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martedì 18 agosto 2009

Nani, Ballerine e altre Suggestioni di Angela Leucci (Edizioni Akkuaria

Il Salento. Terra di transito, di attraversamenti, di ragni tarantolati, di ulivi secolari. Salento, terra di meraviglie barocche, di cultura, non solo terra dove impera lu sule, lu mare, lu ientu! Già perché c’è un aspetto della storia della letteratura di questo territorio ancora tutta da scoprire, tutta ancora da valorizzare e da apprezzare, e per certi versi forse poco rassicurante. Obiettivamente la produzione letteraria di queste lande, da Salvatore Toma a Antonio Leonardo Verri sino a Claudia Ruggeri, ha raccontato sia in prosa che versi, una geografia della scrittura che parlava di queste latitudini in maniera non certo entusiastica, dove il lirismo mitologico di un luogo quasi utopico e incontaminato sotto qualsiasi punto di vista, veniva sostituito dalla narrazione di un luogo, il nostro, tutt’altro che idilliaco,anzi … un inferno “minore”, citando l’opera della Ruggeri, dove il barocchismo delle identità diveniva sublimazione dell’ipocrisia, della volgarità, del pressapochismo, di una claustrofobia esistenziale che lacerava ogni slancio. A cavallo poi tra gli anni ’80 e ’90 il Salento ha visto nascere il pulp, la beat generation con Maurizio Leo di Copertino, Giovanni Santese di Sternatia (ricordo per Luca Pensa editore il suo “Amore lavati, che ti porto a ballare), il leccese Vito Antonio Conte, il noir con Luciano Pagano, sino al Giallo di Raffaele Polo, Graziano Tramacere, Gianni Capodicasa, Piero Grima, Lino De Matteis, Lucia Accoto e altri che hanno pubblicato i loro gialli ambientati nel Salento con altre case editrice tra cui Manni. Devo dire che le sorprese non sono ancora finite, sintomo che la possibilità di trasformare una terra del “rimorso” in una gigantesca fonte d’ispirazione per quel genere letterario come il “Giallo” (Il termine "giallo" si deve al colore della collana Il Giallo Mondadori, ideata da Lorenzo Montano e pubblicata da Arnoldo Mondadori a partire dal 1929) che a tutt’oggi ha i suoi appassionati seguaci, sono ancora moltissime. Con meraviglia poi leggo il lavoro di Angela Leucci per i tipi di Edizioni Akkuaria, dal titolo “Nani, ballerine e altre suggestioni” e dal titolo mi aspetto una prosa immaginifica, tra il grottesco e l’onirico o metafisico se si preferisce, sulla scia della migliore visione di un Federico Fellini. Ma pagina dopo pagina mi accorgo che Leucci mi ha coinvolto nella sua ragnatela di storie, personaggi, contingenze davvero inquietanti. Ora che l’autrice sappia come condire di brividi i suoi racconti, è fuori discussione, vi è il crimine, il mistero, le relative indagini per scoprire il colpevole di turno, che vi assicuro in questo caso non è il maggiordomo. Le vicende prendono corpo a Lecce, Maglie, nel Salento tutto insomma, (l’ambientazione è facilmente individuabile) e ci si può immedesimare da subito perché parlano di fatti che sono alla portata della nostra quotidianità, ma che di usuale hanno veramente ben poco in quanto ci fanno capire come le persone che ci circondano, quelle che possiamo incontrare lungo le scale del nostro condominio, mentre facciamo la fila alle poste, o che siedono al tavolo accanto mentre prendiamo un aperitivo con degli amici al bar, rappresentano l’altro come atroce (con un gioco semplice di elisione possiamo trasformare il latino “alter” , altro per l’appunto, in “ater” atroce) ovvero come entità mostruosa che può tutto. D’altra parte i killer seriali ce lo insegnano da Rostov ( nella realtà Andrej Romanovič Čikatilo) in poi! E dunque chiunque potrebbe essere un cannibale, un omicida efferato, un necrofilo e chi più ne ha più ne metta. L’abilità di Angela Leucci sta poi nell’aver voluto trasformare questi incubi in scene descritte con estrema velocità, e sintesi, da 8 mm direi, proprio come l’assurdo e la morte si manifestano in tutta la loro forza e assurdità, senza darti nemmeno il tempo di riflettere. In questo libro si parla di amore, di amicizia, di sesso, di morte con un unico filo conduttore: una lunga scia di sangue. Da leggere magari con sottofondo Nick Cave, Bob Dylan, Tom Waits. Scrive Antonio Errico nella prefazione al libro: “Angela Leucci racconta. Con precisione, esattezza, rapidità. Con ironia, icasticità, a volte con sarcasmo. Interpreta situazioni e condizioni del vivere. Prende parte. Racconta. Dei suoi personaggi conosce ogni storia, condivide tutte le passioni, è compagna di strada discreta, premurosa. Racconta facendosi personaggio tra i personaggi, senza nascondere mai sentimenti ed emozioni, senza pretendere di governare le storie, ma lasciandosi portare dal loro corso, affidandosi, se occorre, all’imprevedibilità della sorte. La sua narrazione prevede – strutturalmente – il soggetto che narra. Le vicende che si dispiegano non sanno farne a meno, lo pretendono, lo richiamano.” Certo, ha ragione Antonio Errico, ma alla fine quello che quest’autrice ci dimostra, è che la sorte alla fine è solo una delle tante storie che esistono simultaneamente in questo mondo, che è il peggiore dei mondi possibili

