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martedì 6 settembre 2011

STONE ISLAND























Stone Island nasce nel 1982, per caso, come amiamo raccontare. All’epoca l’azienda si chiamava C.P. Company, come il marchio che produceva. C.P. Company è considerata il capostipite italiano di tutti i marchi di abbigliamento informale. Il suo ‘sottotitolo’ era ‘Ideas from Massimo Osti’ e Massimo, grafico e intellettuale bolognese, ne era stato l’inventore. Fu lui, a metà degli anni ’70, il primo ad interessarsi al surplus dei capi di origine militare, a capire l’importanza di quella enorme giacenza di cultura che si trovava sparsa in Italia nei mercati dell’usato, un’Italia che di eserciti antichi e moderni ne aveva visti passare tanti. Massimo fu il primo a studiarne le caratteristiche funzionali, a catalogare, forme, tasche, chiusure, accessori vari al capo, e a studiarne gli aspetti vissuti, i colori degradati, così pieni di sapore. Per riprodurli, a Ravarino in provincia di Modena, mette a punto un sofisticato laboratorio di tintura in capo e una stamperia sperimentale. Inizia a ricercare materiali e trame, li mischia, li spalma, li trasforma tramite la tintura a capo finito. Un giorno arriva un materiale speciale, un telone da camion corposo, che aveva la particolarità di essere rosso da un lato e blu dall’altro. Che farne? Per poterlo trasformare in un capo di abbigliamento, lo si mette in una lavatrice con acqua e pietre pomice e lo si lava, a lungo, per ammorbidirne la struttura, per domarla. Il primo prototipo è sorprendente, ma esula totalmente dal lessico di C.P. Company, non gli appartiene. Si decide così di fare sette giacconi in quell’unica tela, denominata ‘Tela Stella’, e di dare a questa proposta un nome: Stone Island. Stone Island ha un’impronta marina, ricorda le vecchie cerate corrose dal mare e un’impronta militare, che deriva dal bagaglio di ricerche fino ad allora intraprese. Anche il nome evoca l’amore per il mare e il trattamento utilizzato per ottenere i capi. Il badge, l’etichetta ricamata in tessuto che la contraddistingue dalla prima stagione, riporta in sè la Rosa dei Venti ed è esibita come la mostrina di un capo militare. E’ successo immediato. E’ nata una stella. Cultura della ricerca, sperimentazione e funzione d’uso sono le matrici che da sempre definiscono Stone Island; marchio di abbigliamento informale, nato nel 1982, destinato a diventare simbolo della ricerca estrema su fibre e tessuti, applicata a un design innovativo. Ed è proprio attraverso lo studio della forma e la “manipolazione” della materia, che Stone Island trova un linguaggio proprio, dimostrando ad ogni nuova stagione fino a che punto ci si può spingere nel mondo dell’abbigliamento. Lo studio delle uniformi e degli abiti da lavoro, evoluto in base a nuove esigenze d’uso, diventa osservatorio di Stone Island nel definire un progetto in cui la funzione del capo non è mai solo estetica. Una costante indagine, approfondita e senza frontiere, sulla trasformazione e la nobilitazione di fibre e tessuti, porta a scoprire materiali e tecniche produttive mai utilizzati in precedenza dall’industria dell’abbigliamento. Giubbotti costruiti in monofilamento di nylon, derivato dalla tecnologia del filtraggio delle acque. Tessuti altamente rifrangenti o termosensibili, che cambiano colore al variare della temperatura. Tele di nylon leggerissimo, spalmato sottovuoto con una pellicola di acciaio inox, utilizzato nella tecnologia aeronautica per proteggere i computer di bordo. Tessuti non tessuti, feltri in Kevlar® e poliestere, reti romboidali di poliestere usate nell’industria delle costruzioni e spalmate in poliuretano. Sono alcuni esempi di ciò che produce la filosofia Stone Island. La forza di Stone Island si basa anche sulla capacità unica di intervenire sul capo finito, attraverso le continue sperimentazioni di tintura e di trattamenti realizzati nel laboratorio del colore di Sportswear Company. Un reparto in grado di coniugare tecnologia avanzata, esperienza e capacità umana, che negli anni ha messo a punto più di 60.000 ricette di tinture diverse. Tutto il bagaglio di conoscenza e di esperienza, patrimonio inalienabile, su cui si fonda gran parte del know how di Stone Island, è custodito nell’archivio storico che raccoglie le sperimentazioni, le ricette di tintura e le manipolazioni tessili che, sono state messe a punto da tutte quelle persone che hanno lavorato con passione a questo progetto. L’archivio, forte punto di riferimento, l’insaziabile curiosità di scandagliare il presente e la tensione verso possibili scenari futuri, sono i presupposti per la continua evoluzione di Stone Island.

Il libro del giorno: Rafa. La mia storia a cura di Rafael Nadal e John Carlin (Sperling e Kupfer)





















Rafael Nadal, uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, sa cosa significa essere il migliore nel suo sport. È arrivato al top giovanissimo, bruciando record su record prima di chiunque altro. Originario dell'isola di Maiorca, dove il "clan" Nadal, una famiglia solida e unita, vive da generazioni, fin dall'età di quattro anni viene allenato dallo zio Toni, geniale e inflessibile, ed educato dai genitori all'umiltà e al rispetto. Così Rafa riesce nel compito più difficile per un campione precoce qual è: essere una celebrità internazionale amata e invidiata pur rimanendo un ragazzo dai modi gentili e cortesi, senza grilli per la testa, nonché un modello di infaticabile disciplina. In questo libro, scritto con il giornalista John Carlin, scopriremo i segreti del suo gioco adrenalinico, entreremo con lui nel labirinto della mente di un atleta durante un match, condivideremo gli alti e bassi della sua carriera, dalla vittoria nella finale di Wimbledon 2008 contro Federer, in quella che fu definita da John McEnroe "la più bella partita della storia", fino ai numerosi infortuni che ne hanno minacciato la carriera. E per la prima volta conosceremo il "ragazzo" Rafa, timido e ansioso, e il "campione" Nadal - una macchina da guerra addestrata per vincere.

