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lunedì 15 febbraio 2010

“Verso la dolcezza” di Francois Bégaudeau (Einaudi)


Ho avuto modo di apprezzare “La classe” di Francois Bégaudeau, ma il mio interesse a onor del vero è stato solleticato dall’aver visto il film di Laurent Cantet ispirato a quel romanzo e vincitore del festival di Cannes nel 2008. Una film documentario dove vi recitano attori non professionisti, di età compresa la maggior parte tra i 13 e i 15 anni che raccontano e inventano se stessi, dove il professore altri non è che Bègaudeau stesso, che per davvero insegna letteratura. Due esempi mirabili questi che insegnano a comprendere meglio problemi quali l’educazione e l’integrazione etnica senza scivolare mai nell’ovvietà. Il passo successivo è stato poi quello di procurami “Verso la dolcezza” sempre di Francois Bégaudeau per i tipi di Einaudi, e devo dire che mi sento in dovere di consigliarlo con assoluta tranquillità! “Verso la dolcezza”, permette all’autore di focalizzare meglio la sua lente indagativa sulla generazione dei trentenni di oggi, con piglio ironico e con un pizzico di sarcasmo. Jules, incarna perfettamente il ruolo di chi non sa mai nella vita cosa fare, dove andare e perché, financo sulle piccole cose, rasentando talvolta l’atrofia interiore. «A trentacinque anni arrivò il momento di diventare uomo», recita l'incipit del romanzo. Nel bel mezzo del romanzo Jules pensa qualcosa che molti della mia generazione stentano a dirsi, perché la maturità oramai sopraggiunge un po’ troppo tardi di questi tempi: «A trentasei anni arrivò il momento di diventare uomo». Un libro che parla di vita sentimentale precaria, dove addirittura il lasciare una donna si trasforma in «cambiare assetto». Che sia un’opera che racconta con le modalità stilistiche e linguistiche la nostra epoca sentimentale, poco importa, come poco importa se sia da leggere come una prosa poetica che ammicca alla sociologia o alla politica. Stiamo parlando di un lavoro ad ogni modo molto contemporaneo ,che padroneggia suono e fiato della scrittura. Il romanzo non delude per niente, Jules a volte arrivi perfino ad odiarlo, e la realtà (anche se talvolta non proprio la stessa che vorremmo agire e condurre) non è né più né meno che quella che anche noi viviamo. La bravura di un autore sta nel rendertela universale e autentica. E Bégaudeau lo fa!

François Bégaudeau, nato in Francia nel 1971, è giornalista e scrittore. Ha collaborato con i «Cahiers du cinéma» e scrive di cinema per «Playboy». Ha insegnato Letteratura nelle scuole medie. È autore di alcuni romanzi di prossima pubblicazione presso Einaudi, de La classe (Einaudi Stile libero 2008) - da cui è stato tratto il film omonimo, premiato a Cannes con la Palma d'oro, e nel quale interpreta il ruolo del professore - e di Verso la dolcezza (Einaudi Stile libero 2010).

1 commento:

  1. Non mi è piaciuto nella maniera più assoluta. Non sono riuscita a seguire il senso, la trama, i personaggi. Scomposto, disordinato ma senza che queste caratteristiche fossero metafora di una descrizione generazionale.

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