fonte YouTube/Primopiano
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venerdì 6 maggio 2011
I misitici dell'occidente - Baustelle
fonte YouTube/Primopiano
Il Regno animale di Francesco Bianconi (Mondadori)
Il libro del giorno: Tania Lorandi e Sandro Montalto (a cura di), Temperamento Sanguineti (Edizioni Joker)
L'esordiente, di Raul Montanari (Dalai Editore). Intervento di Nunzio Festa
giovedì 5 maggio 2011
Faccio un salto all'Avana
Fedele è intrappolato in una vita che non sopporta, schiavo di moglie e cognata da quando suo fratello Vittorio è morto in un incidente. Vittorio, però, è vivo e vegeto e se la sta spassando a Cuba.
Regia di Dario Baldi. Con Enrico Brignano, Francesco Pannofino, Aurora Cossio, Paola Minaccioni, Virginia Raffaele.
fonte Youtube/televisionet
La baia delle gocce notturne a cura di Danilo Manera (Edizioni Controluce)
Tra i vari miti a cui Cuba ha dato origine, c’è sicuramente anche quello della sensualità della sua gente e non è da perdere l’occasione di ascoltare su questo tema la voce di una generazione di cubani che ha conosciuto solo la Cuba post-rivoluzionaria e si è trovata a fare i conti con il suo momento forse più carico di problemi e contrasti, ma anche di speranze e cambiamenti. Storie di Alexis Díaz Pimienta, Michel Encinosa Fú, Ana María Guerrero, Milena Rodríguez, José, Miguel Sánchez “Yoss”, Karla Suárez. Con una narrazione di Danilo Manera.
Il libro del giorno: La storia sporca di Marco Minicangeli (Edizioni Controluce, collana Pixel diretta da Francesca Giannone)
Splendido film Serpico. Mi riferisco al film del 1973 diretto da Sidney Lumet e interpretato da Al Pacino. Brutta storia quella di Serpico, senza ombra di dubbio. Il film si basa sulla storia vera del poliziotto italo-americano Frank Serpico, in servizio nel dipartimento di polizia di New York tra il ‘59 e il ‘72. Brutta storia perché Serpico scoprì e denunciò un malevolo caso di corruzione fra i suoi colleghi ufficiali, dopo che gli avevano fatto del “mobbing” pesante, prima con la loro indifferenza poi diffidenza e poi con minacce e intimidazioni. Mi ricorda un po’ questo il lavoro di Marco Minicangeli “La storia sporca” edito da Controluce Edizioni. Siamo a Roma. Piazza Cavour. Siamo in un commissariato. Alessio Zeni viene affiancato al collega Nicola Sperlo, uno che la giustizia se la fa a modo suo. Il Male si annida tra i meandri di un’’indagine oscura, una storia sporca di traffici narcotici in mano a extracomunitari senza scrupoli, che hanno occupato gli spazi liberi lasciati dalla banda della Magliana, e mignotte straniere tutte con il nome di Irina o Svetlana, invischiate in porno hard core a limiti dell’umano dove rischiano anche la pelle Zeni si lascia sedurre morbosamente dal male, segue le regole di Sperlo e scopre la verità. Il prezzo da pagare però è alto, perché una volta risucchiati dalla Città della Notte non c’è via d’uscita: o si muore o si perde tutto, senza via di scampo.
Marco Minicangeli nasce a Roma nel 1963. è stato tra i fondatori della rivista “Il paradiso degli orchi” e redattore dell’inserto librario “Il topo di libreria” (per il quotidiano “Liberazione”). Da anni si occupa di noir e true crime: suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie del movimento Neonoir, di cui ha fatto parte sin dall’inizio. Tra le sue ultime pubblicazioni: Malaroma (Castelvecchi 2000), Breve storia del Mossad (Datanews 2001), Ammazzo tutti (Stampa Alternativa 2004), Triangoli diabolici (Stampa Alternativa 2006), Uomon (nella collana Segretissimo di Mondadori 2010).
