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martedì 24 novembre 2009

Una canzone per Castor di Mari Cavalli e Will_Be (Besa editrice)

Càstore e Pollùce o Polideuce sono personaggi che appartengono alla mitologia greca e romana, figli gemelli di Zeus e di Leda, noti come i Diòscuri, ovvero "figli di Zeus", ma anche come Càstori.
Facendo riferimento a quell’universo di vicende che è il Mito, i due fecero parte degli Argonauti, ovvero gli eroi che parteciparono alla ricerca del Vello d'oro: Polluce sconfisse in uno scontro di “pugilato” il re dei Bebrici, Amico. Poco tempo dopo i gemelli diedero vita alla città eponima di Dioscuria, collocata secondo il mito in Colchide. Questa è una versione dei fatti, quella tramandataci dalla storia, e dalle narrazioni ufficiali. Una re-interpretazione (sul senso dei legami) più contemporanea di quanto sopra raccontato brevemente la ritroviamo nel lavoro “Una canzone per Castor” di Mari Cavalli e Will_Be, edito da Besa con disegni al suo interno di Nicola Riccò. Un lavoro che parla di amicizia, una generosa e fraterna e l’altra inusuale perché venutasi a creare a seguito di un tragico evento, ovvero la morte prematura di un giovane, di nome Castor per l’appunto, che lascerà un segno profondo e indelebile nelle vite di chi lo ha conosciuto e amato. Si tratta di un libro interessante, soprattutto in tendenza con parecchia produzione scritturale di questi ultimi tempi, che abbandona forme oramai vetuste e stereotipate come l’epistolario, o il racconto fiume in prima persona di un Io narrante Onnipresente e Onniscente, per accondiscendere alle seduzioni di nuove grammatiche che provengono non solo dai social network ma anche dalla sintesi selvaggia del senso sintagmatico di mail ed sms. Che poi per dirla tutta, oggi come oggi, non costituisce più una novità. Infatti le due voci costruiscono un dialogo via posta elettronica intenso e serrato, volto a ricostruire un tracciato biografico (quello di Castor) segnato da un cortocircuito irreparabile che è la Morte. Ed ecco che Maria Cavalli e Will Be, attraverso anche l’uso frequente della prosa poetica, cercano di aiutare i protagonisti (una madre che ha perso il proprio figlio e un amico che ha perso un’amicizia fraterna) a re-impossessarsi di luoghi, volti, suoni, del vuoto nelle loro vite generato dal tragico evento. Non esiste un’ambientazione precisa nella descrizione di luoghi, perché il tutto si svolge nel meta-ambiente della Rete, ma puntuali a volte sono i riferimenti alla cultura pop musicale (Radiohead) o le citazioni di grandi e rivoluzionari studiosi di pedagogia come Bruner e Grossman: e non è un caso dal momento che Maria Cavalli è stata insegnante ed esperta di relazioni educative, e il libro è in fondo un progetto editoriale che mira a sfatare una serie di pregiudizi intorno ai giovani e alle loro vite. Se dovessi esprimere un giudizio al di là di un aspetto prettamente superficiale, direi che lo stile e i contenuti legano saldamente il lettore a queste pagine, anche perché sembra proprio che ci si trovi dinanzi ad un vero e proprio Lamento, come quello delle tragedie classiche, dove la forza di queste due voci parlanti, sanno che hanno reciprocamente ragione di questa loro inquietudine e sofferenza, ognuna dal suo punto di vista: parliamo della scoperta fondamentale della coscienza tragica della separazione e del lutto che come un fantasma o come uno scheletro nei nostri armadi fa sentire il suo peso!

Una canzone per Castor di Mari Cavalli e Will_Be (Besa editrice) collana Comete 7, pp. 208, euro 14,00

8 commenti:

  1. ho letto questo libro, se superi le prime pagine poi si rimane catturati. il lutto è il tema di partenza, in seguito prosegue con una svolta inaspettata: il viaggio-avventura del pittore in Sud America, con episodi surreali e spesso ironici e considerazioni fulminanti sull'arte. grandioso il disegno a pag 67!

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  2. Io, invece, sono stata catturata fin dalle prime pagine, mi è piaciuto tanto, moltissimo l''ultima parte, più avventurosa e ironica sul viaggio del ragazzo in Sud America.

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  3. Siamo colpevoli di aver osato senza accorgercene,
    di aver vissuto più della vita stessa. Oltre la morte.
    Di aver pregato e ascoltato le parole salire, bussare, entrare.
    Di aver eluso i controlli, le studiate regole del lutto, di aver sfidato la legge di gravità.
    Abbiamo attraversato l'oceano camminando sul fondale,
    non è più possibile tornare indietro, abbiamo guardato negli occhi l'abisso,
    a casa non ci hanno più visto tornare.
    C'è chi si è accontentato dei nostri corpi.
    Ma l'anima, per favore, rimane nostra.”

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  4. in questo libro
    ho visto cadere un piccolo sasso grigio nell'oceano
    fare cerchi nell'acqua sempre più grandi
    da muovere onde e bagnare la riva

    su questa riva
    ho visto un amico che urla e sussurra domande al cielo
    cercando le stesse risposte che vorrei avere anch’io

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  5. Grazie!
    Segnalo anche l’evento collegato
    “IO SONO LA MOSCA” di Nico Riccò & friends (azione multimediale a tappe - sedi varie):
    “PELLE DA SOGNATORI: una manciata di disegni, impressi su T-shirts come tatuaggi.
    VIDEOPRESENZE: tre sogni per tre video, in cerca delle tracce di un amico.
    LE PAGINE DI CASTOR: un viaggio che dal cuore di una stanza arriva all’altro capo dell’oceano... e forse un po' più in là”.
    Grafica, performance e videoarte per presentare un libro che nasce dall'incontro non casuale tra vita, arti visive e narrazione.
    Mari Cavalli

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  6. http://canzonepercastor.blogspot.com/

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  7. Frontiere aperte al Parma Jazz Frontiere: giovedì 25 novembre al Ratafià si apre l'esposizione delle ultime opere di Will_Be, con un evento live che lega musica, pittura, poesia e videoarte.

    PER INFO SULL'EVENTO E SUL LIBRO, VEDI IL BLOG
    http://canzonepercastor.blogspot.com/

    IL PROGRAMMA DELLA SERATA

    - Europa Teatri, SPAZIO PICCOLO:

    letture da: "Una Canzone per Castor"

    voce recitante: Adriano Engelbrecht

    video: Claustroscontro

    performer: Alice Keller

    opere in esposizione: Will_Be

    - a seguire, RATAFIA' TEATROBAR:

    concerto live: Q Ensemble

    [Alberto Ferretti/tromba e live electronics - Diego Baioni/chitarra e live electronics - Bernard Boggia/basso elettrico - Gregorio Ferrarese/batteria]

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