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giovedì 1 novembre 2018

Donato Di Poce e Tomaso Kemeny presentano alla Libreria Popolare di via Tadino a Milano La Poesia dilata i confini edito da I Quaderni del Bardo Edizioni


























Martedi 6 novembre 2018 alle 18,00 Libreria Popolare di via Tadino a Milano presentazione con Tomaso Kemeny della raccolta di poesie di Donato Di Poce dal titolo La Poesia dilata i confini edito da I Quaderni del Bardo Edizioni
«La parola, come tale, si riferisce a cose, idee, percezioni, sentimenti, fantasie, stati d’animo, enigmi, azioni. Solo quando trova la forza di misurarsi con le necessità del verso, solo allora può liberarsi dai limiti consentiti dall’argomentazione, dalle pose retoriche, dall’abbraccio del consueto e preparare l’anima a rinascere in un raggio di bellezza». (Tomaso Kemeny). Donato Di Poce, ama definirsi un ex poeta che gioca a scacchi per disorientare i lettori I compleanni comportano sempre un bilancio, più o meno preciso, di quanta vita si è vissuta, di quanti sogni son rimasti nel cassetto a prender polvere, di quanti sorrisi hanno riempito il cuore, di quante lacrime han rigato il viso, di quante salite son diventate discese. E tutto questo non poteva che essere racchiuso in un libro-omaggio, anzi, un libro di un amico su un amico per un amico: “La poesia dilata i confini” di Donato Di Poce, edito da iQdB Edizioni ( I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno) Dimenticate le biografie che studiavate a scuola perché quella che leggerete sarà una conversazione, appunto, tra amici che han votato la propria vita alla poesia. Qual è il ruolo del poeta oggi? Poesia e tecnologia? (Chiara Evangelista)
Donato Di Poce, ama definirsi un ex poeta che gioca a scacchi per spaventare i critici.  ( Nato a Sora - FR - nel 1958, residente dal 1982 a Milano ). Poeta, Critico d’Arte, Scrittore di Poesismi, Fotografo. Artista poliedrico, innovativo ed ironico, dotato di grande umanità, e CreAttività. Ha al suo attivo 23 libri pubblicati(tradotti anche in inglese, arabo, rumeno e spagnolo) e 40 libri d’arte Pulcinoelefante.
Tra le  numerose pubblicazioni di Poesie ricordiamo:
LAMPI DI VERITA’, I Quaderni del Bardo Edizioni, di Stefano Donno,  Sannicola(LC), 2017.
UT PICTURA POESIS, Dot.com Press, Milano, 2017.
VITA, Poemetto, Il Sottobosco, Bologna, 2017.
LABIRINTO D’AMORE, Lietocollelibri, Como, 2013.
LA ZATTERA DELLE PAROLE” Campanotto Editore, Udine, 2005 e nel 2006 è stato ristampato e tradotto con testo inglese a fronte, con traduzioni di Daniela Caldaroni e Donaldo Speranza, sempre per la Campanotto Editore, Udine.
L’ORIGINE DU MONDE, Lietocollelibri , 2004. Poemetto Erotico.
VINCOLO TESTUALE, Lietocollelibri, Como, 1998 “opera prima” in versi che era in realtà un’accuratissima scelta antologica, con testi critici di Roberto Roversi, e Gianni D’Elia.

Da molti anni si occupa di Critica d’Arte e cura mostre personali e collettive.
Tra le ultime ricordiamo:
TACCUINI D’ARTISTA: I Percorsi nascosti della creatività, attraverso i taccuini segreti degli artisti. Mostra di 50 taccuini d’artista, Casa degli Stampatori, Soncino(CR), 2003.
La scultura lingua viva, Collettiva di 19 scultori contemporanei,  Milano, 2004.
Vedere l’invisibile, Collettiva a tema di 10 incisori, Milano, 2005.
Plex Art, Magic Box, di Nico de Sanctis, Crema, 2008.
Le matrici creative e le forme dell'incompiuto di Mauro Rea, Sora, Museo della Media             Valle   del Liri(Sora- FR-) , 2010.
My Moticos/Ray for a peace network di Anna Boschi, Museo della Carale, Ivrea, 2011.
EroticaMENTE,  Margutta51 Art Gallery, Roma, 2011.
Cati Briganti - Particelle Dubitative;  Carpineto Romano. Agosto 2011
TACCUINI D’ARTISTA: I Percorsi nascosti della CreAttività, Mostra collettiva di 116 artisti e 130 taccuini d’artista, AxA Palladino Company, Campobasso, 2013.
Icone Pop di Mauro Rea, Milano, 2015.
Ha pubblicato i seguenti  libri di Critica d’Arte:
Rompete le righe, Campanotto Editore, Udine, 2016.
La Stanza di Arles, CFR Edizioni, Sondrio, 2014
De Sculptura, CFR Edizioni, Sondrio, 2013;
Guardare non è vedere, CFR Edizioni, Sondrio, 2012;
L'Avanguardia dopo l'Avanguardia, anche. CFR Edizioni, Sondrio,2012;
Il Taccuino di Stendhal, Campanotto Editore, Udine, 2008.