Vinicio Capossela: il trailer di "Marinai, profeti e balene"
Il trailer di "Marinai, profeti e balene", il nuovo disco di Vinicio Capossela. Fonte Youtube/Rockrol
Vinicio Capossela. Ri-cognizione geografica di una flânerie di Loredana Piro (Mimesis)
in tutti i loro molteplici aspetti.
Gli angeli neri. Storia degli anarchici italiani da Pisacane ai Circoli di Carrara, di Manlio Cancogni (Mursia). Intervento di Nunzio Festa
mercoledì 4 maggio 2011
LUCIANA LITTIZZETTO da FABIO FAZIO A CHE TEMPO CHE FA PARLA DEL CASO RUBY: "l'affare si ingrossa..."
Fonte Youtube/Rai.tv . Che tempo che fa - Anche Luciana Littizzetto si interessa al caso della settimana, dispensando consigli e suggerimenti per tutti i protagonisti della vicenda... GUARDA TUTTI I VIDEO DI LUCIANA LITTIZZETTO SU: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8999a72a-191f-4e17-8ec...
Il libro del giorno: I dolori del giovane Walter di Luciana Littizzetto (Mondadori)
Laura Gianetti present Hidden Leaves in My Mind curated by Mario Margani
Grimmuseum è felice di presentare la prima personale di Laura Gianetti a Berlino, terzo appuntamento del programma Grim Solo che presenta artisti inediti per la scena artistica berlinese. “Hidden Leaves in My Mind” è un nuovo progetto in progress legato al disegno in contensti inusuali. All’interno della mostra dialogherà con una selezione di lavori che delineano alcuni dei temi affrontati dal momento del trasferimento di Laura a Berlino.
Grimmuseum is happy to present the first Laura Gianetti solo show in Berlin as the third exhibition of the Grim Solo program, devoted to young and emerging artists still unknown to the wider Berlin public. “Hidden Leaves in My Mind” consist of a new in progress drawing-project that will be put in dialogue with a selection of Gianetti´s latest works, outlining some of the topics Laura approached since she moved to Berlin. The artist’s studio is not necessarily the main place for the production of an artwork anymore. Artists are working more and more into the public space, but sometimes a work can unexpectedly come to the light between the long waits and the void gaps of a second job. This latter can provide for financial safety, allowing the development of an art career, but it can be frustrating, taking out time and energies. Laura’s experience with this kind of double life, between the willing to follow her own research – mainly through photography and painting – and an aseptic call center, has given birth to a drawing series. Everything that was available were just a pen and a sheet of paper, but thanks to the huge amount of time spent while waiting for a call they turned into the best instruments to draw sequences of accurate and surreal visions, distorted bodies, growing plants and an haunting invasion of leaves. It’s well known that the leaf is the most important organ in plants life: it allows photosyntesis, respiration, transpiration, guttation. A fully artificial place such as a call center lacks of any natural light or fresh air, so being unsuitable for leaves as well as for living beings. On the other hand, the leaves come back to the paper both as a sign of the willing to escape and as a relieving iterative gesture: expression of a mood and cathartic ritual. “This Was Supposed To Be the Future” is a painting series on jute portraying six animals – a sheep, a monkey, a cavy, a rooster, a living pig and a dead one – which was carried and positioned in different areas inside a snowy park – the Volkspark Hasenheide - during a performance in 2010. We can picture Laura shifting in few hours from one of the highest expressions of artificial life to a natural open space where she placed her "animals", as if it was the only spot in which they should actually live. In spite of the large gap in size – from an A4 format to a large canvas – the amount of working hours on one drawing and on a painting is almost identical. The only differences are the location of work and the state of mind. Establishing a photographic comparison between negative and positive, the monochrome drawings from the "darkroom" of a call center hide energetic paintings and reinvigorating walks. Presenting together two opposite poles of her experience is a way for Laura to close the circle, but it also witnesses to the fact that a chance to create is often hidden in unpredictable places and states that are recognized cliché of creative castration.
