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lunedì 31 ottobre 2011
Il libro del giorno: L'ascensione di Roberto Baggio di Matteo Salimbeni e Vanni Santoni (Mattioli 1885). Un’anteprima
Chiedete a chiunque: l’Italia è
un paese con 30 milioni di Baggisti. Ognuno di noi ha un ricordo di Roberto
Baggio. Un ricordo che per venti anni si è intrecciato alle nostre vite. Gol
dopo gol. Mondiale dopo Mondiale. E ognuno ha il suo Baggio. L’ascensione di
Roberto Baggio NON è una biografia NON è un reportage. Questo è un viaggio alla
ricerca dell’uomo, del calciatore, dell’icona Roberto Baggio. Un romanzo, che
attraversa venti anni di storia, sul più grande e discusso campione del calcio
italiano. Un’avventura che vi porterà in giro per l’Italia, seguendo le tappe
della carriera del campione di Caldogno, ricostruendone il ritratto attraverso
i racconti della gente comune, degli addetti ai lavori, di ex calciatori e
allenatori.
Vanni Santoni è nato a
Montevarchi nel 1978. Suoi racconti e reportage sono apparsi sui principali
quotidiani nazionali e sulle maggiori webzine letterarie. Ha pubblicato i libri
Personaggi precari (RGB 2007), Gli interessi in comune (Feltrinelli 2008), Se
fossi fuoco arderei Firenze (Laterza – in uscita a ottobre 2011). Tiene una
rubrica quotidiana e un editoriale settimanale sull'inserto toscano del
Corriere della Sera.
Matteo Salimbeni è nato a
Firenze nel 1982. È fondatore e drammaturgo della compagnia teatrale Expoi
Teatro ed è autore di varie opere teatrali rappresentate in giro per l'Italia.
Come narratore ha scritto per Mostro, Collettivomensa e SIC. È autore di due
e-book su Zlatan Ibrahimovic e Giampaolo Pazzini per la New Editing Libri.
Come autore televisivo ha collaborato alla sceneggiatura di I Soliti Idioti
(Mtv).
OGGI MANGIO DA … N. 53: MAISON BRAS de Michel e Sébastien Bras (Route de l’Aubrac Laguiole)
“Bras c’est une famille sur le plateau
d’Aubrac, un lieu suspendu où ciel et terre dialoguent inlassablement. Là,
notre famille cultive, cuisine, veille sur vous pour que la rencontre la plus
formidable que nous ayons faite, soit vôtre : celle de la nature. Dans ces pages blanches, nous vous
invitons à découvrir en mots notre univers et espérons vous donner envie de
venir à notre rencontre. Aujourd’hui, au profit d’une cuisine
exclusivement nourricière, l’espace dévolu à la cuisine s’est réduit, tout
comme le temps que l’on y passe. Bien dommage ! La vie s’échappe de ces lieux,
et avec elle les valeurs qui cimentaient les vrais bonheurs. Durant un court
instant, vous remontez le fil de votre mémoire. Allez à la rencontre des
souvenirs greffés à votre table : les parfums, les goûts, les belles mises de
table, les ambiances… Rappelez-vous, de l’espace théâtral avec les mises en
scène des premières communions, de la journée du cochon et bien d’autres… Vous
savez bien que c’est là, que les chamailleries entre frères et sœurs
s’accompagnaient des réconciliations, que les goûters entre copains se
réalisaient, que les conversations se liaient et se déliaient… là encore, que
sous l’œil bienveillant de Maman ou sous le regard interrogateur de Papa nous
partagions nos joies, nous évoquions nos peines.”
GAS
The company was started in the early 1970s in
Chiuppano near Vicenza in the heart of northeast
Italy
as a result of the passion and creativity of Claudio Grotto.
Since 1984 Grotto Spa has designed, manufactured and
distributed a total look of high-quality denim apparel for men and women under
the GAS label. GAS is a premium jeanswear brand with an international feel
fuelled by the idea of fashionable - yet functional and practical - clothes for
intelligent, discerning and cosmopolitan people who look to clothing to express
their own personality for every occasion. Today Grotto S.p.A. is a global,
international company determined to continue to reinforce its presence abroad,
with a particular focus on Europe and the Far East.
35% of yearly production is destined for export though exports are destined to
grow worldwide thanks to a recently implemented expansion strategy. Quality,
research and innovation are some of the keywords to describe GAS product. In
the company, there is an actual centre for research and development called the
“artisanal room”. This is the place where all of the manufacturing processes
are experimented in a controlled environment. This is where creativity meets
the manufacturing history of GAS.
GAS is also with everyone that has a dream, an
objective and fight every day to attain it. This is why it has always been
involved to the world of sport as it shares the fundamental values of optimism,
passion, dynamism, determination and the ability to push one’s limits to be the
best. Since ’98 an important partnership ties GAS with the largest motorcycle
maker in the world as the brand is one of the main sponsors of the Repsol Honda
team for the MotoGP World Championship.
