Chi si ricorda, degli
anni ’90, i mini e i floppy disc, i primi videoclip di Videomusic, le serie
televisive di Friends, Baywatch, e ancora, le sale giochi, le schede
telefoniche o le boy band? Se a questi soli pensieri si prova un mix tra
nostalgia e sollievo, allora questo è il libro giusto – anzi il librogame
giusto – per ritrovare lo spirito dei sopravvissuti alla grande transizione
analogico-digitale, quando per “scaricare una fotografia da Internet ci voleva
mezz’ora”. Mattia Bertoldi, lui che è nato nel 1986 e in quegli anni era
adolescente, con La dura legge di Baywatch. Tutto quello che avete amato negli
anni ’90, (Booksalad, marzo 2017, Euro 14,00, IN USCITA IN MARZO), ha raccolto
i suggerimenti di decine di suoi coetanei e ci racconta con sorprendente ironia
e un pizzico di rimpianto la musica, la tv, l’intrattenimento, le letture, le
mode e le tecnologie degli anni ’90. In un percorso strutturato come un
librogame, soppiantato in quegli anni dai giochi di ruolo elettronici, si
chiede come sia stato possibile divertirsi, amare, studiare, comunicare senza
Wikipedia, Google, Netflix e gli smartphone. E, senza prendersi troppo sul
serio, rivendica con orgoglio di avercela fatta, di essere uscito indenne da quel
decennio, nonostante tutto. Noi degli anni ’90 siamo stati gli ultimi esemplari
della nostra specie a provare i limiti della tecnologia digitale, gli ultimi ad
aver assaggiato musicassette e mini disc, in un’epoca in cui gli MP3 erano
ancora un miraggio per i più; ad aver seguito delle serie televisive senza
l’aiuto di Internet, pronti a spaccare il videoregistratore se solo ci fossimo
dimenticati di puntarlo per catturare su VHS l’ultimo episodio della stagione
perché... esatto, niente streaming e niente riassunti su Wikipedia. Siamo anche
stati gli ultimi a subire la maledizione di Baywatch, e questo è un segno che
ci porteremo dietro per tanto, tanto tempo. E nessun remake potrà toglierci
questo.
Mattia Bertoldi, nato
nel 1986 a Lugano, ha vissuto più o meno alla grande tutti gli anni Novanta.
Sognava il chiodo di pelle di Max Pezzali ed era innamorato di Xena e Buffy.
Ancora oggi tifa per i Chicago Bulls, ascolta Gigi D’Agostino e ha paura dei
vermi giganti del sottosuolo per colpa di Tremors. Finalista al Premio Chiara
Giovani nel 2011, ha esordito con il romanzo Ti sogno, California, edito da
Booksalad nel 2012, e dal 2016 è membro di comitato dell’ASSI, Associazione
Scrittori della Svizzera italiana.
Il suo sito: www.mattiabertoldi.com
Nessun commento:
Posta un commento