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venerdì 30 gennaio 2009

Marcello Buttazzo

Dal cielo notturno
cadono giù
frammenti
di stelle ferite
e polvere nera.
I pugni chiusi
afferro
ruggine di ricordi
limatura di ferro
residui di sogni
voli
sul bianco destriero.
Volo fra scintille di fuoco
marosi d'amore
e ritrovo
il mio angelo in pena
le ali spezzate.


Angelo
mio dannato angelo
ti aspettai
invano
nelle albe color giacinto.
L'anima
solcata di rosso tormento

da Di Rosso tormento, Calcangeli 2008

martedì 27 gennaio 2009

Latitanze di Mauro Daltin a Udine















Rassegna Parole in circolo
libri, poesia, narrativa

VENERDI' 30 GENNAIO - ORE 21.00

CIRCOLO ARCI MIS(S)KAPPA
VIA BERTALDIA 38
UDINE

OGNI LATITANZA HA IL SUO NOME


Presentazione dei libri

Latitanze
di Mauro Daltin

e

A ogni cosa il suo nome
di Francesco Tomada



Introduce
Vincenzo Della Mea (poeta)

Ogni Latitanza ha il suo nome è il titolo di questa serata dove Mauro Daltin presenterà la raccolta di racconti Latitanze (Besa editrice) e Francesco Tomada presenterà il suo libro di poesie A ogni cosa il suo nome (Le Voci della Luna). Il tutto sarà coordinato da Vincenzo Della Mea. Un reading e molte chiacchiere per raccontare un libro di poesie assieme a un libro di narrativa, entrambi freschissimi di stampa.

Mauro Daltin lavora nell’editoria da alcuni anni, ora come responsabile editoriale. Ha fondato la rivista "PaginaZero-Letterature di frontiera". Collabora come autore con il Touring Editore, conduce programmi radiofonici e spesso si diverte a leggere in pubblico. Ha pubblicato il libro L’eretico e il cattolico. Intervista a Elio Bartolini (Kappa Vu) e la raccolta di racconti Latitanze (Besa Editrice). Latitanze è anche un blog: http://latitanze.wordpress.com

Francesco Tomada è nato nel 1966 e vive a Gorizia. I suoi testi sono apparsi su numerose riviste e pubblicazioni in Italia, Slovenia, Canada, Francia, e sono stati tradotti anche in inglese e cinese; è inoltre presente nelle raccolte Frantumi e Intrecci (Sottomondo). L’infanzia vista da qui è la sua prima raccolta, edita nel dicembre 2005. Nel 2008 è uscita la sua seconda raccolta A ogni cosa il suo nome (Le Voci della Luna).

sabato 24 gennaio 2009

La ladra di Sara De Giorgi


Stamane l’ombra è volata via
assieme a quella ladra che covava
il suo nido sul mio capo
le tempie si sono fatte più sottili
sfiorando l’osso
a voler trattenere il trotto vermiglio
a voler comprimere i rami di vene.

E l’asfalto mi ha disserrato gli occhi
su un terreno invisibile
estensione ingovernabile
d’una luce orba e pietosa
sopra vi era un aumento gravido
di rose artificiali
su escrescenza di tubero
su linee fetali
moltiplicazione inaugurale
del mercato d’animali
riempimento esponenziale
di sacche umane
riconoscimento
del palpito cosmico.

Sono loro che si adattano
alle righe del tempo
ascoltano le modificazioni paradossali
ci si immergono
si incuneano
nelle fessure, nelle piaghe
ed io che mi dolgo ancora
nella rigidità obsoleta
di vecchie immagini
di antiche icone
imparo così
ad avvicinarmi all’aderenza
del fango al ghiaccio
lentamente
mentre odo la ladra
innalzarsi in volo dal mio capo
ove aveva fatto il nido.

venerdì 23 gennaio 2009

Hi-Pop ... now!

SalentoWeb.Tv lancia un nuovo format. Ideato e curato da Stefano Donno, HI-Pop sarà un contenitore di idee e riflessioni, dialoghi e spunti, una finestra aperta sul mondo del web dove tutto è in continuo divenire. La rivoluzione digitale sta mutando i gusti, le tendenze, l'immaginario collettivo. Cambia anche il rapporto di ciascuno di noi con i prodotti di consumo di massa, che diventano sempre più easy e sempre più free. HI-Pop si occuperà di questo e di molto di più.

Ospite della prima puntata Stefano Cristante, sociologo delle comunicazioni di massa (Università del Salento)
Si parlerà di www.gamestar.it e di Dante Alighieri ... più pop di così ...
anzi più Hi-Pop!!!

Segui il link
http://www.salentoweb.tv/index.php?option=com_seyret&task=videodirectlink&Itemid=2&id=261

giovedì 22 gennaio 2009

CAVERNA OLIMPO di Silla Hicks

2 anni prigioniero
in un cubo di un metro
senza aria nè luce
non riesco a sedermi:
immagino un mondo
di statue di creta
muoversi fuori

anche uscissi domani
non saprei camminare
abbagliato
stordito
striscerei sulle piaghe

coperto di polvere
roso di pulci
ti sfido a indovinare
che - una volta -
ero
un uomo

CAVERNA OLIMPO(16 febbraio 2009)

mercoledì 21 gennaio 2009

Toghe Rosso Sangue. Segnalazione a cura di Nunzio Festa

Agostino Pianta, ucciso da un detenuto, Pietro Scaglione ucciso dalla mafia, Francesco Ferlaino, ucciso dalla ‘Ndrangheta, Francesco Coco ucciso dalle Brigate Rosse, Vittorio Occorsio ucciso da Ordine Nuovo, Riccardo Palma ucciso dalle Brigate Rosse, Girolamo Tartaglione, ucciso dalle Brigate Rosse, Fedele Calvosa ucciso dalle Unità combattenti comuniste, Emilio Alessandrini ucciso da Prima Linea, Cesare Terranova ucciso dalla mafia
Nicola Giacumbi ucciso dalla colonna “Pelli”, Girolamo Minervini ucciso dalle Brigate Rosse
Guido Galli ucciso da Prima Linea, Mario Amato ucciso dai Nar, Gaetano Costa ucciso dalla mafia, Gian Giacomo Ciaccio Montalto ucciso dalla mafia, Bruno Caccia ucciso dalla mafia,
Rocco Chinnici ucciso dalla mafia, Alberto Giacomelli ucciso dalla mafia, Antonino Saetta ucciso dalla mafia, Rosario Angelo Livatino ucciso dalla mafia, Antonio Scopelliti ucciso dalla ‘Ndrangheta e dalla mafia, Giovanni Falcone e Francesca Morvillo uccisi dalla mafia, Paolo Borsellino ucciso dalla mafia, Luigi Daga ucciso da terroristi islamici. Sono venticinque i magistrati uccisi dalla criminalità tra il 1969 e il 1995. “Toghe rosso sangue. La vita e la morte dei magistrati italiani assassinati nel nome della giustizia”, che da domani 22 gennaio sarà in libreria, è un atto civile utile a ricordare quelle vite umane messe nel macero della storia. Il volume del giornalista Paride Leporace, fra le cose più importanti, ricostruisce la carriera professionale dei giudici assassinati in Italia, spiega il contesto in cui maturò il loro omicidio, raccoglie tante testimonianze fino a quelle dei carnefici. Le pagine sono pensate per salvare dall'oblio coloro che diedero la vita per l'esercizio della giustizia. Leporace, direttore del “Quotidiano della Basilicata”, già fondatore di “Calabria Ora”, autore di innumerevoli reportage ad alcuni dei più eclatanti casi di cronaca nera italiana, da alle stampe il suo primo volume per la Newton & Compton, collana Contromano. Un testo civile. Dove con la scrittura dei fatti Paride Leporace entra nelle vicende di coloro che furono eliminati in quanto colpevoli di servire lo Stato. “Venticinque vite umane sacrificate sull’altare di oscuri disegni eversivi e colpite senza pietà, vittime cancellate dalla memoria collettiva. Così, per molti magistrati caduti nell’esercizio delle loro funzioni, si è assistito a un deprecabile processo di rimozione del loro impegno – oltre che della loro vita – dalla faticosa storia della Repubblica italiana”. Da Agostino Pianta a Falcone, per tratteggiare le figure “la figura dei magistrati italiani uccisi da mafiosi, criminali comuni e terroristi”.

venerdì 16 gennaio 2009

Dell'eroico furore - corso di scrittura creativa a cura di Michelangelo Zizzi

1 Cos'è un testo letterario. Cosa significa leggere. Il problema della lettura come problema ermeneutico.

2 Differenza tra poesia e prosa: tempo della prosa e della poesia, oggettività, soggettività ed intersoggettività.

3 Poesia: cenni di storia della poesia del Novecento.

4 Poesia: suono, ritmo, figura, immaginazione, polisemia.

5 Poesia: il silenzio, l'anamnesi, l'inventare, il produrre, il creare.

6 Poesia: creatività e psicodinamica. Tecniche di liberazione dell'immaginario creativo. (Laboratorio di Scrittura)

7 Narrativa: cenni di storia del romanzo del Novecento. (Laboratorio di Scrittura)

8 Narrativa: intreccio, fabula, tempo del racconto e tempo del raccontare. (Laboratorio di Scrittura)

9 Narrativa: senso e polisemia della narrazione. (Laboratorio di Scrittura)

10 Narrativa: il flusso di coscienza, la coscienza ricognitiva. Tecniche dell'abbandono. (Laboratorio di Scrittura)

11 Risultati, confronti e rapporti con editoria e pubblico.


Organizzazione temporale: il corso si articola in 11 incontri di full immersion di 3 ore ciascuno, con cadenza settimanale.






Scheda bio-bibliografica

Michelangelo Zizzi è scrittore, performer, critico letterario. È laureato in filosofia, in medicina ed è dottore di ricerca; si è occupato di narratologia, storia della letteratura moderna e contemporanea, storia della letteratura meridionale e salentina, scrittura creativa. Ha insegnato in un Liceo privato per 7 anni.

Attualmente non vincolato da alcuna amministrazione, organizza e conduce corsi di scrittura creativa in proprio e per scuole, istituti, associazioni culturali, fondazioni private e pubbliche; ed è consulente filosofico.

A livello di critica letteraria, si è finora prevalentemente occupato di letteratura poetica e narrativa dell'Otto – Novecento e in particolare di Dino Campana, Vittorio Bodini Girolamo Comi, sulle cui figure ha pubblicato svariati articoli e saggi monografici.
Tra questi ultimi:
 'Il Sud e la Luna. Per una geografia dell'immaginario in Vittorio Bodini', Levante editore, Bari, 1999.
 'Autoritratto con monade. Fenomenologia della poesia in Girolamo Comi', Multimedia Pensa, Lecce, 2000.
 'L'orfismo in Comi', Multimedia Pensa, Lecce, 2002.