Prime Time by Jane Fonda (Random House)












Sembra che il “vizietto” delle celebrità sia dare consigli, su qualsiasi cosa e su qualsiasi argomento. Ma a giudicare dalle vendite dei loro libri e dei loro video, la cosa funziona. Jane Fonda non fa eccezione. Anche se la sua fama all’inizio è stata data dalla sua abilità nella recitazione, a partire dal 1980 si posiziona come un guru della forma fisica con una serie di video di fitness e alcune pubblicazioni sull’argomento che portano il suo nome. E lei tutte le credenziali possibili e inimmaginabili sull’argomento ce l’ha visto che il suo corpo tonico e sodo è stato considerato un fulgido esempio del significato di “tenersi in forma”. Il nuovo libro della Fonda, "Prime Time", cerca di coprire con una serie di indicazioni pratico/teoriche l’intero spettro del vivere quotidiano di ciascuno di noi. L’opera è autobiografica e il mondo interiore dell’autrice, quello professionale, quello intimo si intrecciano, in modo che leggendo il libro spesso si ha la sensazione di parlare ad un amico … Fonda mantiene un tono positivo per tutto il libro (secondo le ultime indagini di mercato nel mondo dei libri sembra proprio che nessuno voglia leggere un libro deprimente vista anche la crisi economica), e sta attenta a non scadere mai nell’ovvietà e nella banalità. Il libro ci convince maggiormente quando l’autrice racconta della sua lotta con la propria autostima, delle relazioni andate a male, e della sua salute, rassicurando pagina dopo pagina i lettori di aver lavorato sempre per trovare le risposte alle grandi domande della vita. Fonda non si ferma comunque al lato emotivo: ci sono consigli finanziari, gli aspetti pratici del sesso oltre una certa età, e il vivere sani e belli non abusando di alcol e sforzandosi di dormire a sufficienza. Invecchiare può essere uno shock per alcune persone, soprattutto quando se ne vanno gli affetti più cari. Jane Fonda però ci dice con una calda stretta di mano che tutto ritornerà a essere OK!

lunedì 5 settembre 2011

Superman vs Muhammad Ali (Planeta Comics)












All´angolo alla vostra destra... Superman! A quello alla vostra sinistra... Muhammad Ali! Rat´Lar, il leader di una razza extraterrestre, è giunto a Metropolis e ha espresso un desiderio molto particolare: vuole che il difensore della Terra affronti il più grande campione della popolazione terrestre in combattimento. Chi risulterà vincitore in questo scontro senza pari, l´Uomo d’Acciaio o Muhammad Ali, uno dei migliori pugili della storia? Scopritelo in uno dei fumetti più famosi della storia realizzato dal grande Neal Adams, un´opera rimasta fino a quest´oggi nel cassetto e che vede finalmente la luce nel nostro paese in un´edizione spettacolare e assolutamente imperdibile! A fianco di Neal Adams, un´autentica leggenda vivente e maestro indiscusso dei fumetti che ci ha regalato capolavori come Deadman, Batman e Lanterna Verde/Freccia Verde, troveremo un´altra pietra miliare del mondo dei comics, Dennis O´Neil: a lui il compito di sceneggiare questa indimenticabile e irripetibile avventura! Siete pronti per il primo round?

RAGE da ID SOFTWARE

Un futuro post-apocalittico in stile Mad Max è l'ambientazione di RAGE, nuovo sparatutto firmato da id Software e basato sullo spettacolare engine grafico id Tech V: in esso vestiremo i panni del classico outsider, in lotta contro un governo dispotico. Il gioco prevede vaste ambientazioni all'aperto esplorabili liberamente. (videoandgames)

Per il 65° anniversario della nascita di Freddy Mercury . Queen - Princes Of The Universe



Music video by Queen performing Princes Of The Universe. (C) 1986 Queen Productions Ltd. under exclusive licence to Universal International Music BV

NARACAMICIE









Nel 1984 un imprenditore milanese, Walter Annaratone, forte dell'esperienza decennale della sua famiglia nel commercio al dettaglio, si sofferma sulla possibilita' di aprire negozi in franchising specializzati in camicie. Un prodotto di qualita', abbinato ad un'immagine ricercata, avrebbe certamente trovato uno spazio di rilievo all'interno del mercato italiano ed internazionale. Due giovanissimi imprenditori, Mario Pellegrino , stilista e titolare della ''Passaggio Obbligato'' ed Enzo Pellettieri, titolare della ''Camiceria E & G'', sono coinvolti nel progetto. Le due allora piccole aziende, con l'ingresso di Walter Annaratone nel capitale sociale, inaugurano la produzione NARACAMICIE. L'avventura di NARACAMICIE nel mondo della distribuzione in franchising parte dall'inaugurazione nel 1984 del primo negozio in via Montenapoleone a Milano, tuttora punto di riferimento della rete di vendita e dell'immagine del marchio. Sulla scia di questo trascinante successo, le richieste di apertura in franchising si moltiplicano, fino a raggiungere l'ambizioso traguardo di una rete vendita internazionale. In pochi anni, sulla scia del costante successo di mercato e di pubblico, i negozi NARACAMICIE si sono diffusi capillarmente su tutto il territorio nazionale, fino ad arrivare ad una rete vendita che, ad oggi, vanta circa 450 punti di distribuzione in tutto il mondo, 300 circa in Italia e 150 all'estero. E' importante sottolineare come l'azienda, nonostante abbia una rete di franchising presente in tutto il mondo, abbia saputo mantenere negli anni un alto profilo di prodotto e di vendita. Il catalogo delle collezioni e i cartelli vetrina, realizzati per ogni stagione, sono gli ulteriori strumenti che Nara mette a disposizione dei propri franchisee per potenziare le vendite al dettaglio. Si spiega cosi' un giro d'affari che conta oltre 2.000.000 capi venduti ogni anno. Il consolidamento sul mercato di questo prodotto specifico, la camicia, ha spinto il marchio ad ampliare la propria offerta, determinando la nascita di co-brand come ''Nara Maglie'' e ''Nara Idee'', che volutamente rappresentano delle presenze di simpatia, lasciando integra la specializzazione. NARACAMICIE : e' camicie.