Laura Gianetti (1980, Livorno) lives and works between Berlin and Italy. She graduated at the Fine Arts Academy of Rome in painting and photography and has worked as assistant for Paolo W. Tamburella. Some of her works are published on magazines, books, cd, vynil and videos. She is currently working as photoreporter for art events and venues in Berlin. Latest solo exhibitions: “You can find me if you want me in the garden”, Prodezze Fuori Area, Rome, 2011; “Corpographie”, Casale della Cervelletta, Rome, 2008. Main group exhibitions: “Biennale Internazionale di Pittura, Scultura e Grafica”, Castello Carlo V, Lecce, 2010; “Lib(e)ro d’arte”, Museo Hendrick C. Andersen (Galleria Nazionale d’Arte Moderna), Rome, 2008; “Premio Sinestesie”, Museo Michetti, Chieti, 2008; “Primaverile Romana”, Galleria il Saggiatore, Rome, 2008; “Premio Nazionale delle Arti”, Galleria d’Arte Moderna alle Ciminiere, Catania, 2008; “5° Premio Internazionale Biennale d'Incisione", Pistoia, 2007; "Fiera Immagina", S.I.P.E.R. Fiere di Reggio Emilia, 2006.
Hidden Leaves in My Mind by Laura Gianetti
curated by Mario Margani
Opening reception 5. May 2011
6. - 22. May 2011
Opening hours: wed-sun 14-19
Free entry
Grimmuseum
www.grimmuseum.com
Fichte Strasse 2 - Berlin
Prima dei mass media di Stefano Cristante (Egea). Dalla presentazione
La sociologia della comunicazione ha indagato con grande ampiezza lo sviluppo dei media di massa novecenteschi, dalla radio al cinema, dalla televisione a internet. Contributi molto importanti e numerosi hanno riguardato la creazione e lo sviluppo della stampa e della fotografia, del telegrafo e del fonografo, cioè dei principali mezzi di comunicazione ottocenteschi. Bisogna dunque pensare che non esistessero forme comunicative potenti ed efficaci nelle società susseguitesi nel corso del tempo storico, prima che i media moderni fossero portati a evidenza e a compimento tecnico? In assenza di società di massa e quindi di mass media, bisogna forse pensare che le forme della comunicazione abbiano svolto un ruolo marginale sino all'affermazione del capitalismo e dell'epoca moderna? Il rapporto “comunicazione-società”, centrale per l'analisi delle scienze sociali, inizia in epoche storiche lontane millenni: da quando esistono le comunità umane la ricerca di modi efficaci per comunicare caratterizza l'azione umana. Ecco allora che è possibile – utilizzando fonti provenienti dall'immenso territorio delle interpretazioni storiche – fissare uno sguardo su processi ed eventi che hanno consentito al genere umano di inventare proprie forme di contatto, di avvertimento, di apprendimento, di scambio, di racconto, di rappresentazione. Detto altrimenti, è possibile rivisitare la storia umana dal punto di vista della comunicazione. Si tratta infatti – ed è la strategia e l'idea-forza di questo libro – di una variabile fondamentale della storia umana: comunicazione e condivisione sociale viaggiano di pari passo. Prima ancora che si stabilizzassero le antichissime società tribali il genere umano è stato in grado di inventare modi per mettere in comune informazioni utili alla sopravvivenza della specie, consentendo uno sviluppo della conoscenza e un progressivo adattamento all'ambiente, modificando nel contempo l'ambiente stesso. Prima dei mass media seleziona e ripercorre le tappe fondamentali di questi processi: a partire dal corpo umano inteso come dispositivo primigenio di comunicazione, il volume si addentra nell'elaborazione dell'oralità e delle sue conseguenze aggregative, sottolineando il crogiolo espressivo in cui presero forma le diverse forme espressive della rappresentazione iconografica e della scrittura, evitando la successione lineare tra i diversi ambienti comunicativi e mettendo invece in risalto le contaminazioni sempre esistite tra le diverse forme espressive. Prima dei mass media si occupa di restituire alla storia sociale della comunicazione attraverso una triplice accentuazione concettuale: la creazione di reti, la costruzione del sapere e l'esercizio del potere. Dai piccolissimi gruppi nomadi precedenti ai primi insediamenti urbani fino all'organizzazione delle società di lettura del tardo