Inoltre dirige la collana di teoria e critica letteraria Lo spazio letterario per l'editore Levante di Bari e la collana di Scrittura Creativa Incipio per Lupo Editore di Copertino e collabora come consulente esterno a numerose case editrici nazionali, tra le quali Mondadori.

È considerato da alcuni autori (Dario Bellezza, Maurizio Cucchi, Paolo Valesio, Leonardo Colombati, Pietrangelo Buttafuoco; quest'ultimo gli ha dedicato un'intera puntata del suo programma 'Giarabub' su La7) uno dei massimi poeti italiani. Oltre 3000 pagine web attestano la continuità del suo lavoro di scrittore, conferenziere e performer.

Tra le opere poetiche uscite in volume singolo ricordiamo:

 'La casa cantoniera' ne La collana di Maurizio Cucchi, Stampa, Varese, 2001
 'La primavera ermetica', Manni, Lecce, 2002
 'Del sangue occidentale', Lietocolle, Como, 2005.

Suoi testi in antologie poetiche sono presenti presso gli editori Guerini & Associati, Crocetti e Marcos y Marcos.

Riguardo alle pubblicazioni di critica letteraria apparse in volume collettivi o riviste, conta circa 35 articoli specifici, nonché 7 prefazioni a volumi di narrativa e poesia.

E' collaboratore di riviste nazionali ed internazionali: Nuovi Argomenti (Mondadori), L'Immaginazione (Manni editore), YIP (Yale University), Gradiva (New York University), Poesia (Crocetti), Atelier, ecc.

In uscita nei prossimi mesi il suo primo romanzo 'La perenne ed improbabile storia di Giovanni Attanasio e del suo vascello di polistirolo' (del quale sono uscite anticipazioni su 'Il Riformista', 'Il Giornale' e su 'Nuovi Argomenti'; il romanzo è considerato da alcuni critici, come nel caso di Luigi Mascheroni ne 'Il Domenicale' del 21 aprile 2007, una vera opera rivelazione).
Ha pubblicato con eteronimi romanzi noir e fantasy.
In uscita per novembre (presso Lupo Editore) 'Teoria della Scrittura Creativa', saggio di fenomenologia e prassi della letteratura.

nella foto Michelangelo Zizzi e Diana di Lietocolle

HiPop su Salento web tv


SalentoWeb.Tv lancia un nuovo format. Ideato e curato da Stefano Donno, HI-Pop sarà un contenitore di idee e riflessioni, dialoghi e spunti, una finestra aperta sul mondo del web dove tutto è in continuo divenire. La rivoluzione digitale sta mutando i gusti, le tendenze, l'immaginario collettivo. Cambia anche il rapporto di ciascuno di noi con i prodotti di consumo di massa, che diventano sempre più easy e sempre più free. HI-Pop si occuperà di questo e di molto di più.
La prima puntata sarà on line da venerdi 23 gennaio 2009 alle ore 12,00. HI POP avrà cadenza quindicinale e, come tutti i prodotti targati SalentoWeb.Tv è aperta al contributo di idee e suggerimenti ed alla partecipazione di tutti.
Se siete sopravvissuti a Matrix, ai viaggi a velocità warp di Star Trek, se pensate che "Il signore degli anelli" sia solo un film, non avete visto HI-Pop. Hi-Pop sarà presentato in web conference da Icaro Internet & Cafè a partire da martedì 20 alle ore 12,00 su www.salentoweb.tv
Interverranno Stefano Donno, ideatore e autore del programma e Francesca Angelozzi, art director di salentoweb.tv

Vi aspettiamo su SalentoWeb.Tv!

giovedì 15 gennaio 2009

Il Fondo Verri lancia "Attore opera viva - basta una sedia?!

Fondo Verri/Teatro Blitz
Laboratorio teatrale “attore opera viva”
basta una sedia!?


Il TeatroBlitz/Fondo Verri riprende il percorso laboratoriale sull’arte dell’attore condotto dall’attore -regista G. Piero Rapanà
Il corso è rivolto ad un massimo di 10 partecipanti che vogliano avvicinarsi al mestiere dell’attore in un lavoro pratico sulle tecniche e i modi del fare teatrale, e in particolare sul Teatro di Parola.
Un percorso di ricerca e sviluppo delle capacità espressive , percettive e creative del proprio essere corpo/voce, per acquisire gli strumenti necessari per un lavoro di creazione del proprio essere “ autore/attore”.
Un lavoro sull’ascolto, sulla percezione e scoperta delle capacità fisiche, sensoriali, emozionali , attraverso la pratica delle tecniche essenziali del lavoro attoriale. Il corso avrà inizio il 31 Gennaio e si concluderà il 30 Maggio Frequenza bisettimanale, ogni martedì e giovedì dalle 19,30 alle 22.30.

Per info
Tel. 0832.304522
fondoverri@tiscalinet.it

mercoledì 14 gennaio 2009

Genesis P- Orridge



Genesis P-Orridge e gli Psychic Tv. Se n'è occupato negli ultimi due numeri di XL di Repubblica Carlo Lucarelli. Ma non basta. Dietro alla performatività artistica di G.P.O. esiste l'imperativo categorico della ri-definizione della persona e della personalità non solo in chiave organico-fenomenologica, ma anche in simmetrica decostruzione programmatica e continua della personalità ad ogni latitudine sovrastrutturale. Ma questo mi si potrebbe obiettare, l'ha fatto la Orlan ... certo, se escludiamo i rimandi ad Aleister Crowley e alla sua mistica!

sabato 10 gennaio 2009

Cristiano Ferrarese - 1976 (Hacca)

I matti non sono rivoluzionari. I matti non cambiano il mondo. Chi li ha strumentalizzati per fini ideologici, ha commesso un crimine. I matti sono malati: malati gravi che non sovvertono il mondo, ma che sono interiormente devastati da crolli, deformazioni visive, angosce, certezze assurde e sentimenti apocalittici. I matti non sono «buoni» e rassicuranti, né sono gli sconfitti del capitalismo, o le vittime dell'ordine sociale. I matti non vedono verità che altri non vedono. I matti hanno la testa infilata nelle centrifuga, e hanno il cuore in tumulto, come un tornado (e le mani bollenti di febbre). I matti parlano una lingua che non si capisce. E solo le «anime belle» fanno finta di capirci qualcosa. Nella trilogia di Cristiano Ferrarese - giunta al suo secondo tempo, dopo 1967 e prima di 1985 - la follia è ancora un «altrove» di questo mondo. E sempre, in Ferrarese, la metamorfosi, la mania, la paranoia sanno trasformarsi in discorso civile e politico. Il suo «delirio», però, non è utilizzabile dai turisti dell'antipsichiatria. E' un denudamento osceno. E non è una calligrafia dell'inferno, questo 1976. Non vi è il romanzo, il maledetto romanzo «cartesiano». La narrazione è sbriciolata, come dopo una granata. C'è solo odio, rabbia, nostalgia - e amore impossibile. Come nel paranoico per eccellenza (sua altezza Louis-Ferdinand Céline), anche qui la totalità è frantumata e sgretolata, e le parole mai sono belle, ma dette con sublime violenza: singhiozzando, piangendo, odiando, in una dolorosa condizione che è, insieme, sorgiva e terminale.

Andrea Di Consoli
www.hacca.it

domenica 4 gennaio 2009

MONICA SILVA - LIFE ABOVE ALL







ARTE FIERA OFF
BOLOGNA, 22 - 26 GENNAIO 2008


LIFE ABOVE ALL
FOTOGRAFIE DI MONICA SILVA da l’Antologia di Spoon River




Le opere di MONICA SILVA selezionate per l’evento di ARTE FIERA OFF costituivano il corpus centrale della mostra Life Above All, liberamente ispirata ai personaggi dell’Antologia di Spoon Rriver del poeta americano Edgar Lee Masters e tenutasi dal 18 settembre al 23 ottobre da MAZZOLENI ARTE – Milano.
Gli scatti di Monica Silva sono caratterizzati dall’uso di colori dal forte impatto emotivo in modo da sottolineare il paesaggio interiore del personaggio ritratto, messo in posa in ambientazioni eloquenti, scarne e al tempo stesso ricche di particolari come in un raffinato gioco di incastro in cui tutto è ugualmente imprescindibile. I personaggi descritti nei testi vengono interpretati con rara sensibilità dalla fotografa che, come sottolinea il titolo della mostra, per comunicare il messaggio che le ha trasmesso l’opera di Masters ha scelto come soggetti non persone anziane ma giovani nel pieno della loro vita: testimonianza dell’imperitura energia vitale.
Life Above All è opera prima da artista dell’autrice, finora nota in Italia e all’estero per i suoi intensi ritratti di volti noti dello spettacolo e della musica, nonché per i reportages pubblicati in note riviste di viaggio. Non che finora il suo lavoro non fosse artistico, semplicemente non era il risultato di un progetto che, come questo, partisse da una sua esigenza personale oltre che artistica: quella di dare un corpo ed un volto – anche psicologico – a quegli spaccati di umanità che hanno popolato l’infanzia di Masters nella provincia america del Mid-West all'inizio del XX secolo.


DATE:
22 – 26 Gennaio 2009. Le fotografie resteranno esposte fino al 9 Febbraio 2009
SEDE:
I Portici Hotel – Via Indipendenza, 69 – Bologna www.iporticihotel.com/
INFORMAZIONI:
Monica Silva info@monicasilva.it www.monicasilva.it
Mazzoleni Arte – Via G. Morone, 6 – Milano
tel +39 02 795026 - valeria@mazzoleni-arte.com


UFFICIO STAMPA

LIFE ABOVE ALL:

ANNA ORSI
STEFANIA SCHINTU
cell. 335 6783927
tel./fax 0289010225
cell. 347 0082416 fax 010383756
anna.orsi@alice.it
anna.orsi@pressart.eu i
nfo@stefaniaschintu.it
www.stefaniaschintu.it

venerdì 2 gennaio 2009

Giuseppe Petrilli ... pure troppo!