LA GRANDE ILLUSIONE DI DAVIDE McCREADY (MACRO EDIZIONI)
Non hai mai la percezione di
poter chiedere alla vita qualcosa di più, qualcosa di meglio… E se ottenerlo
fosse possibile? Il primo grande passo per superare la distanza tra volere e
ottenere è smascherare la
Grande Illusione in cui siamo tutti immersi. Tutto quello che
succede nella tua vita, è un grande bluff che tu stesso hai creato. Vuoi
scoprire come stanno davvero le cose? Hai tra le mani un vero e proprio manuale
d'istruzioni, pratico e concreto, che svelerà la tua vera natura. Una guida
ricca di semplici esercizi dai risultati sorprendenti. Ogni persona è un’entità
speciale, dotata di capacità superiori, ma la realtà virtuale che sperimenta è
così limitata da condizionare anche la percezione che ha di sé. La forma fisica
attraverso cui fai esperienza del mondo, non è nulla di più che una marionetta.
Ciò che sei realmente è la mano che la sta controllando.
WORKING CAPITAL – il blog
“Premio Nazionale Innovazione è
il progetto di Telecom Italia e PNICube (l'Associazione degli Incubatori
Universitari Italiani) che sostiene i giovani talenti dell'innovazione italiana
e promuove la creazione di startup. Dal 2009 Working Capital di Telecom Italia
promuove l'innovazione italiana sostenendo i talenti del nostro Paese con una
serie di supporti concreti. Quest'anno abbiamo chiamato a raccolta tutti coloro
che avessero un'idea innovativa o un progetto votato al futuro nei seguenti
settori di intervento: Internet, Web e Ict; Green; Bio & Nano; Social
Innovation. Il Tour dei Mille alla ricerca dei nuovi innovatori italiani In
occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia, Telecom Italia e PNICube lanciano
il Tour dei Mille, un percorso in 7 tappe attraverso tutto il Paese (Torino,
Palermo, Napoli, Firenze, Trieste, Milano e di nuovo Torino) per rintracciare e
supportare le menti più brillanti e le idee più innovative. In tantissimi hanno
raccolto la sfida dell'innovazione e hanno vestito la casacca da garibaldini
dei giorni nostri per rifare l'Italia. Il Tour dei Mille ha rappresentato
un'esperienza da non perdere, dal vivo o dal web: un'occasione unica per fare
dell'innovazione il punto di forza da cui partire per dare forma al futuro del
nostro Paese.
I settori di intervento - Se
negli anni precedenti il sostegno è andato in particolare alle idee e alle
imprese nei settori Internet, Web 2.0 e innovazione sociale, quest'anno i campi
d'investimento sono quattro: Bio & Nano (bio e nanotecnologie); Green
(tecnologie ecosostenibili); Internet, Web e Ict; Social Innovation (iniziative che aspirano a
produrre innovazione sociale); I termini per partecipare all'assegnazione di un
Seed o di un Grant sono scaduti.
Tutti i progetti raccolti nelle
quattro aree sono al vaglio di altrettanti Comitati Tecnici, individuati dal
team di Working Capital – PNI, composti dai partner dell'iniziativa (Quantica,
Regione Piemonte) e da altri esperti di settore coordinati dall'advisor dPixel.”
domenica 30 ottobre 2011
COME DOMINARE IL MONDO DAL TUO DIVANO DI LAURA DAY (MACRO EDIZIONI)
In Come Dominare il Mondo dal
Tuo Divano, Laura Day insegna a raggiungere il successo in qualunque campo
utilizzando il cervello in modi unici e stimolanti, per arrivare a soluzioni
efficaci tramite l’intuito innato. Il volume, organizzato in forma di manuale,
guida il lettore passo dopo passo, allo svolgimento di esercizi direttamente
dal divano di casa propria per:
• Trovare e garantirsi il lavoro
dei propri sogni
• Mantenere rapporti solidi,
anche a distanza
• Perdere peso e ridare al
proprio corpo la sua forma naturale
• Sapere individuare il partner
ideale
• Fare investimenti e prendere
le migliori decisioni lavorative
• Negoziare le divergenze sul
posto di lavoro
• Avere un rapporto di
comprensione con i propri figli
• Identificare le opportunità
fruttuose
• Mostrare un’immagine
desiderabile di sé o del proprio prodotto
• Risolvere difficili conflitti
prima di affrontare una situazione.
Migliaia di persone hanno già
trovato il successo, la salute e la felicità con gli insegnamenti di Laura Day,
che ora ti rivela le proprie tecniche perché anche tu possa dominare il mondo
dal tuo divano. Laura Day vi insegna a risvegliare il genio che è in voi perché
l’esperienza della vostra vita sia più profonda e gratificante. (Deepak Chopra)
Il libro del giorno: PROUST E LE CATTEDRALI – Saggio di Gennaro Oliviero (LaRecherche.it)
Proust aveva una concezione
sentimentale del viaggiare, come risulta dal paragone generalizzato per le
città nominate ed evocate: «Il desiderio che esse accendevano in me, sembrava
qualcosa di profondamente individuale, quasi si fosse trattato di un amore, di
un amore per una persona».
