matteotti 36, con l’autrice
e gli interventi musicali di Cristina Cagnazzo. Una serata che sarà un vero e
proprio spettacolo, perché le storie che ha raccontato Loredana in “Storie
d’amore inventato” verranno messe in scena in dialogo con il pubblico. Come
l’amore spoglia gli uomini e le donne e li mette faccia a faccia con se stessi
e con i propri sentimenti e emozioni, così la scrittura di De Vitis entrerà in
un dialogo giocoso e irriverente con autori e lettori. Si racconterà l’amore
degli sms, dei biglietti dei cioccolatini, delle chat ma soprattutto delle vite
concrete delle persone.
Per raccontare la propria, basta
cercare la pagina dell’evento su facebook e “prenotare” un intervento nel corso
della serata. Ma attenzione, l’autrice avverte: qualunque cosa racconterete,
potrebbe finire in un prossimo racconto.
Loredana De Vitis, classe ‘78, scrittrice e giornalista salentina,
narratrice di talento, si è imposta di recente all’attenzione nazionale grazie
al libro di racconti ”Storie d’amore inventato”. Con il racconto “rossella e
andrea. e Rossella e Andrea” ha vinto il premio Subway Letteratura 2011, che le
ha permesso di essere letta da centinaia di migliaia di lettori nelle
metropolitane e nelle stazioni bus delle più importanti città d’Italia. Il suo
ultimo ‘concept’, una mostra narrativa itinerante dal titolo ”Io sono bellissima”
(www.iosonobellissima.it), ha esordito a Roma nel settembre 2011 ospitata
dall’Unione Donne in Italia. Osservatrice acuta della realtà nelle sue
relazioni con l’immaginario, la scrittura di Loredana De Vitis propone
un’immagine della donna nitida e priva di stereotipi.
Cristina Cagnazzo impugna per la prima volta una chitarra a dodici
anni, e non la molla più. Dal 1999, come cantante e musicista, in diverse
formazioni spazia dal punk al metal, dal grunge all’hard rock. Nel 2007 fonda
la band Shotgun Babies, che ha all’attivo un centinaio di concerti, un demo cd,
due videoclip, concorsi vinti, un album autoprodotto, un singolo in uscita e
tre compilation, di cui una statunitense. Il gruppo, che ha già in varie
occasioni accompagnato Loredana De Vitis nelle presentazioni dei suoi racconti,
è presente nella sezione relativa alla musica contemporanea del libro “Le
ragazze del rock”, della giornalista de “Il Manifesto” Jessica Dainese.
Parteciperanno, insieme agli
altri autori che hanno aderito Gianluca Conte, Stefano Donno, Luciano Pagano,
Massimiliano Manieri, Francesca Lamberti, Lorenzo Gasparrini
Info:
http://www.loredanadevitis.com/
scrivi@loredanadevitis.com
EMILIO PUCCI
"Emilio Pucci, a dashing Florentine aristocrat,
began his fashion career unexpectedly on the slopes of Zermatt
in 1947 when the photo of a revolutionary ski suit he’d designed for a female
friend found its way to the pages of Harper’s Bazaar. Emilio Pucci naturally
embodied the post war, jet set glamour which captivated a new group of modern,
active women. The Pucci family home, a Renaissance-era Palazzo in the heart of Florence, was the ideal
location for the young couture fashion house, enthralling press and clients who
came to see the collections there. In the 1990’s, Emilio Pucci’s daughter,
Laudomia, took the reins of the family business and in April of 2000, formed an
alliance between the Pucci family and LVMH, with the French luxury group
acquiring 67% of the capital. She continues to champion her father’s vision in
her role as Image Director and Deputy Chairman of the brand.
Backed by the LVMH Group, the company has
soared once again on the international fashion stage, building a global store
network of more than 50 monobrand stores, including the Virtual Boutique, the
brand’s online store."