Il libro del giorno: Apocalisse in pantofole di Francesco Franceschini (Verbavolant edizioni)











Che cosa accadrebbe se il vento smettesse di soffiare e la pioggia di cadere? E se gli animali sparissero all’improvviso da tutte le città? Tre quarantenni, Edoardo, Giovanni e Michele, amici d’infanzia ma oggi più indifferenti e cinici, vagano tra i segni di una imminente apocalisse, cercando nell’abitudine una difesa dalla catastrofe. E con loro tutto il mondo. Alla fine forse capiranno che il segreto non sta nel non porsi troppe domande ma nel non pretendere troppe risposte.
Francesco Franceschini - Meglio tardi che male, si potrebbe dire, nel caso di Francesco Franceschini, classe 1967, arrivato al suo primo romanzo dopo aver scritto decine di racconti e aver vinto qualche premio letterario in giro per l’Italia. È felice di aver intervistato, nella sua carriera radiofonica (www.radiotna.it) gente del calibro di Giovanni Allevi, Avion Travel, Petra Magoni, Claudio Villa (non il cantante, il disegnatore di Tex Willer), Tullio Solenghi, Alessandro Bergonzoni, Marco Paolini. Per campare, visto i prezzi dei generi alimentari e della benzina, insegna Italiano e Storia in un istituto superiore.

WILCO - I Love My Label

Wilco covers "I Love My Label" by Nick Lowe. New Wilco album "The Whole Love" coming Sept. 27, 2011, on dBpm Records. http://wilcoworld.net

Dal Concilio a Dio e altri scritti religiosi di Giuseppe Mazzini (Claudiana). Intervento di Nunzio Festa












Sono profondamente grato al curatore di questo libricino, “Dal Concilio a Dio”, Andrea Panerini, per due diverse ma speculari e riflettenti ragioni: m'ha fatto conoscere da subito la pubblicazione da lui con grazia e senso del dovere curata, ha deciso d'interrogare un argomento che spesso è lasciato ai triti luoghi comuni. Il lavoro raccoglie quattro scritti di Giuseppe Mazzini, e che nel lungo e allo stesso tempo breve periodo delle ricorrenze incontra un tema importantissimo per l'epoca analizzata, la religiosità ma soprattutto la visione della religione nel Mazzini; tre brevi saggi e una preghiera, altamente retorica e certamente in realtà poco letteraria davvero, questa. Il volume in pratica riprendere: “Dal Papa al Concilio”, “Dal Concilio a Dio”, “Dubbio e fede (Ricordi di G. Mazzini)”, “Preghiera a Dio per in piantatori, scritta da un esule”. A spiegare quanto sia stata grande l'importanza della religione nel pensiero, appunto, di Giuseppe Mazzini. Ed essenzialmente per chiarire una serie di posizioni, s'accennava, molte volte catapultate direttamente nella spicciola logica del luogo comune o delle semplificazioni più distruttive. Perché Mazzini, dobbiamo rivedere, lega fortemente il tema centrale nella sua vita, ovvero il desiderio dell'Unità d'Italia e della liberazione a un certo disegno provvidenziale, disegno altrimenti raccontato col ricorso alla necessità della fede – giusto o sbagliato che sia. I testi redatti fra il 1832 e il 1870 sono chiamati, nuovamente, a farci comprendere quanto e come Mazzini volesse una nazione libera certamente dalla sottomissione al papato e nel contempo, addirittura, guidata dalla fede cattolica. Perché, come sappiamo sin dalle scuole di base, quanto meno innanzitutto Giuseppe Mazzini non si batteva per la nascita d'una dittatura. Con questo testo, dotato d'un saggio d'accompagnamento del curatore dell'opera e di dotta presentazione dell'esperto Paolo Ricca, su tutto potremo ricordare che ci sono stati intellettuali, anche criticabili, contestabili, da applaudire a seconda dei casi, ma che hanno insegnato, o almeno provato a farlo, che il punto di partenza per la formazione di quello che una volta si chiamava 'spirito della nazione' o potremmo dire “sentimento del popolo” è sempre e sempre sarà la Laicità. Perché niente è formato. Nonostante l'incedere dei tempi. La colonna vertebrale del popolo italico, anzi, somiglia ancora pressoché a quella d'un imberbe.

Dal Concilio a Dio e altri scritti religiosi di Giuseppe Mazzini a cura e con introduzione di Andrea Panerini e prefazione di Paolo Ricca (Claudiana)

domenica 4 settembre 2011

ERMANNO SCERVINO

Ermanno scervino Man SS 2012 LR from ERMANNO SCERVINO on Vimeo.


La Maison Ermanno Scervino, nata nel 2000 dall’incontro tra la creatività dello stilista Ermanno Scervino e l’imprenditorialità di Toni Scervino, è riuscita in pochi anni ad affermarsi nel panorama internazionale grazie a un prodotto che interpreta in modo originale e contemporaneo la tradizione artigianale del Made in Italy. Il dinamismo che alimenta la ricerca creativa è anche il motore trainante della strategia aziendale. La continua interazione tra conoscenza e sperimentazione si concretizza in un prodotto che unisce l'artigianato d'eccellenza all'innovazione. Nel 2007 viene inaugurato l’head-quarters di Grassina, nelle colline che circondano Firenze. Il maglificio, l’atelier, la confezione, la prototipia e i laboratori di ricerca sono raggruppati nella nuova sede e così messi in contatto continuo con la concezione dello stile, a vantaggio del modus operandi di Ermanno Scervino che ama seguire in prima persona gli sviluppi della sua ricerca, rimanendo in intimo contatto con le lavorazioni. Risiedono nel nuovo quartier generale anche la parte amministrativa e la logistica di produzione e distribuzione di tutto il gruppo, in modo da dare dinamismo al lato produttivo, aumentando l’offerta ma mantenendo in vita i valori propri della griffe, un processo di industrializzazione che consente di ottenere un prodotto non standardizzato e di alta qualità. Nel 2008 è stato inaugurato il nuovo showroom di Milano, 1.200 mq in Via Manzoni al centro del quadrilatero della moda. Uno spazio open space concepito come un involucro pronto a cambiare look, grazie a display e a pareti mobili, così da adattarsi al mutare delle tendenze e delle collezioni. Nello showroom sono esposte le collezioni uomo e donna Ermanno Scervino con ampio spazio dedicato agli accessori e corner per le linee junior, underwear, beachwear.