Gennaro Oliviero, nato a Portici-Na il
4/6/1940, ha insegnato discipline giuridiche nelle Università di Napoli,Bari e
del Molise, ricoprendo numerosi incarichi e ruoli istituzionali. È autore di
pubblicazioni di successo, tra cui “Il Travet perduto” e “Come quando dove”. Ha
compiuto missioni umanitarie in Iraq a seguito delle quali ha pubblicato il
libro “La Babilonia
imprigionata” (Clean Editrice, 1994, segnalato alla Galassia Gutenberg del
1995). Ammiratore dell’opera di Proust fin dalla prima giovinezza e fondatore
dell’“Associazione Amici di Marcel Proust” (1998), ha dato vita alla
pubblicazione del “Bollettino d’informazioni proustiane” e successivamente alla
rivista “Quaderni Proustiani” di cui è attualmente redattore. Ha promosso la
realizzazione della “Saletta Marcel Proust” di Napoli (Via Giuseppe Piazzi 55),
luogo di aggregazione per conferenze, seminari e letture. Nel 2010, in occasione della
visita della delegazione francese proveniente da Illiers-Combray, guidata da
Mireille Naturel, (Segretaria generale della Société’ des Amis de Marcel Proust
et des Amis de Combray) ha allestito un “museo” proustiano con libri,
locandine, cimeli, ecc. nella Galleria Monteoliveto di Napoli. È autore di
numerosi scritti riguardanti l’opera di Proust. È curatore del “Giardino di
Babuk” (Via Piazzi 55 – Napoli) luogo di incontro per manifestazioni
letterarie,artistiche e musicali,dal quale ha preso avvio il ciclo pittorico di
Lavinio Sceral, ispirato ai temi proustiani; il museo Marcel Proust di
Illiers-Combray ha accolto in esposizione permanente la sua opera “La Cattedrale Bianca”.
Un estratto – L’attenzione e
l’interesse di Proust per le cattedrali modifica l’immagine del letterato
futile e frivolo, dalle pose languide, espressione dello spirito di fine secolo
che emerge dalla sua prima opera (I piaceri e i giorni – 1896), nella
prefazione della quale Anatole France (verso il quale Proust nutriva una
profonda ammirazione fin dagli anni del liceo) scrisse: “Pure il libro del nostro
giovane amico ha dei sorrisi languidi, degli atteggiamenti di abbandono che non
sono né senza bellezza né senza nobiltà”. È un’immagine ed una reputazione di
frivolezza che dominerà per lungo tempo la figura di Proust, che solo un’opera
monumentale come la
Recherche poteva scalzare; un’opera con la quale Proust si
sforzò di cancellare o rimuovere due immagini: «Quella di sé che per anni ha
cercato di offrire agli altri, cioè la maschera dell’io mondano, e quella degli
altri e del mondo di cui per anni si è accontentato, soggiacendo agli inganni
provvidenziali della solitudine».
OGGI MANGIO DA … N. 52: L’Accanto Ristorante (Via Santa Maria Vecchia, 2 a Seiano di Vico Equense (NA) nella Penisola Sorrentina)
Armonia, classe, comfort,
accuratezza, novità, tradizionalità, ospitalità. Queste sono alcune delle
caratteristiche che distinguono il Ristorante Gourmet "L'Accanto",
situato a Seiano, una piccola e caratteristica frazione di Vico Equense,
all’inizio della Penisola Sorrentina. Insignito della prestigiosa stella Michelin
nel 2010, il ristorante “L’Accanto” è un tempio del gusto, dove lo chef delizia
gli ospiti con specialità gastronomiche tipiche del territorio. Nonostante la
sua giovane età, L’Accanto si è già affermato quale meta per gli amanti della
buona cucina.
Accanto al mare, su una delle coste più belle
del mondo, ecco un ambiente elegante e solare dai colori pastello che si
fondono con il blu intenso del mare, dove potrete trascorrere momenti unici
come una cena a lume di candela accompagnati da eccellenti proposte
gastronomiche che delizieranno anche i palati più raffinati.
"L'Accanto" è sentirsi
coccolati, godersi lo splendido panorama, il servizio eccellente, una curata
selezione di vini, gustarsi le delizie di una cucina che esalta i sapori del
mare e di una terra rigogliosa che raccontano la gioia dei sensi….Un'esperienza
da provare…..Sarete conquistati!
Una terrazza con vista da
batticuore sul Golfo di Napoli e il borgo marinaro di Seiano di Vico Equense.
