sabato 30 aprile 2016

THE BOOKMAKERS

Marco D'Amore e Salvatore Esposito: "Gomorra è un luogo della coscienza"

Prince. Schiavo del ritmo di Liz Jones con un’introduzione di Eddy Cilìa e la postfazione e cura di Davide Sechi (Odoya)



Nel 1977 un timido adolescente con una voluminosa pettinatura e un sacco di grinta e determinazione firmò un contratto con una casa discografica. Nel corso dei vent’anni successivi sarebbe diventato uno degli artisti più significativi della musica di fine millennio, un artista che avrebbe cambiato il volto stesso della cultura popolare. Molti anni dopo, l’uomo che un tempo si faceva chiamare Prince sta ancora facendo musica, e fa ancora notizia. Ha attraversato le barriere che separano le razze e i sessi, scrivendo più di mille canzoni sull’argomento. Ha creato un sound tutto nuovo, basato su un originalissimo crossover di stili, guadagnandosi la reputazione di live performer da leggenda. Ha sposato una giovane ballerina ed è diventato padre... La biografia più venduta al mondo del Principe di Minneapolis. Liz Jones entra nelle segrete stanze di Paisley Park per un’intervista esclusiva nella quale Prince parla con franchezza della propria personale battaglia contro l’industria discografica, delle amanti, degli affetti e del modo in cui realizza musica. Numerose interviste a membri della sua famiglia, amici, colleghi musicisti, produttori, ballerini e manager gettano nuova luce su quella che è l’icona forse maggiormente fraintesa e per certo più sfuggente dei nostri tempi.

Liz Jones, scrittrice e giornalista inglese, vive a Brushford (UK). Senior editor dell’edizione inglese di Marie Claire, del Sunday Times e del Sunday Evening, cura alcune rubriche di successo sul Daily Mail e sul Mail on Sunday. Il suo diario-cronaca Il matrimonio di Liz Jones (Tea 2008), tradotto in molte lingue, ha ottenuto un enorme successo di pubblico.
Eddy Cilìa, scrive di musica dal 1983. Autore di numerosi volumi fra i quali Post rock e oltre (Giunti 1999; con Stefano Bianchi), Rock - I 500 dischi fondamentali (Giunti 2002; con Federico Guglielmi) e Scritti nell’anima (Tuttle 2007), è redattore de Il Mucchio e collabora a Blow Up e Audio Review.
Davide Sechi, è un giornalista professionista che si occupa di comunicazione pubblicitaria e media. Collaboratore di riviste musicali quali Rockstar e Beat, redattore della webzine www.ondarock.it

giovedì 28 aprile 2016

CONVOCAZIONE CONFERENZA STAMPA DOMANI A ROMA 29 APRILE 2016
























DOMANI 29 aprile 2016 ore 11,30 a Roma presso la Sala Meeting Ivory dell'All Time Relais e Sport Hotel di via Don Pasquino Borghi 100 (l'ingresso con parking zona Mostacciano Eur in via Domenico Jachino 181) è convocata la conferenza stampa di presentazione della prima in Italia LIBERA UNIVERSITÀ ITALIANA DEGLI STUDI ESOTERICI ACHILLE D’ANGELO - GIACOMO CATINELLA “ – FACOLTÀ DI SCIENZE TRADIZIONALI ED ESOTERICHE, DIPARTIMENTO UNIMOSCOW.
Interverranno accanto al Preside Dr. Valentino Zanzarella, il Vice Preside Dott. Stefano Donno, e il Senato Accademico Dott.ssa Eleonora Sorrento, e Dr. Daniela Pispico  i docenti il Prof. Dott. Roberto Pinotti, il Prof. Dott. Luigi Pruneti, il Prof. Dott. Daniele Piccirillo, il Prof. Dott Adolfo Panfili, il Prof. Dott. Maurizio Armanetti, la Dr. Prof.ssa Grazia Piscopo

Professione professore, Cordialmente 1983 con Enza Sampò e Gianclaudio L...