Riprendo le redini di questo mio spazio volendo farvi conoscere da subito per il nuovo anno (su segnalazione della esplosiva Claudia Laricchia) un personaggio, Giuseppe Petrilli, che mi ha colpito molto ... pure troppo direi! E il riferimento allo scrittore pulp (quello della Gialappa's di Mai dire Tv di qualche anno fa) Thomas Prostata non è a caso dal momento che nella mia escursione on-line sul sito e sul myspace di quest'artista mi sono venuti in mente un paio di icone mentali pop: per la letteratura Hank "chinaski" Bukowsky quello della "Macchina del sesso", "Donne", "Storie di ordinaria follia" e Allen Ginsberg e il suo "L'Urlo"; per il cinema "Sin City" e "Pulp Fiction"; per la musica Genesis P-Orridge degli Psychic TV ... E i riferimenti provenienti dal mercato spettacolare della sociologia delle comunicazioni di massa, per questo artista potrebbero aumentare esponenzialmente (è cosa buona e giusta che sia stato recensito sulla stampa periodica di Coniglio) dal momento che come Idra dalle mille teste la sua fame di iconografia viene a essere colmata proprio da ciò che sotto i nostri occhi costituisce il nostro pane quotidiano ovvero l'esserci per Youtube, Wikipedia, YouPorn e affini. Le immagini sono hi-speed-teck, ovvero ad alta definizione, o iper-definizione per essere ancora sui crinali della contemporaneità, nulla viene lasciato all'immaginazione, il tratto deciso è dermograficamente pulsante tanto che i corpi, non assurgono più a ruolo di image di idea del corpo, ma di puro feticcio da consumare nello shock per lo shock di una spinta ketaminica del produci-consuma-crepa. Così parla di lui sul suo myspace: "Dipingo e suono il Blues. Dipingo il “blues” come Kerouac scriveva il bebop… intendendo con questo termine uno stato d’animo, un insieme di sensazioni: ciò che mi muove, sia nella musica, che nella pittura è la passione, nient’altro. Così mi rifaccio a ciò che più mi piace e mi emoziona: il cinema, la musica, ma soprattutto la sensualità e la seduzione femminile. Il subbuglio emotivo che ne deriva si tramuta in segni, curve morbide e colori, per rivivere all’infinito nell’opera d’arte. Sono direttore artistico del jazz club "Lupus in Fabula" di Lucera."

Questi i suoi riferimenti:

www.petrilliartworx.it/
www.myspace.com/giuseppepetrilli

Le opere riportate in questa sede sono di Giuseppe Petrilli

sabato 27 dicembre 2008

Domenico Protino il 30 dicembre 2008 al Fondo Verri di Lecce

VIII Edizione de Le mani e l'ascolto
a cura di Mauro Marino e Piero Rapanà

Fondo Verri, via S. Maria del Paradiso 8, Lecce

Show case di

Domenico Protino

30 dicembre 2008 ore 21,30




Domenico Protino si appassiona alla musica all'età di cinque anni per poi scoprire il suo amore per la chitarra, la musica cantautoriale italiana e il pop internazionale.
A partire dal 2000 si esibisce con diverse cover band e partecipa, in qualità di cantautore, a concorsi canori nazionali che gli permettono di prendere confidenza con dei palcoscenici sempre più importanti,. Domenico viene premiato insieme a grandi esponenti del panorama musicale italiano quali Laura Pausini, Nek, Francesco Baccini, Fabio Concato, Antonella Ruggiero, Avion Travel e tanti altri.Questo premio gli apre le porte a importanti Festival come il Premio Mia Martini, il Solarolo Song Festival, il M.E.I., Sanremoff e Premio Bindi.Sempre nel luglio 2007, Domenico si aggiudica il Premio Salentino con il brano "La nuova aurora", scritto per una produzione televisiva che in seguito andrà in onda su emittenti RAI.Nel 2008 viene selezionato per rappresentare l´Italia al Festival Internazionale della Canzone di Viña del Mar del Cile (il più importante festival dell´intera America Latina); vince con il brano "La guerra dei trent'anni" aggiudicandosi due "gaviotas de plata" ovvero i premi come migliore autore e migliore interprete.


Per info

fondoverri@tiscali.it

Tel 0832.304522

mercoledì 24 dicembre 2008

La mani e l'ascolto 2008 al Fondo Verri

Associazione Culturale Fondo Verri - Presidio del libro
presenta

Le Mani e l’Ascolto, 26 dicembre 2008 – 6 gennaio 2009

Presentazione de “Le mani e l'ascolto” e le prime due serate

Si apre, venerdì 26 dicembre, con Livio Minafra ed Erica Mou, l'ottava edizione de Le mani e l'Ascolto, rassegna di suoni e di parole del Fondo Verri di Lecce, un appuntamento che si rinnova in occasione delle festività per il capodanno.
Libri, esperienze autoriali, ricerche sonore e visuali in una maratona di ascolti che avrà luogo e pubblico dal 26 dicembre al 6 gennaio sfruttando l'acustica della sala a botte che ospita dal 1999 il Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso a Lecce.
Il costante contatto con la scena creativa (musicale e letteraria) è una delle prerogative della storica associazione culturale leccese. “Le mani e l’ascolto” rinnovano il desiderio di costruire avventure sonore proponendo repertori che hanno il pianoforte come elemento di guida e di raccordo delle performance, pretesto di incontri, scambi, creazioni, in una tensione di ricerca che attraversa i generi, i modi d’espressione, l’arte con le sue con-fusioni esistenziali e con il rigore che interviene a fare stile, segno, lingua. I musicisti invitati quest'anno provengono da esperienze diverse: formazione classica, studi di conservatorio, rock – band, jazzisti, blues man, cercatori di suoni, cantautori.
Il programma si apre venerdì, 26 dicembre, alle 20.00, con il pianista Livio Minafra che presenta “La fiamma e il cristallo” performance in solo al pianoforte che è anche un compact disc pubblicato dalla notissima etichetta tedesca Enja. Sedersi al pianoforte e inventare, pensare, ricordare e perché no, nel mentre, anche giocare con gli oggetti e fischiare, cantare insieme agli 88 tasti. Una musica sfuggente e misteriosa Per sfuggente e misteriosa che sia, la musica del giovine pianista e compositore Livio Minafra potrebbe, in fondo, essere così definita: un'idea, o meglio, un concetto che ti balza subito in testa specie se lo ascolti meditando.
Segue alle 21.30, la cantautrice Erica Mou con “Bacio ancora le ferite”, disco d'esordio prodotto da Marco Valente creatore della casa di produzioni musicali “Auand” che è prendi, afferra, in dialetto barese. Raffinata come Irene Grandi, innovativa grazie alla tecnologia che le ha consentito di “campionare” i suoni appena prodotti sul palco e a cantarci sopra, tradizionalista come è solo chi riesce ad incantare il pubblico grazie ad un bicchiere di vetro vuoto fatto vibrare con la percussione di una bacchetta per tamburo.
Sabato, 27 dicembre, alle 20.00, la tastiera è affidata a Massimo Carrieri con “Seven” performance per piano solo. Massimo Carrieri è nato a Martina Franca, ha trentatre anni e qualcosa da dire e da dare con la musica. Le sue sono composizioni corpose, di quelle che lasciano trasparire il lavoro che esiste alla base, nelle fondamenta. Autore giovane, ma sufficientemente navigato, sgambettato dalla scarsa visibilità: sin qui. Perché assorbito da studi lunghi (di arrangiamento e orchestrazione, con Luís Bacalov), in Italia e anche all'estero (al Berkler College of Music di Boston, per esempio). Perché il ritorno alle origini (la Puglia, appunto) è un avvenimento ancora abbastanza giovane.
Segue la presentazione del libro giallo a cura di Alessandra Bianco e Teo Pepe di “Apri gli occhi” del giornalista Pino Ricco. Lo sappiamo, la frase "Apri gli occhi!" - a Bari può essere un semplice saluto, un incoraggiamento, un augurio, una battuta o anche una pesante minaccia e questo diventa per il protagonista del racconto, una vera e propria persecuzione! Cose che capitano alle nostre latitudini!
L'ottava edizione de Le mani e l'ascolto è realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Lecce, il Paese Nuovo e la società cooperativa “Nuova generazione” di Martano.

Il calendario degli altri appuntamenti

Domenica, 28 dicembre
ore 20.00, Irene Scardia con “I giorni del vento”, testi di Annamaria Amabile.
con la partecipazione di 'Vuaolè vocal quintet' e di Federica Siciliano
Poesia: Massimiliano Manieri presentazione del singolo "Delirio di Collirio"

Lunedì, 29 dicembre
ore 20.00, Mauro Tre pianoforte
ore 21.30, Ivan Davoli - Gian Luca De Rubertis in “Appunti per un ernia al disco”

Martedì, 30 dicembre
ore 20.00, Anna Maria Sabino Pasquale e Paolo Loperto concerto clavicembalistico
“Quattro mani e un clavicembalo”
ore 21.30, Domenico Protino con “La guerra dei trent’anni”

Venerdì, 2 gennaio
ore 20.00, recital-Lirico con Fernando Greco baritono, Adriana Martello soprano
Michele D’Elia pianoforte con “Arie e duetti da Donizzetti, Mozart, Rossini”
Libro: Vito Antonio Conte, “Frammenti di un interno” (romanzo anomalo), Luca Pensa

Sabato, 3 gennaio
ore 20.00, Claudio Prima organetto e voce, Emanuele Coluccia piano, Matteo Bortone contrabbasso, Maria Pia Romano poesie da "La settima stella"

Domenica, 4 gennaio
ore 20.00, Donatello Pisanello composizioni originali per liuto cantabile
Libro: Daniela Liviello “E madonne sorridenti”, Manni
ore 21.30, Irene Bello “Eneri” pianoforte e voce

Lunedì, 5 gennaio
ore 20.00, Paolo Loparco pianoforte, Maria Maringelli chitarra
Musiche da F. Liszt, F. Schubert, N. Jommelli, L. A. Koželuh, J. K. Vaňhal, A. Vivaldi
ore21.30, Raffaele Vasquez, pianosolo, Giusto il tempo di un cioccolatino

Martedì, 6 gennaio
ore 20.00, Concerto per Gabriela
Triace di Emanuela Gabrieli, Alessia Tondo, Carla Petrachi, Giorgia Santoro, Vito De Lorenzi, Adolfo La Volpe, Valerio Daniele
Ospiti: Luigi Bubbico e Stefano Cristante
Un concerto di raccolta fondi per aiutare Gabriela.
Gabriela è una bimba nata con dei problemi cerebrali a causa della mancanza di ossigeno al cervello. Per migliorare le sue condizioni di vita, ha bisogno di cure costose presso una clinica americana. I genitori stanno smuovendo il mondo per aiutare la loro piccola Gabriela e anche noi vorremmo contribuire a dare il nostro aiuto.
Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.aiutiamogabriela.it