Uno chef, che ha conquistato rapidamente la prima stella Michelin riuscendo a
sorprendere e sedurre anche i gourmet più esigenti. Ecco la carta d'identità
del ristorante "L'Accanto" nato nel 2007 presso il Grand Hotel
Angiolieri e subito affermatosi come uno dei paradisi per buongustai della
penisola sorrentina. Il ristorante L’Accanto è ubicato all’interno del Grand
Hotel Angiolieri, hotel a 5 stelle in penisola Sorrentina dal quale si domina
tutto il Golfo di Napoli, dall’isola d’Ischia fino ai piedi del Vesuvio. Questo
lussuoso albergo nasce da una villa antica immersa in una natura ineguagliabile
per mitezza del clima e bellezza del territorio.
Oggi perfettamente restaurato
nei caldi colori pastello per rispettare la cromaticità paesaggistica, l’hotel
offre un soggiorno insostituibile per il godimento panoramico e le suggestioni
magiche che ne derivano.
FRED PERRY
“Fred Perry prides itself on being the first British
heritage brand to successfully blend sportswear with streetwear to create some
of the most iconic styles of the last century. Throughout our history we have
always stayed true to our ethos of authenticity, integrity and attitude. The
brand was born in the late 1940s, when former Austrian footballer Tibby Wegner
approached three times Wimbledon champion Fred
Perry with an idea. Their initial venture was the very first sweatband, which
was quickly adopted by tennis players across the courts of Britain. In
1952 the pair launched what was to be Fred Perry's most famous garment: a slim
fit cotton pique shirt with Laurel Wreath embroidery. From the beginning, Fred
Perry - and the tipped pique shirt in particular - has been associated with a
whole series of subcultures driven by musical affinities. Mods, skinheads,
suedeheads, soul boys, rude boys, two tone. There was even a short-lived
subculture known as the Perry Boys. When Britpop took the world by storm in the
mid 1990s it was no surprise to find bands like Blur and Oasis sporting the
epitome of street fashion credibility. Today our Laurel Wreath logo is
recognisable worldwide, with shops and customers across 50 countries around the
globe. The original Fred Perry cotton pique shirt is still made to the same
high standards and is synonymous with underground fashion and British cool. We
have collaborated with some of the most exciting and respected artists and
designers: from Raf Simons to Richard Nicoll; Emma Cook to Amy Winehouse. Fred
Perry continues to search out new and interesting associates to bring
innovative ideas to our iconic styling. To read more about our history and
discover how the brand was born, visit the Heritage section of our site”.
LUCIANO PIGNATARO – il blog
Luciano Pignataro, laureato in
Filosofia e giornalista professionista, lavora al Mattino dove da anni cura una
rubrica sul vino seguendo dal 1994 il grande rilancio della viticoltura campana
e meridionale. Al centro dei suoi interessi la ristorazione di qualità, la
difesa dei prodotti tipici e dell’agricoltura ecocompatibile. E’ autore per le
Edizioni dell’Ippogrifo delle uniche guide, sponsor free, sui vini della
Campania e della Basilicata andate ripetutamente esaurite oltre che del
fortunato Le Ricette del Cilento giunto alla terza edizione. Con la Newton Compton ha
pubblicato La cucina napoletana di mare, I dolci napoletani, 101 vini da bere
almeno una volta nella vita. Ha vinto il premio Veronelli come miglior
giornalista italiano nel 2008. Dal 1998 collabora con la Guida ristoranti Espresso, è
impegnato nella nuova guida Vini d’Italia di Slow Food.
sabato 29 ottobre 2011
FENDI
NEL 1925 Edoardo e Adele Fendi
aprono a Roma, in via del Plebiscito, un piccolo negozio di borse con annesso
laboratorio di pellicceria. E’ LA SECONDA GENERAZIONE
FENDI ad iniziare insieme a Karl Lagerfeld il processo che trasformerà la
pelliccia da immutabile status symbol a capo di moda, in materiali, conce,
colorazioni e lavorazioni inedite. Nasce la doppia F del logo, inizialmente
utilizzato come fodera interna della valigeria, viene lanciata la linea
pret-à-porter della pellicceria, seguita poi dal ready to wear. Negli anni ’80
Fendi diventa cosi un marchio di lifestyle globale. Farà quindi il suo ingresso
la Selleria,
che si rifà allo spirito artigianale delle origini. Silvia Venturini Fendi
diventa direttore creativo degli accessori e della linea uomo. Tra i suoi più
grandi successi la Baguette,
che si distinguerà come la borsa di culto, un oggetto da collezione, declinata
negli anni successivi in oltre seicento modelli.
NEL 2004, anno dell’acquisizione
da parte di LVMH, Michael Burke è nominato Amministratore Delegato. Per
celebrare gli 80 anni del marchio, si inaugura Palazzo Fendi, concept store di
Peter Marino che riunisce nella stessa sede gli uffici creativi e gli atelier di
pellicceria, dando il via ad una serie di eventi unici che consolidano
l’identità della maison, dalla sfilata evento sulla Grande Muraglia fino al
concerto privato di Amy Winehouse per l’apertura del negozio a Parigi in avenue
Montaigne.