Ermanno Scervino donna

Nata nel 1999, debutta sulle passerelle di Milano Collezioni nel 2003 con l’AI 2003/04. La linea, che comprende sia abbigliamento che accessori, ha fin da subito riscosso un grande successo tra buyer e stampa di tutto il mondo.

Ermanno Scervino uomo

Nata nel 2002, debutta in passerella come ospite d’onore a Pitti Immagine Uomo nel gennaio 2005, e sfila di nuovo a Pitti insieme alla pre-collezione donna nel 2007 in occasione dell’inaugurazione della nuova sede. Nel 2008 debutta a Milano Moda Uomo con la collezione PE 09.

Ermanno Scervino Junior

Nata in licenza nel 2005 viene riassorbita nel 2007 dal brand sia per la produzione che per la distribuzione. In pochi anni si è affermata in modo importante nel panorama distributivo sia in Italia che all’estero e viene presentata ogni stagione a Pitti Immagine Bimbo.

Ermanno Scervino Underwear e Beachwear

Nasce con la collezione AI 08/09 la linea Ermanno Scervino Underwear seguita poi con la PE 09 dalla linea Beachwear. ViaMazzini è il licenziatario per la produzione e distribuzione di queste linee, un’azienda con una lunga tradizione in grado di interpretare la ricerca stilistica della maison con cura artigianale.

Scervino Street

Debutta nel 2005 la prima collezione Scervino Street, in licenza ad un partner dalle forti capacità ricettive e ritenuto in grado di sviluppare i progetti della maison, la Dressing S.p.A. di Treviso.

Ermanno Scervino

Nasce con la stagione AI 10/11 la prima linea giovane della Maison; uno sportswear di ricerca, ma al tempo stesso prezioso e sofisticato. Prodotta e distribuita in tutto il mondo da Ittierre S.p.A., l’azienda molisana leader nel campo delle licenze.

Scervino Street Girl

Con la presentazione in anteprima mondiale durante Pitti Immagine Bimbo nel 2009 della nuova linea Scervino Street Girl, la collezione street della Maison si estende così al mercato junior con una linea per bambine dagli 0 ai 14 anni. La Scervino Street Girl è prodotta e distribuita dall'azienda pugliese specializzata nelle piccole taglie Mafrat S.p.a.

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The Cyborgs - Doncha worry bout me

VASCO ROSSI – il sito ufficiale












La "rivoluzione" di Vasco Rossi, iniziata a metà degli anni ‘80, continua ancora oggi che è diventato un mito, l’eroe autentico e unico capace di guadagnarsi la complicità di una straordinaria folla di fan ai suoi concerti. Decisamente controcorrente Vasco irrompe nel panorama musicale nell’epoca in cui era di moda la canzone impegnata politicamente e scompiglia lo scenario musicale stravolgendo gli schemi esistenti con dei riferimenti, nei testi, a temi del privato che fanno parte del tessuto sociale e che arrivano direttamente, come un pugno allo stomaco. Primo fra tutti in Italia a sostituire la chitarra acustica con quella elettrica, il suo linguaggio è il rock e la band il suo mezzo di espressione .

PROVOCAUTORE

I suoi testi sono polemici, provocatori e ironici. Raccontano le piccole e grandi esperienze di vita vissuta che nessun altro, all’infuori di lui riesce a comunicare con la stessa verità e autenticità. Non contengono "messaggi", ognuno vi s’identifica. Sfoghi che sgorgano spontanei dallo ‘stomaco’ e diventano poesia da cantare. Esattamente come succede ai suoi concerti che sono un’occasione sempre attesa dal suo popolo, non solo per incontrarsi ma anche e soprattutto per riconoscersi, festeggiare, sognare, amare, provare grandi emozioni e...stare meglio assieme ad un amico vero! Non a caso i suoi concerti richiamano sempre un numero enorme di fans, risultando poi talmente carichi di energia che il coinvolgimento risulta totale. (Gian Paolo Serino docet ...)

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BURBERRY – il brand fondato da Thomas Burberry!