Seicento inglese e francese, gli strumenti del comunicare hanno lavorato per includere (o per escludere) individui dentro uno stesso ambito di interazione. La creazione di reti, intese nel loro significato generale di collegamenti tra singoli fruitori e contributori di mezzi e tecnologie, risponde all'essenza relazionale della comunicazione. In sostanza, una volta definita la comunicazione come un'azione dotata di senso, le domande da cui prende l'avvio il volume sono: con chi agisce l'individuo addestrato a un mezzo? Quali settori sociali sono stati maggiormente toccati dalle specifiche tecnologie della comunicazione? Come hanno funzionato rispetto alle loro esigenze complessive? Ad esempio: la figura del mercante che emerge dalla cornice medievale come si avvantaggia della scrittura in epoca precedente alla stampa a caratteri mobili? Attraverso quali particolari iniziative mette in condivisione la propria esperienza? La seconda questione concettuale investe la costruzione del sapere: si tratta in questo caso di cogliere come i mezzi di comunicazione abbiano contribuito all'accumulo di conoscenze umane. Il riferimento più immediato va alla scrittura, in particolare alfabetica, in grado di costituirsi in piattaforma permanente per tutti i saperi, varcando le barriere dello spazio e del tempo, opponendosi alla friabilità dei saperi orali, sottoposti alla possibilità di estinzione. In realtà molti altri media hanno contribuito al permanere e all'espansione delle conoscenze, non solo tecnico-scientifiche ma più ampiamente culturali. Si tratta, ad esempio, della sfaccettata presenza sociale delle opere d'arte, in grado di sprigionare energie comunicative, nel senso che evidenziano un cumulo di conoscenze (tecniche, filosofiche, poetiche, architettoniche e così via) senza smentire le connessioni con la formazione e l'addestramento ad una estetica condivisa, fondata su linguaggi ad alto tasso di penetrazione collettiva. Infine, si è lavorato sul nodo dell'esercizio del potere: i mezzi inventati e perfezionati nelle diverse società sono stati utilizzati per organizzare le società e per governarle. A partire dall'oralità e dalla scrittura, lo spazio urbano compiuto – la polis – ha risentito in misura crescente dello sviluppo dei media e li ha usati per includere e per escludere gruppi sociali dal potere. Gli imperi dell'antichità classica hanno progettato e quindi realizzato grandi vie e grandi infrastrutture dove correvano messaggi scritti su papiro, leggeri per i cavalieri ma spesso pesanti per gli ordini contenuti. Grazie alla tecnologia alfabetica un territorio immenso poteva comunicare al proprio interno ed essere governato. Il sistema mediatico della corrispondenza consentì alla chiesa cattolica di resistere agli ultimi sconquassi delle invasioni barbariche e di tenere in piedi il principio dell'autorità occidentale. Per altri versi, l'opulenta comunicazione dei grandi eventi culturali rinascimentali indica con chiarezza il ruolo di rappresentazione del potere affidata alle forme espressive, e ne affida l'organizzazione a individui, famiglie e gruppi che sanno perfettamente di dominare attraverso immagini e coreografie, esibendosi personalmente come leader e come strateghi. Né smette di stupire la poderosa esibizione spettacolare di Federico II di Svevia, un imperatore che non esitava ad abbigliarsi alla foggia saracena e a portare nei suoi lunghi spostamenti di governo una quantità di bestie esotiche, particolari che contribuirono a farne una personalità eccezionale ed eccezionalmente chiacchierata. Inoltre, facendoci più prossimi alla nostra epoca, la vicenda dei giornali stampati racconta in modo estremamente chiaro la battaglia che sui mezzi di comunicazione venne combattuta tra fautori ed oppositori del potere assoluto, un potere che sembrava eterno e che invece poteva essere delegittimato attraverso informazioni e notizie ricavate da osservatori che inventavano le tecniche del giornalismo, e le mettevano a disposizione di nuovi e vasti pubblici, in attesa che nuovi media (a cominciare dal telegrafo) sancissero il ruolo della comunicazione di massa in una società a base metropolitana.