Mussolini finto prigioniero al Gran Sasso di Vincenzo Di Michele (Curiosando, 2011). Intervento di Nunzio Festa
La boutade non è nuova. Per la
prima volta, infatti, come più volte afferma lo stesso autore di “Mussolini
finto prigioniero al Gran Sasso”, Vincenzo Di Michele, fu una rivista e oltre
quarant'anni fa a riportare che il duce in realtà a Campo Imperatore non fu in
prigione ma in vacanza. Oggi, però, Di Michele commenta questo fatto (quei
fatti?) incentrando la ricerca sulle testimonianze d'alcune persone che dicono
d'esser state testimoni oculari di quel momento. Annullando il grosso errore di
Vincenzo Di Michele che facendo addirittura eccesso di ridondanza ripete nel
testo troppe volte due affermazioni fondanti: Mussolini sul Gran Sasso faceva
quello che voleva e incontrava chi voleva, la liberazione di Mussolini a opera
dei nazisti fu una pagliacciata e gli uomini di guardia non reagirono, grazie
al lavoro di Vincenzo Di Michele leggiamo alcuni elementi che dovrebbero
farcire rendere conto quanto da sempre l'italiano medio, tipo il carabiniere di
guardia che poi passa alla Repubblica di Salò, sia disposto da sempre a
vendersi. Eliminando, poi, altri due punti a sfavore del comunque interessante
libro. Intanto l'opera è martoriata dalla presenza di virgole poggiate a caso
nel testo. Ovvero l'utilizzo della punteggiatura da parte di Di Michele è
quanto meno estroso. Poi il tono, e questo è un appunto che non va fatto
soltanto all'autore dell'opera, tende a rappresentare il boia dell'Italia
Benito Mussolini come un uomo dignitoso e già da rispettare, prima di farlo
addirittura passare per vittima della Storia quando invece stiamo parlando
appunto d'un carnefice. Però rivediamo in questo racconto d'un pezzo della
storia italiana e italica di nuovo la fuga del re e di Badoglio, la loro ultima
codardia. Che mai dovremmo dimenticare. Vincenzo Di Michele, quindi, fa bene a
ritornare sui luoghi del delitto. Dove intanto gli occupanti tedeschi fecerono
sceneggiate sbeffeggiando l'Italietta. Perché Mussolini fu dato a Hitler.
IL LIBRO DEL GIORNO: Toni Servillo. L'attore in più a cura di Enrico Magrelli (Besa editrice)
Se si dovesse eleggere un volto simbolo, in grado di
condensare attraverso i suoi lineamenti il mood della cinematografia
italiana attuale, il candidato ideale sarebbe certamente Toni Servillo. Nessuno, meglio di lui, ha saputo mettere la
propria statura attoriale a disposizione di film, autori e registri tanto
diversi, delineando con altrettanta abilità e precisione una galleria di
personaggi emblematici, tipici dei nostri anni, scolpiti con perizia ostinata e
rigorosa osservanza del dettaglio. E con risultati interpretativi sempre
suggestivi, quando non indimenticabili. Un lavoro, il suo, che ha contribuito
nei suoi esiti più alti a riportare il nostro cinema su un piano di prestigio e
competitività decisamente internazionale.
Enrico
Magrelli è conservatore della Cineteca Nazionale. Dal 1994 è
autore e conduttore del programma radiofonico Hollywood Party. È
consulente della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia e vicedirettore del bif&st di Bari. Fa parte della
Commissione del fondo di garanzia per il cinema del Ministero dei Beni
Culturali. Scrive per la “Rivista del Cinematografo” e collabora con al Casa
del Cinema di Roma. Ha scritto e curato numerose pubblicazioni.
MATRIX ENERGETICS RICHARD BARTLETT (MACRO EDIZIONI)
Credete all'impossibile?
Qualsiasi cosa possiate immaginare è possibile. Il limite è dato solo dalla
vostra immaginazione! Con Matrix Energetics il famoso autore e dottore Richard
Bartlett ci offre gli strumenti, le speranze e la possibilità di apportare
cambiamenti straordinari alla nostra vita. Nel 1997 Bartlett ha vissuto un
evento destinato a modificare l'intero corso della sua esistenza: ha scoperto
che con un leggero tocco, unito all'intento focalizzato, poteva far riacquistare
ai suoi pazienti uno stato di equilibrio fisico, mentale e perfino spirituale.
Da allora i risultati ottenuti per mezzo di questa tecnica, denominata Matrix
Energetics e ispirata al campo della fisica quantistica, sono stati
straordinari e continuano ancora oggi a sfidare ogni logica.
OGGI MANGIO DA ... N. 51: Ristorante, enoteca Le Case (Contrada Mozzavinci 16 - 62100 Macerata)
“Nel cuore delle Marche, immerso
nel verde della campagna, il Ristorante Country House Le Case vi accoglie con
la sua originale filosofia del sostare che unisce eleganza, benessere e legame
con il territorio. Un luogo caldo ed accogliente, un'atmosfera tranquilla e
familiare pervade tutti gli ambienti.”
