mercoledì 30 maggio 2012

KURUMUNY EDIZIONI AL CIRCOLO PIER PAOLO PASOLINI DI GROTTAGLIE CON “INVISIBILI vivere e morire all’ ILVA di Taranto” DI FULVIO COLUCCI E GIUSE ALEMANNO


Invisibili di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno saranno con il loro Invisibili edito da Kurumuny saranno al Circolo Pier Paolo Pasolini di Grottaglie. Dialogo con gli autori a cura di  Franco Calzolaio e Donatella Duranti (Coordinatrice Provinciale di SEL). L’appuntamento è per il 3 giugno alle 19,00 nell’atrio del Castello Episcopio di GROTTAGLIE
Proseguono le presentazioni del fortunato libro inchiesta scritto a quattro mani da Fulvio Colucci e Giuse Alemanno, di recente insignito con un premio come miglior reportage per il 2011 da parte della redazione della rivista letteraria e associazione PugliaLibre, con la seguente motivazione: Un testo snello eppure significativo, capace attraverso un registro narrativo di evidenziare le diverse problematicità dell’Ilva di Taranto; merito ulteriore è quello di non limitarsi a cronache e statistiche per dare voce a chi in quel contesto lavora e talvolta muore.

Non molto tempo fa gli operai dell’allora ITALSIDER vennero chiamati metalmezzadri. Era la generazione dei Cipputi, dei sindacati e degli scioperi che paralizzavano la produzione, della terra o del mare da coltivare, dopo il turno. L’ITALSIDER non c’è più. C’è l’ILVA. Una nuova fabbrica con un nuovo nome e nuove regole, ma soprattutto una nuova generazione. Una generazione che sogna la grossa vincita al gratta e vinci o al massimo la divisa da carabiniere. Per i nuovi operai dell’ILVA, divisi in normalisti e turnisti, il sindacato è lontano; al suo posto ci sono i tornei di calcetto aziendali che favoriscono la comunicazione, ma non troppo. Rimane la paura di non tornare più a casa e i santi a cui affidarsi, una volta custoditi nei portafogli ora immagini su cellulari. Le immagini dei santi si affiancano a quelle delle mogli, dei figli e delle famiglie e di loro è tutto quello che oltrepassa i torne lli dell’ILVA. La vita scandita dai turni. Tra la fabbrica e la vita fuori, lo spogliatoio dove si svestono i panni civili e si indossa la tuta da operai. Perché l’Ilva è anche volti stanchi, epopea di pendolari, famiglie e figli, doveri e rancori, solidarietà e silenzi, verità e menzogne. L’Ilva è carne viva, metafora di una condizione universale, piccolo spaccato di mondo. Una fabbrica non soltanto di acciaio ma di storia e storie. E sullo sfondo una città lontana assente, dai contorni sfumati come fosse di sabbia, la stessa sabbia che si indurisce nel naso e lo fa sanguinare. Invisibili di Fulvio Colucci e Giuse Alemanno è un lavoro a quattro mani che raccoglie e racconta storie di uomini la cui vita è indissolubilmente legata al lavoro, sospesa in aria come il braccio di una gru, operai del più grande stabilimento siderurgico d’Europa, l’Ilva di Taranto. Ma è anche il racc onto delle contraddizioni di una città intera, sparsa su 2600 ettari di cui l’Ilva occupa 1600: facile capire chi comanda e chi dà da mangiare ai tarantini, più difficile è capire perché accade che dei bambini, come quelli di Taranto, siano in trincea per una guerra impari contro un nemico subdolo e imprevedibile, l’inquinamento. Il ricatto occupazionale e il sentirsi colpevoli di lavorare. Questo è uno dei pregi di Invisibili, la narrazione di un’umanità divisa fra la necessità e il rifiuto, la psicologia di chi ogni giorno passa quei cancelli aspettando il momento di uscirne, il malessere di chi sa che non può farne a meno pur essendone sempre tentato.

Le illustrazioni del volume sono di Christian Imbriani.

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