su BookRepublic
martedì 3 maggio 2011
Il libro del giorno: Dall’Altopiano al Mayumbe di Marco Crestani, (Giuseppe Meligrana Editor)
Mi dichi. Prontuario comico della lingua italiana di Paolo Villaggio (Mondadori)
Crank di Ellen Hopkins (Fazi editore)
L'incontro con il mostro, Crank, avverrà per opera di Adam, il ragazzo dei suoi sogni, tutto muscoli scolpiti e sorrisi smaglianti, di cui lei si innamorerà, senza realizzare che quell'amore ne farà a pezzi la vitalità, la giovinezza, l'entusiasmo. Quella che inizialmente sembrava una montagna russa di emozioni e di svaghi ben presto si trasformerà nell'inferno della dipendenza e di una totale perdita di controllo. Bree tenterà di trovare una via di scampo, tra mille difficoltà, e la sua sarà una battaglia per recuperare la sua anima e la sua mente: in altri termini, la sua vita.
Ellen Hopkins è nata a Palm Springs, in California. Scrive poesie dall'età di nove anni. Ha iniziato la sua carriera come scrittrice di non-fiction per ragazzi, pubblicando all'incirca venti libri. Nel 2004 esordisce con Crank, il suo primo romanzo in versi, cui seguiranno Burned, Impulse, Identical, Glass e Tricks, tutti editi negli Stati Uniti da Simon & Shuster.
link per leggere le prime 33 pagine del libro di
Ellen Hopkins, Crank, traduzione di Velia Februari, Fazi Editore
Elogio della lettura e della finzione di Mario Vargas Llosa (Einaudi). Intervento di Roberto Martalò
A pochi mesi di distanza dal conferimento del Premio Nobel per la letteratura a Mario Vargas Llosa nel dicembre 2010, Einaudi pubblica il discorso pronunciato dallo scrittore peruviano a Stoccolma. Una dissertazione sull'importanza della lettura e della finzione nel progresso della storia dell'umanità, un panegirico alla letteratura e al ruolo che questa occupa nel processo di emancipazione dallo stato animale a quello tipicamente umano, dalla tirannia alla democrazia, dalla schiavitù alla libertà. Mario Vargas Llosa ripercorre le tappe più importanti della sua vita riuscendo a estrarne alcuni momenti salienti per il valore e il peso che questi hanno avuto nella sua vita e collegandoli a temi più ampi, anche di stretta attualità, come la libertà, il terrorismo, la Patria ecc.. Un viaggio che ha come filo conduttore l'amore per la scrittura e per la lettura, atti distinti ma indissolubilmente legati, per la capacità tutta umana di saper inventare storie, di fissarle su quel magico supporto che è il libro e di farle girare per il mondo fino a farle diventare patrimonio esclusivo dell'umanità intera e non solo di chi ha compiuto quello splendido atto di creazione. Letteratura come mezzo per vivere meglio, per uscire dai limiti imposti dalla realtà, vivere altri mondi e come stimolo e impegno a migliorare la propria condizione, singolare e collettiva. Letteratura come arma di difesa e ribellione da ogni forma di tirannia, da ogni tentativo di repressione delle libertà. Letteratura come strumento di fratellanza universale e che rende ogni uomo cittadino del mondo: a questo proposito, bellissimo e incredibilmente odierno il passo in cui, l'autore scrive: “..assieme alla religione (inteso come fanatismo religioso, nda), il nazionalismo ha rappresentato le causa delle peggiori carneficine della storia..non bisogna confondere il cieco nazionalismo e il suo rifiuto dell' “altro”, sempre seme di violenza, con il patriottismo, sentimento sano e generoso..”. Insomma, un opuscolo da leggere continuamente e da far leggere a tutti per ricordare quanto conta la cultura per l'umanità, in un'epoca in cui è l'ignoranza a fungere da oppio dei popoli.