Exclusive interviews on location with British Harry Potter star Emma Watson and Christopher Bailey, Creative Director of Burberry. Emma wears her trench coat with a Burberry Snood - the new 'it' accessory from the catwalks. The Autumn Winter 2009 campaign images shot by photographer Mario Testino in London next to Big Ben, are out in magazines from July. The backing track is "Wire To Wire" by Brit band Razorlight, courtesy of Mercury Records Ltd.
Burberry Emma Watson & Christopher Bailey interviews
Il brand Burberry, fondato nel 1856, affonda le sue radici nell'elevata qualità dei suoi capi spalla, creati quando Thomas Burberry inventò il gabardine e sinonimo delle avventure di aviatori, cartografi e scalatori, avventurieri appassionati che indossavano capi Burberry mentre allargavano le frontiere dell'esperienza umana. La Burberry Foundation ritiene che la natura dell'esplorazione sia cambiata, ma che comunque le sfide a cui i giovani d'oggi sono confrontati non siano meno ardue di quanto lo fosse la conquista del Polo Sud un secolo fa. Fra queste sfide troviamo: A) un livello d'istruzione che vada ben al di là della scuola media; B) eccellente conoscenza delle lingue e capacità di comunicazione; C) ottime conoscenze tecnologiche e culturali; D) capacità di creare una rete di relazioni professionali; e abilità nel prendere decisioni difficili e nell'individuare guide fidate che aprano loro le porte di una carriera da professionisti e di una vita ricca di senso e di esperienze.
Come Burberry ha vestito ed incoraggiato gli avventurieri del passato, così la Burberry Foundation sostiene lo spirito creativo e le ambizioni dei giovani d'oggi aiutandoli ad attraversare l'impervio terreno della loro età e del complesso mondo in cui viviamo.
BURBERRY FOUNDATION
La Burberry Foundation, creata nel 2008, è un'organizzazione filantropica dedita ad aiutare i giovani a realizzare i loro sogni attraverso la forza della loro creatività. Grazie alle generose donazioni di Burberry, dei suoi dipendenti e dei suoi clienti, la Fondazione ha stimolato oltre 16.000 giovani in tutto il mondo ad esprimere le loro potenzialità. Siamo riusciti a centrare questo obiettivo unendo due risorse molto importanti: il sostegno economico e l'enorme creatività, conoscenza e dedizione dei dipendenti Burberry. La Burberry Foundation è un’associazione benefica iscritta in Inghilterra e Galles (1123102).

Il libro del giorno: Volevo essere una farfalla di Michela Marzano (Mondadori)












Michela Marzano è un'affermata filosofa e scrittrice, un'autorità negli ambienti della società culturale parigina. Dalla prima infanzia a Roma alla nomina a professore ordinario all'università di Parigi, passando per una laurea e un dottorato alla Normale di Pisa, la sua vita si è svolta all'insegna del "dovere". Un diktat, però, che l'ha portata negli anni a fare sempre di più, sempre meglio, cercando di controllare tutto. Una volontà ferrea, ma una costante violenza sul proprio corpo. "Lei è anoressica" le viene detto da una psichiatra quando ha poco più di vent'anni. "Quando finirà questa maledetta battaglia?" chiede lei anni dopo al suo analista. "Quando smetterà di volere a tutti i costi fare contente le persone a cui vuole bene" le risponde. E ha ragione, solo che è troppo presto. Non è ancora pronta a intraprendere quel percorso interiore che la porterà a fare la pace con se stessa. "L'anoressia non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L'anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa male dentro. (...) Oggi ho quarant'anni e tutto va bene. Perché sto bene. Cioè... sto male, ma male come chiunque altro. Ed è anche attraverso la mia anoressia che ho imparato a vivere. Anche se le ferite non si rimarginano mai completamente. In questo libro racconto la mia storia. Pensavo che non ne avrei mai parlato, ma col passare degli anni parlarne è diventata una necessità." Michela Marzano

Abel Books sbarca in Italia











Amazon, Apple e Google, i tre giganti della rete stanno per varare i loro grandi progetti legati agli ebook. Di fatto nel 2012 assisteremo ad una vera rivoluzione nel mondo dell'offerta di lettori (in testa Kindle) che si alimenteranno di migliaia di libri elettronici. L'Italia negli ultimi mesi è diventato un vero e proprio laboratorio e la nascita di Abel Books dimostra che molti cittadini sono pronti a diventare lettori virtuali. Alcune librerie come BookRepublic accolgono tra i loro scaffali oltre 300 editori e in questi giorni ha fatto notizia la cessione di oltre 1000 ebooks da parte di Mondadori per la messa in vendita su Amazon. Il mercato infatti sta registrando una crescita che entro gennaio 2012 porterà alla vendita di oltre 900 mila libri elettronici, con un giro d'affari stimato in 12 milioni di euro (fonte Corriere della Sera).

Al momento in Italia le grandi major editoriali stanno osservando dalla finestra, cercando di difendere le proprie posizioni e concentrazioni tradizionali. L'ebook infatti corrode lo stretto controllo del flusso di mercato, permettendo quindi ad ogni editore di poter avere le medesime possibilità. E di conseguenza per la prima volta gli scrittori potranno tutti partire dagli stessi blocchi di partenza. Abel Books rappresenta in questo una importante novità assoluta, considerato che è una pura casa editrice digitale, che ha costruito una rete di distribuzione di vendita capillare (grazie a Bol di Mondadori, Mediaworld, Rizzoli, Bookrepublic, etc.) e che si presenta con una trasparente gestione editoriale. Il catalogo è prevalentemente formato da saggistica e manualistica per poter diventare supporto a chi intende approfondire argomenti di studio o ampliare la propria conoscenza.

Il libro cartaceo non verrà mai sostituito (ridurrà certamente le tirature), ma sarà affiancato dall'ebook che diventerà utile e valido strumento e innovativo compagno di viaggio.

Per questo è nata Abel Books.

WoMen Users Manual










“Io sno l'avatar di un'imprenditrice. La mia portatrice è seria, professionale e spesso (spesso, non sempre) misurata. Io vedo i suoi pensieri e conosco i suoi segreti. Io sono WUM, la sua avatar. E ho dei punti in comune con lei (tanto per cominciare il suo corpo, più qualche cartella nerurale in condivisione. criptata. di cui io, ma lei non lo sa, ho i codici) solo che... lei ama Blake. e io ne metto in pratica i precetti. Lei è fantasiosa, ma impegnata come un minatore del keburgisthan. Io sono una free press nei contenuti, una free-lance nell'animo e un po' lap-dance nel cuore. Io non ho limiti. Lei ha il telepass su una grossa bislunga tedesca. Io... passo gratis ai caselli dell'autocontrollo. posso innamorarmi di mille esseri (più o meno umani) al giorno e non deludere nessuno. Lei è single. Io ...dipende. Lei sceglie in continuazione. io...posso farlo. ma anche no. Per vivere lei ha bisogno di fatturare, moltiplicare i pani e gli ebit, far quadrare i bilanci e addomesticare le banche. ... Io non ho bisogno d'altro che di bellezza. Lei lavora in italia. Io non ho confini. tranne quelli che attraverso. Né impostazioni privacy di quelle che ogni tre per due cambiano password a tutti i dispositivi. Non ho un volto (ma ne uso molti), ma sono carne e sangue e coscie lunghe. Sono libera. un po' sfacciata. bionda dentro e mora fuori. IO... sono WUM e sono la figlia illegittima del lupo e di cappuccetto rosso.”