RIGONI DI ASIAGO
I cimbri - In un’epoca
lontanissima, un popolo proveniente dal nord, forse dalla Germania, forse dalla
Scandinavia, probabilmente ciò che restava dell’esercito sconfitto dal Console
romano Cajo Mario nelle pianure di Verona, scelse come “terra promessa” un’area
di montagna che si estendeva attraverso due antiche vie di comunicazione tra la
pianura veneta e il nord Europa. Era un territorio vasto, di terra verde, cinta
da alte vette. Un’area di montagna che oggi si chiama Altopiano di Asiago, o
degli Otto Comuni. Qui i Cimbri, così si chiamava quel popolo, conservarono per
secoli la loro lingua e le loro tradizioni. In questo paesaggio di boschi, di
prati, di fiori e di frutti i Cimbri sapevano ricavare dalla natura alimenti ed
utensili. Producevano un ottimo formaggio, lavoravano la lana e ottenevano dai
fiori e dai frutti mieli e confetture squisite. Tutti i prodotti della Rigoni
di Asiago prendono spunto da quelle ricette originali.
Nonna Elisa - Elisa Antonini (la nonna di
Andrea, Antonio, Luigi e Mario Rigoni che rappresentano l’attuale vertice
aziendale della Rigoni di Asiago Spa) aveva la tempra combattente della gente
di montagna e il piglio di chi fronteggia la vita a viso aperto. Quella vita
che le aveva già presentato un conto salatissimo. Un marito, Antonio, morto nel
Varesotto, da sfollato della Prima guerra mondiale e, una volta tornata ad
Asiago, nove figli da crescere, due malati di poliomielite, Mario e Paolo.
Questi due erano il cruccio di Elisa, in quanto non potevano, Mario e Paolo,
fare sforzi pesanti. La madre li indirizzò verso l’attività di rilegatori di
libri, ma le venne in mente anche un dopolavoro legato al miele. Già, le api,
la grande passione del marito Antonio. Da questo punto di vista, per altro,
Asiago, sull’Altopiano vicentino, offriva il meglio, sia per l’aspetto
naturalistico, sia per gli insegnamenti sulla lavorazione del miele e delle
confetture tramandati dai Cimbri.
Il miele, una passione - Mario e
Paolo ci misero pochissimo ad abbracciare totalmente la passione di famiglia.
Così, appena terminati gli impegni di rilegatori, correvano dietro casa, nel
prato delle arnie. Col tempo, la famiglia Rigoni notò che il miele prodotto
principalmente per uso domestico trovava consensi sempre più larghi. La
richiesta cresceva. Così decise di vendere la produzione eccedente. Andò tutto
talmente bene che l’apicoltura divenne per loro una seconda attività vera e
propria. Mario e Paolo Rigoni furono i primi titolari dell’Apicoltura Rigoni
Snc, azienda a conduzione famigliare, in quanto tutti in casa erano chiamati a
collaborare, a cominciare da Vittorio, Narciso e Giuseppe, gli altri figli. Gli
affari andarono bene, tanto che l’apicoltura divenne la prima attività della
famiglia Rigoni. Scomparsi Paolo e Mario, subentrarono nella gestione Vittorio
e Narciso.
L’ultima generazione Rigoni - Andrea,
Antonio e Luigi, i figli di Vittorio, e Mario, l’erede di Narciso, a loro volta
crebbero tra boschi, prati, alberi da frutta, fiori, arnie e api. Dando una
mano tra le arnie. E a subentrare nella conduzione dell’attività quando i tempi
furono maturi. Dalla nascita e fino al 1978 l’impegno della famiglia Rigoni fu
concentrato esclusivamente sull’allevamento delle api nell’Altopiano di Asiago.
Api e miele. A partire dal 1979, con l’insediamento della terza generazione dei
Rigoni, iniziò l’attività di trasformazione e commercializzazione di altri tipi
di miele, oltre a quelli di propria produzione. In breve tempo, l’attività di
trasformazione assunse la preminenza rispetto a quella produttiva. Con
un’ulteriore novità: la proposta di tante varietà di miele, legate all’origine
botanica. In sostanza, l’offerta dei mieli tipici della terra d’origine si
allargava, comprendendo i mieli caratteristici di più regioni italiane. Sempre
e comunque ritagli di natura accuratamente selezionati e inseriti nella “mappa
dei Rigoni”, diventata sinonimo di qualità. In questo contesto, i Rigoni furono
i primi ad introdurre nel mercato italiano il miele monoflora. Parallelamente,
iniziarono altre produzioni: in particolare confetture al miele e integratori a
base di prodotti apistici. Anche la commercializzazione venne rivista,
lasciando i negozi specializzati in favore della grande distribuzione.
Il miele non basta più -Nel novembre del 1989
cadde il muro di Berlino. Rivoluzionando l’Europa anche per il mercato del
miele. Presero ad arrivare dall’Est prodotti venduti a prezzi molto bassi e di
qualità dubbia. Inoltre, la crisi dei consumi degli anni ‘90-’91 si trascinò
appresso l’avvento, nel mercato della distribuzione, dei negozi discount.
