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mercoledì 3 giugno 2009

Il libro del giorno: Real world di Natsuo Kirino (Neri Pozza)

In un affollato quartiere residenziale di Tokyo quattro studentesse trascorrono un'estate caldissima preparandosi ad affrontare gli esami per l'ammissione all'università. Sono molto diverse tra loro: Toshi è affidabile e sicura, Yuzan riservata e malinconica, Terauchi ha un grande talento per gli studi, Kirarin occulta dietro la sua dolcezza un'attrazione morbosa per i comportamenti estremi. Un rumore inconsueto che proviene da un appartamento stravolge improvvisamente il loro destino: il vicino di casa, un liceale che le quattro amiche chiamano il Vermiciattolo, ha ucciso la madre ed è scappato con la bici e il cellulare di una di loro. In fuga dalla polizia, il giovane assassino inizia a contemplare affascinato il proprio volto riprodotto in fotografie e servizi televisivi, assapora l'improvvisa visibilità mediatica, il racconto della sua vita riscritto da giornalisti e reporter, e asseconda la curiosità collettiva intorno alle ragioni che lo hanno spinto a uccidere. Il pigro distacco del giovane si trasforma progressivamente in una consapevolezza crudele: insensibile alle conseguenze del suo crimine, vuole che le ragazze scrivano per lui un manifesto filosofico che esalti la lucida follia delle sue azioni... Immerse in una vita di chat, sms e Reality TV, le quattro adolescenti scoprono un mondo scabroso e brutale. Una realtà popolata di ragazzi in attesa di un esempio, di una guida che li riscatti dalla noia di un sistema che non sa comprendere la loro diversità.

casa editrice Neri Pozza: http://www.neripozza.it/

"Anche il Giappone ha una regina del delitto. Il suo nome è Natsuo Kirino"

Tommaso Pincio tratto da La Repubblica del 3/06/09 p. 42

Real world di Natsuo Kirino
2009, 281 p., brossura, traduzione a cura di Coci G.
Editore Neri Pozza (collana Bloom)

lunedì 18 maggio 2009

Il libro del giorno (anteprima): MARC FUMAROLI, Chateaubriand. Poesia e terrore. (Adelphi)

Nell'Ottocento i viaggiatori di lungo corso non dimenticavano di portare con sé una biblioteca portatile, che trovava posto in una cassa opportunamente attrezzata. Si può dire che questo volume di Marc Fumaroli è l'equivalente moderno di quei cofanetti preziosi, in vista dei quali gli editori pubblicavano, in formato adeguato, apposite collezioni di titoli antichi e moderni. Ciascuno dei suoi capitoli, infatti, può essere letto come un'opera autonoma, che ci offre il vivido ritratto di un grande autore classico (Milton, Rousseau, Madame de Staël, Byron, Tocqueville, Baudelaire, Conrad, Proust), di un poeta misconosciuto (Louis de Fontanes, Pierre-Simon Ballanche), di un personaggio che ha lasciato una traccia più o meno vistosa nella Storia (Napoleone, Talleyrand, Pauline de Beaumont,Madame Récamier), indagati tutti con la consueta, magistrale capacità di penetrazione. E tutti legati gli uni agli altri dal rapporto - ravvicinato o a distanza - con Chateaubriand e la sua vicenda umana, dipanatasi attraverso quel «secolo delle rivoluzioni» di cui egli fu testimone e attore, nonché interprete e narratore nel suo capolavoro, le Memorie d'oltretomba. «Questo libro non è una biografia di Chateaubriand» avverte Fumaroli in apertura. «Invita a una traversata della grande tempesta poetica delle Memorie d'oltretomba e del campomagnetico all'interno del quale si è formata». E aderire all'invito significherà, per il lettore, «percorrere il primo planisfero dei conflitti tra modernità e anti-modernità, Lumi e Contro-Lumi, e riconoscervi l'incunabolo del mondo che oggi, un po' dappertutto, si squarcia e ci frana sotto i piedi».