Per info.fondoverri@tiscali.it 0832.304522

lunedì 22 dicembre 2008

Almadressa e Livio Romano

Maria Beatrice Protino
Alias Almadressa

Presenta

“Transizioni: passaggi di sistema”
27 Dicembre – 31 Dicembre 2008, Oria (Br)
Palazzo Martini, p.zza Domenico Albanese


Special Guest :
Livio Romano, scrittore Marsilio ed Einaudi



“Transizioni: passaggi di sistema”
La trasformazione, il passaggio tra diversi linguaggi per un unico scopo: arrivare attraverso le immagini ad un’analisi del sociale che muta la cognizione dell’uomo in una realtà sempre più caotica e sempre meno comprensibile. Le immagini proposte in questa mostra di grafica artistica intendono essere non solo un semplice momento di manifestazione culturale fine a se stessa, ma vogliono rappresentare un momento di profonda riflessione su quanto circonda e agisce il nostro quotidiano. L’utilizzo della computer grafica aumenta l’impatto iconografico, venendo a porre l’attenzione su come i corpi, gli oggetti, le sensazioni si fanno messaggi continui di analisi e riflessioni sui loro stessi mutamenti.
Vivendo in un’epoca in cui la sociologia delle comunicazioni di massa, della pubblicità e dei media in generale impoveriscono qualsiasi dinamica relazionale, dove, come sostiene Noam Chomsky, ciascuno sta davanti al proprio televisore e poco importa di ciò che accade al vicino di casa, l’iconografia in questa sede presentata vuole farsi sintomo di ‘transizioni’ tra diversi linguaggi, culture, generi: per questo il “trans-gender” delle immagini non è meticciamento e dunque mancanza d’identità, ma tutt’altro: è recupero di una prospettiva “trans-culturale” e “multi-culturale”.
In linea con questa visione, la scelta dell’artista di un linguaggio comunicativo che prende da più parti: dal disegno alla pittura, al collage, all’utilizzo della grafica computerizzata sotto il segno di un’intenzione che travalica il desueto modello artistico del pittore che utilizza il pennello sulla tela per far proprio, invece, un dinamismo visivo e comunicativo che utilizzi più codici interpretativi.

giovedì 18 dicembre 2008

Lo sciopero d'autore di Franz Krauspenhaar

"Questa è la colonna videosonora del mio sciopero dell’autore, ispirato allo sciopero dell’autore di cui si è ampiamente parlato sulle colonne doriche di Nazione Indiana, e poi ripreso dal blog multiautore Ibridamenti.
Nel frattempo, io con il mio blog personale www.markelo.net e altri scrittori, abbiamo tambureggiato. Tra i propugnatori dello sciopero dell’autore, come Vincenzo Ostuni, si è deciso di creare un sito internet www.scioperodellautore.org nel quale vengono immessi i vari contributi alla discussione. La discussione è uscita dai blog entrando dalla porta trionfale del social network Facebook, dove sono stati pubblicati altri interessanti contributi
".


"Ecco, l’autore rischia la propria vita, nel senso della propria dignità, senza la possibilità di parare i colpi. In un mondo letterario e giornalistico assurdo. In un mondo letterario e giornalistico italiano assurdo, che pretende di far vivere la cultura con il volontariato dell’autore. Perché in Italia la cultura è considerata un lusso per pochi eletti. Eletti che, per poter fare bene il proprio lavoro, devono sacrificare molte cose, e vivere a volte con grosse difficoltà economiche".

"In un mondo letterario nel quale i bookjockeys (felice neologismo creato anni fa da Tiziano Scarpa) dettano le regole, nel quale i D’Orrico, sprezzantemente, promuovono la letteratura che fa loro comodo, come se un lettore diventasse critico, come se i lettori dei siti come Anobii potessero fare critica e spiegare cosa è un libro agli altri lettori… In questa carneficina della giustizia e del buonsenso, tra le stanze puzzolenti della “pescheria-letteratura”, cioè sui banconi del “pesce-libro” che viene sostituito a breve, perché puzza presto, sostituito da altro pesce-libro destinato anch’esso a marcire in fretta, l’autore è spesso il pescatore di pesci di razza che non vengono nemmeno acquistati per un assaggio".



Questi sono tre estratti dall'intervento di Franz Krauspenhaar su Nazione Indiana.
Questo è il link,
http://www.nazioneindiana.com/2008/12/18/siamo-i-fangio-della-cultura-che-non-paga/
leggete, e fate girare ... non è un imperativo categorico, ma è segno di responsabilità e onestà intellettuale aderirvi

Stefano Donno

lunedì 15 dicembre 2008

Due appuntamenti con l'ultimo libro di Edita dal titolo "Con te"

Edita presenta il libro "Con te" :
martedì 16 dicembre 2008
presso la libreria Icaro Libri e Caffè, via liborio romano, Lecce, ore 20:30
sabato 20 dicembre 2008
presso la libreria e Book, piazza d'italia, Lecce, ore 19:30.

Accorrete numerosi e acquistate una copia per aiutare i bambini maltrattati accolti presso l'associazione Aurora.
Se dovete fare un regalo acquistate una copia di "Con te"... consegnerete ai vostri amici una lettura che arriva al cuore....

domenica 14 dicembre 2008

Angelo Semeraro, Hypomnémata, Besa, Nardò 2008, pp. 224

Angelo Semeraro pubblica con i tipi di Besa “Hypomnémata”, un libro completo, vasto, di ampio respiro e soprattutto gradevole sia per i palati meno smaliziati rispetto a determinate questioni e approfondimenti sociologici, psicologici, pedagogici e filosofici o di storia del pensiero e delle idee, sia per quelli che masticano complessità tematiche dalla mattina alla sera. Il primo e ahimè per me, unico riferimento leggendo questo lavoro è stato il lavoro della maturità ( e in questo caso l’autore di esperienza sul suo tracciato biografico e speculativo ne ha veramente tanta) di Voltaire, ovvero il "Dizionario filosofico” che all’epoca dei fatti riprendeva lo spirito antisistematico e divulgativo dell'Encyclopédie affrontando con stile polemico e aneddotico i capisaldi del pensiero illuminista. In parole povere una critica alle religioni rivelate, l'insolubilità del problema del male, la ridicolizzazione di ogni dogmatismo, la dissociazione della morale dalla fede, l'elevazione della ragione a unico strumento di indagine e comprensione, l'elogio della tolleranza, dello stato laico e della libertà. Un’opera che fondalmente ha rivelato con che spirito sottile e ampiezza di visione critica Voltaire aveva ripercorso i grandi temi del suo orizzonte culturale consegnandoci una sintesi che riluce, allora come oggi, per il suo provocatorio gusto della verità. E il sentiero percorso da Angelo Semeraro in questa sua ultima fatica vuole, come novello Voltaire, prendere in esame, e lettera per lettera, le diverse sfaccettature di come lo spirito del tempo (o meglio sarebbe un sano wolkgeist?!) si trovi a combattere per far emergere la verità veramente in una tetra notte dove tutte le vacche sono nere. Per meglio intenderci, in una discesa agli inferi verso il centro dell’ipercomplessità della nostra epoca (di turbocapitalismo direbbero i Wu Ming) dove i contorni scompaiono, Dio è morto e al suo posto ci si affanna tentando di resuscitarlo cercando paranoicamente il Bosone, ecco che occorre fare ordine e capire la destinalità della sociologia delle comunicazioni di massa, della filosofia, dell’etica, della letteratura, della pedagogia e chi più ne ha più ne metta. In questo libro sarete soddisfatti dell’acquisto fatto perché ci ritroverete tutto (quasi si procedesse per corollari spinoziani e si va dunque da Adorno sino a Zavattini, passando per identità, immaginario, neoumanesimo etc, etc) e tutti (da Platone ad Heidegger) secondo una modalità di procedere in maniera puntuale e rigorosa. Il sottotitolo dell’opera è lessico di comunicazione sensibile e dentro sono raccolte i monologhi/dialoghi dell’autore sviluppati lungo la circonferenza della sua memoria. Un colloquio umano con il lettore compassionevole certo, terapeutico nel non appesantire mai oltre il dovuto problemi di grande portata. Le “voci” raccolte ruotano attorno a concetti-chiave della nostra vita, che migrano dalle forme dell’umanesimo classico alle nuove forme dell’umanesimo classico alle nuove forme(e ai nuovi doveri) dell’umanesimo di frontiera. Un libro insomma da gustare sino in fondo

ANGELO SEMERARO insegna nel corso di Scienze della comunicazione dell’Università del Salento. Tra i suoi lavori più recenti: Omero a Baghdad, Roma 2005 (premio internazionale “lo stile d’oro” di Pedagogia 2006); Del sensibile e dell’immaginale, Lecce 2006; Pedagogia e comunicazione. Paradigmi e intersezioni, Roma 2007. Dirige dal 2000 il “Quaderno di Comunicazione” (www.quadernodicomunicazione.com)

questo mio articolo è uscito ieri su Paese Nuovo nella pagina cultura curata da Mauro Marino

venerdì 12 dicembre 2008

Una nuova poetessa dal Brasile: Jaqueline Nascimento


EU INABITADA

A minha lucidez é assustadora
Reviro meus pertences
outrora enterrados com minha alma
encontro as tais palavras,
aquelas nas quais um dia me perdi

Prefiro estar vazia
o desconhecido não provoca tanto medo
encontrar-me seria insuportável
Por ora aceito andar nas trevas,
a luz queimaria os meus olhos
Os signos, vocábulos ou qualquer coisa pronunciável
ainda me causam inexplicável prazer
E estes rabiscos livram-me das correntes
Desejo ser um mistério
que nem mesmo a pena possa explicar.


NO TEU MAR
Afoga-me neste mar cheio de provas
fazendo com que eu sufoque minha alma
e em delírio me perca nas direções

Prende-me às ondas de intempérie insana
matando-me para poderes viver
e confundir o rumo das tempestades

Naufraga as minhas ilusões incômodas
com teu barco repleto daquilo que
um dia chamou-se saudade

Amordaça as minhas palavras em ímpeto
para mais tarde dá-las aos peixes
e deliciar-se com o mal estar

Atormenta-me com teus olhos falantes
fatigando a correnteza de minhas entranhas
perturbando-me com tua maresia

Não há de me enlouquecer
porque já não sei mais quem sou
e não se enlouquece o que não se define

Ainda que me falte o ar
e que se imobilizem os desejos
Eu hei de lutar contra o tormento

O teu oceano de incalculável extensão
dá vazão aos meus pensamentos
que oscilantes encontram um farol

Toca-me a pele fria e morta
com a eloqüência do teu silêncio
nas variadas definições do amor

Entrego-me, elevo-me, desfaleço
deixando afundar o meu corpo
morto pela tua indiferença

Afoga-me em teus sonhos miraculosos
imploram os meus membros a se debater
mata-me agora, eu quero viver.