QUI PER CHI, COME, DOVE, QUANDO E PERCHE’


sabato 3 settembre 2011

The Kooks - 'Is It Me'



'Is It Me' out September 4th UK/Eire. To pre-order the album 'Junk Of The Heart' click here http://bit.ly/l3YVlY Out September 12th UK / 13th US

http://www.facebook.com/thekooksofficial
http://www.twitter.com/thekooksmusic

MARELLA







Marella nasce nel 1976 come uno dei brand del Gruppo Max Mara e negli anni si evolve divenendo una vera e propria collezione in grado di soddisfare le esigenze della clientela internazionale. Marella è un progetto moda in continuo divenire, sempre attento ai mood più attuali: ogni stagione si aggiorna mantenendo sobrietà e stile al femminile, proponendo silhouette, materiali e colori in linea con i cambiamenti. La scelta è ampia ed offre la possibilità di total look che reinventano ed aggiornano il guardaroba delle donne. Grazie alla coesistenza di linee complementari, progettate con una propria specificità di prodotto, Marella è in grado di rivolgersi ad una molteplicità di consumatrici, con un accento particolare sull’everyday lifestyle. Speciale attenzione è riservata al capospalla, uno dei focus del brand ed item trainante della collezione. Marella sport è invece dedicata al vestire informale con look easy-to-wear perfetti per il tempo libero. Ogni stagione completano l’offerta, la maglieria, le proposte per le occasioni speciali e una linea dedicata agli accessori.

IL SITO


Il libro del giorno: Perché io no? Quando non si riesce a diventare mamma: storie, consigli e soluzioni di Nicoletta Sipos (Sperling e Kupfer)





















In queste pagine troverete le storie vere di un gruppo di donne che hanno dovuto lottare per avere un figlio. Molte ci sono riuscite e lo raccontano con gratitudine. Alcune hanno dovuto arrendersi e, pensando ai milioni di donne che diventano madri senza problemi, a volte anche senza volerlo e magari perfino contro la loro volontà, si chiedono ancora: perché io no? Eppure parlano delle loro esperienze con leggerezza, addirittura con ironia. Dopo la prova del fuoco si sono ritrovate con una forza interiore che non sospettavano di possedere. Per tutte vale la frase di una di loro: "Cercavamo un figlio, abbiamo trovato un mondo". Ed è sembrato un passo naturale, quindi, quello di condividere la propria vicenda personale con la speranza che altre donne, soprattutto le più giovani e inesperte (l'infertilità è in aumento anche prima dei trent'anni), potessero imparare dai loro errori ed evitarli. Nicoletta Sipos, giornalista sensibile e da sempre attenta alle tematiche femminili, ha raccolto queste storie di amore, desiderio e coraggio. Ma ha fatto molto di più, offrendo a tutte le lettrici una guida preziosa e insostituibile (proprio perché nasce da esperienze reali e concrete, comuni a una vasta comunità silenziosa), piena di informazioni utili e consigli pratici, provenienti dai più quotati specialisti, per orientarsi nella sempre più difficile ricerca della maternità.


Nicoletta Sipos, giornalista e scrittrice, ha lavorato per diversi quotidiani (Avvenire, Il Giorno), è stata inviata speciale del settimanale GENTE prima di diventare, nel 1994, redattore capo di CHI. Ha lasciato la redazione nel giugno 2009, ma continua a collaborare con il giornale del quale cura la rubrica libri. Ha pubblicato: romanzi per ragazzi (“Si-X12 chiama Vepla” e “I nipoti di Toro seduto”) e adulti (“Favola in Nero” e “Storia di Chiara” anche tradotti in tedesco). Ha firmato volumi di saggistica come “L’antica arte dello scandalo” (Simonelli), storia ragionata di scandali e pettegolezzi usati a fini politici. Ha partecipato a quattro edizioni dell’antologia di racconti natalizi pubblicata dalle edizioni San Paolo. Ha contribuito alle raccolte Mondadori “Cuori di pietra” (2007), “Facce di bronzo” (2008) e “Corpi” (2009); “Alle signore piace il nero” (Sperling & Kupfer, 2009) e al Supergiallo 2010 “Eros e Thanatos”. Con Sperling ha pubblicato il saggio in forma di romanzo “Il buio oltre la porta” (Sperling & Kupfer), storia vera di una signora della buona società massacrata di botte dall’insospettabile marito, arrivato alla terza ristampa. Ora pubblica “Perché io no?”: storie vere di un gruppo di donne alle prese con i problemi della maternità.

Tolkien e Bach. Dalla terra di mezzo all'energia dei fiori di Giovanni Agnoloni (Galaad ). Intervento di Nunzio Festa .