Immaginario Festival 2010 Enza Sampò.mp4

'Lo strano viaggio di un oggetto smarrito' di Salvatore Basile

mercoledì 27 aprile 2016

Musical Beers with Ryan Reynolds and Katie Holmes

Katie Holmes Shows Off Her Beyoncé Super Bowl Halftime Show Moves

Manuale pratico di giornalismo disinformato, di Paolo Nori (Marcos y Marcos). Intervento di Nunzio Festa



'Nnaltro' libro pazzesco. A 30 secondi di lettura al massimo, trovi un brivido di stupore. Nori usa la lingua come una fisarmonica, no... no... no...: trasforma la lingua italiana in questo strumento. Il solito Ermanno Baistrocchi ci racconta delle sue brave lezioni di "Giornalismo disinformato", una specie di scuola di scrittura creativa e ricreativa. Ma mentre deve raccontarlo, per obbligo forse di legge s'intuisce da subito, a qualcuno in particolare. Perché qualcosa di strano davvero è accaduto. Un avvenimento che, ma molto vagamente, sa di giallo. Come si capisce all'inizio ma - ovvio - meglio alla fine del romanzo: ché nelle cucina d'Ermanno Baistrocchi era steso un morto! Mentre l'assillo lavorativo era di scrivere il nuovo romanzo commissionato dal suo editore. Operazione di mestiere, però, che questa volta Baistrocchi non riusciva proprio a farsi scendere in gola. E rimandava la stesura del libro, rinviava il tempo della scrittura. Davvero? Quando, dopo la prima esperienza con il giornale di sinistra "La canaglia" aveva anche accettato una proposta di collaborazione giornalistica al destro "La marmaglia". (Allora i redattori del primo, certo, l'avevano debellato dall'elenco dei sostenitori attivi del loro giornale militante). Facendo, però, il giornalismo disinformato che poi spiegava al suo gruppo di partecipanti alla scuola, di giornalismo disinformato. Per intenderci meglio, fra le caratteristiche del giornalismo disinformato ci sono pure le interviste alla gente 'normale' e dire sempre le cose che non si possono dire. Ecco, nuovamente, l'epos del quotidiano. Parmigiano (con due 'p'), il nostro autore, fine traduttore di classici e meno classici russi, inventore di collane editoriali "atipiche", capace d'inventarsi per esempio un romanzo come "La banda del formaggio" - Marcos y Marcos, Milano, 2013 - qualcosa sul suo spazio telematico l'aveva anticipato. Ma quando prendiamo tutto assieme, vediamo trasformarsi in opera letteraria una dichiarazione del Nori: "Quando ho cominciato a scrivere avevo il computer su un tavolo che era contro un muro, e scrivevo guardando questo muro e la mia attenzione era tutta verso l’alto, il triangolo che percorrevo per ore, nella mia testa, era tra me, il computer e il cielo della letteratura dal quale cercavo di attingere quelle parole, quelle espressioni, quella sintassi che avrebbero fatto di me un maestro di stile, e scrivevo in una lingua dalla quale non si capiva, non si doveva capire, che io ero di Parma, nel cielo della letteratura non c’era Parma, non c’eran confini comunali, provinciali, regionali, c’eran delle altre cose, c’era il premio Nobel, c’eran dei busti un po’ impolverati, c’era la legge Bacchelli e dietro, là in fondo, c’era la crusca, e i cruscanti, che si intravedevano appena ma restava il dubbio sulla loro natura a metà tra l’umano e il divino. Dopo sei mesi circa che scrivevo tutti i giorni con questa aspirazione al cielo della letteratura, mi hanno invitato a una rivista (si chiamava Il semplice) dove, per capire se i racconti erano belli o no, li leggevano ad alta voce, e io, quando son tornato a casa ho provato anch’io a leggere le mie cose ad alta voce e pian piano le cose che scrivevo si sono macchiate della lingua del posto dove le scrivevo (Parma), e le cose da scrivere non mi venivan più dall’alto, mi venivan su da tutte le parti e quel triangolo lì, io – computer – cielo della letteratura, è diventato un triangolo con un vertice infinito, è diventato io – computer – mondo, credo che grossomodo sia successo così". Come non leggere questo minutarista?

martedì 26 aprile 2016

Emily Blunt & James and Jessica Chastain & Chris Hemsworth Bonded with M...

Chris Hemsworth's Surprise for a Fellow Hero

Le Officine Cantelmo ospitano “Sul boxer del nonno verso la poesia” (Salento d’Esportazione-iQdB di Stefano Donno) l’antologia poetica curata da Alessandra Peluso

























Le Officine Cantelmo ospita “Sul boxer del nonno verso la poesia” (Salento d’Esportazione-iQdB di Stefano Donno) curato da Alessandra Peluso che avrà modo di presentare la poesia salentina come percorso turistico da seguire. Impreziosiscono l’incontro il dott. Roberto Fatano (Presidente Associazione LAICA), il dott. Giuseppe Colafati (Sindaco di Poggiardo), Mauro Marino (Co-fondatore Fondo Verri, operatore culturale), il dott. Giuseppe Pascali (Giornalista e scrittore) e la presenza dell’avvocato Gaetano Messuti (Vicesindaco di Lecce). 
Giovedì 28 aprile 2016, ore 18.30 - Officine Cantelmo – viale De Pietro (Lecce).
                               