Jaqueline Nascimento è nata a Timbó, Santa Catarina, nel sud del Brasile. Si appassiona per la letteratura all’età di 12 anni leggendo qualche romanzo della letteratura brasiliana.
È laureata in Lettere per la “Pontifícia Universidade Católica do Paraná” (PUCPR), dove ha studiato oltre la língua portoghese, l’inglese. Nella sua laurea ha vinto il Premio Marcelino Champagnat, merito accademico per il suo studio durante il corso. Nel 2007 ha ottenuto menzione d’onore nel “18º Concurso de Contos Paulo Leminski”, realizzato per L’Università Estadual do Oeste do Paraná (UNIOESTE), con il racconto “A mulher do Peixeiro”. Attualmente partecipa dell’Oficina di Letteratura a Curitiba con lo studio della teoria. Studia anche l’italiano nel Centro di Cultura Italiana. Scrive poesie e racconti. Tra gli scrittori che le hanno influenzato, sono Clarice Lispector, Machado de Assis, Dostojevski e Florbela Espanca.

mercoledì 10 dicembre 2008

Paolo Vincenti con il suo Danze Moderne (I Tempi cambiano) - Agave edizioni - a Sannicola

Il nuovo libro di Paolo Vincenti, Danze moderne (I tempi cambiano) ( Agave Edizoni 2008 ), verrà presentato sabato 13 dicembre, presso il Centro Culturale di Via Oberdan, a Sannicola, nell’ambito della manifestazione nazionale “Ottobre piovono libri”. Questo libro si caratterizza come una sorta di parte 2 de L’orologio a cucù, pubblicato da Vincenti circa un anno fa. A giudicare dai sottotitoli dei due libri in questione, sembra proprio che l’autore stia compiendo un cammino umano ed artistico, con quella evoluzione-involuzione che ogni mutamento porta con sé. Infatti, se quelli de L’orologio a cucù erano good times, “bei tempi”, con Danze moderne, invece, i tempi cambiano, come il titolo di una famosa folk song di Bob Dylan, “times they are a’ changing”, posta in apertura del libro, ci ricorda. Anche Danze moderne si può considerare una specie di blob cartaceo, dove alle citazioni dai cantautori italiani più amati dall’autore, si uniscono i testi, alcuni in prosa e altri in versi, in una magma verbo-visivo apparentemente informe. Un filo conduttore però c’è, e viene individuato da Antonio Errico che firma la Prefazione: “Il tempo di Narciso” ( mentre a Maurizio Nocera sono affidate le conclusioni, nella sua Postfazione : “Danze di parole”). Il libro verrà distribuito gratuitamente a tutti i partecipanti alla serata, che si potrebbe definire come una performance totale, che comprenderà parole, musica, intrattenimento e recitazione. Infatti, mentre a relazionare sul libro, alla presenza dell’autore, saranno Stefano Donno e Carmen De Stasio, gli Amistade (ai quali si unirà lo stesso Vincenti) offriranno della raffinata musica dal vivo , mentre l’attore Antonio Calò leggerà dei brani tratti dal libro. E’ previsto un intervento dell’Assessore alla Cultura del Comune di Sannicola, Danilo Scorrano.

Coordinerà i lavori Elisa Rizzo.

martedì 9 dicembre 2008

Maurizio Nocera, Il labirinto metrico e altri scritti, Edizioni Rovello, Milano, 2008, pp.162 (esemplari in n. di 275)

Maurizio Nocera, come sempre tenta di stupire sia per la singolarità delle sue proposte editoriali, sia per i contenuti delle opere che sovente in prima persone redige e cura. Come in questo caso il suo ultimo lavoro, per le edizioni Rovello di Milano in ben 275 copie numerate, Il Labirinto Metrico e altri scritti di Bibliofilia con una splendida prefazione di Oliviero Diliberto. Maurizio Nocera è persona degna di considerazione non solo per la mole gigantesca di libri prodotti e curati, ma anche per una lunghissima carriera di operatore culturale portata avanti con dedizione da tempo. Il libro in oggetto parla di un Sud, del Mezzogiorno d’Italia, del Salento, il nostro orizzonte in parole povere, quello dei labirinti letterari nei quali si sono perse le parole magiche di Comi, Bodini, Pagano, Toma, Verri, Ruggeri, delle librerie di testi antichi non solo musei della storia dell’editoria con la loro collezione di tomi impolverati e consunti, ma centri di studio del prodotto editoriale, amore infinito per questo oggetto, dedizione ancestrale al particolare e alla sua fenomenologia. Penso a Il Manuale Tipografico di Alberto Tallone. Un opera quella di Nocera, generosissima sia nella trattazione delle vicende narrate, in cui si incontreranno personaggi del calibro, di Neruda e Zigaina, Tallone ed Eco, Rafael Alberti e Moravia, sia nei multiversi che appariranno al lettore come tangibili, praticabili, assumibili come parte di una Storia, che è la stessa che accomuna quanti tra le pagine dei libri amano sognare e riscoprire nuove narrazioni. Un esempio all’interno del volume è il Il "Labirinto metrico di O. P. Macrì" che si riferisce all’artificio letterario del Nostro, che si serve dell'arte combinatoria per costruire un testo che deve dar vita ad una figura. Un divertissement, creato dalla fervida fantasia di un giovane ventunenne, che lo compose al termine dei suoi studi liceali in onore del suo precettore, il sacerdote Paolino Piccinno, prima di fare ingresso anche lui nel seminario di Otranto, dove, divenuto sacerdote, esplicò per un certo periodo l’attività di insegnante, attività che continuò in seguito nel seminario di Gallipoli.

foto di Toni Pecoraro

giovedì 4 dicembre 2008

Musamelica - Nova

I neri e i rossi di Mirco Dondi a Bologna

ISTITUTO STORICO REGIONALE FERRUCCIO PARRI
ISREBO – (Istituto
della Resistenza e dell’età contemporanea – Bologna)

Presentano

l’11 dicembre 2008 a BOLOGNA VIA S. ISAIA, 18, ore 21

il libro





I NERI E I ROSSI
TERRORISMO, VIOLENZA E INFORMAZIONE
NEGLI ANNI SETTANTA
a cura di Mirco Dondi
© Edizioni Controluce




PARTECIPANO:
LUCA ALESSANDRINI
(direttore Istituto storico regionale Ferruccio Parri)
FULVIO CAMMARANO
(docente di Storia Contemporanea, Università di Bologna)
GIUSEPPE GIAMPAOLO
(presidente Istituto storico regionale Ferruccio Parri e avvocato difensore delle parti civili nei processi per le stragi del treno Italicus e della Stazione di Bologna)
MIRCO DONDI
(curatore del volume, docente di Storia Contemporanea, Università di Bologna)
ALDO GIANNULI
(un autore, consulente delle Commissioni parlamentari stragi e Mitrokhin, docente di Storia contemporanea, Università di Milano)

Saranno presenti in sala anche altri autori:
Marilù Oliva, Luca Pastore, Marika Tolomelli

mercoledì 3 dicembre 2008

Luisa Ruggio a Più Libri Più Liberi presenta La nuca


Sabato 6 dicembre 2008
Roma - "Piu' Libri piu' Liberi"


Luisa Ruggio

Presenta

La Nuca (Edizioni Controluce)

Palazzo dei Congressi Eur

Start h.20

Sala Ametista


Intervento di Annamaria Ferramosca


Medioevo. Terra di Hydrunte. Una bellissima adolescente, sospettata di stregoneria perché innamorata delle parole, si traveste da uomo per diventare l'allievo di uno Scriptorium particolare.
Un luogo pieno di libri e inchiostri dove i maestri sono due fratelli. Un alchimista eremita e un arabo che colleziona nuche femminili, alla continua ricerca di quella perfetta per la stesura di un codice fatto di puro erotismo.
Insieme scopriranno la mistica della sensualità. E la forma più spirituale dell'amore.
Dopo le calde atmosfere di Afra, Luisa Ruggio torna a incantare i lettori con una favola gotica sul potere del desiderio. Una storia che è anche un commovente omaggio alla Scrittura, un tributo alla potenza incantatoria della Parola, sull'osmosi tra Filosofia occidentale e Favola orientale e un falso storico sulla vita immaginaria dell'alchimista di Soleto Matteo Tafuri.
Con una prosa poetica che batte un ritmo profondo, La nuca è l'analisi in forma di racconto dell'alchimia segreta che anima tutte le relazioni umane: la fascinazione, qualunque essa sia.
Un magnetismo ingovernabile che da secoli feconda la letteratura.

Luisa Ruggio, giornalista e scrittrice, vive e lavora a Lecce.
Ha scritto saggi sul cinema e la psicanalisi. Il suo romanzo d'esordio, Afra (Besa, 2006), ha vinto tre premi letterari.
È autrice del blog dedicato alla scrittura "Dentro Luisa" (www.luisaruggio.blogs.it). La nuca è il suo secondo romanzo.

domenica 30 novembre 2008

GRAND GUIGNOL DIABOLIQUE

Questo è il loro profilo:

Benvenuti a bordo del GRAND GUIGNOL DIABOLIQUE!!!
Questo progetto ha origine approssimativamente tra il 2004 e il 2005 dalle ceneri di un altra band di culto, i BEAT BABOL. Tutte le canzoni di questo album sono gli inediti DEMOS che servivano alla band per preparare i concerti live. Nel Giugno del 2008 il compositore originale riprese a mano i masters originali per completarli tutti, cercando però sempre di mantenere intatto il "sound originale" e le atmosfere. Queste 10 canzoni tolgono il respiro ora come allora. Anche i testi sono incredibilmente attuali, in quanto mettono l'essere umano nel bel mezzo del suo piccolo/grande universo, faccia a faccia coi suoi enormi problemi e contraddizioni amplificate. Apparentemente 100% pessimista è invece 99% ottimista in quanto scherza con tutto questo pazzo circo umano, si prende gioco di lui, con grande umorismo "drammatico". Le registrazioni sono grezze, le vibrazioni, le sensazioni no. Ecco perchè amiamo così tanto questo nuovo progetto targato Pedale Baroque. E ora che la musica cominci, entri il GRAND GUIGNOL DIABOLIQUE!

li trovate qui...

http://www.myspace.com/grandguignoldiabolique

venerdì 28 novembre 2008

Tra le pagine chiare e le pagine scure







XIV Rassegna nazionale degli autori e degli editori
Città del Libro di Campi 2008

Tra le pagine chiare e le pagine scure
II edizione



Domenica 30 novembre 2008 h. 19.30 Salone - Centro Servizi



Anche per quest’anno torna la seconda edizione preparata appositamente per la Città del Libro di Campi, della rassegna poetica dal titolo Tra le pagine chiare e le pagine scure. Organizzata da Besa editrice. La rassegna che comincia ad avere una sua tradizione all’interno della kermesse salentina diventa oltre ad un incontro poetico-performativo, anche un modo per rendere omaggio alla Poesia


Vito Antonio Conte, Giovanni Santese, Margherita Macrì, Irene Leo, Alessandra Nicita, Elio Coriano, Luciano Pagano, Stefano Donno, Gloria De Vitis, Maria Pia Romano, Gioia Perrone, Simone Giorgino, Elena Cantarone, Angelo Petrelli, Caterina Stasi, Marthia Carrozzo, Stefano Cristante, Giuseppe Cristaldi, Luisa Ruggio, Walter Spennato, Cristel Caccetta, Luca Nicolì, Massimiliano Manieri.

giovedì 27 novembre 2008

Ecologia ed evoluzione della religione di Ferdinando Boero a Campi


XIV Rassegna nazionale degli autori e degli editori
Città del Libro di Campi 2008

Sabato 29 novembre 2008- - Auditorium h. 8,30 a.m.

