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venerdì 25 dicembre 2009

Emmaus di Alessandro Baricco (Feltrinelli) visto da Elisabetta Liguori

Un romanzo misurato, quello di Alessandro Baricco, ma radicalmente diverso dalle storie alle quali ci aveva abituato lo scrittore tra i più mediatici del momento. Il tema? L’incapacità dell’uomo di riconoscere se stesso, le proprie ideologie, i propri limiti, narrata partendo dall’antica strada di Emmaus. Forse una scelta provocatoria, oggi che siamo chiamati a decidere se appendere in classe un crocifisso o lasciare a ciascun luogo la libertà che merita. Quella di Emmaus è infatti la più poetica tra le testimonianze evangeliche sulla Resurrezione di Cristo. Di certo la più amata dai fedeli. Vediamo il contesto: Gesù è appena morto sulla Croce. Il Sepolcro è stato trovato vuoto dalle donne, dopo giorni di strazio. I discepoli di Gesù sono sconvolti. Siamo a sole sette miglia da Gerusalemme. qui due pellegrini tristi incontrano un viandante. Parlano, camminano. Solo dopo, durante la cena, i due, guardando il viandante spezzare sapientemente il pane, lo riconoscono: è il loro maestro tornato uomo. Quando lui, come era comparso scompare, i due restano a domandarsi come abbiano potuto essere così ciechi. Tutta la testimonianza attribuita all’apostolo Luca è quindi giocata sulla dimensione dello smarrimento. Desiderio, paura e amore s’intrecciano, mentre la verità resta sullo sfondo: anelito irraggiungibile.
Da questo umano bisogno di verità prende le mosse l’ultimo Baricco. I suoi personaggi non sono apostoli, ma quattro diciassettenni, figli di una generazione cattolica e quieta, ormai in via d’estinzione. Anche i due discepoli descritti dal Vangelo erano alquanto misteriosi. Di uno soltanto di essi Luca fa il nome: Cleopa. Non sembra si tratti di due apostoli - cioè della cerchia più stretta di Gesù - ma di due discepoli appartenenti alla cerchia più ampia di coloro che si erano aggregati a lui, dopo le predicazioni e i miracoli. Cleopa - Kleopas nell'originale greco - potrebbe essere la contrazione di Kleòpatros, cioè Figlio di Padre famoso. Un appellativo assai diffuso nella Palestina dell'epoca. Secondo fonti antiche, questo padre famoso sarebbe stato nientemeno che lo zio di Gesù. Con buona pace di Dan Brown che forse non l’ha ancora scoperto! Figure oscure quanto i ragazzini scelti da Baricco: quattro anime piccole borghesi, ancora impreparate alla vita. Tra questi solo Luca ha un nome; gli altri sono desiderio astratto, contesto generazionale, cultura, modo di essere. Nulla appare più fragile, mesto e stupefatto della loro giovinezza. Emmaus è, dunque, una storia dura, che parte da un suicidio e si spinge verso temi quali la violenza, la bellezza, il tradimento, la malattia. Snodi cruciali in cui fede e ragione vengono messe a dura prova. Un raggio di luce taglia il piano orizzontale della loro vita quotidiana. La profondità del vivere diventa pulviscolo, intuito d’improvviso dal sole in una stanza buia. Quello che illumina questo romanzo è infatti il desiderio di chiarezza, di necessaria narrazione, così come sembra voler reclamare la sua copertina, sorprendentemente bianca e silenziosa.

su concessione dell'autrice

1 commento:

  1. 1) una delle cose che mi ha colpito di più in questo romanzo, senza dubbio, è il fatto che l'autore abbia colto quella linea d'ombra impercettibile dove dall'adolescenza si passa all'età matura, e senza accorgersene si è persi nel mondo; la cosa che mi ha lasciato sconcertato come lettore è una sorta di effetto "brucia tappe", per cui questa maturità viene raggiunta quasi senza il raggiungimento di una consapevolezza o awareness equivalente

    2) insomma per farla breve, Baricco secondo me in questo romanzo (il meno Baricchiano di tutti) costruisce una macchina/marchingegno ideale al quale anziché far correre la mille miglia preferisce far finire il giro dell'isolato e ritornare in garage (SEGUE SPOILER) uno con la pistola e in carcere, un altro che si ammazza (nello stesso identico modo di un personaggio de "La meglio gioventù"), un po' calco un po' già visto

    3) la fine, tuttavia, per quanto accelerata rispetto alle aspettative, mi piace molto, la quiete e queste due persone sedute in silenzio, una al fianco dell'altra, in una chiesa: un quadro

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