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martedì 26 marzo 2019

Simone Savogin la poesia come orrore e bellezza. Intervento di Stefano Donno



















Ormai lo sappiamo tutti che Antonio Sorgentone ha vinto la quarta edizione Sky di Italia’s Got Talent, il talent show  con Lodovica Comello, Claudio Bisio, Federica Pellegrini, Mara Maionchi e Frank Matano (un gruppo variegato e ben strutturato per competenze e  professionalità).  Ma il vero protagonista  e sono d’accordo con Aldo Grasso è stato il pirotecnico Simone Savogin, il poeta che era riuscito ad emozionare Federica Pellegrini.  L’orrore della guerra come è stato performato è un salto di paradigma nella grammatica della recitazione poetica. La trasmissione ha avuto fiuto a far concorrere un poeta slammer. Il Poetry Slam è una vera e propria gara dove i poeti se le suonano di santa ragione a suon di metrica e ritmo della parola su un palcoscenico. L’ America è stata pioniera nell’organizzare queste competizioni ora un po’ in tutto il mondo ci sonno e vanno alla grande.  Savogin che ho avuto di sentire dal vivo a Como quando Laura Garavaglia del Festival Europeo della Poesia mi ha invitato in qualità di editore de I Quaderni del Bardo Edizioni per presentare l’antologia del festival del 2018. Savogin va oltre la forza delle cose, il suo è un esserci per il verso che si trasforma in vita che fa toccare con mano al lettore e al pubblico senza stucchevoli effetti speciali. Vita che per Savogin è anche miseria e orrore, oltre che bellezza inesprimibile. Guardatelo negli occhi quando recita Savogin. Ha stoffa, qualità, e non è un improvvisato della Poesia come qualcuno vuol far credere. Egli è un Poeta, di tutto rispetto al quale rivolgo il mio più sentito ringraziamento per quello che sa fare e che dona agli altri.

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