L’effetto immediato fu uno sconvolgimento delle richieste dei clienti. Tanto
che la marginalità del prodotto venduto scese moltissimo. L’Apicoltura Rigoni
dovette fronteggiare questa crisi nel momento meno adatto, in quanto esposta
finanziariamente con un investimento importante: l’apertura, datata 1990, del
nuovo centro produttivo, anche questo scelto sull’Altopiano, a Foza, dotato di
moderni impianti e nuove strutture produttive.
La scelta del biologico - Le difficoltà
aguzzano l’ingegno, come si suole dire. Accadde anche per i fratelli Rigoni. Il
mercato cambiava e richiedeva decisioni all’altezza di questi cambiamenti. Se
prima veniva coperta col marchio Apicoltura Rigoni una parte importante del
mercato italiano, era giunto il momento di cambiare posizionamento. A ciò, i
Rigoni, una “squadra” sempre più compatta e decisa, affiancarono un’altra
scelta, una scelta di vita, dettata dalla loro storia, dalle loro tradizioni e
dalla natura che li circondava da sempre: furono tra i primi in Italia a
sposare la causa del biologico e a rivolgersi a quella “nicchia” di mercato. La
svolta è datata 1992 e segna un ulteriore senso di appartenenza dell’azienda e
dei suoi uomini al territorio, alla montagna.
Nasce Fiordifrutta - In primo luogo, vengono
ampliate le varietà di miele commercializzate, tutte biologiche, poi nel
laboratorio di Foza vengono studiati nuovi prodotti, in particolare marmellate,
inizialmente dolcificate con il miele, ingrediente progressivamente
abbandonato, in quanto comportava problematiche qualitative, e sostituto con un
dolcificante naturale ottenuto dal succo di mela. Fu la mossa vincente. Nacque
Fiordifrutta, una confettura che abbinava la scelta del biologico a competenze
esclusive di dolcificazione naturale, attraverso tecniche di cottura a bassa
temperatura. Registrò subito un grande successo. Grazie alla sua straordinaria
bontà abbinata alla genuinità. La scelta del nuovo mercato venne premiata dal
consenso di venditori e consumatori. La strada intrapresa era giusta. Per stare
adeguatamente al passo con l’evolversi della situazione, venne redatto un piano
industriale incentrato su nuovi macchinari che garantivano un altissimo grado
di tecnologia e automazione. Lo scopo era invariabilmente quello: mantenere uno
standard qualitativo superiore a quello dei concorrenti, contenendo i costi di
mano d’opera e di energia.
Una porta sulla Bulgaria - Nel 1993 venne
aperta una porta importante sulla Bulgaria, con la nascita di società collegate
e destinate soprattutto alla raccolta di alcuni tipi di frutta biologica
impiegati per Fiordifrutta, l’unica confettura prodotta con sola frutta e succo
di mela biologici. Un’attività di coltivazione e di trasformazione che è andata
via via sviluppandosi negli anni. Il 1997 è un’altra data importante per la
società, che vede la storica Apicoltura Rigoni Snc diventare la Rigoni di Asiago Spa,
adeguandosi alla crescita costante. Nello stesso periodo nasce anche la Rigoni Usa Inc che
distribuisce sul mercato statunitense la gamma completa dei prodotti. Nel 1999
entrano nella compagine societaria due nuovi partner, la società pubblica
Sviluppo Italia (12,3%) e la finanziaria regionale Veneto Sviluppo (29,8%). I
fratelli Rigoni mantengono la maggioranza delle quote azionarie.
Leader del biologico - Con l’apporto del nuovo
capitale, la Rigoni
di Asiago conosce uno sviluppo straordinario e diventa leader del biologico in
Italia. La ricerca costante della qualità e l’inflessibile etica
imprenditoriale premiano l’azienda e il suo lavoro, largamente apprezzato dai
consumatori, e portano alla nascita di nuovi prodotti, sempre fedeli alla
filosofia aziendale del naturale: tra questi spiccano DolceDì, lo zucchero
delle mele, e Nocciolata, la crema spalmabile di nocciole biologiche. Nel 2005
i fratelli Rigoni riacquistano le quote societarie di Sviluppo Italia e Veneto
Sviluppo tornando ad avere il pacchetto completo delle azioni della Rigoni di
Asiago Spa.