J.R.R. Tolkien incontra E. Bach. Lo scrittore passato alla storia, non solo letteraria, per la saga “Il Signore degli anelli” crebbe a qualche passo di natura dallo scopritore delle 38 essenze curative dette “Fiori di Bach”. Lo spiega Giovanni Agnoloni, studioso dello scrittore britannico, traduttore e autore di letteratura fantastica (ricordiamo la curatela della raccolta “Tolkien. La Luce e l'Ombra” edito quest'anno da Senzapatria: che riunisce contributi d'alcuni tra i massimi studiosi tolkeniani nel mondo), con il saggio “Tolkien e Bach”; dotato d'un sottotitolo ancora più intransigente, “Dalla terra di mezzo all'energia dei fiori”, lo studio analizza le vite di Tolkien e Bach. Ma per raccontare di come entrambi, tanto per cominciare, nacquero a Moseley vicino Birmingham alla fine dell'Ottocento. E, più avanti, come la natura e l'amore verso la natura condizione queste personalità. A formare le personalità dell'autore fantastico e dell'inventore dei Fiori. Per capire, essenzialmente, le corrispondenze tra gli archetipi di luoghi, personaggi e oggetti della Terra di Mezzo insieme ai modelli psicologici dei rimedi del medico. Fra psicologia, psicoanalisi, innovazioni tecnologiche e processi politici come religiosi. “Quella della floriterapia è una tecnica terapeutica ormai consolidata anche in Italia ma la novità del tentativo di Agnoloni – spiega Giuseppe Panella in un a lettura dell'opera - è di collegarla non soltanto alle medicine alternative e all’omeopatia (cui appartiene) ma alle atmosfere e ai personaggi di un romanzo di assoluta finzione come quello scritto da Ronald Tolkien. L’operazione è certo ardita e non potrà non suscitare perplessità nei cultori della letteratura 'pura'. Ma va detto, tuttavia, che lo sforzo dello studioso fiorentino non va nella direzione di cercare impossibili qualità terapeutiche nell’opera di Tolkien quanto nello stabilire possibili connessioni tra le situazioni e i personaggi più significativi del Signore degli Anelli e i diversi modelli di tinture madri che compongono lo strumentario curativo e psicoterapeutico del grande omeopata inglese”. Quindi ben oltre una casuale funzione del destino nel piazzare le nascite a qualche bolla d'acqua di distanza. “Non si tratta – spiega infatti lo stesso autore in uno dei primi passaggi del testo - di un’operazione strettamente biografica. Piuttosto, è un itinerario sottile e quasi nascosto, volto a individuare i segni di un retaggio comune che i due uomini condivisero: quello dell’energia naturale. In questo senso, le loro opere suggeriscono una via diversa dalle tendenze opposte e largamente predominanti nel mondo contemporaneo: dogmatismo (di natura religiosa, politica e culturale) e relativismo, derivanti dal progresso scientifico e dalla crisi della fede nella dimensione più intima dell’individuo, nell’invisibile e – più precisamente – nello spirituale”. Ma forse le righe più importanti sono proprio queste: “Tolkien e Bach sembrano aver disegnato, attraverso il percorso archetipico suggerito dalle loro opere rispettivamente di autore e di terapeuta, un nuovo approccio alla spiritualità, fondato sulla natura e sulla dimensione intima dell’uomo”. Perché Angoloni, in questo suo ultimo saggio, e molto abbondantemente mentre non si fa condizionare dai richiami della superficialità delle spettacolarità invece più comuni, analizza fino al midollo le connessioni con la religione, intanto. Ovviamente contestandone le ricerche. Un libro che senza dubbio può piacere agli amanti di Tolkien e che allo stesso tempo consigliamo a chi volesse vedere aprirsi nuovi mondi davanti.

venerdì 2 settembre 2011

COLMAR ORIGINALS … ora ancora più originali con Maurizio Molin!

Backstage campagna pubblicitaria Colmar Originals autunno inverno 2011, tutti i nuovi prodotti, le giacche e i piumini limited edition disegnate da Maurizio Molin. http://www.colmaroriginals.it/

Il progetto di COLMAR ORIGINALS MOLIN nasce dalla passione per la moda e l’arte, dalla ricerca di un punto di incontro fra questi due mondi, di un tassello efficace e diretto che li unisca e li aiuti a dialogare. L'espressione di Maurizio Molin, l’artista chiamato a realizzare la prima capsule di COLMAR ORIGINALS, si traduce in una pittura di strati, creando un legame tra il gesto artistico privo di controllo, simboleggiato dal colore ed una rigorosa geometria che si avvicina ai principi dell'Op Art.

http://tablefortwodesign.com

http://mauriziomolin.tumblr.com

Il libro del giorno: Eros corale di Saverio Bafaro (La Recherche.it)











Se il dio potesse vivere / la smania indicibile / affogando con acini / ingurgitando un pane bestiale / se il dio fosse la danza dei corpi
Saverio Bafaro nasce a Cosenza il 24 novembre 1982. Il suo legame con la poesia è molto precoce ed inizia a comporre già da bambino. Al liceo pubblica suoi componimenti sul giornale scolastico. Nel 2002 il Premio letterario “Città di Scalea” pubblica la sua prima silloge di poesie che ha per titolo Labirintitudine (Il Coscile, Castrovillari). Nel frattempo si trasferisce a Roma per motivi di studio ottenendo la Laurea Triennale in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione. Nella capitale pubblica una selezione di testi inserita in un’opera collettiva: Lunario di poesia 2006 (Edizioni del Giano, 2005); partecipa, anche, alla ristampa di un’antologia di autori di Scuola romana dal titolo La congiura dei poeti (Fabio Croce Editore, 2005). Dopo due anni esce il libro Poesie alla madre (Calabria Letteraria Editrice – Rubbettino, 2007), una raccolta di liriche ispirate e indirizzate alla figura materna con la prefazione di Antonio Veneziani. Sue opere sono apparse sulla rubrica poetica a cura di Maurizio Cucchi, ne Lo Specchio de La Stampa e sul sito www.larecherche.it. Ha appena conseguito la Laurea Magistrale in Psicologia dello Sviluppo, dell’Educazione e del Benessere presso La Sapienza di Roma.

Sport Illustrated











Sports Illustrated è un magazine statunitense interamente dedicato allo sport. Anno di fondazione 1954. Viene considerato uno dei divulgatori a mezzo stampa più importante dell'editoria sportiva. Diffusione in tutto il mondo! La proprietà è della Time Warner, ha un‘utenza superiore ai 23 milioni di lettori. Pubblica dal 1964 un supplemento annuale che si chiama Sports Illustrated Swimsuit Issue: un vero e proprio paradiso patinato di super modelle d'alta classe che indossano costumi da bagno di grandi firme della moda e fotografate in posti esotici. Oltra all’italiana Melissa Satta, e alle celeberrime Sarah Brandner, Abbey Clancy e Bethany Dempsey, l'importante magazine statunitense ha avuto sulle sue pagine anche top model del calibro di Izabel Goulart. Attualmente Izabel ha 26 anni, conosciuta a livello planetario per il suo di “angelo” di Victoria Secret. Le sue forme sono apparse sulla copertine di Esquire, GQ e del periodico francese Marie Claire.

