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sabato 17 aprile 2010

Transurfing, lo spazio delle varianti di Vladim Zeland (Macro edizioni)



















Ho letto, riletto e meditato su un testo strano e singolare. Parlo de “Lo Spazio delle Varianti” di Vladim Zeland edito da Macro edizioni. Questo libro apre la trilogia del Transurfing, nuova ermeneutica della realtà grazie alla quale la propria intelligenza e creatività possono incidere sulla realtà. Nel mio percorso di ricerca portato avanti sino adesso, mi sono prevalentemente occupato del New Thought, di maestri illuminati della tradizione orientale, e di altre tipologie di pensiero talvolta ai limiti della scientificità. Questo Transurfing invece ha qualcosa di diverso, perché dice a chi vuole seguirne i dettami, che nelle onde del quotidiano occorre non farsi imprigionare dall’importanza e dal valore che si attribuisce a eventi, ruoli, persone, simboli, ma bisogna scivolare senza sforzo tra le maglie della vita con leggerezza, viaggiando sulla superficie di ciò che ci circonda, senza ancorarci ad alcuna definizione possibile di positivo o negativo, i cui significati spessissimo hanno il potere di influire sulla nostra esistenza. In questo lavoro si tenta di spiegare al lettore come non disperdere la propria energia lottando inutilmente contro i cosiddetti pendoli, che rappresentano tutte le sovrastrutture mentali e non che condizionano la nostra realtà. Un esempio calzante potrebbe essere da un punto di vista metaforico il principio alla base dell’aikido, che sostiene che chi viene preso di mira non si deve opporre all’attacco, ma sfruttare la forza e l’energia dell’avversario a proprio vantaggio. Ma procediamo con ordine. Transurfing ha già conquistato decine di milioni di persone, che si sono appassionati e hanno apprezzato gli stimolanti e innovativi contenuti proposti da Vadim Zeland nelle sue opere. Questo libro tratta di cose strane e inusuali, che sconvolgono al punto tale che crederci è difficile. Non parla di miracoli e non promette di compierli, tutt’altro. Ci stiamo interfacciando con una vera e propria tecnica diffusasi on line nel 2003 in Russia, e che grazie poi ad un intenso passaparola, è diventato un caso editoriale e una proto-filosofia che va oltre il “nuovo pensiero” e la new age. L’autore di questi volumi (Macro edizioni ne ha in programmazione l’intera trilogia), nell’unica intervista rilasciata alla stampa, sottolinea di non esserne “l’autore vero e proprio” e soprattutto non si professa né un guru, né un maestro spirtuale, ma solo un esperto di fisica quantistica. Nei suoi libri, Zeland propone ai lettori un viaggio fantastico nella realtà, dove il discente impara a gestire, in-formare, selezionare le opzioni destinali controllando non solo il qui e l’ora, ma anche tutti i possibili futuri. Il Transurfer, deve sviluppare queste caratteristiche per padroneggiare il Transurfing: la consapevolezza, la libertà da ogni dipendenza, la riduzione dell’importanza di sé e del mondo, un pensiero improntato al positivo comunque sia. Alleggerito da tutti i falsi stereotipi imposti dalla visione comune del mondo, l’uomo può solo scivolare verso la sua linea più favorevole, la sua onda della fortuna. Transurfing è proprio questo: scivolare per le linee della vita nello spazio delle varianti. Da evidenziare come Vladim Zeland sostenga che a determinate condizioni l’energia dei pensieri dell’uomo e’ in grado di materializzare l’uno o l’altro dei settori dello spazio delle varianti. In una condizione che il Transurfing definisce in maniera pseudo sinolica di “unita’ di anima e ragione” prende vita una forza misteriosa dove poi la realta’ si è letteralmente trasformata sotto ai loro occhi.

Da tutto cio’ scaturisce una netta sensazione di liberta’ interiore, il privilegio di vivere secondo il proprio credo.

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