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martedì 19 aprile 2011

Tim Powers, Mari stregati (Fanucci)












“Aggrappandosi a una delle cime verticali tese e sporgendosi più che poté oltre la battagliola, John Chandagnac aspettò che l’onda sollevasse l’enorme, scricchiolante struttura della poppa e del cassero su cui si trovava, e poi lanciò il biscotto con tutta la forza che aveva. Sulle prime gli era sembrato un lancio davvero lungo, ma appena il biscotto cadde in rapide spirali verso l’acqua, si accorse che non lo aveva lanciato poi così lontano; ma il gabbiano lo aveva visto. Accorse a volo radente sull’acqua verdastra e all’ultimo momento, come per esibirsi, lo afferrò al volo. Il biscotto si frantumò appena l’uccello si sollevò in volo verso altezze più congeniali, ma sembrò comunque che ne avesse preso un bel boccone. Chandagnac aveva un altro biscotto nella tasca della giacca, ma per un po’ si limitò a guardare il gabbiano che planava – notando appena il modo in cui non sembrava fare il minimo sforzo, battendo di tanto in tanto le ali, per mantenere la sua posizione proprio sopra la lucerna di poppa del Vociferous Carmichael –, annusando il vago odore di terra che si percepiva nella brezza sin dall’alba. Il capitano Chaworth aveva detto che avrebbero avvistato i monti verdi e porpora della Giamaica nel primo pomeriggio, aggirato Punta Morant prima di cena e attraccato nel porto di Kingston prima di sera; ma mentre le operazioni di scarico del Carmicheal avrebbero significato la fine delle preoccupazioni che avevano fatto deperire visibilmente il capitano durante quell’ultima settimana di viaggio, per Chandagnac lo sbarco avrebbe rappresentato l’inizio del lavoro. E ricordati, si disse freddamente, mentre tirava fuori il biscotto dalla tasca, che sia tu che Chaworth siete entrambi in parte responsabili dei vostri problemi.”

Le avventure del burattinaio John Chandagnac si svolgono nella prima metà del XIX nel Mar dei Caraibi, mentre il giovane è alla ricerca di uno zio che non ha mai incontrato, apparentemente responsabile della morte di suo padre, scappato con l’eredità di famiglia. Poco prima di giungere a destinazione, la nave su cui John Chandagnac e i suoi compagni di viaggio – Beth Hurwood e suo padre Benjamin, un folle scienziato – sono imbarcati viene attaccata dai pirati, che uccidono il capitano e costringono Chandagnac a unirsi alla loro ciurma. Chandagnac (ribattezzato Jack Shandy) viene a conoscenza della terrificante storia di Benjamin Hurwood e della sua defunta moglie, e dei piani di riportarla in vita, che coinvolgono anche la figlia Beth. Jack Shandy dovrà cercare in ogni modo di frenare i folli propositi di suo padre, e potrà farlo solo assumendo il controllo della nave su cui viaggiano. E tra emozionanti e incredibili avventure, incrocerà anche il cammino del celebre pirata Barbanera.

Timothy Thomas Powers, nato a New York nel 1952, è uno scrittore di romanzi fantasy e di fantascienza, in cui avvenimenti e personaggi storici si mescolano a elementi occulti e soprannaturali. Powers è stato amico di Philip K. Dick, al punto che il personaggio di David nel romanzo Valis trae ispirazione proprio da Powers. La sua prima opera ad avere successo è stato Il Re Pescatore nel 1979, ma il lavoro che lo ha fatto conoscere al grande pubblico è stato Le porte di Anubis (The Anubis Gates), vincitore del premio Philip K. Dick e tradotto in numerose lingue. Mari stregati ha vinto il World Fantasy Award e il Ditmar Award.

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