casa editrice Adelphi: http://www.adelphi.it/

"L'appassionante studio che Marc Fumaroli ha consacrato a Chateaubriand. Poesia e Terrore, apparso in Francia nel 2003 e oggi impeccabilmente tradotto da Graziella Cillario per l'Adelphi (pagg.816, euro 55), non ci propone, come sembrerebbe suggerire il titolo, la storia di una vita, bensì quella di un capolavoro. L'illustre studioso vi ricostruisce infatti la genesi intellettuale e poetica delle Memorie d'oltretomba, in tutti i suoi moleplici elementi costitutivi e ne esamina le tematiche - la religione, la tradizione, la memoria, il liberalismo, la democrazia - in una prospettiva di lunga durata"

di Benedetta Craveri
tratto da La Repubblica del 18/05/09 p.33

MARC FUMAROLI, Chateaubriand. Poesia e terrore. (Adelphi)
traduzione di Graziella Cillario pp. 736

venerdì 15 maggio 2009

Il libro del giorno: Canti del caos di Antonio Moresco (Mondadori)

Questo romanzo è stato scritto nell'arco di quindici anni e assume la sua forma definitiva soltanto adesso, ora che la terza e ultima parte si aggiunge alle prime due che videro la luce nel 2001 e nel 2003. Del tutto rivisto nelle prime due parti, dunque, e finalmente concluso, "Canti del caos" si presenta in tutta la sua assoluta singolarità. Concepito per non lasciare indifferenti, a costo anche di suscitare reazioni di rifiuto, questo romanzo si accampa come opera incandescente, vertiginosa, un'opera che va a inscriversi immediatamente, di diritto, nel novero di quelle imprese estreme che come grandi massi erratici punteggiano la storia della letteratura. "Canti del caos" si è andato formando nel corso del tempo come un organismo vivente, pieno di violenza ma anche di delicatezza e dolcezza, di oscenità ma anche di trascendenza, di passaggi narrativi incalzanti e di affondi lirici. Nella sua gigantesca macchina realistica e metaforica vengono macinati e trascesi i codici, i generi e gli orizzonti letterari di questa epoca: la fantascienza, il poliziesco, il comico, la pornografia, il fantasy, l'horror, il romanzo d'amore, il saggio scientifico e filosofico, la meditazione religiosa e mistica.

casa editrice Mondadori: http://www.mondadori.it/libri/index.html


"Un viaggio visionario e polimorfo, carico di atmosfere stranianti e arroventate"

di Silvia Pingitore

da Il Venerdì di Repubblica n. 1104, p.102

Canti del caos di Moresco Antonio
2009, 1072 p., rilegato, Editore Mondadori (collana Scrittori italiani e stranieri)

martedì 14 aprile 2009

Eleonora Danco, Ero Purissima (Minimum Fax) domani alla Libreria del Cinema di Roma

«Eleonora Danco è un'artista di razza randagia, irrefrenabile ed elastica, è un fenomeno di culto come scrittrice e interprete di testi corsari, è una performer in grado di alimentare un fluxus joyciano di slang romanesco».

Rodolfo di Giammarco, La Repubblica

mercoledì 15 aprile 2009
Start h. 19.30 c/o Libreria del Cinema, via dei Fienaroli, 31/d - Roma


Eleonora Danco
presenta
Ero purissima

Presentano Edoardo Camurri e Luca Mastrantonio

Leggono Eleonora Danco
Sandra Ceccarelli e Fabrizio Gifuni


Con una conversazione con Marco Lodoli

Le sue storie fanno ridere e fanno male, sono crude e struggenti. Eleonora Danco, la più grande rivelazione del «giovane teatro arrabbiato» degli ultimi anni, ci sbatte in faccia la disperazione e la nevrosi quotidiana delle nostre città. Lo fa con i suoi più significativi testi per il teatro, qui presentati in ordine cronologico in modo da ripercorrere un decennio di lavoro: un concentrato di rabbia e poesia, espresso in un linguaggio crudo ma pieno di grandi invenzioni e illuminazioni improvvise, che l'ha portata a diventare in poco tempo una vera autrice di culto, tra Pasolini e Sarah Kane. L'adolescenza, i conflitti familiari, il sesso, la droga, le periferie: il mondo della Danco rivive adesso finalmente su carta ­- uno splendido, liberatorio pugno nello stomaco per i lettori.

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

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