Il libro del giorno: Tu prepara il filtro di Francesco De Giorgi (Besa editrice)
Tu prepara il filtro è un romanzo
generazionale che descrive in modo puntuale la crisi di ideali e il disagio dei
trentenni di oggi schiacciati dal nuovo mostro del ventesimo secolo: il
precariato. Attraverso le vicende del ventinovenne Matteo Fabbri, l’autore
racconta in modo scanzonato il senso di vuoto e la perdita di speranza che
travolgono non solo il protagonista/narratore ma anche gli amici storici a lui
vicini, vittime dello stesso male: la disattesa ricerca di una realizzazione
professionale che nel profondo sud non sembra fattibile.
Francesco De Giorgi è nato a
Casarano, in provincia di Lecce, nel 1984. Nel 2007 si è laureato in scienze
della comunicazione presso l’università degli studi di Siena. Tu prepara il
filtro è il suo romanzo d’esordio.
Favolisticamente Magia - Imparare la Magia in modo semplice per sognare e vivere felicemente di Michela Chiarelli (Eriche Alchimilla) edito da Macro edizioni
Il suggestivo percorso iniziatico
di una giovane donna che, sotto la guida di una speciale Maestra, impara i
segreti più antichi della magia. Un viaggio tra i misteri della realtà, del
pensiero e della natura umana che condurrà il lettore fino alle affascinanti
teorie della fisica quantistica. In queste pagine non si parla della magia dei
maghi come è sempre stata intesa nella nostra società, con le sue regole
meccaniche, acritiche e talvolta ridicole, ma della magia autentica, quella che
nasce da una reale conoscenza esoterica, appresa interrogando il lato più
profondo di noi stessi e della natura. Favole emozionanti e ricche di mistero,
racconti fantastici e incredibili personaggi tratti dalla straordinaria vita
della protagonista, grazie ai quali impareremo a conoscere la vera magia in
modo semplice ma approfondito. Una lettura coinvolgente e appassionante che
regala utili spunti sul vero significato della vita e che può aiutarci ad
accedere al nostro vero Io, in uno stato di unione con la natura e gli altri. Un
libro che ci ricorda come la magia faccia da sempre parte della natura umana e
come possa essere in grado di trasformare la nostra realtà quotidiana.
OGGI MANGIO DA ... N. 48: Vıajante (Patriot Square, London E2 9NF Reservation)
"Situated in the imposing grandeur of Town Hall,
Viajante is a mecca for food-lovers. Designed by award-winning architects,
Rare, and featuring installations from fashion and lighting designers as well
as some of the East End’s most brilliant young artists, the restaurant forms
the perfect setting for an exquisite series of courses.Viajante creates
perfectly balanced tasting menus for up to 40 covers. Choose from between
three, six and twelve courses to experience the full range of chef Nuno Mendes’s
dazzling cuisine.
Bar - Featuring a fantastical chandelier
art-installation, this stylish but welcoming bar marries contemporary flair
with timeless elegance. Along with the decadent cocktail list and extensive
wine selection, a seasonal cocktail tasting menu is served. Amuse bouche
created by Viajante-trained chefs are matched with cocktails russled up by
talented mixologists.
The cocktail tasting is available Sunday to
Wednesday between 5:00 pm and 10:00 pm. To book a cocktail tasting please email
us at info@viajante.co.uk or call us on 020 7871 0461.