lunedì 2 maggio 2011
Habemus papam il nuovo film di Nanni Moretti
http://www.habemuspapam.it
Trailer ufficiale di Habemus Papam, il nuovo film di Nanni Moretti con Michel Piccoli, Margherita Buy. Fonte Youtube/Fandango
Le cinque perle di Giovanni Paolo II. I gesti di Wojtyla che hanno cambiato la storia di Alberto Melloni (Mondadori)
Il chèlcio secondo Oronzo Canà di Lino Banfi (Mondadori)
Non tutti sanno chi ha inventato il catenaccio, chi il calcio totale, le ripartenze o il 4-4-2. Ma tutti sanno chi ha inventato la bizona: Oronzo Canà. Il divertentissimo personaggio cinematografico, interpretato da Lino Banfi, è un ex calciatore (lo chiamavano La Iena del Tavoliere) che diventa allenatore della mitica Longobarda, neopromossa in Serie A. Le sue lezioni di "tèttica" in italo-barese sono entrate di diritto nella storia dell'umorismo italiano, così come gli altri personaggi che popolano il suo piccolo mondo: il bomber Aristoteles, il presidente Borlotti, il libero Speroni e il direttore sportivo maneggione Andrea Bergonzoni. In questo libro Lino Banfi si diverte a raccontare che cosa c'è alla base del pensiero calcio-umoristico di Canà, con straordinaria verve comica. Svela che la sua celeberrima "saghècia tèttica" deve molto a Liedholm ed Herrera, ma è anche frutto delle discussioni al bar dell'amico Omero Carnemolla, arricchite dai contributi di Aristarco Bottasecca e di Tarcisio Trottola, oltre che dagli studi di Oberdan La Fava, allevatore di polli.
Il libro del giorno: GOTHAM POLAROID di Francesco Cortonesi (Coolibri, Lupo editore)
LASCIAMI DORMIRE PER FAVORE - “NERO: Però non faresti del male a nessuno. BIANCO: No. Certo che no! NERO: Sei sicuro?” (Cormac McCarthy – Sunset Limited)
Un braccio che sembra spezzato. Materia cerebrale e sabbia. Gli occhi spalancati. L’orribile idea che ci sia stato un bacio prima dell’addio. Non sente più nulla. Non si accorge di chi le sfiora il viso. Non sorride a chi filma il suo cadavere. Non risponde a chi cercherà di aiutarla. E’ sola. Nel sangue e nella sabbia. Con il suo vestito a fiori. Intorno a lei c’è Gotham. E la misteriosa storia di un pipistrello fantasma.” Come tutte le grandi città, Gotham è ricca di storie e leggende, alcune reali, altre meno. Tra le sue strade, tra i suoi palazzi, sulla sua spiaggia si consumano ogni giorno grandi e piccole tragedie. Una ragazza che viene trovata morta, un ragazzo che deve girare un film sulla sua città, un vecchio poliziotto in pensione e un detective privato che cercano un serial killer che sogna scarafaggi, una donna che scopre di avere una rara malattia, un uomo depresso che… Su tutti Charlie, voce di Radio Gotham che, come Lupo solitario di American Graffiti, ci guida tra le storie e le strade di Gotham, con la sua voce, le sue canzoni, il suo amore per la città.
