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giovedì 28 maggio 2009

Mario Salina con le sue Visioni Suburbane a Palazzo Sasso (Ravello)

Con una personale dal titolo “VISIONI SUBURBANE”, il prossimo 6 giugno 2009 Mario Salina presenterà il suo ultimo ciclo di opere nella splendida cornice di Palazzo Sasso a Ravello. Verranno esposti una serie di dipinti di vari formati, eseguiti nel corso del 2008 e di questi ultimi mesi. I soggetti sono figure in atteggiamenti semplici e quotidiani, colte in primo piano e in gran parte accomunate da un contesto dove domina l’elemento dell’acqua, da sempre amato dall’artista: Bagnante, Figura in riva al mare, Il pescatore, Il ponte, Pugile, Uomo di periferia, Uomo e cane. Dipinte come di consueto ad acrilico su tela, le opere raggiungono un delicato equilibrio fra i toni freddi (blu, verdi e grigi), in apparenza dominanti, e i toni caldi bruni e rosa, il tutto percorso da luminosi accenti di bianco. Ogni singolo pezzo è l’esito di una lunga elaborazione, che tuttavia conserva traccia dei passaggi precedenti, anche grazie al puntuale utilizzo degli stracci, laddove l’artista intende cancellare, e all’originale intervento di pennelli “modellati” dallo stesso Salina, dove invece vuole generare particolari effetti. Rispetto ai dipinti del 2007, che pure affrontavano tematiche affini utilizzando una tecnica analoga (Sali-scendi, Porto del sud, Lupo di mare e Canicola), in queste ultime tele si assiste al rafforzamento della sintesi delle figure e alla loro progressiva fusione con il paesaggio, quest’ultimo non più soltanto suggerito da singole presenze (un edificio, un animale ....), ma ormai semplicemente evocato da poche macchie di colore.
Segno evidente che Salina è sempre più concentrato sulla pittura e si sta indirizzando verso una sintassi più densa.

Mario Salina è nato nel 1963 a Mozzanica (Bergamo), dove vive e lavora. Si è diplomato all'Accademia di Brera nel 1987 e due anni dopo ha esordito con una personale alla Galleria Cannaviello a Milano. Da allora ha partecipato a numerose collettive e ha tenuto un buon numero di personali, ottenendo diversi premi e riconoscimenti.

M A R I O S A L I N A - "VISIONI SUBURBANE"
Inaugurazione: sabato 6 giugno 2009 · ore 19,00
Palazzo Sasso, Via San Giovanni Del Toro, 28, Ravello (SA) · Italia
testo in catalogo: Sara Fontana
progetto: GiaMaArt studio
dal 6 al 25 giugno 2009
direzione: Gianfranco Matarazzo
catalogo edizioni GiaMaArt studio

sabato 14 marzo 2009

Sonia Ceccotti, Facce riciclate


Inaugurazione sabato 28 marzo 2009 - ore 19,00
testo in catalogo: Barbara Meneghel
dal 28 marzo al 20 giugno 2009
catalogo edizioni GiaMaArt studio
direzione Gianfranco Matarazzo
http://www.giamaartstudio.it/


Alla sua prima personale presso la galleria GiaMaArt studio, Sonia Ceccotti presenta una serie di lavori a carboncino di varia dimensione, dedicati al tema del ritratto. Il titolo scelto per la mostra, “Facce riciclate”, fa innanzitutto riferimento alla volontà di proporre una serie di disegni i cui soggetti siano già stati utilizzati in precedenti lavori: l’artista stessa (il soggetto in cui riesce ad esprimersi meglio); il compagno; gli affetti famigliari, ma anche immagini femminili tratte da internet in base a scelte meramente estetiche. Nello stesso tempo, però, il concetto del “riciclaggio” rimanda anche alla scelta di inserire nel disegno elementi “poveri”. Si tratta di materiali tratti direttamente dalla vita quotidiana, e in particolare dal materiale da imballaggio: cartone ondulato (che funge da supporto al disegno), nastri adesivi da pacco, nastri isolanti, codici a barre. Elementi che vengono distribuiti sul supporto del disegno a inframmezzarne i tratti, a sottolineare particolari punti di luce e ombra, a dare intensità agli sguardi. Il tutto dà vita a un’estetica del recupero che da un lato interroga e illumina i tratti figurativi del carboncino, dall’altro intrattiene un dialogo con la vita quotidiana muovendosi in una precisa direzione: quella della riabilitazione del “basso”, di qualcosa che altrimenti verrebbe fisicamente scartato e svalutato. Il risultato è un interessante connubio di figurazione tradizionale e intervento materico, che contribuisce a suscitare interesse e attrazione nello spettatore. Con questa precisa scelta estetica, Sonia Ceccotti inaugura un nuovo filone di ricerca che si affianca alla pittura a olio fin qui utilizzata. Non una sostituzione, ma un modo alternativo di sentire e interpretare il proprio lavoro, nato da una circostanza puramente casuale: il continuo utilizzo del materiale da imballaggio per avvolgere le proprie tele (comune a tutti gli artisti). Da qui, la curiosità e l’urgenza di tradurre in opera la propria esperienza quotidiana, facendo passare i soggetti ritratti quasi in secondo piano rispetto alla modalità stessa del fare

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