‘I grew up with the tradition of eating little
snacks with drinks and the more I travelled the more I loved discovering these
wonderful tasting plates in every country: fresh Sushi in Tokyo’s fish markets,
garlicky chimichurri in Nicaragua, hearts of palm freshly cut in coastal Kenya
Viajante bar is my chance to showcase the finest of these in new and, I hope,
irresistible combinations.’ NM"
Lsdi e i ‘giornalismi possibili’
Lsdi – Libertà di stampa, diritto all’ informazione – è un
gruppo di lavoro nato dall’iniziativa di alcuni amici impegnati a vario titolo
nel mondo dell’informazione e, in parte, nella Fnsi (Federazione nazionale
della stampa, il sindacato unitario dei giornalisti italiani). Obiettivo è far
confluire in un unico “spazio” varie esperienze di riflessione, analisi e
dibattito sui temi dell’informazione onde costituire un laboratorio di senso
della professione giornalistica nel mondo contemporaneo e cercare di dare corpo
all’utopia del buon giornalismo. Un’ attenzione particolare viene rivolta al
mondo del giornalismo dal basso, alla fine del Giornalismo e alla nascita dei
‘’giornalismi’’, al plurale e in minuscolo. Con la consapevolezza che lo
sviluppo delle nuove modalità del fare informazione – quelli che possiamo
chiamare, appunto, i giornalismi possibili – va molto al di là del solo aspetto
professionale o industriale. Si tratta di capire quale peso avranno tali
modalità sulla cultura di base della società e quali trasformazioni indurranno
nella struttura del mondo contemporaneo. Dove, comunque, il peso dell’
industria giornalistica e dei media tradizionali è ancora molto rilevante e
continua a determinare vistosamente il quadro dei rapporti di forza. Imponendo
ai protagonisti tradizionali del giornalismo organizzato – incusa la Federazione nazionale
della stampa, di cui Lsdi è in parte un’espressione – di rafforzare le proprie
strategie di rappresentanza e di egemonia ‘’politica’’ (il buon giornalismo
come canale fondamentale del discorso pubblico). Questa nuova versione del sito
(gennaio 2008) nasce dalla fusione fra il precedente – che ha lavorato
soprattutto nel campo della documentazione e dell’ approfondimento – e l’annesso
blog “giornalismi possibili”, includendo anche strumenti immediati di azione
collaborativa e di convers-azione sull’intero ventaglio dei temi affrontati.
martedì 25 ottobre 2011
ELISABETTA FRANCHI
A tribute
is paid to feminine beauty, to the 1970s liberation of the body and to the
sinuosity of shapes and colours -- both in the female body as well as in the
accessories. For fashion designer Elisabetta Franchi there are no fixed rules,
the body is naked -- yet how can one give up shoes, bags and jewellery?
Accessories are this season's real protagonists. Prying eyes and a voyeuristic
gaze through a moving light uncover the silhouette of a female body, dressed
only with clutches, belts and shoes. As in a daydream, the moving image
uncovers the beauty of feminine curves and reveals the silhouettes of
accessories. Designed for a woman who knows how to find beauty and who
surrounds herself with it, even in her most intimate moments. Clutches, satchel
bags, vertiginous heels, golden touches and shining gems emphasize the allure
of all women, and create an appeal beyond clothes. Soft hazelnut and beige
tones, with the inevitable black, embellished by the touch of colour of the
quintessential accessory -- every woman's object of desire: a pair of
irresistible red open-toe pumps.
OGGI MANGIO DA ... N. 47: Da Caino (Via della Chiesa, 4 - Montemerano 58050 Manciano, GR)
Solo percorrendo una strada
lunga, tutta a curve, talvolta stretta e ripida si arriva a Montemerano, borgo
medioevale dove il tempo sembra essersi fermato. E’ una gioia per il cuore e la
vista, intravederlo all’improvviso dagli ultimi tornanti. Un paese con una
lunga storia alla spalle, che non ama raccontarsi, ma che si svela in ogni
anfratto. Tra angoli romantici, antiche case in pietra una addossata all’altra
e i vicoli ciottolati e in pendenza del centro storico, si intravede l’insegna
di Caino posta sopra un piccolo ingresso fatto da una porta in legno e tre
scalini in discesa che portano nel regno della famiglia Menichetti. Era il 1971
quando Angela e Carisio, detto Caino, aprirono una rivendita di vino dove poter
spiluccare salumi, formaggi e alcune preparazioni fredde. Da allora molta
strada è stata fatta e oggi è annoverato fra i migliori d’Italia, rinomato in
patria quanto all’estero. Nella veste attuale si è accolti in due sale separate
da un camino comune, travi a vista sul soffitto, finestrelle che danno sulle
vie del borgo, mura solide e protettive dalle tonalità calde dell’ocra,
travertino di Montemerano tutt’intorno. Pochi tavoli, soltanto nove, dove si
accomodano poco più di venti persone al massimo, apparecchiati con prezioso
tovagliato, bicchieri in cristallo, posateria d’argento e fini porcellane. E'
in questa cornice che Valeria si esprime attraverso le sue inconfondibili
ricette L’amore per quello che fa trapela dalla grazia ed il rispetto con cui
maneggia i prodotti e compone i piatti. Partita dalla tradizione la supera
senza mai dimenticarla . I suoi sono piatti che la rispecchiano: succulenti,
dai sapori netti e precisi, giocati su contrasti di aromi, consistenze e
temperature. Il risultato deve essere una vera e propria gioia per tutti i
sensi, dove il gusto è fondamentale e solo in un secondo momento arriva
l’aspetto estetico, che pur è sempre curato. Tuttavia Valeria non preserva
gelosamente i propri segreti in cucina, ma dispensa consigli; è esigente con il
suo staff, ma anche materna e comprensiva.