Ferdinando Boero
Ecologia ed evoluzione della religione

Controluce edizioni (www.edizionicontroluce.it)




Introduce Stefano Donno


La religione da sempre ha trattato di scienza, con ingerenze spesso dirompenti. La scienza, dal canto suo, tratta la religione come un prodotto della mente umana, non riconoscendole alcun nesso con il mondo fisico. In Ecologia ed evoluzione della religione, emblematici episodi autobiografici dalle "forti connotazioni extranaturali" diventano il pretesto per analizzare la genesi della religione come elaborazione culturale di "qualcosa" che forse esiste davvero. Ecologia e biologia evoluzionistica ci mostrano un carattere prettamente "funzionalista" della religione: da sempre conferisce vantaggi agli uomini per cooperare, per preservare e conservare l'ambiente naturale e sociale. Molte le variabili "ambientali" prese in considerazione: dall'antropologia alla cinematografia di Terminator e Robocop, dall'epistemologia al genio di Frank Zappa, con un risultato divertente e intelligente. A dimostrazione che non è un ossimoro un agnostico che parla di religione, o lo è tanto quanto un religioso che parla di scienza.

Ferdinando Boero ha lavorato e vissuto in molte parti del mondo, studiando la vita marina. Nel 2006 ha ricevuto la Médaille Albert Ier, Prince de Monaco per l'oceanografia dall'Institut Océanographique di Parigi. Ha pubblicato Ecologia della bellezza (Besa, 2006), oltre a centinaia di lavori scientifici e monografie.

mercoledì 26 novembre 2008

Dopo lunga e penosa malattia, di Andrea Vitali, Garzanti (Milano, 2008). Recensione di Nunzio Festa

Il nuovo romanzo di Andrea Vitali, Dopo lunga e penosa malattia, è l’ennesima consacrazione di un grande scrittore italiano. E nonostante quel che ne dicano o vogliano dirne critici e finti tali, in Italia esempi di bravura – tra l’altro così fatta di costanza – di tale spessore ci sono ma non si pesano in milioni. In questa ultima e fresca opera, addirittura (ma inteso non in senso dispregiativo e per sminuire), Vitali si confronta e vince la partita/confronto con il giallo. Innanzitutto, lo scrittore rendere perfettamente vivi e vivibili personaggi e luoghi, luoghi reali e personaggi realistici. Ogni persona tratteggiata da Andrea Vitali è un mondo, un'umanità compiuta e interessante. Dalle tante e diverse donne, ai maschi professionisti e, per esempio il protagonista del romanzo, spesso accaldati da piccoli o grandi timori. Racconta, Vitali, grazie per giunta a una scorrevolezza bellissima e suadente temi universali e umani. Partendo dal sentimento del dolore, passando comunque dalla tremenda e saltellante paura della morte. Il dottor Lonati in una notte piovosa deve correre a prendere atto della morte del suo amico notaio, libero professionista con il quale per anni ha condiviso tempo libero. Galimberti Luciano, notaio, è morto per un infarto. Per puro caso, però, l'amico scopre tracce che lo faranno praticamente diventare come un detective. Dunque Carlo Lonati si pone la grande domanda: perché Luciano è morto? E il testo strano del manifesto funebre arriva a dare maggiori problemi di chiarezza, anzi fa da benzina che accende il motore della ricerca. Tanti saranno, durante la narrazione a dir poco avvincente, i colpi di scena. In un'ambientazione che aiuta ed è aiutata a essere tema essa stessa importante del volume. La verità è oltre la già nota Bellano, si trova dalle parti della Dongo d'oltre lago. Quando però il ragno dell'angina mette in pericolo la persona del Lonati. Galimberti e Lonati condividevano anche quel problema fisico, quella malattia che tanti guai e subbugli vitali porta. La moglie del medico, sin dall'inizio dell'opera, è in tensione proprio per questo. Vede, Elsa, una morte che potrebbe colpire vicino a lei. Come forse potrebbe veramente capitare o succederà. La tensione è un filo lungo e teso che A. Vitali mai fa spezzare. I brividi tengono, a tratti, per mano. Nel frattempo ci si può arrabbiare, tanto per citare temi utilissimi alla valorizzazione complessiva di Dopo lunga e penosa malattia, per una serie di bugie e finzioni che la vita quotidiana può nascondere. Donne e uomini sono anche questo. E allorché le vicende rappresentano alcune scene possiamo chiederci quanto comportamenti e atteggiamenti già stanno in casi riconosciuti dalle cronache vere. Vitali, con quella attenzione verso la lingua – di nuovo semplice eppure infallibile – sperimenta un genere per lui nuovo. Ma il carattere giallo non è che un elemento secondario. Andrea Vitali assegna alle pagine il ruolo dell'avventura, qualcosa che allo stesso tempo racconta dei tempi. La lettura è piacevolissima, nonostante i grigi necessari. L'autore, in certi casi per dare momenti di ripresa, invita a sorridere. La magia è quella di tenere tutto insieme. Comunque Vitali non è un mago. E' molto di più. Vitali è un grande scrittore. Andrea Vitali è il narratore che puntualmente convince. Che tiene gli occhi vigili e li agita bene.

Dopo lunga e penosa malattia, di Andrea Vitali, Garzanti (Milano, 2008), pag. 176, euro 14.60.

foto da bookswebtv

martedì 25 novembre 2008

Bepress... start now!






Bepress
edizioni in movimento

Le edizioni Bepress nascono nel 2008 da una collaborazione sinergica tra l'agenzia Bfake, le Officine Ergot di Lecce e la Mimesis edizioni di Milano.
Bepress si appoggia sulla forte esperienza dei fondatori che da diversi anni lavorano nel campo delle culture e della produzione di eventi sull'asse Lecce Milano.

Il progetto Bepress parte dalla ricerca sociologica legata al filone critico delle culture alternative, si estende attraverso l'estetica, la letteratura, la saggistica, nella prospettiva di dare voce editoriale ai fenomeni sommersi, alle diversità, ai giovani ricercatori che come Bepress amano mordere le parole ed i libri estraendone linfa vitale e socio culturale.

Grazie all'esperienza ed ai rapporti internazionali intessuti negli anni precedenti la nascita delle edizioni bepress, presto saranno disponibili sul mercato italiano numerosi testi di fondamentale importanza ma mai tradotti nella nostra lingua.

La prima collana in ordine di nascita è ACIDE REALTA', un abecedario delle sostanze psicotrope, un'enciclopedia minore delle droghe, un punto di riferimento per chi lavora, ricerca o sperimenta nel variegato mondo quasi del tutto da alfabetizzare, delle sostanze psicoattive.

La collana UNKNOWN come già indicato dal titolo conterrà i testi stranieri mai pubblicati in italia che con lavoro meticoloso di traslazione saranno finalmente resi disponibili nella nostra lingua.

La collana ATOMI in formato tascabile 12x17 dal prezzo di copertina contenuto, ospiterà la narrativa giovane da una selezione tra i più bravi e creativi narratori che ogni anno ci faranno pervenire i propri lavori con il concorso perenne COGLI L'ATOMO.

La collana ANTROPOS attraverso i circuiti universitari elaborerà le migliori ricerche nel campo delle scienze sociali per dare vita a prodotti editoriali di approfondimenti sociologici e filosofici di elevato spessore culturale.

Bepress è distribuita in libreria su tutto il territorio nazionale tramite il circuito pde con promozione pea. I libri pubblicati con licenza creative commons sono resi disponibili sul nostro sito (www.bepress.it) in formato pdf.

domenica 23 novembre 2008

10 racconti in Noir per Stampa Alternativa. Consiglio caldamente!!!

