venerdì 25 maggio 2012

Per Chiarelettere Edizioni Gianni Dragoni con Alta Rapacità e Riccardo Iacona con Il popolo tradito


Gianni Dragoni, Alta Rapacità – Montezemolo, Della Valle e Punzo. I tre moschettieri all’assalto dei treni superveloci.

Corre la febbre dell’alta velocità. I soldi sono tanti, gli appetiti si moltiplicano. Vale la pena saperne di più. Per esempio sapere chi sono i nuovi cavalieri che hanno appena inaugurato il treno – quasi tutto francese – Italo, che collegherà Napoli con Milano. Ecco a voi Luca Cordero di Montezemolo detto altrimenti «Libera e bella» per via del ciuffo, presidente della Ferrari e uomo Agnelli, affiancato da Della Valle, il rottamatore della finanza: dopo le scarpe e il «Corriere della Sera», perché no, un treno. E infine Gianni Punzo, il re di Nola «’o pannazzaro» che vendeva la biancheria in una piccola bottega a Napoli. Tutti sostenuti da Banca Intesa e Corrado Passera, poi diventato ministro. Pochi soldi investiti e molto onore (anche molti guadagni). L’autore fa due conti e ci regala una nuova puntata sul potere, quello che fa i soldi (con i soldi degli altri) e che in Italia è rappresentato sempre dai soliti noti.
Gianni Dragoni ha già pubblicato per Chiarelettere, con Giorgio Meletti, La paga dei padroni (2008) sugli stipendi dei nostri manager, banchieri, imprenditori e Capitani coraggiosi (2011) sulle vicende dell’Alitalia e dei «patrioti» chiamati in campo da Silvio Berlusconi nel 2008, Colaninno, Benetton, Marcegaglia e ancora Passera con tanti altri. Lavora come giornalista al «Il Sole 24 Ore» ed è ospite fisso della trasmissione di Michele Santoro, Servizio pubblico.

Riccardo Iacona, Il popolo tradito

In redazione già alla prima lettura ha colpito tutti. Per questo abbiamo deciso di proporlo come la prima tappa di un work in progress che condurrà Riccardo Iacona, uno dei volti più credibili del giornalismo televisivo italiano, in un mondo a parte che è l’Italia dei quartieri abbandonati dalla politica.
Le persone, le storie, le testimonianze, tutto riportato con uno stile spiazzante, in prima persona, direttamente sul posto, faccia a faccia con i personaggi. Una temperatura narrativa che scompagina tutte le più consuete ricostruzioni giornalistiche, restituendoci un ritratto dell’Italia e degli italiani come non abbiamo mai visto. Fino alla storia di Raffaellina e di suo figlio Salvatore, tredici anni, che in un giorno di gennaio del 2003 doveva essere al campetto a giocare a pallone con gli amici e invece è finito morto ammazzato. La prima stazione è Napoli, il popolo in ostaggio nel cosiddetto Lotto Zero. Un reportage duro, sincero, violento.
Riccardo Iacona ha già pubblicato per Chiarelettere L’Italia in Presadiretta (2010). Giornalista professionista, nel 1988 è entrato a far parte della squadra della terza rete Rai diretta da Angelo Guglielmi, lavorando alle trasmissioni di Michele Santoro Samarcanda, Il Rosso e il Nero, Il raggio verde, Moby Dick, Sciuscià-Edizione straordinaria. Da quel momento in poi è diventato «autore di se stesso»: da cinque anni, infatti, lavora alla ideazione e alla realizzazione di suoi programmi; prima con la serie dei W: W gli sposi, W il mercato e W la ricerca, poi con Case!, Ospedali!, Tribunali! e Pane e Politica; e adesso con Presadiretta.

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