Il Codice del Tempo di Gregg Baden (Macro edizioni)
In Il Codice del Tempo Gregg
Braden ci offre una visione chiara e approfondita delle conclusioni a cui gli
studiosi di diverse discipline stanno giungendo in merito alla data cruciale
del 2012. Egli illumina da una nuova ottica il passato della nostra civiltà e
getta luce su ciò che ci riserva il futuro. Secondo l’antico popolo dei Maya il
tempo è una danza infinita di cicli, che si ripetono costantemente era dopo
era. Cicli più piccoli all’interno di cicli più grandi. In base al loro
calendario alcuni dei più importanti cicli temporali che riguardano la Terra si chiuderanno nel 2012, in coincidenza con
il solstizio d’inverno. Dall’altra parte, i più moderni studi astronomici
sostengono che quello stesso giorno il nostro pianeta si troverà nel punto più
lontano dal centro della nostra galassia e tuttavia in un allineamento
particolare con esso. Questo comporterà una serie di conseguenze legate alla
fine di un’era e all’inizio di un nuovo ciclo per il pianeta e l’umanità
intera. Ma cosa accadrà veramente il 21 dicembre dell’anno 2012? Pagine ricche
di scienza e spiritualità nelle quali le scoperte della matematica dei frattali
applicate ai cicli cosmici e individuali sono trattate con il linguaggio
semplice e divulgativo che caratterizza tutte le opere di Braden. Il Codice del
Tempo mostra chiaramente come le condizioni che hanno creato la storia si
ripetano, riflettendo gli schemi che si trovano in natura e come, sapendo
questo, sia possibile affrontare i momenti critici per evitare gli errori del
passato. E come possiamo sapere quello che ci aspetta? Grazie al Computo del
Codice Temporale che Braden illustra minuziosamente all’interno di quest’opera.
Un calcolo matematico che permette di scoprire, a partire da un evento del passato
conosciuto, personale, come un trauma o un importante successo, o collettivo,
come una guerra o una dichiarazione di pace, lo schema e i tempi secondo i
quali si ripeteranno le condizioni affinché possa verificarsi un evento simile.
Uno strumento prezioso per orientarsi nelle scelte più significative di
quest’epoca. Un libro straordinario che consente di comprendere a fondo la
complessa situazione in cui l’umanità è venuta a trovarsi, le incredibili
opportunità che abbiamo in questo momento e come fare per non lasciarsele
sfuggire.
Il libro del giorno: Il silenzio dell’onda di Gianrico Carofiglio (Rizzzoli)Il libro del giorno: Il silenzio dell’onda di Gianrico Carofiglio (Rizzzoli)
Da mesi, il lunedì e il giovedì,
Roberto Marias attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio
di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio.
Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre
affrontavano le onde dell'oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni
rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il
cinismo, la corruzione, l'orrore. Fuori, ma anche dentro di sé. Di professione
fantasma, ha imparato a ingannare, a tradire, a sparire senza lasciare traccia.