SPORT ILLUSTRATED – il sito


giovedì 1 settembre 2011

Kasabian - Fire

Music video by Kasabian performing Fire. (C) 2009 Sony Music Entertainment UK Limited

SANTONI CLUB SHOES










Prodotti unici, realizzati artigianalmente da maestri calzolai che con passione dedicano ogni giorno la stessa cura e danno lo stesso valore in ognuno degli stupendi passaggi manuali che dalla creazione della forma in legno accompagnano la genesi del manufatto fino alla lucidatura ed all’attento controllo finale. Il taglio manuale della pelle, le cuciture artigianali nelle diverse costruzioni di calzatura, l’utilizzo di pregiati cuoi persino per il sottopiede intero, il sapiente impiego dei migliori materiali (dal caucciù, ai sugheri, ai tessuti tridimensionali ed a innovative mescole sintetiche come il vibram), insieme al tempo ed alla conoscenza delle forme rendono ogni creazione molto più di un eccellente prodotto. In ogni manufatto vive la tradizione della calzatura italiana e la ricerca estetica internazionale,la sensibilità di abili anticatori e la tenacia di assemblaggi fatti per durare nel tempo... Sostenibilità ed eco-compatibilità, questi sono gli elementi chiave che, da tempo, ispirano l’artigianalità di Santoni e che troviamo riflessi nel processo produttivo, nei nuovi uffici della sede centrale come pure nella carta adottata in tutti i coordinati e comunicati aziendali. I pellami, adoperati per la realizzazione delle calzature, vengono conciati al naturale utilizzando soltanto acqua e sostanze di derivazione vegetale ricavati dalla corteccia di alcune piante; quindi non trattati. Le pelli grezze divengono cuoio nel totale rispetto dell’ambiente. Per quanto riguarda la nuova sede aziendale, essa è stata realizzata con materiali quali vetro, acciaio e alluminio, riciclabili al 90%. Un altro “must” Santoni è lavorare il più possibile con la luce naturale. Gli uffici sono completamente trasparenti ed hanno una facciata a “doppia pelle” consentendo all’edificio di funzionare come una vera e propria serra nei mesi invernali e come un camino solare nei mesi estivi. A completamento del progetto “green” Santoni ha realizzato un grande impianto fotovoltaico dalla capacità produttiva di 1.107.500 kWh annui (circa il 170% del fabbisogno energetico Santoni) sui parcheggi e sulle coperture delle proprie unità produttive con il fine di auto-generare energia direttamente dalla luce solare. Questi sistemi producono energia pulita che viene utilizzata da Santoni per creare calzature ad “impatto zero”, contribuendo quindi alla salvaguardia del Pianeta Terra. Infine, i sorprendenti giardini verticali nelle hall e nelle sale riunioni regalano all’ambiente un respiro inaspettato, rendendolo più piacevole e vivibile, e purificando l’aria in modo naturale. Eco-compatibilità a 360°, quindi un’ulteriore vocazione del marchio nel rispetto del meraviglioso territorio in cui Santoni produce eccellenza da 40 anni.

IL SITO


Il libro del giorno: Storia dell'architettura gotica di Francesca Prina (Mondadori Electa)











Uno stile architettonico, più di ogni altro, ha convogliato in sé la devozione religiosa di un intero continente. In un'epoca di incertezze l'architettura gotica ha contribuito a preservare la speranza dell'infinito: un anelito alla redenzione che ha animato intere generazioni di architetti e scalpellini, magistri murari e scultori. Il volume raccoglie i più grandi capolavori dell'architettura gotica dalle sue origini fino al tardo Quattrocento. Ogni capitolo presenta ampie sezioni introduttive che descrivono le caratteristiche del nuovo stile, i modelli di riferimento e il contesto storico-artistico. Un viaggio per immagini che attraversa tutta l'Europa, dalla sacralità imponente dell'ìle-de-France al tormentato Regno di Castiglia, dall'orgogliosa Italia dei Comuni fino alle ricche e potenti Fiandre.

La Casa della Poesia di Como







L’aforisma del poeta francese León-Paul Fargue “La poesia si trova dappertutto, ma solo pochi la vedono” sintetizza il significato di questo progetto: riscoprire e diffondere l’amore per un genere letterario oggi considerato a torto da molti “di nicchia”. In realtà la poesia è parte essenziale di noi , affonda le sue origini nella storia della civiltà, e in Italia ha trovato sin dall’antichità un humus ricchissimo di cui nutrirsi. È un’arte che ha grande possibilità di svilupparsi in territorio lariano, dove la bellezza del paesaggio può essere dipinta, musicata o appunto cantata dai poeti. La Casa della Poesia di Como è un’associazione culturale che ha come obiettivo la diffusione della poesia sul territorio lariano. L’attenzione sarà rivolta soprattutto a far conoscere la poesia del ‘900 e contemporanea ad un numero sempre maggiore di persone attraverso incontri e dibattiti con i principali attuali esponenti della poesia e della letteratura. Saranno coinvolti in particolare insegnanti e studenti, per dare ai giovani la possibilità di avvicinarsi e approfondire un genere letterario fondamentale nella formazione della persona. La poesia sarà il filo rosso che legherà insieme tutta una serie di eventi culturali: dibattiti su temi di attualità, letture di poesie accompagnate dall’esecuzione di brani musicali, mostre di arti visive dove il linguaggio dell’arte si leghi all’arte del linguaggio, ovvero la poesia, spettacoli teatrali.

Il SITO

La Casa Della Poesia di Como, Via Rovelli, 422100 Como (CO)

Presidente: Laura Garavaglia

Email: lacasadellapoesiadicomo@gmail.com

Web: www.lauragaravaglia.it

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