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martedì 22 novembre 2016

ALTRO CHE BAMBOCCIONI! Sono i giovani i protagonisti del WTT Wearable Tech Torino, la prima fiera italiana dedicata alle tecnologie indossabili. Intervento di Stefano D'Almo























Se li avesse conosciuti prima, l'ex ministro Padoa Schioppa  probabilmente  non avrebbe coniato l'infelice locuzione "bamboccioni", che ha contrassegnato la sua attività di governo ben più di quanto abbia fatto la sua discendente parabola politica. A smentirlo c'è ora WTT, la manifestazione giunta alla sua seconda edizione, vetrina dell'Hi Tech che nasce dalla generazione dei millennials, quella che, per dirla con  il succitato Schioppa, era formata dai ragazzi troppo pigri e viziati per lasciare le sicurezze familiari e intraprendere  la via dell'autosufficienza economica. WTT ha preso il via dall'iniziativa di un gruppo di studenti del Politecnico di Torino che evidentemente coltiva idee, sogni ed aspirazioni molto diversi. Riuniti sotto la sigla "JetoP", ovvero Junior Enterprise del Politecnico di Torino, studenti e neolaureati hanno collaborato per dare vita a un evento capace di attirare non solo i fanatici della tecnologia, dello smartphone o del videogioco all'ultima moda, ma anche gente comune, curiosa di scoprire in prima persona i nuovi percorsi che stanno imboccando le tecnologie più innovative. Lo scorso anno, WTT ha richiamato al Lingotto Fiere più di 6000 persone, come riporta il comunicato stampa distribuito ai giornalisti dalle gentili e preparate receptionist all'ingresso del padiglione 1 dove, il 18 e il 19 novembre, si è svolta l'attuale edizione.  Quest'anno - i conteggi non sono ancora stati fatti - si pensa di poter superare questa cifra, che era già di per sé incoraggiante. E' un segnale importante, perché la gran parte dei visitatori è costituita da giovani alla ricerca di idee e modelli cui attingere per disegnare il proprio futuro, nel tentativo di aggirare, attraverso l'autoimprenditorialità, gli ostacoli che trovano nel mercato del lavoro. A questo proposito, il Global Report sull'imprenditorialità, realizzato in 45 Paesi da Amway, un'azienda leader mondiale nella vendita diretta,  in collaborazione con GfK  e l'Università di Monaco, ha rivelato che gli under 35 italiani hanno una propensione all'imprenditorialità dell'85%, percentuale superiore,  non solo ai loro coetanei del resto d'Europa, ma del mondo. Sono inoltre più favorevoli al lavoro autonomo dei giovani francesi (84%), di quelli portoghesi (78%), di quelli spagnoli (74%) e di quelli tedeschi (71%). Ma il dato più interessante è che dichiarano di essere motivati in questa loro inclinazione da ragioni collegate all'autoaffermazione e all'indipendenza, piuttosto che all'economia. Che sia il de profundis del famoso "posto fisso" è ancora presto per dirlo, di certo sarebbe un auspicato buon inizio.
Realizzata con la collaborazione di alcune aziende di livello assoluto, come Ebay, Microsoft, ST Microelectronics e Oracle, WTT, al pari di molte manifestazioni di questo genere, si articola in varie modalità espositive e formative. I consueti stand, dedicati alle giovani start up, convivono con workshop e talk dove è possibile ascoltare le testimonianze, dal campo, di coloro che vivono quotidianamente la tecnologia nella sua espressione più avanzata.  Tra gli argomenti più intriganti trattati nei primi: "From wearable to wellness", ovvero come usare dispositivi indossabili per tracciare il nostro benessere, oppure "Realizzare un videogioco virtuale in soli 90 minuti". Tra i secondi: "Hi tech faschion", quando la tecnologia diventa glamour, oppure "Shakerato, non mescolato", citazione "bondiana" per un progetto dedicato all'interazione con i barmen robotici.
Dal portafogli elettronico Falcon con GPS e sensore biometrico per il riconoscimento dell'impronta digitale integrati, al braccio bionico realizzato con il CAD-CAM e stampante 3D, alla realtà aumentata e in 3D per la manutenzione delle automobili, dal rollercoaster da brividi digitali agli angry birds virtuali: cioè l'intera paraphernalia dell'hi tech presente, oltre ad ampi squarci su quello futuro.  In altre parole: sogni o incubi, a seconda dei casi e dei punti di vista.  Al di là di ciò, resta comunque il fatto che, come afferma il presidente di JEToP, Luca Pezzolla, questa manifestazione  è un'occasione di crescita per i membri di questo gruppo di giovani intraprendenti e talentuosi, ma anche un'opportunità per chi vi partecipa di avvicinarsi alle nuove tecnologie ed apprendere nuove modalità di interazione con la realtà che ci circonda.

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