L’Ala, l’American library association (www.ala.org) - la più antica e la più grande associazione bibliotecaria nel mondo, con più di 65000 membri. Il suo scopo è quello di promuovere la più alta qualità nelle biblioteche e nei servizi di informazione e di accesso del pubblico alle informazioni - nella sua annuale “Banned books week” – la settimana dei libri vietati - di fine settembre, ricorda i libri messi al bando in alcune scuole medie, superiori e biblioteche pubbliche americane.
Dal 2007 ad oggi sarebbero almeno 513 i volumi censurati, stando alle ultime stime che, però, come avverte l’associazione, sono aggiornate per difetto.
Tra i testi più censurati appaiono “Angels in America” di Tony Kushner, considerato pornografico, “Child of God” di Cormac McCarthy, blasfemo e bestemmiatore, “The Golden Compass” di Philip Pullman, pieno di messaggi anti-cristiani, i best-seller di Ken Follett e di Khaled Hosseini, pregni di contenuti sessuali violenti, i classici di Huxley e di Scott Fitzgerald, e per ultima ma non ultima la sagra di Harry Potter, che insegnerebbe ai più piccoli occultismo e magia.
Come sottolinea l’Ala, in realtà non si tratta di una sorta di programma statale volto a condannare alcuni testi per motivi politici o altro, ma di singoli e circostanziati episodi: del resto in America anche la censura è liberal, cioè lasciata alla scelta delle istituzioni scolastiche, che decidono a colpi di maggioranza di mamme e papà. L’Ala cerca dal 1982 di sensibilizzare l’opinione pubblica e in particolar modo l’universo genitoriale al problema legato alla censura attraverso dibattiti pubblici, reading, allestimenti scenici ispirati a libri considerati scomodi, o attraverso la stampa e sino al ricorso ai tribunali, appellandosi al I emendamento della Costituzione degli Stati Uniti – che garantisce la libertà di culto, parola e stampa. L’ultimo degli episodi documentati nella colta e radicale New York vedrebbero persino il libro di Hergé “Tintin in Congo” rimosso dagli scaffali della biblioteca di Brooklyn a causa dell’offensiva descrizione degli africani, per cui ora è consultabile solo su appuntamento: verrebbe da chiedersi se ormai anche la cultura può essere classificata come buona e cattiva.
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Si, probabilmente lo e
RispondiEliminaquello che stavo cercando, grazie
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