lunedì 29 giugno 2009

Blixa Bargeld: Rede/Speech

ADCartdiffusion, con il sostegno della Città di Alessano, presenta uno straordinario evento in Puglia con Blixa Bargeld. Il poliedrico artista berlinese che nel 1980 ha fondato una delle band più note del movimento industrial, gli Einstürzende Neubauten, anche chitarrista e cantante dei Bad Seeds, la backing band di Nick Cave, (con cui compare anche ne “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders), sarà quest’estate in Puglia. Unica tappa esclusiva, il prossimo 2 luglio ad Alessano (Lecce), dove presenterà una performance sperimentale tra teatro e musica. L’artista che con gli Einstürzende musicò l’Hamlet Machine di Heiner Müller ottenendo grande successo, sceglie anche oggi il teatro per il suo Rede/Speech uno spettacolo che esplora i confini del linguaggio e della musica. Microfoni, effetti, pedali, un paio di altoparlanti ed un mixer di fronte al palco per una strumentazione scarna e minimale con Boris Wilsdorf a controllare dalla parte opposta del palco. Bastano solo queste cose, a Blixa Bargeld, per creare manipolazioni vocali e suoni stratificati e complessi. Nello spazio di due ore vengono costruite trame ambient e sferragliate noise cupe e claustrofobiche, insieme a parti più morbide ed eteree, più vicine al concetto wave e post-rock.

Il progetto Blixa Bargeld: Rede/Speech, fortemente voluto e prodotto da ADCartdiffusion (Gianna Licchetta e Carla Romana Antolini), è realizzato in stretta collaborazione con le realtà emergenti di VAZCA e Due Lune TeatroTenda e con il supporto fondamentale di Anna Maria Mangia. Grazie all’interesse e al sostegno del Sindaco della Città Alessano, Gigi Nicolardi che ha accolto l’evento con grande entusiasmo, il Capo di Leuca riscatta l'orgoglio della sua periferia ospitando un evento d'avanguardia internazionale e permette l'espressione di un’alternativa culturale rispetto all'offerta di intrattenimento del Salento turistico.

Rede/Speech

Si tratta di una performance puramente linguistica, basata sulla emissione, registrazione, iterazione e sovrapposizione di sillabe, parole, frasi e vocalizzi. Se Blixa con i suoi Neubauten recupera e riutilizza materiali di scarto – ''lavoriamo con fili metallici, macchine costruite con cera che possono essere chiamate strumenti, liquidi e con qualsiasi cosa, dal fuoco a materiali organici, dalla gomma alla plastica'' – per (de)costruire nuova musica, in questo spettacolo – azione – egli riesuma parole dimenticate e prive di significato, suoni viscerali che solo la sua anima profondamente berlinese può emettere. Dalla formazione della band ormai leggendaria Einstürzende Neubauten nel 1980, alla sua presenza dal 1984 al 2003 nel gruppo Bad Seeds del cantante e performer Nick Cave, il berlinese Blixa Bargeld ha dimostrato di essere uno dei personaggi cruciali nella storia della nuova musica. Chitarrista, cantante, autore ed attore, Blixa Bargeld è un performer di rara versatilità, in grado di definire un mondo artistico ricco di sfumature. “Rede / Speech” è una straordinaria performance solitaria dedicata alla voce, dove il pubblico assiste in diretta alla metamorfosi di frasi, parole e sillabe in una architettura musicale potente ed affascinante.

Ancora una volta Blixa Bargeld coinvolge gli ascoltatori nel suo mondo sonoro, come nel laboratorio di un alchimista della voce, dove tutto si sviluppa in diretta, tra dinamiche timbriche di rara intensità, catturando lo spirito e l’energia del momento. Dal 1995 Blixa Bargeld lavora al progetto di “Rede/Speech”, che è già approdato in numerosi ed importanti festival europei, e la dimensione palpitante ed umana della sua performance ne assicura un rinnovamento costante che avvince e sbalordisce gli spettatori.

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