Leader delle marmellate - Il mese
di giugno del 2006 segna un’altra data fondamentale per la Rigoni di Asiago, ma anche
per il mercato italiano del biologico in generale. Fiordifrutta conquista la
prima posizione nella classifica italiana delle confetture più vendute. Una
leadership raggiunta con un prodotto biologico contro concorrenti che, al
contrario, puntano su marmellate tradizionali. Il 2008, infine, segna un’altra
svolta aziendale. Con Fruttosa, la
Rigoni di Asiago, spiazza i mercati del settore commercializzando
un dessert di frutta che non ha eguali sul mercato. La Rigoni di Asiago è oggi
un’azienda di successo, ma anche una tradizione di famiglia che è stata
tramandata e viene sviluppata dalle nuove generazioni. I fratelli Antonio,
Andrea, Luigi Rigoni e il cugino Mario continuano l’attività con lo stesso
entusiasmo di nonna Elisa, alla quale va il merito di essere riuscita a
trasmettere ai nipoti la saggezza e l’amore per la natura dei Cimbri.
venerdì 28 ottobre 2011
Il libro del giorno: Innamorarsi a Manhattan di Kate Parker (Leggereditore)
Un uomo e una donna, i loro
destini sembrano essere già scritti. Lei è un’infermiera pediatrica con il mito
di Audrey Hepburn, lui uno scrittore di successo che ha dimenticato cosa
significa sognare. Poi l’incontro da Tiffany, uno sguardo e il tempo si ferma.
In un attimo le loro vite vacillano, ed entrambi intravedono la possibilità di
un futuro diverso, senza però riuscire a mettersi in gioco fino in fondo. Il
loro momento è intenso ma sembra che siano destinati a separarsi e a non
vedersi mai più. Ma un anno dopo si ritrovano, protagonisti di un romanzo del
quale toccherà a loro scrivere il finale... Riuscirà la magia di Tiffany a
trasformare un semplice istante in qualcosa di speciale che durerà per sempre?
Un romanzo delicato e profondo, che risplende a ogni pagina. Una storia che ci
ricorda il potere dell’amore, e la meraviglia che si nasconde dietro un
incontro inaspettato che può stravolgere una vita intera e forse dare felicità
a chi osa rischiare fino all’ultimo respiro.
Kate Parker ha sempre vissuto a
Manhattan, New York, città che adora. È per questo che ha scelto di ambientare
il suo romanzo d’esordio proprio fra le strade che l’hanno vista crescere. Kate
ha deciso di dedicarsi alla scrittura per due motivi: realizzare un sogno che
nutriva sin da bambina, e trasmettere ai suoi lettori la voglia di provarci, di
crederci sempre e comunque. Le sue sono storie di persone comuni, disposte a
tutto pur di lottare per ciò in cui credono. Lo stile limpido, l’accurata
descrizione psicologica dei personaggi e la capacità di far rivivere sulla
pagina emozioni forti e indimenticabili, conquisteranno le lettrici, per non
abbandonarle più in questo primo libro di una trilogia.
Un estratto – “Prologo - New
York, luglio 2011. La città sembrava brillare mentre il cielo livido si tingeva
del turchese e oro di un’alba ormai avanzata. Le poche nubi si stavano
rapidamente ritirando incalzate dal calore di quel sole che presto avrebbe
illuminato New York. Mentre l’aereo cominciava l’atterraggio, Matías osservava
fuori dal finestrino un punto imprecisato, senza in realtà vedere nulla. Erano
arrivati in anticipo. Mentre l’aereo rollava sulla pista, Matías riusciva a
stento a contenere l’eccitazione. Aveva predisposto ogni cosa, e si era preso
anche un mese di ferie. E se quel tempo non fosse bastato a ritrovarla, ne
avrebbe preso dell’altro. Tutto quello necessario, pensò. Una volta recuperato
il suo bagaglio, raggiunse la sala dove trovò Steve ad attenderlo. «Buongiorno,
signore, come sta? Sono molto felice di rivederla. È passato tanto tempo.».
Matías strinse la mano che gli porgeva l’autista. «Che piacere vederti, speravo
che mandassero te.». L’uomo sorrise. «Ho fatto in modo di liberarmi» gli disse
aprendogli la portiera della macchina. «C’è molta agitazione per via della
presentazione del suo libro. Non mi aveva detto che scriveva romanzi del
genere, signore. Ci sono stati dei punti in cui mi è costato molto mantenere il
mio proverbiale aplomb.». Incredulo e
divertito, Matías scoppiò a ridere. «Lo prenderò per un complimento, Steve»
disse scuotendo la testa. «Non sapevo che l’avessi letto.». L’uomo lo fissò
dallo specchietto. «Io leggo tutti i suoi libri, signor Matías.». Ecco un’altra
sorpresa, pensò lui. «La porto direttamente in albergo, o preferisce andare da qualche
altra parte?». Matías ci pensò su un momento. «Se non ti è di disturbo, vorrei
andare da Tiffany sulla Fifth Avenue.». L’autista inarcò un sopracciglio.
«Caspita, le deve piacere davvero tanto quel posto. Mi pare che sia lo stesso
in cui l’ho accompagnato l’altra volta. Un anno fa, giusto?». «Sì, un anno fa. Ma questa volta mi
aspetterai, okay?». «Naturalmente, signore.».
Steve sorrise, e cominciò a fargli delle domande sul libro, poi a un
certo punto s’interruppe e spalancò gli occhi. «Vuol dire che sta andando da
Tiffany per comprare quello che credo?». Un sorriso enorme fu l’unica risposta.
L’amava. Che dio lo aiutasse perché amava quella donna disperatamente.
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