Veramente difficile poter iniziare un discorso su una delle figure intellettuali più interessanti al mondo: Noam Chomsky. Alcune delle letture che ho portato avanti da un pò di tempo a questa parte (Dal Vietnam all’Iraq, colloqui con Patricia Lombroso per i tipi di Manifesto Libri, Democrazie e Impero per DataNews, Democrazia e Istruzione per i tipi di Edup, America: il nuovo tiranno per Rizzoli, Lezioni di potere sempre per DataNews) mi hanno aperto a una serie di riflessioni sulla plausibilità di un governo mondiale unificato, che va al di là delle logiche di cronaca politica internazionale fatta dai media più o meno accreditati, più o meno istituzionali, più o meno oggettivi. Un “super ente governativo”, rappresentato dagli Stati Uniti d’America. L’unica realtà politica che nel corso della sua storia attraverso i suoi rappresentanti (da Kennedy, Nixon sino a Ronald Reagan e George W. Bush senior e junior) ha portato avanti una strategia di politica interna lesiva dei più elementari diritti umani (riduzione drastica delle spese sanitarie e previdenziali, tagli agli investimenti per la pubblica istruzione, pratiche ostruttive e violente nei confronti delle organizzazioni sindacali, e delle associazioni che si occupano della tutela delle minoranze etniche in favore di spropositati investimenti in favore delle industrie belliche) ed esterna, di violazione delle norme internazionali con la teorizzazione della guerra preventiva, ovviamente nei confronti di entità politico-territorial-militari non in grado di essere bellicamente offensive in maniera totale e altamente pericolosa (ad es. Afghanistan o Iraq). Con il placet delle più importanti fonti di informazione americana, o sarebbe meglio dire di “intelligence americana”(visto che i media americani sono strutturalmentee funzionalmente strutturati per il controllo mentale di massa) citando un esempio per tutti il Wall Street Journal , dove giornalisti funzionali alle logiche del potere economico delle grandi corporation militari e della propaganda, ripetono ciò che il potere vuole si diffonda alla società civile operando la distopia comunicativa di Lippman il quale sosteneva in soldoni che la gente deve starsene per conto suo e lasciare che i burattinai decidano delle loro sorti impunemente e senza ostacoli di sorta. In Due Ore di Lucidità, conversazioni con Denis Robert e Weronika Zarachowicz per Baldini e Castoldi, si legge a pag 116: “ (…) per l’industria della pubblicità e della propaganda commerciale nel suo insieme, il mondo ideale dovrebbe poggiare su due elementi: la televisione innanzitutto, ognuno davanti al televisore, senza rapporti con gli altri e nemmeno con i propri familiari, se possibile. Il secondo è un ideale verso il quale tendere: che la gente non costituisca più una minaccia per i ricchi e i privilegiati, perché non ci siano più crisi della democrazia,come intendono le elites (…)”. Ulteriore esempio eclatante fatto da Chomsky in quest’opera, sulla gigantesca macchina della propaganda americana, unico corpo sembiontico con i gangli bio-politici e militari del Pentagono e delle sue forze di controllo come In qualità di affiliato Macrolibrarsi | eCommerce n°1 in Italia per il benessere di corpo e spirito io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As a Macrolibrarsi affiliate | #1 eCommerce in Italy for the well-being of body and spirit / In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei - As an Amazon Associate I earn from qualifying purchases
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venerdì 3 agosto 2007
Noam Chomsky: Due ore di lucidità
Veramente difficile poter iniziare un discorso su una delle figure intellettuali più interessanti al mondo: Noam Chomsky. Alcune delle letture che ho portato avanti da un pò di tempo a questa parte (Dal Vietnam all’Iraq, colloqui con Patricia Lombroso per i tipi di Manifesto Libri, Democrazie e Impero per DataNews, Democrazia e Istruzione per i tipi di Edup, America: il nuovo tiranno per Rizzoli, Lezioni di potere sempre per DataNews) mi hanno aperto a una serie di riflessioni sulla plausibilità di un governo mondiale unificato, che va al di là delle logiche di cronaca politica internazionale fatta dai media più o meno accreditati, più o meno istituzionali, più o meno oggettivi. Un “super ente governativo”, rappresentato dagli Stati Uniti d’America. L’unica realtà politica che nel corso della sua storia attraverso i suoi rappresentanti (da Kennedy, Nixon sino a Ronald Reagan e George W. Bush senior e junior) ha portato avanti una strategia di politica interna lesiva dei più elementari diritti umani (riduzione drastica delle spese sanitarie e previdenziali, tagli agli investimenti per la pubblica istruzione, pratiche ostruttive e violente nei confronti delle organizzazioni sindacali, e delle associazioni che si occupano della tutela delle minoranze etniche in favore di spropositati investimenti in favore delle industrie belliche) ed esterna, di violazione delle norme internazionali con la teorizzazione della guerra preventiva, ovviamente nei confronti di entità politico-territorial-militari non in grado di essere bellicamente offensive in maniera totale e altamente pericolosa (ad es. Afghanistan o Iraq). Con il placet delle più importanti fonti di informazione americana, o sarebbe meglio dire di “intelligence americana”(visto che i media americani sono strutturalmentee funzionalmente strutturati per il controllo mentale di massa) citando un esempio per tutti il Wall Street Journal , dove giornalisti funzionali alle logiche del potere economico delle grandi corporation militari e della propaganda, ripetono ciò che il potere vuole si diffonda alla società civile operando la distopia comunicativa di Lippman il quale sosteneva in soldoni che la gente deve starsene per conto suo e lasciare che i burattinai decidano delle loro sorti impunemente e senza ostacoli di sorta. In Due Ore di Lucidità, conversazioni con Denis Robert e Weronika Zarachowicz per Baldini e Castoldi, si legge a pag 116: “ (…) per l’industria della pubblicità e della propaganda commerciale nel suo insieme, il mondo ideale dovrebbe poggiare su due elementi: la televisione innanzitutto, ognuno davanti al televisore, senza rapporti con gli altri e nemmeno con i propri familiari, se possibile. Il secondo è un ideale verso il quale tendere: che la gente non costituisca più una minaccia per i ricchi e i privilegiati, perché non ci siano più crisi della democrazia,come intendono le elites (…)”. Ulteriore esempio eclatante fatto da Chomsky in quest’opera, sulla gigantesca macchina della propaganda americana, unico corpo sembiontico con i gangli bio-politici e militari del Pentagono e delle sue forze di controllo come
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Salve, ti ho linkato nel mio blog.
RispondiEliminaHo trovato il tuo di Blog, davvero molto interessante ed essenziale.
un saluto,
AngS.
gentile "angelo sonnambulo" anche il tuo blog mi è piaciuto ... l'ho linkato ... un saluto
RispondiEliminastefano
quello che stavo cercando, grazie
RispondiEliminagood start
RispondiEliminaLa ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
RispondiEliminamolto intiresno, grazie
RispondiElimina