Una vita che lo ha ubriacato e travolto. Le parole del dottore, le passeggiate
ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l'incontro con
Emma, come lui danneggiata dall'indicibilità della colpa, gli permettono di
tornare in superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi
di undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita.
FINZIONI – progetto di lettura creativa
Il 23 dicembre 2008 a Faenza veniva giù un
sacco di neve. Noi eravamo in un bar che adesso non esiste neanche più e
stavamo provando quell’americanata di alternare una birra in bottiglia con uno
scotch, quel tipo di scotch che quando lo mandi giù poi fai la boccaccia e
dici: aaaaah, ci voleva. Quella sera è nato Finzioni, ed è nato sotto una buona
stella. Gli inizi, si sa, sono sempre un po’ farraginosi: non è che uno può
avere cento amici che vogliono scrivere per una rivista letteraria. Noi ne
avevamo un po’ meno, ma li avevamo validi. L’uscita dello storico Numero Zero è
stata un’emozione e una soddisfazione tale da caricarci ancora di più. E da lì
è stata tutta in discesa. Abbiamo iniziato a stampare i pdf mensili e a
metterli in giro, a raccogliere abbonamenti e a farci amici sul web. Piano
piano la redazione è cresciuta, la nostra intesa si è affinata e Finzioni è
diventato un approccio alla letteratura, più che una semplice raccolta di
scritti. L’ondata dell’ultima estate ci ha portato nuovi, e bravissimi,
collaboratori, il sito è cresciuto sempre di più, come la nostra felicissima
presenza su Twitter, Facebook, aNobii e Goodreads. E adesso c’è il sito nuovo,
e il progetto del trimestrale, nel quale stiamo mettendo tantissimo tempo,
impegno e passione. Perché alla fine il fatto è questo: fare Finzioni è davvero
divertente, ci siamo fatti un sacco di amici e tolti un bel po’ di
soddisfazioni. Ma questo è solo l’inizio. Le idee buone sono sempre brevi. E
innumerevoli. Ogni libro, reale o inesistente, le porta con sé. L’impegno di
queste pagine, e di quelle future, sarà di parlare di libri attraverso le loro
idee: brevi, diagonali, alla svelta. Sarà di non entrare in nessun libro ma
circolare in tutti. Consideriamo i libri come oggetti culturali costantemente
in relazione tra loro in un sistema interdefinito di libri e di discorsi
attorno a essi, da cui acquistano valore e identità. Per questo vogliamo essere
lettori, non scrittori. Crediamo che la lettura sia un atto creativo e,
semplicemente, la trascriviamo.
“Menino vanto altri delle pagine
che hanno scritte; il mio orgoglio sta in quelle che ho lette”. (Jacopo Cirillo, Carlo Zuffa)
lunedì 24 ottobre 2011
Il libro del giorno: Due storie sporche di Alan Bennet (Adelphi)
Questo volta Alan Bennett ci
tuffa in due farse scanzonate e impertinenti. Entriamo così nell'atmosfera
briosa di "Mrs Donaldson ringiovanisce", dove una rispettabile vedova
di mezza età, dedita al mestiere di simulatrice di malattie in una clinica
universitaria, si trova inopinatamente nel ruolo di apprendista voyeur; e poi
nell'esilarante girandola di amplessi e ricatti incrociati di "Mrs Forbes
non deve sapere", la sorniona pochade familiare dove finiremo per godere
del più grande fra i privilegi - quello di scoprire i segreti per primi. Tutto
da ridere? Come sempre con Bennett, non proprio. Il nostro "maestro
dell'osservazione" guarda il mondo come uno Swift fattosi malinconico e
bonario; e con un'ironia mai livida, spesso affettuosa, irride le inibizioni, i
convenzionalismi, le piccole miserie delle persone che si dichiarano normali
nella loro vita di ogni giorno. Riuscendo anche questa volta, con la sua
maliziosa levità, a insinuarsi nella psiche di tutti.
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