Un “vademecum” per passeggiare tra versi e pensieri. Non conosce stagioni la poesia né tempo, “comincia nel punto in cui le parole che di solito pronunciamo si rivelano banali o comunque inadeguate, quando non riescono ad esprimere il nostro rapporto con gli esseri e le cose, con le esperienze che attraversano la vita, con le esistenze con cui ci confrontiamo, di cui abbiamo bisogno di stringere il senso, di comprendere la trama, di svelare l’intreccio”. In questo “prezioso libello” gli incontri di Alessandra Peluso con Antonio Errico, Carlo Stasi, Eliana Forcignanò, Elio Coriano, Enrico Romano, Francesco Aprile, Francesco Pasca, Gianluca Conte, Giuseppe Greco, Lara Carrozzo, Marco Vetrugno, Marcello Buttazzo, Maria Pia Romano, Maurizio Leo, Anastasia Leo, Mauro Ragosta, Pierluigi Mele, Stefano Donno, Vito Adamo, Vito Antonio Conte, Walter Vergallo e Lorenzo Martina.
 “L'Entusiasmo e la Passione sono le prerogative necessarie affinché ogni idea, o sogno si possa realizzare, e così è stato con “Sul boxer del nonno verso la poesia”: amo la poesia, questa terra, e desidero offrire innanzitutto una cartina tornasole a chiunque voglia avvicinarsi al testo. Vorrei che i poeti di oggi siano ricordati e soprattutto, si conoscano le loro origini; vorrei..., non solo, il desiderio anche di rendere chiara l'atmosfera che si respira nel Salento, e  poi, un sogno verriano, creare rete tra di noi salentini ed esportare la nostra poesia al nord, senza presunzioni o pregiudizi di genere, solo per quell'unico grande amore che unisce ed è la POESIA”.   (Alessandra Peluso) 

Alessandra Peluso salentina, filosofia e poesia la sua vita; si è laureata in Filosofia, dottore di ricerca in Scienze bioetico-giuridiche con una tesi di dottorato “Dal trapianto allo xenotrapianto. Una via per garantire la disponibilità di organi”. Correttrice di bozze ed editor presso l’Università del Salento nel progetto “Enciclopedia di Bioetica”. Impegnata in comunicazione ed editoria. Critico letterario. Collabora con Affari Italiani, Corriere Salentino, e scrive interventi per la rivista di filosofia “Filosofia e nuovi sentieri” 159 N 2282 - 5711. Ha pubblicato saggi filosofici su “Albert Camus e Georg Simmel”; “Xenotrapianti: le biotecnologie animali e la brevettabilità”; “Dalla Bioetica alla biopolitica”, in onore del professore emerito Antonio Tarantino, ESI, 2014; “Il corpo delle donne e la bioetica”, Limina Mentis, 2015; “Nascite (controllo delle)”, voce, IX vol., “Enciclopedia di Bioetica e Scienza Giuridica”, ESI, 2015; “Happy different. Per una filosofia del benessere”, iQdB, 2015. Pubblicazioni poetiche: “Canto d’Anima Amante”, Luca Pensa editore, 2011; “Ritorno Sorgente”, Lieto Colle, 2013. Ha pubblicato in “Umane transumanze”, antologia poetica, De Comporre Edizioni, 2014.

iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro Marino / Social Media Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo

lunedì 25 aprile 2016

Francesco Renga - Era una vita che ti stavo aspettando

GLI INDIFFERENTI di Alberto Moravia (Bompiani). Intervento di Chiara Evangelista



L' indifferenza fa la differenza, infierendo fastidiosamente. Ma infastidisce di più l' incapacità di prendere posizione, aver assunto una posizione che non è una posizione o il voler andare oltre determinate posizioni? I personaggi de "Gli indifferenti" sono intrappolati in questa amletica domanda non sapendo di essersi impelagati nel "Triangolo delle Bermuda".  Solo Michele prova a svincolarsi dall' ipocrisia che aleggia nei salotti borghesi nei primi decenni del Novecento. Il protagonista prende le distanze dall' avidità dei potenti assumendo prima una posizione di indifferenza e poi di intolleranza divenendo, di conseguenza, un modello sospeso di eticità. Moravia non si rese conto di aver scritto il primo romanzo esistenzialista della storia eppure si percepisce già dalle prime righe che a fine libro si potrà comprendere qualcosa in più sull' essenza dell'esistenza.

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