Questa antologia è il risultato di due passioni: quella, diffusa, per la letteratura definita "di genere" ma che spesso valica i confini del noir per diventare rappresentazione della vita e della società; e quella per la condivisione della cultura, una passione che rifiuta l'imposizione del "tutti i diritti riservati" per restituire (e restituirsi) il diritto di essere autori, lettori ed eco della cultura, e non semplici fruitori, consumatori passivi di "prodotti".
Ecco com'è nata l'idea di un concorso letterario che è stato poi battezzato "Creative Commons in Noir". E alle due passioni di cui sopra - raccontare e condividere - se n'è aggiunta un'altra, che a Stampa Alternativa è piaciuta perché fa parte del tessuto connettivo di questa casa editrice: andare alla ricerca di voci, scandagliare tra chi scrive e trovare narrazioni nuove.
Quest'ottica, una volta che è stata condivisa all'interno di Stampa Alternativa, è stata presentata alle persone a cui si è chiesto di far parte della giuria: Maurizio Matrone, che ha accettato di diventarne presidente, Juan Carlos De Martin, responsabile di Creative Commons Italia, Loredana Lipperini, scrittrice e critica letteraria, Monica Mazzitelli, scrittrice e coordinatrice de iQuindici, Edi Pernici, lettore, Luciano Comida, giornalista e scrittore, e Carla Melli, consigliere della Provincia di Trieste.
Gli autori: Davide Bacchilega, Euro Carrello, Luciano Pagano, Alberto Prunetti, Alberto Giorgi, Michele Frisia, Karim Mangino, Angela Venuti, Antonio Pagliaro, Paolo Ferrari

fonte iconografica di Jonas Dagar

martedì 18 novembre 2008

Maria Beatrice Protino in arte Almadressa parla Street Art Sweet Art edito da Skira

DALLA CULTURA HIP POP ALLA GENERAZIONE POP UP: STREET ART SWEET ART
“La street art è indomabile, sexy e caustica.” (Jacopo Perfetti)
“Quando di tratta di rivolta nessuno di noi ha antenati.” (Andrè Breton)

Pubblicato da Skira editore nel 2007, il volume - uscito per suggellare anche su la carta stampata il successo della mostra tenuta al PAC di Milano nel marzo 2007, sotto la supervisione di Alessandro Riva e il benestare dell’assessore alla cultura del Comune di Milano Vittorio Sgarbi - dal titolo “Street Art Sweet Art”, raccoglie i lavori e le interviste di oltre trenta fra i talenti più interessanti della street art italiana, oltre ad approfondite introduzioni critiche di Alessandro Riva e Jacopo Perfetti su quella che si riconosce come nuova e acclamata corrente artistica.
I cd graffitari sono artisti la cui arte si nutre di un'estetica diffusa - che trova le sue radici nel writing storico e nell'estetica della bomboletta spray, ma anche in linguaggi e tecniche più nuove, dagli stikers agli stencil alle tante forme di "disordinazione urbana" presenti ormai ovunque nelle città di oggi – ma, soprattutto, di quella psicologia della "guerrilla marketing" o guerriglia comunicazionale, per cui l’utilizzo di tecniche di comunicazione non convenzionale consentono di ottenere il massimo della visibilità con un minimo degli investimenti.
Come sottolinea Riva, si tratta della generazione cresciuta a spot televisivi, a forum e chat su Internet; la generazione che convive con un concetto di trash ormai sempre meno ristretto, che mangia e partecipa reality e che capisce bene che per arrivare a colpire l’immaginario collettivo occorre usare i mezzi più semplici: la strada o qualsiasi posto in cui capiti, appunto. È la generazione “sospesa tra hip pop e iperpop”: la generazione pop up, che appare e scompare all’improvviso e in modo inaspettato. Ma, oltre a questo, si tratta di giovani artisti lontani dagli schemi dell’arte snob e colta, che recupera, invece, una genuinità e una spontaneità aperta alla condivisione. “Ogni artista è parte di un’opera collettiva che si frantuma tra le vie della polis creando significati molteplici di un significato unico” (Jacopo Perfetti).
Il contesto popolare e anonimo della città - spesso umiliata da un’edilizia selvaggia - viene decostruito per divenire finalmente un luogo nuovo con un significato nuovo, in cui la strada è essa stessa non solo luogo ideale, ma l’unico per operare.
Nelle interviste pubblicate gli artisti rivelano uno sguardo attento alla realtà, uno sguardo che “parte dal basso”, che quasi studia un paese che si muove spesso “attraverso rotte di mode importate dall’estero” e lo fa con passione, col semplice desiderio di comunicare qualcosa, magari proprio in disaccordo con ciò che accade spesso nel “sistema dell’arte”. Gli strumenti non sono solo le bombolette spray, ma “la carta, la colla.. il tutto condito con una buona dose di ironia, dissacrazione mistica, masochismo, pornografia, ..cronaca contemporanea e gossip.. la critica sociale e politica” (tratto dall’intervista di Chiara Canali a Abbominevole) e rabbia, la stessa che li spinge alla ri-conquista di quegli spazi urbani – metafora di spazi mentali – resi oggettivamente indisponibili da un concetto di illegalità che, invece, spesso significa indifferenza: “il racconto del writer si genera nella coscienza e nell’immaginazione dell’artista liberato e liberatore nel momento in cui occupa uno spazio strappandolo all’inerzia. I graffitisti producono energia” (Vittorio Sgarbi).

Domenico Protino a Milano




MONDADORI MULTICENTER

C.SO VITTORIO EMANUELE II - MILANO



GIOVEDÌ 20/11 2008 ORE 18.00



DOMENICO PROTINO

INCONTRA IL PUBBLICO E PRESENTA ALCUNI BRANI DEL SUO ALBUM OMONIMO DISTRIBUITO DA WARNER



Presenterà MASSIMO COTTO

Domenico Protino si appassiona alla musica all'età di cinque anni per poi scoprire il suo amore per la chitarra, la musica cantautoriale italiana e il pop internazionale.

A partire dal 2000 si esibisce con diverse cover band e partecipa, in qualità di cantautore, a concorsi canori nazionali che gli permettono di prendere confidenza con dei palcoscenici sempre più importanti,. Domenico viene premiato insieme a grandi esponenti del panorama musicale italiano quali Laura Pausini, Nek, Francesco Baccini, Fabio Concato, Antonella Ruggiero, Avion Travel e tanti altri.

Questo premio gli apre le porte a importanti Festival come il Premio Mia Martini, il Solarolo Song Festival, il M.E.I., Sanremoff e Premio Bindi.

Sempre nel luglio 2007, Domenico si aggiudica il Premio Salentino con il brano "La nuova aurora", scritto per una produzione televisiva che in seguito andrà in onda su emittenti RAI.

Nel 2008 viene selezionato per rappresentare l’Italia al Festival Internazionale della Canzone di Viña del Mar del Cile (il più importante festival dell’intera America Latina); vince con il brano "La guerra dei trent'anni” aggiudicandosi due “gaviotas de plata” ovvero i premi come migliore autore e migliore interprete.

lunedì 17 novembre 2008

Agostino Palmisano: estratto da "Una volta ero strafatto" EC (Edizioni Clandestine)


PREFAZIONE
IL PAGLIACCIO E’ IN PENSIONE

Una piccola spiegazione.
Tutto ciò che segue è atto di ribellione inutile -ma onesto- di un individuo alle prese con un esame di coscienza. Egli non si guarda dentro per giudicarsi e darsi delle punizioni da scontare, bensì scava per trovare le tracce che il passato a lasciato nel presente e che il presente stesso potrebbe regalare al futuro. Dico regalare perché l’istante perpetuo del presente è condotto sempre con un po’ d’avventatezza, senza reale cognizione di causa. Si rallenta la mente per paura di andare troppo avanti rischiando di rimanere per sempre indietro rispetto ad una quotidianità che girà vorticosamente su se stessa. E la propria storia viene scritta di conseguenza.
Siamo un disco graffiato senza rimedio. Bisognerebbe lasciarsi fluire completamente nella propria mente.
Tutte queste poesie contengono tutto quello che volete: amore, sangue, morte, dolcezza, sesso, cattiveria, pietà, fratellanza, rabbia, ecc. Tutto il bene ed il male si uniformano all’esigenze dell’individuo che cerca la sua pienezza, anche a costo di diventare scontato, ipocrita, qualunquista, ecc. Voglio essere di tutto perché non voglio essere nessuno. Voglio solo vedermi dentro come un qualsiasi spettatore, magari più interessato del normale.
Ma l’atteggiamento introspettivo non è quello tipico d’un vecchio ormai giunto alla fine che cerca di trovare scuse atte all’apertura delle porte del paradiso dopo la morte fisica. L’introspezione è condotta razionalmente e con tutta la lucidità possibile perché priva d’un fine ultimo. Dopo la morte c’è qualcosa che non ci riguarda. Inoltre l’introspezione assume forme più dilatate che comprendono anche l’humus sociale dell’individuo. Egli ghigna contro il mal di vivere, ride senza ritegno dell’angoscia e dei dolori universali, si fa beffe perfino di se stesso. Ma subito dopo è capace di scoppiare in un pianto infantile chiedendo amore ed affetto, conscio di non meritarne.
In fondo ciò che un uomo chiede è comprensione, soprattutto negli sbagli. Bisogna capire la propria umanità.
Chi scrive ama, anche con rabbia. E se mostra violenza è perché l’oggetto del proprio amore lo delude.




UNA VOLTA ERO STRAFATTO

1
DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA


Finalmente abbiamo finito di campare
hanno spento la nostra musica e ce ne siamo accorti
-acqua nel serbatoio dei nostri motori-
sappiamo che è finita e che la banda è crepata
non più autostrade ma strade soltanto
niente più bar dove farci ripulire dalla nostra ignoranza
niente più noia del troppo tempo da vivere
ma solo noia aspettando di sognare
in letti riscaldati dalle nostre famiglie.
Abbiamo raggiunto un altro livello di percezione
abbiamo assaporato le nostre mancanze
non abbiamo vergogna delle nostre amputazioni sociali
-la stanchezza non sarà bandita dai nostri occhi-
e avremo i ritmi che ci meritiamo
avremo la musica che ci rispetta
assaggeremo solo quello che ci inebria
-quello che gli altri credono fa schifo-
avremo sguardi furtivi che chiederanno salive
avremo posture degne dei migliori falsari
niente grandezza altrui
niente banchetti dal vino guasto
niente strade che ci portino ad altre strade
sempre più vuote e cariche di carne fredda
ci meritiamo la saggezza col disprezzo degli amici
vogliamo il fallimento della personalità
e la vogliamo con la nostra grandezza
e niente giudizi.
Prendiamoci tutto ciò che vogliamo
prendiamoci tutti i banchetti del cazzo
prendiamoci tutti gli sguardi che arrapano
prendiamoci il diritto a non dover prendere a tutti i costi
vogliamo la voglia della grandezza
vogliamo girare senza essere visti
senza che qualcuno s’agganci e vampirizzi
-senza dover dire bè che si dice tutto bene ciao-
vogliamo vedere un bel culo
e non desiderare di papparcelo
vogliamo poter dire che siamo delle teste vuote
senza dover fare la faccia dei bravi bimbi
non vogliamo salvare la situazione
perché nessuno farebbe altrettanto
non vogliamo conoscere ragazze per farci amicizia
noi vogliamo scopare
e sogniamo di scopare
fin anche il mondo balordo che va in malora
grazie a noi.





2


Le torri sono spacciate
crolleranno per rinascere sabbia
e le distese finiranno
tranciate dalle reti elettriche
come ragnatele della società
e tutto sarà attirato
verso le correnti potenti
peggio dei gorghi d’oceano
pressurizzando verso l’abisso
pieno di timpani esplosi
-flusso di povertà
-flusso di ricchezza
-flusso infinito
limite che tende a zero
equazioni impossibili
logaritmi statici
ergonomia
matrice vuota
saturazione non dimostrabile.
Tutto sarà dimostrato
tutto morto
tutto nuovo
tutto spento
il passato spiegato dal sesso
il futuro castrato
il presente ignoranza
il presente indifferenziato.




in foto l'autore

domenica 16 novembre 2008

Con Brisingr Christopher Paolini erede di Tolkien!