Ricette del sottopiatto di Marina Pizzi (Besa, collana Poet/Bar)
(16) - “Ha turno ancora il male morto// le conchiglie frantumate veci di monete// la nettezza panica del caso certo// alunno consumato infante// fantoccio di sé senza tremore al nulla.// L’ausilio dell’antenna coma di vecchi// particolari nidi di coriandoli vederli// accanto al coro della venia in cantica// tic di altare contatto di frescura.” Nella poesia di Marina Pizzi il pronunciarsi del Sacrificio è un dire destinale sulla resa dei conti che ciascuno di noi prima o poi è destinato a fare, per non rimanere con un pugno di mosche in tasca. E in questo monologo, perché fondamentalmente si tratta di questo, l’animo viene smembrato da forti gradazioni di Bene e Male, quasi si stesse svolgendo una lotta sanguinaria contro il Cielo.
Marina Pizzi è nata a Roma nel 1955, dove tuttora vive. Ha pubblicato numerose raccolte di poesia, molte delle quali sono state tradotte in persiano, inglese e tedesco. Tra i suoi ultimi libri: Dallo stesso altrove (Roma 2008), L’inchino del predone (Piacenza 2009), Il solicello del basto (Roma 2010). Attualmente cura sul web i blog di poesia Sconforti di consorte, Brindisi e cipressi, Sorprese del pane nero.
Contagio di Scott Sigler (Fanucci)
domenica 1 maggio 2011
Lucio Dalla e Francesco De Gregori intervistati da Vincenzo Mollica
Lucio Dalla e Francesco De Gregori di nuovo insieme. Trent'anni anni dopo "Banana Republic" i due grandi cantautori firmano un nuovo lavoro, "Work in progress" che li ha portati a esibirsi con successo in giro per l'Italia. Intervista di Vincenzo Mollica.
fonte Youtube/Tg1 (Rai)
Il libro del giorno: FRANCESCO DE GREGORI. FRA LE PAGINE CHIARE E LE PAGINE SCURE di Claudio Faretti (Arcana)
Un Papa che non muore : L’eredità di Giovanni Paolo II di Gian Franco Svidercoschi (edizioni San Paolo)
Dopo la morte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 2 aprile 2005, la memoria del Papa che maggiormente ha segnato il XX secolo è stata tenuta viva dalla fede di quanti, ogni giorno, fanno riferimento alla sua testimonianza e al suo insegnamento. Una vera e propria “eredità” di cui solo ora si cominciano a cogliere compiutamente i tratti. In un testo ricco di fatti inediti e privati della vita del papa, eppure capace di sondare in profondità le intuizioni e le scelte profetiche del grande Pastore della Chiesa, Gian Franco Svidercoschi presenta un’analisi lucida e appassionante dell’eredità lasciata da Giovanni Paolo II. Il testo è racchiuso tra due istantanee della morte di Karol Wojtyla e ricostruisce le origini polacche del pontefice, la sua storia personale, i cambiamenti mondiali ai quali ha partecipato e dei quali è stato spesso ispiratore, le sfide del dialogo interreligioso, della pace, della santità.
Gian Franco Svidercoschi, italiano di origini polacche, inizia la carriera giornalistica giovanissimo nel 1959. Fu inviato dell’Ansa al Concilio Vaticano II e successivamente ricoprì l’incarico di vicedirettore de L’Osservatore Romano. Degna di nota la collaborazione con Papa Giovanni Paolo II alla stesura di Dono e Mistero nel 1996 e la pubblicazione con Stanislao Dziwisz di Una vita con Karol nel 2007. Tra gli altri suoi libri ricordiamo: Ho conosciuto nazismo e comunismo. Karol Wojtyla, un papa tra due totalitarismi (1998); Un Concilio che continua. Cronaca, bilancio, prospettive del Vaticano II (2002); L’esercito del papa (2003).
Nightside di Simon Green (Fanucci)
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