Dal 1998 è teorico, promotore e collezionista di Taccuini d’Artista. Ha realizzato L’Archivio Internazionale di  TACCUINI D’ARTISTA e
 Poetry Box di Donato Di Poce, progetto espositivo itinerante.
 ( Vedi sito internet: www.taccuinidartista.it)
Nel 2018 è stato il curatore della sezione di Poesia visiva e sonora della V Biennale di Osnago ”La Voce del Corpo”.
Dal 2018 cura la collana di E-book  “I Quaderni d’Arte del Bardo”, per le piattaforme on line Kindle e Amazon insieme al suo editor Stefano Donno.

Siti Internet:

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno per Amazon



Le vicende notevoli di Don Fefè nobile sciupafemmine e grandissimo figlio di mammaggiusta, e del suo fidato servitore Ciccillo di Giuse Alemanno (I libri di Icaro)

























C’è una nuova lingua, suona di dialetto. Inventata, come il cosmo che racconta. Un titolo lungo, con un sapore fortemente e volutamente retrò. C’è il cinema che disegna, nel pensiero dell’autore, la figura di Don Fefè, “cuor contento e panza piena”. Don Felice, il nome vero, nobile di Cipièrnola, incontrastato padrone di Palazzo Rizzo Torregiani Cìmboli, in un Sud dove in corpo scorre il rosso intenso del Primitivo e l’indolenza meridiana delle voglie.
L’inizio di una saga che potrebbe avere come interprete il Mastroianni di “Divorzio all’italiana”. Impomatato, con la retina a tenere i capelli ed il baffo in tiro. Con gli occhi semichiusi, il lungo bocchino e le voglie mai dome.
Il Felice che Alemanno disegna è nostalgico ed indolente, europeo e strapaesano, poeta e padrone, innamorato dell’odore delle femmine e del teatro. Si ride con Don Fefè e si ride con Ciccillo, “devota” spalla, servitore e inconsapevole cugino. Un narrare agile e intrigante accompagna il lettore, lo conduce dentro un clima che scuce paradossi e trame nel bilico di un tempo indeterminato dove il retaggio del passato fa il verso al presente.
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TIZIANA CERA ROSCO: Holocene e il volo della donna uccello a cura di Donato Di Poce
























Holocene: Olocene significa rinnovamento, vuol dire che ‘tutto’ è ‘nuovo’, ma nel caso di Tiziana anche primitivo, selvaggio e poetico, anzi la mostra propone almeno tre chiavi di lettura. Un prima Archeomitologica, una seconda Mistica, una terza Antropomorfa. Tiziana si porta dietro nel suo percorso artistico la sua poesia (non a caso una sua raccolta poetica si intitola “Il calco dei miei arti”, che tracima da queste opere, come il sangue sacro del fiume Sangro teatro di una performance (Patientia) spettacolare e brillantemente fotografata dal figlio Yari. A chi si chiedeva dove avrebbe portato l’esperienza performativa e fotografica della serie”La donna uccello” ora ha una prima risposta, non solo nella figura ermafrodita col sesso da unicorno, di grande impatto emotivo. Ma il bisogno di rinascita spirituale , etica e materica dell’artista, inizia proprio dall’esperienza del dolore, e dal calco del suo corpo, in lievitazione mistica verso il futuro. Su tutte, spicca un’opera spettacolare che fa pensare alla deposizione di Cristo del Mantegna, solo che al posto del corpo di cristo, c’è il calco del suo corpo e al posto della testa della corna. Non resta che inchinarci davanti a questa preghiera selvatica, a questa redenzione dal dolore. Tiziana ha trovato la chiave del suo rinnovamento e aprendo le porte del futuro, sposta ogni volta i nostri orizzonti estetici un poco più in là grazie anche alle sue immense doti poetiche ed artistiche. (Donato Di Poce)
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Tower of god. Vol. 13 di Siu

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