Christopher Paolini, autore di Eragon ed Eldest, ora esce con un nuovo lavoro dal titolo Brisingr edito da Rizzoli. Esordisce giovanissimo e diviene un caso letterario, anche se con una certa lentezza rispetto alle esplosioni letterarie di scrittori un pò più maturi come Dan Brown e il Codice Da Vinci. Da subito si intuisce leggendo tutte e tre i suoi lavori che dentro c'è il succo letterario assorbito da frequentazioni con il mondo de Il Signore degli Anelli di Tolkien, ma anche una profonda conoscenza delle atmosfere proprie delle categorie iconografiche del gotico internazionale (vedasi la resa di ambienti architettonici e paesaggi) e di certa letteratura magica di provenienza celtica, soprattutto nel riferimento a certe figure mostruose mitologiche come i Troll. Ma la figura forse più bella e interessante nelle storie raccontate da Paolini, rimane Saphira simbolo seppur mostruoso del legame tra fantastico e realtà, dove l'unione mentale tra il drago ed Eragon, rappresenta la chiave di volta per leggere tutto questo come un legame di crescita spirituale e affettiva tra due esseri che vengono da mondi e dimensioni differenti: altro che interculturalità!

Daniela Pispico



La trama:

Eragon, Roran, e Saphira sono in viaggio verso l'Helgrind, la dimora dei Ra'zac, dove la promessa sposa di Roran, Katrina, è stata tenuta prigioniera. Eragon cura la ferita che è stata inflitta a Roran da un Ra'zac nell'accampamento a Carvahall. Insieme, si infiltrano nella fortezza e vengono attaccati dai Ra'zac. Roran uccide uno dei due Ra'zac e salva Katrina. Eragon trova Sloan, il padre di Katrina e traditore a Carvahall, imprigionato. Eragon decide di rimanere nell'Helgrind per uccidere il restante Ra'zac e trattare con Sloan. Egli dice a Saphira di tornare dai Varden con Roran e Katrina. Poi trova e uccide l'ultimo Ra'zac con facilità. Eragon poi lascia l'Helgrind con Sloan e, utilizzando il vero nome di Sloan, gli ordina di viaggiare verso la terra degli Elfi, e Eragon ritorna dai Varden. Nel frattempo, Saphira arriva al campo dei Varden senza Eragon, così Arya parte per trovarlo. Arya trova Eragon e tornano dai Varden insieme. Al campo dei Varden, Eragon corregge la maledizione che ha accidentalmente imposto a Elva, ma solo parzialmente. Ora può scegliere se ignorare la maledizione o meno. Egli paga inoltre il suo debito verso Gedric, dal quale ha rubato le pelli per la sella di Saphira, e poi fa visita a Jeod e dà alla moglie un regalo. Murtagh e il suo drago, Castigo, attaccano i Varden poco dopo il ritorno di Eragon. Gli Elfi aiutano Eragon nella sua lotta contro Murtagh, costringendo lui e Castigo a fuggire. Dopo la lotta, Eragon sposa Roran e Katrina. Nasuada ordina a Eragon di partecipare all'elezione del nuovo re dei nani senza Saphira, ed Eragon accetta di malavoglia. Tra i nani, Eragon è a favore di Orik, il capo del clan del Dûrgrimst Ingeitum. Un tentativo di uccidere Eragon viene effettuato dal clan del Dûrgrimst Az Sweldn rak Anhûin, che è ostile nei confronti di Eragon. Orik presenta elementi di prova per i capi-clan, che bandiscono l'Az Sweldn rak Anhuin. Dopo aver ricevuto la fiducia dei nani, Orik viene eletto come nuovo re dei nani. All'incoronazione di Orik, Saphira aggiusta Isidar Mithrim, che Arya aveva frantumato nel tentativo di salvare Eragon dallo Spettro, Durza. Eragon e Saphira decidono di tornare a Ellesméra per continuare il loro addestramento. Eragon viene a conoscenza da Oromis e Glaedr che Morzan non è suo padre e che è Brom. Il giorno successivo, Eragon capisce la fonte del potere di Galbatorix; un Eldunarí, o un cuore dei cuori, è un cuore di drago, che contiene la loro coscienza ed esiste in eterno. Glaedr spiega che Galbatorix controlla centinaia di questi, che sono la fonte del suo potere. Essi discutono con Eragon della necessità di avere una nuova spada. Eragon fa visita a Rhunön, l'elfa fabbro, e le chiede di forgiare una nuova lama per lui. Lei accetta, solo dopo che egli recupera il materiale necessario, l'acciaioluce, ed Eragon chiama la spada "Brisingr". Quando Eragon decide di tornare dai Varden, scopre che anche Oromis e Glaedr sono in partenza. Oromis spiega che è giunto il momento di opporsi a Galbatorix accanto a Islanzadí e Glaedr dà il suo Eldunarí a Eragon e Saphira prima della loro partenza. Eragon e Saphira tornano dai Varden, che sono impegnati in un assedio alla città di Feinster, e si ricongiunge con Arya. Eragon e Arya trovano la Signora della città, Lady Lorana, ma scoprono che i suoi tre maghi stanno tentando di creare uno Spettro. Eragon e Arya corrono a uccidere i maghi, che però riescono a trasformare un uomo in uno Spettro. Tuttavia, Eragon vede attraverso l'Eldunarí di Glaedr lo scontro fra Oromis e Murtagh; Galbatorix prende il controllo di Murtagh e tiene bloccati i due Cavalieri. Oromis si irrigidisce a causa della sua malattia e viene trafitto dalla spada di Murtagh che uccide anche Glaedr. Appena Eragon riacquista coscienza, lui e Arya lottano con lo Spettro, Varaug, che viene ucciso dall'elfa. Dopo il successo dell'assedio, Nasuada informa Eragon che il piano dei Varden è di marciare verso Belatona, quindi a Dras-Leona e da lì a Uru'baen, dove cercheranno di uccidere Galbatorix.

fonte Wikipedia

mercoledì 5 novembre 2008

Barack Obama è il nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America

Tralasciando entusiasmi e facili paragoni (come ha fatto un’emittente radiofonica italiana che ha idealmente affiancato Barack Obama a Papa Giovanni Paolo II) con illustri personaggi della storia dell’umanità confondendo generi e ambiti di azione, la vittoria di Barack Obama, è sintomo di un cambiamento epocale non solo per gli U.S.A. ma per tutto il mondo. Il presidente di colore, vince in Virginia, California, in Pennsylvania. Il neo-eletto presidente, davanti a una folla acclamante il suo imperativo categorico “Yes, We Can!”, dichiara di voler costruire una nuova America, con l’aiuto di tutti (dalle comunità ispano-americane, afro-americane, alle comunità – impensabile sotto un’amministrazione Bush – gay che lo hanno sostenuto) mattone per mattone. Questo significa un impegno che non sarà solo unilaterale e dogmaticamente verticalistico dall’alto verso il basso (le amministrazioni Reagan, Bush senior, Bush Jr), ma un nuovo modo di intendere la politica sul piano interno fatta su un reale dialogo tra le diverse componenti la società civile (quella che deve scegliere a causa di un sistema sanitario gestito dalle compagnie di assicurazione se mangiare o curarsi) e la leadership della White House. Sul piano internazionale maggiore apertura verso la Russia, e paesi hot come Corea e Cina, pianificazione costruttiva di progetti regolamentativi per una maggiore stabilizzazione del sistema ecologico mondiale oramai ai limiti del collasso. Ora non ci resta che sperare che Obama ( Il Presidente nero, come il titolo dell’opera di Lobato edito da Controluce) dichiari al mondo cosa si nasconde nell’Area 51 e attendere una splendida analisi di Noam Chomsky sul nuovo democratico ordine mondiale

martedì 4 novembre 2008

Le larve, di Claudio Morandini, Pendragon, (Bologna, 2008). Di Nunzio Festa

Peggio, per bruttezza, delle larve. Il protagonista del romanzo di Morandini, quello principale e non il ritratto che fa da cornice a tutta la storia, che è un ricco abominevole, dovrebbe essere mangiato dagli insetti; mentre, per esempio, tratta male le sue serve, esattamente o forse solo idealmente come suo nonno-padre da lui vorrebbe. Che, per dirla tutta, il ragazzo è figlio del nonno. E non del padre. A volte (sembrerebbe) le cose non sono nella maniera esatta di come te le raccontano quando sei un bambino. La trama nebulosa, ma non per insufficienza di doti bensì per scelta, è impregnata del clima ampiamente asfittico del palazzaccio nel quale i fatti succedono. In qualche passaggio, Claudio Morandini somiglia alla Chiara Cretella di Annunciazione in metropolitana; principalmente per alcune scene e piccoli risvolti psicologici di alcuni personaggi. La storia, la quale si svolge in vite rurali e perfettamente borghesi, è zeppa della terra più melmosa che esista. Siamo di fronte, addirittura, a più generazioni di larve. D’esseri, anzi, ripugnanti come e molto più delle larve. Le larve non proprio astrali. Forse, più esattamente il male annidato in cellule di uomini persi. La trama ci fa sentire tutto quel profumo, a volte claustrofobico, delle temperature gotiche. Gli eventi sono carichi, ancora, di male. Una donna è fatta impazzire. Un omicidio. Una vita a stare perfettamente e di continuo contro gli altri. Il dominio del padrone. Una serie di elementi ficcati nel corpo della narrazione, narrazione di un io-narrante scrupoloso e duro. Il protagonista, a tratti, è sospeso tra sogno-incubo e realtà. Il fattore salvifico, invece, è rappresentato appunto dalla terra. Quella iniziale e vitale, nonostante sempre le larve. Claudio Morandini riesce nell'operazione di scrivere con cautela e ricchezza, chiaramente funzionali ai luoghi. Morandini, però, capisce persino che deve permettere a lettrici e lettori d'entrare meglio e di più nelle menti dei personaggi, ed è capace allo stesso tempo del “lavoro”. Con questo romanzo si può dunque giungere nel territorio delle miserie umane, delle bassezze, leggendo facce di uomini orribili. Le larve è un romanzo fitto di contenuti. Parte dell'umanità, e delle sue 'passioni' è tenuta in vita con la forza delle parole.


Le larve, di Claudio Morandini, Pendragon, (Bologna, 2008), pag. 227, euro 14,00.

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